Giovanni Di Cera, con la moglie Piera, volontari per Medici senza frontiere di Verona, testimoni per dismappa nel giorno di San Valentino Accessibile è meglio

Giovanni e Piera (MSF Verona) per Accessibile è meglio


Giovanni Di Cera, con la moglie Piera, appassionati volontari e testimoni per Medici senza frontiere a Verona, testimoni per dismappa nel giorno di San Valentino

 

Il nostro gruppo è stato fondato nel 2003 per volontà di alcuni sostenitori veronesi decisi a impegnarsi in prima persona per MSF. La costituzione è stata ufficializzata a ottobre 2003 con una convention presso il prestigioso Palazzo della Gran Guardia e l’allestimento di una mostra fotografica sul genocidio in Ruanda. Nel 2005 il Comune di Verona ci ha concesso l’attuale sede nel centro storico della città: in Vicolo Corticella San Marco, 6.

Svolgiamo attività di sensibilizzazione e advocacy sui temi umanitari di Msf tramite  conferenze, dibattiti, mostre e iniziative teatrali. Organizziamo eventi di  raccolta fondi e  d’informazione per il reclutamento di operatori umanitari e di nuovi volontari per il gruppo locale. Rivolgiamo una particolare attenzione al mondo della scuola e all’Università, collaborando con gruppi e associazioni di studenti per promuovere incontri sulle attività di MSF.

Ogni anno organizziamo con vari partner locali (associazioni culturali, università, amministrazioni, biblioteche) la rassegna “L’ottobre dell’umanitario” per sensibilizzare  i cittadini veronesi sulle tematiche umanitarie, in particolare sulle crisi dimenticate. A breve, inoltre, ripresenteremo la  rassegna mensile “I giovedì dell’umanitario” che prevede incontri aperti al pubblico con i nostri operatori umanitari per condividere le esperienze maturate durante le loro missioni, ma anche eventi di reading, presentazione di libri editi da Msf, mostre fotografiche e concerti.

È abitualmente prevista una riunione operativa al mese senza una data e orari predefiniti. Ci riuniamo presso la nostra sede in Vicolo Corticella San Marco, 6 Verona  Cap. 37121 (vicinanza a Piazza Erbe, C,so di Porta Borsari) ed è aperta il martedì dalle 10,30 alle 12, il mercoledì’ e il giovedì dalle 17,30 alle 19,30.

Le nostre attività si estendono occasionalmente anche nelle province limitrofe di Mantova, Trento e Vicenza.

Riferimenti del Gruppo

http://www.medicisenzafrontiere.it/chi-siamo/MSF-Italia/gruppi-locali/gruppo-di-verona

E-mail: info.verona@rome.msf.org

Facebook: MSF – Gruppo di Verona

Telefono: 3454638168

MSF su Wikipedia

Medici senza frontiere (abbreviato MSF, nota anche come Médecins sans frontières, Doctors Without Borders, Médicos Sin Fronteras) è un’organizzazione internazionale privata che si prefigge lo scopo di portare soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non sia garantito.

Nascita e missione
Nel 1971 alcuni medici francesi, di cui Bernard Kouchner che ne uscì nel 1978, assistettero alla violenta e drammatica guerra civile nigeriana e decisero di fondare una organizzazione non governativa con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà.

Oggi è attiva in 19 Paesi del mondo industrializzato e interviene in attività di assistenza in più di ottanta nazioni.

È un’organizzazione che si professa indipendente rispetto a governi e partiti politici e agisce senza porre discriminazioni di razza, religione, sesso o opinione.

Organizzazione
MSF è costituita da cinque sezioni operative in Francia, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi e Spagna che gestiscono direttamente i progetti nelle aree di intervento e li sostengono con:

attività di raccolta fondi;
reclutamento dei volontari;
informazione sui media;
sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Alcune delle sezioni partner gestiscono dei progetti sul terreno, per delega di una delle sezioni operative. In questo ambito, MSF Italia gestisce, dall’inizio del 2005, dei progetti in Brasile, Perù (chiuso nel 2007), Colombia, Haiti, Etiopia, Iraq e tutti i progetti sul territorio Italiano. In Italia MSF è un’organizzazione non governativa e dal 1998 anche una onlus legalmente riconosciuta.

Il premio Nobel
Nel 1999 Medici senza frontiere ricevette il premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione:

