Lo scorso luglio il Teatro Stabile di Verona ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale. Avere ottenuto questo titolo, che già nel nome rivela la funzione di punto di riferimento culturale, è un importante risultato non solo per il Teatro Nuovo, ma per l’intera città di Verona intendendo il teatro proprio nell’accezione di “luogo d’incontro” di un’intera comunità. Teatro Nuovo

Il Teatro Stabile di Verona ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale


Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)

Come scrivevano Giorgio Strehler e Paolo Grassi negli anni quaranta, il teatro resta quel che è stato nelle intenzioni profonde dei suoi creatori: il luogo dove una comunità liberamente riunita, si rivela a se stessa, il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere. Perché, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale.

Lo scorso luglio il Teatro Stabile di Verona ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale. Avere ottenuto questo titolo, che già nel nome rivela la funzione di punto di riferimento culturale, è un importante risultato non solo per il Teatro Nuovo, ma per l’intera città di Verona intendendo il teatro proprio nell’accezione di “luogo d’incontro” di un’intera comunità. Con questo titolo la struttura veronese si conferma dunque una delle realtà più importanti e attive a livello nazionale nei tre principali ambiti di attività teatrale: produzione, ospitalità e formazione. Il Teatro Stabile di Verona, da sempre attivo con grande energia e professionalità in tutti e tre gli ambiti, può così fregiarsi della nuova dicitura Teatro Stabile di Verona - Centro di Produzione Teatrale riconosciutale dal Ministero.Lo scorso luglio il Teatro Stabile di Verona ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale. Avere ottenuto questo titolo, che già nel nome rivela la funzione di punto di riferimento culturale, è un importante risultato non solo per il Teatro Nuovo, ma per l’intera città di Verona intendendo il teatro proprio nell’accezione di “luogo d’incontro” di un’intera comunità.

Con questo titolo la struttura veronese si conferma dunque una delle realtà più importanti e attive a livello nazionale nei tre principali ambiti di attività teatrale: produzione, ospitalità e formazione.

Il Teatro Stabile di Verona, da sempre attivo con grande energia e professionalità in tutti e tre gli ambiti, può così fregiarsi della nuova dicitura Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale riconosciutale dal Ministero.

Il progetto artistico del Centro di Produzione si articola in:

Produzione

Il riconoscimento giunge in un anno, il 2018, che vede il Teatro Stabile di Verona fautore di un progetto artistico contraddistinto – per l’allestimento di produzioni di rilevanza nazionale – da importanti collaborazioni con altri teatri riconosciuti dal Ministero. Tra queste, Misura per misura di William Shakespeare nella traduzione di Masolino d’Amico e con la regia di Paolo Valerio. Lo spettacolo, coprodotto con Fondazione Teatro della Toscana, ha debuttato con successo lo scorso luglio nell’ambito del 70° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese. Tra gli interpreti Massimo Venturiello nel ruolo del duca.

Sempre quest’estate ha debuttato con grande successo al Teatro Grande di Pompei Salomè di Oscar Wilde con la regia di Luca De Fusco. Lo spettacolo è una coproduzione a quattro che vede insieme il Teatro Stabile di Verona, due teatri nazionali (lo Stabile di Napoli e quello di Genova) e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia.

A breve inizieranno invece le prove della Locandiera di Carlo Goldoni, allestimento che si avvale dell’adattamento e della drammaturgia di Francesco Niccolini, e della regia di Paolo Valerio e dello stesso Niccolini. A interpretare Mirandolina sarà Amanda Sandrelli. Lo spettacolo, realizzato in coproduzione con Arca Azzurra, debutterà a San Casciano il 10 novembre.

Tra le altre produzioni in tournée nel 2018, spiccano Vento del Nord dal fortunatissimo romanzo di Daniel Glattauer, con Chiara Caselli, Poema a fumetti di Dino Buzzati, e due classici del teatro: Il fu Mattia Pascal di Pirandello e Aspettando Godot di Beckett, entrambi realizzati in collaborazione con Associazione Nostos. E, ancora, #iosiamo in collaborazione con Tiziana di Masi e Cikale operose, spettacolo dedicato al tema del volontariato.

