L’altro Teatro inaugura con Passione
Maddalena Crippa e Giovanni Crippa, regia di Daniela Nicosia —– Passione
Rassegna L’altro teatro
Teatro Camploy, Verona
6 dicembre 2013, ore 20.45
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Tratto dal romanzo Passio laetitiae et felicitatis (1975) di Giovanni Testori (1923-1993), lo spettacolo è incentrato sulla disperazione blasfema d’una donna (Felicita) che esplora l’amore attraverso una ricerca tutta sua della bellezza esprimendosi in una parlata brianzola storpiata con “ingordigia ed estasi” e arricchita di latinismi e francesismi. Nello spazio scenico un monolito orizzontale si rivelerà una croce. «In qualunque rapporto d’amore – annotava Testori – c’è una tristezza sconfinata, tuttavia, se questa tristezza viene accettata e accolta con carità, in primis come parte della coscienza di sé, allora diventa dramma, e può offrire qualcosa agli altri» Passione è proposta da Tib Teatro, da Teatri del Sacro Fondazione e dai Teatri delle Dolomiti.
Fulcro dello spettacolo un’esistenza, quella di Felicita, intessuta di dolore: sconvolta dalla morte improvvisa, a soli diciotto anni, del fratello (amato così tanto da sfiorare l’incesto) e dalla violenza sessuale subita, s’innamorerà di Cristo tanto da prendere i voti e avrà un istante di gioia grazie all’amore per la giovane orfanella Letizia, ma sarà una felicità destinata a tradursi in tragedia. Dolore, fatica e violenza compongono la via crucis della vita “blasfema e carnalmente mistica” di Felicita, una vita in cui il rapporto religioso pur apparendo dissacrato, in realtà racchiude, insieme all’invettiva, tutto lo strazio e l’umiltà della preghiera in un costante dialogo con Cristo.
«Passio Laetitiae et Felicitatis è un titolo – spiega Daniela Nicosia – che parafrasa un testo della martirologia cristiana. Maddalena e Giovanni Crippa, fratelli nella vita oltre che nello spettacolo, ci raccontano (in una scena scarnificata e sezionata dai tagli di luce su cui sola riverbera una croce) una storia di fraterne intimità, di languori, di amori irregolari e visionari generando un singolare “corto circuito” tra teatro e vita».
Teatro Camploy di Verona
Telefono: 045 800 9549