Teatro Nuovo di Verona Rassegna Il Grande Teatro 24-25-26-27-28 novembre ore 20.45, 29 novembre ore 16.00 SARTO PER SIGNORA di Georges Feydeau traduzione, adattamento e regia: Valerio Binasco con Emilio Solfrizzi, Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Fabrizia Sacchi, Giulia Weber scena: Carlo De Marino costumi: Sandra Cardini luci: Pasquale Mari produzione: ERRETITEATRO30 Il secondo spettacolo, Sarto per signora, si avvale della regia di Valerio Binasco. Questa celebre e divertente commedia di Georges Feydeau (1862-1921) incentrata su scambi d’identità, sotterfugi, equivoci e amori segreti, ha per protagonista un marito che tradisce la moglie con un'avvenente signora. Per poterla incontrare senza destare sospetti si finge sarto. Ne scaturiscono simpatiche ed esilaranti gag che coinvolgono tutti i personaggi della pièce. Teatro Nuovo

Sarto per Signora con Emilio Solfrizzi


Teatro Nuovo di Verona
Rassegna Il Grande Teatro
24-25-26-27-28 novembre ore 20.45, 29 novembre ore 16.00
Giovedì 26 novembre, ore 17.00 Incontro con gli attori

SARTO PER SIGNORA

di Georges Feydeau
traduzione, adattamento e regia: Valerio Binasco
con  Emilio Solfrizzi, Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Fabrizia Sacchi, Giulia Weber
scena: Carlo De Marino
costumi: Sandra Cardini
luci: Pasquale Mari
produzione: ERRETITEATRO30

Il secondo spettacolo, Sarto per signora, si avvale della regia di Valerio Binasco. Questa celebre e divertente commedia di Georges Feydeau (1862-1921) incentrata su scambi d’identità, sotterfugi, equivoci e amori segreti, ha per protagonista un marito che tradisce la moglie con un’avvenente signora. Per poterla incontrare senza destare sospetti si finge sarto. Ne scaturiscono simpatiche ed esilaranti gag che coinvolgono tutti i personaggi della pièce.

«È talmente pura l’arte comica di Feydeau, che molti miei colleghi – dice Binasco – ne restano imbarazzati. Io invece ritengo Feydeau uno dei più grandi autori di tutti i tempi. Il fatto, poi, che abbia scritto soltanto esilaranti commedie di situazione, che già alla sola lettura fanno ridere perché stimolano irresistibilmente l’immaginazione scenica, lo colloca nel ristretto numero degli autori teatrali “puri”, che non fanno letteratura, ma grande Teatro. C’è una poesia tutta speciale, nell’arte di far ridere. Ed è la poesia dei “caratteri”, dell’umanità stramba che si ficca in situazioni impossibili, e ne esce all’ultimo secondo con un impossibile balzo. È il balzo che tutti vorremmo saper fare. Lo sguardo di Feydeau sui temi più importanti della vita (come l’amore, il matrimonio, il successo sociale ) è talmente immorale e superficiale, che sembra riscattare beffardamente la pesantezza della vita. Ha fatto scandalo ai suoi tempi, e in modo diverso continua a farlo. Un tempo era uno scandalo legato a eccessive libertà sessuali. Oggi lo scandalo è intimo, quasi ideologico, e deriva non più dalla sua immorale superficialità, ma dalla sua capacità di suggerire un senso della vita talmente lieve e godibile, da farci desiderare di essere immuni da ogni peso, da ogni responsabilità, come tutti i suoi personaggi, del tutto immuni – conclude Binasco – da qualsiasi senso di colpa».

COMUNICATO STAMPA                                                                                 venerdì 20 novembre 2015

Martedì 24 novembre secondo appuntamento con la trentesima edizione del Grande Teatro. In programma l’attesissimo Sarto per signora di Georges Feydeau con Emilio Solfrizzi e con la regia di Valerio Binasco. Giovedì 26 alle ore 17.00 gli attori incontreranno il pubblico.