“Il Comitato norvegese del Nobel ha deciso di premiare con il Premio Nobel per la Pace per il 1999 Medici Senza Frontiere (MSF), come riconoscimento per il lavoro umanitario pionieristico che l’organizzazione ha realizzato in vari continenti. Fin dalla sua fondazione nei primi anni ’70, MSF ha aderito al principio fondamentale che tutte le vittime di un disastro, sia naturale sia di origini umane, hanno diritto a un’assistenza professionale, fornita con le maggiori celerità ed efficienza possibili. I confini nazionali e le circostanze e le simpatie politiche non devono influenzare la decisione su chi debba ricevere aiuto umanitario. Mantenendo un alto livello di indipendenza, l’organizzazione è riuscita a portare avanti questi ideali. Intervenendo con rapidità, MSF porta all’attenzione pubblica le catastrofi umanitarie, e segnalando le cause di tali catastrofi, l’organizzazione aiuta a formare la pubblica opinione contro la violenza e l’abuso di potere.
In situazioni critiche, segnate dalla violenza e dalla brutalità, il lavoro umanitario di MSF ha permesso all’organizzazione di creare aperture per contatti fra le parti opposte. Allo stesso tempo, ogni aiuto coraggioso e disponibile al sacrificio mostra alle vittime un volto umano, testimonia il rispetto per la dignità della persona ed è una fonte di speranza per la pace e la riconciliazione”.
MSF ha deciso di investire simbolicamente i fondi ricevuti con il Nobel nel lancio della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali[1]. La Campagna è da anni impegnata in azioni di monitoraggio e denuncia per individuare e modificare i meccanismi di mercato che stanno all’origine dell’inaccessibilità dei farmaci essenziali per milioni di persone prive di risorse economiche. Oltre 30 anni di esperienza sul campo hanno infatti dimostrato che la mancanza di cure uccide più di guerre e catastrofi naturali.[senza fonte]

Esponenti e attività
L’infettivologo Carlo Urbani, morto nel marzo 2003 in Vietnam mentre si occupava dell’emergenza SARS, è stato membro e presidente di MSF Italia.

Il maremoto dell’Oceano Indiano del 2004[modifica | modifica wikitesto]
In occasione della tragedia dello tsunami nel sud-est asiatico, il 29 dicembre 2004, 72 ore dopo che il violento tsunami del 26 dicembre aveva colpito il Sudest asiatico, i primi volontari di MSF avevano già raggiunto le zone maggiormente colpite.

Dopo una prima valutazione dei bisogni, MSF aveva deciso di concentrare le proprie azioni principalmente nella provincia di Aceh, a nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia e lungo le coste settentrionali, orientali e meridionali dello Sri Lanka. All’indomani del maremoto, il 27 dicembre, MSF aveva lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria per raccogliere almeno 1,5 milioni di euro per avviare i primi soccorsi. MSF era consapevole del fatto che l’immediatezza dell’intervento avrebbe potuto fare la differenza nel salvare la vita a migliaia di persone.

In pochi giorni, MSF aveva già ricevuto oltre 90 milioni di euro a livello internazionale. Solo in Italia, erano stati raccolti 9 milioni di euro. Cifre che superavano i bisogni finanziari preventivati da MSF per fare fronte alle conseguenze dello tsunami: MSF, in quanto organizzazione di soccorso medico, era infatti intervenuta in un’ottica di risposta dell’emergenza umanitaria, e non in un’ottica di ricostruzione e sviluppo di lungo periodo, ambiti di competenza di altre organizzazioni.

Per questo motivo, con una decisione assai controversa e dibattuta in Italia e nel resto del mondo, MSF, già il 4 gennaio 2005, e cioè dopo soli 9 giorni dal maremoto, aveva annunciato la sospensione della raccolta fondi dedicata all’emergenza Tsunami. Un’iniziativa ampiamente riportata dai mass media italiani e da quelli del resto del mondo[2].

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Terremoto e maremoto dell’Oceano Indiano del 2004.
Il tifone Yolanda (Haiyan) delle Filippine nel 2013[modifica | modifica wikitesto]
A seguito della tragedia del tifone Yolanda che nel novembre 2013 sì è abbattuto con forza devastante sulle Filippine Medici senza frontiere ha inviato, nell’immediatezza della catastrofe, le proprie équipe d’emergenza a Cebu accompagnate da 200 tonnellate di aiuti medici e logistici: kit medici, materiali per le visite mediche, vaccini contro il tetano, tende, kit igienici.[3]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Tifone Yolanda.
Raccolta fondi[modifica | modifica wikitesto]
L’attività di Medici senza frontiere viene finanziata con donazioni. La maggior parte di queste donazioni (circa l’85%) proviene da sostenitori privati (in Italia, i sostenitori abituali di MSF sono circa 250.000). Una piccola percentuale delle donazioni è dovuta all’azione dei “dialogatori”, in genere studenti universitari, che pubblicizzano le iniziative di MSF per le strade.

Principi
I volontari di Medici senza frontiere sono obbligati a seguire questi principi, in tutte le parti del mondo in cui l’associazione è presente:

i Medici senza frontiere – MSF prestano la loro opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime delle guerre, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica;
operando nello spirito di neutralità e in completa imparzialità, i Medici senza frontiere rivendicano, in nome dell’etica professionale universale e del diritto all’assistenza umanitaria, la totale libertà nell’esercizio della loro funzione;
si impegnano a rispettare i principi deontologici previsti dalla professione nonché a mantenere una totale indipendenza da qualsiasi potere e da ogni forza politica, economica o religiosa;
in qualità di volontari, sono al corrente dei rischi e dei pericoli presenti nelle missioni che compiono astenendosi, quindi, dal reclamare, per sé o per altri aventi diritto, compensi diversi da quelli che l’associazione sarà in grado di fornire loro.

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