Da ricordare infine l’ormai classico Romeo e Giulietta itinerante di cui sono appena terminate le sessanta rappresentazioni estive. Tutte applauditissime da un pubblico eterogeneo di veronesi e di turisti, sia nella versione in italiano che in quella in lingua originale.

Sono infine iniziate in questi giorni le prove di una coproduzione con Fondazione Aida: Metti via quel cellulare, tratta dal testo che il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo ha scritto a sei mani con i figli sul tema attualissimo dell’ingombrante presenza del cellulare nelle nostre vite.

Ispirati a temi contemporanei anche i due spettacoli Real Life Theatre e Fake is the new real realizzati in collaborazione con Fucina Machiavelli.

Nell’ambito della produzione rientra anche uno speciale concorso destinato ai giovani drammaturghi: intitolato a Ezio Maria Caserta, e realizzato in collaborazione con il Comune di Verona e col Teatro Scientifico, premierà il miglior testo teatrale scritto da un autore under 35.

Ospitalità

L’ospitalità è forse l’attività del Teatro Stabile di Verona più conosciuta dal numeroso pubblico che frequenta il Teatro Nuovo sia per le rassegne che per i numerosi eventi in programma fuori dagli abbonamenti. Grazie al suo numeroso pubblico, il Teatro Nuovo di Verona si conferma il primo teatro veneto per abbonati e spettatori.

Le due rassegne principali sono Il Grande Teatro, al suo 33esimo anno, realizzato con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e Divertiamoci a Teatro, giunto alla 21esima edizione. In linea con gli spettacoli e con gli eventi fuori abbonamento, queste due rassegne propongono i migliori spettacoli del panorama nazionale, spaziando dal classico al contemporaneo, dalle commedie brillanti al musical, per un totale di oltre cento serate di spettacolo. 

Completano il quadro delle rassegne TheatreArtVerona e NonSoloShakespeare.

TheatreArtVerona proporrà a metà ottobre una selezione di spettacoli di teatro contemporaneo in occasione della fiera ArtVerona e in collaborazione con AreWeHuman. In questa rassegna saranno prodotti due spettacoli molto particolari: Macondo di Silvia Mercuriali incentrato sulla tecnica dell’autoteatro, e Duetto in ascolto di e con Camilla Monga e Zeno Baldi.

NonSoloShakespeare si svolgerà da ottobre a marzo al Cinema Teatro Alcione – che nel 2019 festeggerà trent’anni di attività e che ha vinto nel 2018, per la sesta volta, il biglietto d’oro – ed è invece destinata alle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Formazione

Per il settore della formazione, la scuola del Teatro Nuovo, con i suoi nove corsi suddivisi per età e relativi a diverse discipline, conta più di trecento iscritti. il Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione gode inoltre del riconoscimento di Ente di Formazione Accreditato da parte della Regione Veneto. I corsi formativi accreditati dalla Regione spaziano dalla formazione professionale nei diversi ambiti del settore teatrale (sia artistico che tecnico) a quella per manager e organizzatori di spettacoli.

L’impegno nel campo della formazione si completa con due progetti che puntano a facilitare l’accesso dei più giovani e degli studenti a teatro con un biglietto a soli 3 €. Il primo, realizzato grazie a ESU Verona, è destinato agli studenti dell’Ateneo veronese. Il secondo, Under26, sostenuto da Fondazione Cariverona, è destinato a tutti i giovani sotto i ventisei anni. Grazie a questi due progetti vengono così favoriti i giovani: con l’intento di formare un nuovo pubblico e creare una cultura teatrale che coinvolga attivamente fasce giovanili talora escluse anche per ragioni economiche.

 

«Questo riconoscimento da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ringraziamo per la rinnovata attenzione, è il risultato – sottolinea Paolo Valerio – di un intenso lavoro che ha richiesto tanta energia, impegno e professionalità. Senza le collaborazioni di molte persone ed enti che operano sia nell’ambito pubblico che privato, non sarebbe stato possibile ottenerlo. Segna l’inizio di un nuovo progetto teatrale e non solo, e testimonia l’eccellenza di Verona nell’ambito della cultura nazionale e internazionale».

