20160112 Michela Cescon Testamento Maria Verona dismappa 245 Teatro Camploy

Michela Cescon inaugura l’Altro Teatro con Alan Bennet


Teatro Camploy
Via Cantarane 32 – Verona
Entrata accessibile da Vicolo Madonnina
Rassegna l’altro TEATRO
Venerdì 1 dicembre 2017, ore 20.45

Talking Heads II

Notti nei giardini di Spagna, Cane da giardino, Miss Fozzard si rimette in piedi
tre testi inediti per le scene italiane di Alan Bennett
con Michela Cescon
regia Valter Malosti

A inaugurare la rassegna è Michela Cescon con Talking Heads II di Alan Bennett, regia di Valter Malosti. L’attrice, molto apprezzata l’anno scorso dal pubblico veronese come protagonista del Testamento di Maria di Colm Tóibín nell’ambito del Grande Teatro, propone tre monologhi scelti fra quelli che il drammaturgo britannico Alan Bennett, ora ottantatreenne, scrisse negli anni 80 per la BBC: tutte brevi commedie nere che quasi sempre avevano per protagoniste donne arrivate a un punto di svolta della loro vita, donne le cui esistenze apparentemente anonime si squarciavano per rivelare, con dissacrante ironia, un’altra vita possibile, fuori dall’ombra. Di quei monologhi Michela Cescon ne propone tre inediti per l’Italia: Miss Fozzard trova i suoi piediCane da giardino e Notti nei giardini di Spagna. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro di Dioniso di Torino, da Pierfrancesco Pisani e dal Progetto Goldstein in collaborazione con Infinito.


Dopo il diploma alla scuola del Teatro Stabile di Torino, Michela Cescon è l’interprete di molti allestimenti teatrali a firma soprattutto di Luca Ronconi e Valter Malosti. Contemporaneamente partecipa a numerose produzioni cinematografiche. Il grande successo arriva nel 2004 con Primo amore di Matteo Garrone dove interpreta una ragazza anoressica. Con questo film Michela Cescon ha diverse nomination e vince i premi Globo d’oro e Flaiano. Protagonista di Quando sei nato non puoi più nascondertidi Marco Tullio Giordana presentato a Cannes, vince il David di Donatello e il Nastro d’argento per Romanzo di una strage sempre di Giordana. Il suo ultimo film, La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi con, tra gli altri, Toni Servillo e Alessio Boni, è uscito il mese scorso nelle sale cinematografiche. Usciranno nel 2018 le sue due interpretazioni cinematografiche più recenti: Una vita spericolata di Marco Ponti e Nome di donna di Marco Tullio Giordana.
Michela Cescon è attiva in ambito teatrale anche come produttrice: suo il merito se grandi autori teatrale come Colm Toibin e David Lindsay-Abaire sono conosciuti in Italia.

 

Riparte da Alan Bennett e Michela Cescon la rassegna de l’Altro Teatro, organizzata dal comune al Camploy. In scena stasera alle 20.45 “Talking Heads”, scritto dal caustico autore inglese per la BBC. Due i pezzi tratti dall’edizione italiana edita da Adephi, “Miss Fozzard si rimette in piedi”, una esilarante avventura della protagonista nelle terre sconosciute del sesso non ordinario e “Notti nei giardini di Spagna”, un’amicizia femminile nata dopo la tragedia di un uxoricidio. Due donne alla ricerca di se stesse e dell’amore, dirette da Valter Malosti e interpretate da Michela Cescon, recentemente sul grande schermo nel film “La ragazza nella nebbia”.A dodici anni di distanza il binomio Cescon-Malosti si rinnova…Si, ora che ho tre figli devo limitare i miei spostamenti e, dopo un Cechov mancato, questa era l’occasione buona per lavorare con lui.Rapporto con la pagina scritta dunque. Come evitare la piattezza della parola scritta?Bennett per fortuna scrive anche per l’oralità. Spesso però le traduzioni perdono il ritmo che la parola deve avere una scena, si devono così sistemare verbi. È difficile tagliare la scrittura di Bennett. Memorizzando le frasi ci si entra profondamente. E ad ogni lettura si percepiscono significati che non si possono togliere. Lui scrive così, semina indizi che poi chiude alla fine. Bennett è un sarto della parola, ha quel veleno che manca a molta drammaturgia italiana..È una scrittura comunque durissima. E tuttavia non si ha paura di entrare in questi racconti.Sono visioni, accadimenti, scoperte…Sono donne che parlano. La protagonista del primo è brillante, divertente, un personaggio stralunato, leggero e lunare, vanitosa, sembra tutta in superficie, ma dentro ha momenti malinconici un personaggio anticonformista che vorrebbe una vita. Il secondo è legato al tema del femminicidio..Se la prima è molto peperina il secondo pezzo invece è morbido, un adagio. Parla di una donna bambina che si affeziona al marito e alla fine lo uccide; ma il tutto detto con metafore sulle piantine e sugli orti e sul come si proteggono.Come ha costruito il linguaggio con cui raccontarle?Sto ritornando alle mie cadenze, sporco l’italiano che uso. Torno un po’ al veneto dalle vocali lunghe, quei suoni di quando ero piccolina. Quando costruisco una frase decido dove mettere e come spezzare gli accenti, decido qualcosa che mi sia autentico. Tutto è questione di ritmo e suono. Che linea ha trovato per evitare tanto il reading quanto il one man show? Gioco sul disequilibrio, e sul palco non sto mai dritta. A me piace stare insieme agli altri, per motivi pratici e familiari devo stare da sola sul palco (ride). È una esperienza forte, non senti la quarta parete. Quando mi do molto fisicamente sento di essere “a tu per tu” con il pubblico e non sono più a sola. Mi gioco il tutto per tutto, al limite di un fallimento e ogni volta sento di condividere con loro la fatica e il rischio del collasso. Toni Servillo vive progetti come il film La ragazza nella nebbia come sperimentazione…Condivido. Spesso il femminile è mal raccontato nel cinema, i ruoli sono mosci. Alla mia età e come donna è importante partecipare a progetti a cui dare un senso e un valore. Poi il film di genere potrebbe salvare il cinema È carico di storia, di sorprese e avventura. L’autorialità ha stancato.È pure sopravvissuta alla Tv, uscita indenne dalla fiction Braccialetti rossiLa televisione mi affascina e mi piacerebbe farla bene. Quindi ci faccio attenzione, sono terrorizzata da come viene fatta male.

Scheda accessibilità Teatro Camploy

 

teatri 10 e lode è la promozione dedicata agli spettatori con disabilità che offrono i teatri firmatari del Manifesto dei teatri accessibili promosso dall'Associazione dismappaLa rassegna l’Altro Teatro ha sottoscritto il Manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, disabile e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.

 

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