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Emma Dante, Le sorelle Macaluso


Teatro Camploy di Verona
Rassegna L’Altro Teatro
Martedi 19 aprile 2016, ore 20.45

LE SORELLE MACALUSO, “storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo lo scorso anno. Una storia che prende corpo dopo il funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. «Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. LE SORELLE MACALUSO

“Storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo lo scorso anno.

Una storia che prende corpo dopo il funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.

«Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: “in definitiva io sugnu viva o morta?”. La figlia rispose: “viva! Sei viva mamma!” E la madre beffarda: “see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri” (sììì viva… Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi)».

Applausi calorosi per le attrici e gli attori

Decimo e penultimo appuntamento con la sezione prosa della rassegna L’altro teatro organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven (Circuito Teatrale Regionale).

Galleria fotografica

In programma – proposto dalla compagnia di Emma Dante – l’attesissimo spettacolo Le sorelle Macaluso,  “storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo due anni fa. La storia prende corpo in occasione del funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. Lo spettacolo è il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. «Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: “in definitiva io sugnu viva o morta?”. La figlia rispose: “viva! Sei viva mamma!” E la madre beffarda: “see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri” (sììì viva… Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi)».

«In questo spettacolo – ha scritto Teatro e Critica – l’artista siciliana con un nutrito gruppo di attori dà il meglio: una decina sul palco, tutte donne, instancabili amazzoni del palcoscenico, e due uomini anche questi capaci, come tutte le altre, di sfinirsi senza mai perdere il controllo del corpo e delle emozioni».

«Chi conosce il teatro di Emma Dante, nello spettacolo Le sorelle Macaluso ritroverà emozionandosi – ha sottolineato Il Sole 24 Ore – certe atmosfere, certe posture e movimenti, certe figure, e certi elementi, che rimandano ad alcune di quelle opere che l’hanno imposta sulla scena italiana e internazionale, e che sono rimaste impresse nella nostra memoria».

Le sorelle Macaluso (che hanno fatto vincere a Emma Dante due prestigiosi premi Ubu, per la “miglior regia” e come “miglior spettacolo dell’anno”) sono prodotte dal Teatro Stabile di Napoli, dal Théâtre National (Bruxelles), dal Festival di Avignone e dal Folkteatern (Göteborg) in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale.

“Lo spettacolo è di rara e nitida bellezza. Emma sa l’emozione degli spettatori: sa come suscitarla, sa come toccare corde del sentimento collettivo. Sa evocare l’immaginario attraverso archetipi, attraverso questi cerimoniali funebri, usando la musica o le smorfie di dolore o il gesto simbolico degli interpreti. Sa cosa fa male: lo sa perché quel male è il suo e non ne fa mistero”, afferma il critico Andrea Porcheddu.

In scena otto attrici e due attori: Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandie

Su proposta dell’Associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro Camploy promuovere le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. 

Logo Manifesto dei Teatri accessibili Associazione disMappaBiglietti disabile+accompagnatore

La rassegna l’Altro Teatro ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, disabile e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.

Teatro Camploy di VeronaTeatro Camploy di Verona

Via Cantarane, 32 – Entrata accessibile da Vicolo Madonnina
37121 Verona
Telefono: 045 800 9549

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