 

L RICONOSCIMENTO. Il direttore Paolo Valerio fa il punto dopo il titolo ottenuto dal Ministero

Il Teatro Stabile di Verona
ora è Centro di produzione
«Stimolo e responsabilità»

Alessandra Galetto

«Un anno di grande lavoro, con nuovi spettacoli come Misura per misura e Salomè. Si conferma il traguardo di primo teatro veneto per abbonati e spettatori»

martedì 11 settembre 2018 SPETTACOLI, pagina 50

Un risultato importante non solo per il Teatro Nuovo, ma per tutta la città di Verona. Lo scorso luglio il TeatroStabile di Verona ha infatti ottenuto dal Ministero per i Beni culturali il riconoscimento di Centro di produzione teatrale, confermandosi così una delle realtà più attive a livello nazionale nei tre ambiti dell’attività teatrale: produzione, ospitalità e formazione. Lo ha spiegato ieri mattina il direttore dello Stabile Paolo Valerio, affiancato dall’assessore Francesca Toffali e da Alessia Rotta, che ha sostenuto a Roma la causa, oltre che dai numerosi sponsor che dello Stabile sono compagni di viaggio, e dal presidente del Teatro Nuovo Zeno Poggi. «Questo riconoscimento arriva in un anno, il 2018, che ha visto lo Stabile di Verona impegnato in produzioni nazionali con importanti collaborazioni con altri teatri riconosciuti dal Ministero», ha spiegato Valerio. LA PRODUZIONE. Tra queste produzioni, Misura per misura di Shakespeare con la regia dello stesso Valerio coprodotto con il Teatro della Toscana, che ha debuttato al Romano in luglio, e Salomè di Oscar Wilde con la regia di De Fusco, che ha debuttato al Teatro Grande di Pompei, realizzato insieme allo Stabile di Napoli, di Genova e del Friuli Venezia Giulia. A breve inizieranno invece le prove della Locandiera di Goldoni, con la regia di Paolo Valerio e Francesco Niccolini, che debutterà a San Casciano il 10 novembre e che sarà poi in cartellone nel Grande Teatro.IL CONCORSO. «Tra le altre produzioni in tournée nel 2018, Vento del Nord dal romanzo di Glattauer con Chiara Caselli, Poema a fumetti di Buzzati, e due classici come Il fu Mattia Pascal di Pirandello e Aspettando Godot di Beckett», ha aggiunto Valerio. «Abbiamo poi appena terminato le 60 rappresentazioni del Romeo e Giulietta itinerante, che la prossima estate farà 80 date. Sono infine iniziate in questi giorni le prove di una coproduzione con Fondazione Aida: Metti via quel celullare, tratta dal testo di Aldo Cazzullo. Nell’ambito della produzione rientra anche un concorso riservato ai giovani drammaturghi intitolato a Ezio Maria Caserta che premierà il miglior testo teatrale di un autore under 35. L’OSPITALITÀ. Il teatro Nuovo si conferma il primo teatro veneto per abbonati e spettatori. E grazie ad alcune rassegne di grandissimo richiamo, vedi Il Grande Teatro e Divertiamoci a Teatro, l’ospitalità è probabilmente l’attività più conosciuta dal pubblico. «Il Grande Teatro, che arriva al suo 33° anno, e Divertiamoci a Teatro, alla ventunesima edizione, propongono i migliori spettacoli del panorama nazionale», spiega ancora Valerio, «spaziando dal classico al contemporaneo, con oltre cento serate di spettacolo. Tra i nomi che vedremo nella stagione 2018-19 Umberto Orsini, Amanda Sandrelli, Pierfrancesco Favino, Alessio Boni, Vincenzo Salemme, Geppi Cucciari, Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi solo per fare qualche anticipazione. Completano il quadro delle rassegna TheatreArtVerona, una selezione di spettacoli di teatro contemporaneo, e NonSoloShakespeare, destinata alle scuole.


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