Dopo il grande successo del Decameron tratto dall’opera omonima di Giovanni Boccaccio il Grande Teatro 2015-16 propone, martedì 24 novembre alle 20.45 al Nuovo, una delle commedie in assoluto più divertenti del repertorio ottocentesco. In programma, proposto da ErreTiTeatro30, Sarto per signora di Georges Feydeau con Emilio Solfrizzi come protagonista econ la regia di Valerio Binasco. Questa celebre brillantissima commedia di Georges Feydeau (1862-1921) incentrata su scambi d’identità, sotterfugi, equivoci e amori segreti, ha per protagonista un marito che tradisce la moglie con un’avvenente signora e per poterla incontrare senza destare sospetti si finge sarto. Ne scaturiscono simpatiche ed esilaranti gag che coinvolgono tutti i personaggi della pièce. Neanche il perfido Walter Matthau che, con la sua facciazza di gomma – nel film A Guide for the Married Man (1967) di Gene Kelly – insegna ai mariti come tradire le mogli senza lasciare tracce, sarebbe arrivato a tanto. Qui la facciazza di gomma è del “buon” Molineaux (Emilio Solfrizzi) e… ovviamente, come si può immaginare, “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”.

«È talmente pura l’arte comica di Feydeau, che molti miei colleghi – dice Binasco – ne restano imbarazzati. Io invece ritengo Feydeau uno dei più grandi autori di tutti i tempi. Il fatto, poi, che abbia scritto soltanto esilaranti commedie di situazione, che già alla sola lettura fanno ridere perché stimolano irresistibilmente l’immaginazione scenica, lo colloca nel ristretto numero degli autori teatrali “puri”, che non fanno letteratura, ma grande Teatro. C’è una poesia tutta speciale, nell’arte di far ridere. Ed è la poesia dei “caratteri”, dell’umanità stramba che si ficca in situazioni impossibili, e ne esce all’ultimo secondo con un impossibile balzo. È il balzo – prosegue Binasco – che tutti vorremmo saper fare. Lo sguardo di Feydeau sui temi più importanti della vita (come l’amore, il matrimonio, il successo sociale) è talmente immorale e superficiale, che sembra riscattare beffardamente la pesantezza della vita. Ha fatto scandalo ai suoi tempi, e in modo diverso continua a farlo. Un tempo era uno scandalo legato a eccessive libertà sessuali. Oggi lo scandalo è intimo, quasi ideologico,

e deriva non più dalla sua immorale superficialità, ma dalla sua capacità di suggerire un senso della vita talmente lieve e godibile, da farci desiderare di essere immuni da ogni peso, da ogni responsabilità, come tutti i suoi personaggi, del tutto immuni da qualsiasi senso di colpa. Quella di Feydeau è una macchina – conclude Binasco – che scorre velocissima, ma il meccanismo è delicato e minuzioso. Bisognerà stare attenti a non trascurare nemmeno il rumore della maniglia di una porta, perché è “pensato” per contribuire a quella sinfonia perfetta che sono i suoi copioni». Una sinfonia perfetta che sicuramente ha influenzato i grandi maestri della commedia cinematografica, da Billy Wilder a Gene Saks, a Blake Edwards. Accanto a Solfrizzi sono in scena Cristiano Dessì, Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Lisa Galantini, Simone Luglio ed Elisabetta Mandalari. Dello stesso Binasco la traduzione e l’adattamento, di Carlo De Marino le scene, di Sandra Carlini i costumi e di Pasquale Mari le luci.

Dopo la “prima” di martedì, repliche tutte le sere alle ore 20.45 fino a sabato. L’ultima replica, domenica 29 novembre, è alle ore 16.00.

Giovedì 26 alle ore 17.00 al Teatro Nuovo Emilio Solfrizzi e gli altri interpreti dello spettacolo incontreranno il pubblico. L’ingresso all’incontro è libero.

Info e vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.

Logo Manifesto dei Teatri accessibili Associazione disMappa
Biglietti disabile+accompagnatore a 10 euro
Il Teatro Nuovo è firmatario del Manifesto dei Teatri accessibili e aderisce alla promozione Teatri 10 e lode


 

Ultimi 10 post Teatro Nuovo di Verona