20180313 Rubini Lo Cascio Delitto Castigo teatro Verona dismappa 608 Teatro Nuovo

Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio al Nuovo con Delitto e castigo


Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)
Rassegna Il Grande Teatro
13-14-15-16-17 ore 20.45 e 18 marzo 2018 ore 16.00
Incontro con gli attori (ingresso libero) Giovedì 15 marzo, ore 17.00

Delitto e castigo

con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio

da Fëdor Dostoevskij
adattamento teatrale di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi
con Francesco Bonomo, Francesca Pasquini e con G.U.P. ALCARO

regia Sergio Rubini
scene Gregorio Botta
Costumi Antonella D’orsi

Musiche Giuseppe Vadalà
progetto sonoro G.U.P. ALCARO
luci Luca Barbati
aiuto regista Gisella Gobbi

Applausi per i protagonisti

Giovedì 15 marzo alle ore 17.00 al Teatro Nuovo gli attori incontrano il pubblico.

Conduce l’incontro, organizzato in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè dell’Università di Verona, Nicola Pasqualicchio.2018 RubiniLoCasciodelittoecastigo

Dopo il successo di PROVANDO…DOBBIAMO PARLARE, un nuovo progetto sul “Teatro non Teatro” partorito dalla mente di Sergio Rubini. Attraverso la riscrittura e l’ausilio di un rumorista e di una cantante, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio ci condurranno in un viaggio tra i capitoli di uno dei più grandi romanzi mai scritti facendoci rivivere l’epico romanzo dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij.

Vertigine e disagio accompagnano il lettore di Delitto e Castigo.

La vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unicaaffermazione di esistenza. E quindi il delitto come specchio del proprio limite e orizzonte necessario da superare per l’autoaffermazione del sé.

Un conflitto che crea una febbre, una scissione, uno sdoppiamento; un omicidio che produce un castigo, un’arma a doppio taglio. Come è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce pensiero, in prima, del protagonista.

Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e Castigo a suggerire la possibilità di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci.

Delitto e castigo esce nel 1866. Dostoevskij (1821-1881) ha già scritto, tra gli altri, Povera gente e Il sosia (entrambi del 1846), Umiliati e offesi (1862) e Memorie dal sottosuolo (1865). Testi, come i successivi, che risentono di una vita tutt’altro che facile: quattro anni di lavori forzati in Siberia e, a seguire, quattro anni come soldato semplice a Semipalatinsk (nell’attuale Kazakistan) per avere aderito a un circolo socialista, la morte della moglie e del figlio nel 1864, i debiti, l’epilessia di cui soffre fin da giovane, tante le avversità che gli suscitano un’attenzione pietosa per la sofferenza dell’uomo socialmente degradato e spesso incompreso. Proprio Dostoevskij, dopo il successo di Provando… dobbiamo parlare, è al centro del nuovo progetto sul “Teatro non Teatro” a firma di Sergio Rubini.
Attraverso la riscrittura e con l’ausilio di un rumorista e di una cantante, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio ci conducono in un viaggio dentro Delitto e castigo facendoci rivivere questo grande romanzo.
Vertigine e disagio accompagnano il lettore di Delitto e castigo. È la vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. Un omicidio che produce un castigo, che è un’arma a doppio taglio. Come lo è la scrittura del romanzo dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce-pensiero, in prima, del protagonista. Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e castigo a suggerire di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci.
A Pietroburgo lo studente Raskolnikov cerca una via d’uscita dalla miseria, anche per aiutare la madre e la sorella Dunja che vivono poveramente in provincia e lo mantengono mandandogli quel che Dunja guadagna come istitutrice presso la famiglia Svidrigajlov. Dominato dall’idea che “tutto è permesso ai grandi uomini, ai Napoleoni che hanno diritto di vita e di morte sulle persone comuni, sui pidocchi”, non esita a uccidere una vecchia usuraia e la sua mite sorella per derubarle. Nell’ansia di avere notizie sulle indagini, ma anche per provare la sua superiorità, gioca d’astuzia con la polizia e la sfida. Il giudice Porfirij finisce per sospettarne la colpevolezza ma lo lascia libero. Sente che Raskolnikov finirà col costituirsi. All’esaltazione subentrano intanto l’angoscia e il tormento spirituale che non gli permettono di essere libero come pensava. Comincia a frequentare i più miserabili ambienti di Pietroburgo dove incontra diversi relitti umani che si rivelano ricchi di umanità. Incontra l’ubriacone Marmeladov e sua figlia Sonja, una creatura pura nonostante sia costretta a prostituirsi per sostenere la famiglia. Di fronte alla morale evangelica del sacrificio e alla legge dell’amore che Sonja gli propone, crolla definitivamente la fede che Raskolnikov nutriva in sé stesso. Con lei trova il coraggio di confessarsi e di costituirsi. In Siberia, dove sconterà la pena e dove Sonja gli resterà accanto, Raskolnikov comprenderà che solo attraverso il castigo e la sofferenza riuscirà a liberarsi dal senso di colpa e a trovare quella libertà tanto cercata, raggiungibile solo attraverso l’amore e la disponibilità verso il prossimo.

 

teatri-10-e-lodeLa rassegna ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, spettatore con disabilità  e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.


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