VeronaIstituzioni e disabili


Tirocini retribuiti per disabili al Parlamento Europeo


AL PARLAMENTO EUROPEO TIROCINI RETRIBUITI PER PERSONE CON DISABILITA’

parlamento europeoC’è tempo fino alla mezzanotte del 15 maggio 2013 per candidarsi al Programma pilota di tirocini per persone con disabilità che si svolgono al Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo promuove le pari opportunità ed incoraggia donne e uomini con disabilità a candidarsi per il tirocinio retribuito presso il Segretariato Generale del Parlamento Europeo, un’esperienza della durata di 5 mesi che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro.  Continue Reading


4 aprile: Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale


È stata la Direttiva del Presidente del Consiglio prodotta il 28 novembre 2008 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 11 del 15 gennaio 2009) a indire la Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale, iniziativa «orientata a focalizzare l’attenzione sulla realtà in cui vivono le persone che hanno subito una lesione al midollo spinale, le gravi conseguenze che ne derivano e la necessità di stimolare e sostenere tutte le azioni utili al miglioramento delle attività di ricerca». «In tale Giornata – si legge ancora nella Direttiva – le Amministrazioni Pubbliche, gli organismi di volontariato, in coordinamento con le associazioni operanti nel settore, le Unità Spinali Unipolari e i Servizi che si occupano della “Riabilitazione Globale”, assumono, nell’ambito delle rispettive  competenze e attraverso idonee e coordinate azioni di informazione e solidarietà, iniziative volte a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati a questo tipo di disabilità che coinvolge, oltre alla persona  con lesione al midollo spinale, in maniera assai rilevante i familiari». Continue Reading


Mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta


  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
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  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.

(ringrazio Alessia Parolotto per la gentile concessioni delle foto, che si possono ammirare anche nell’album flickr della Biblioteca Frinzi)

La mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta, rappresenta la testimonianza della sperimentazione biennale di un reddito di base universale ed incondizionato e fotografa alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero – Omitara (Namibia).

Per due anni, ogni mese, ogni cittadino namibiano di questa provincia ha ricevuto 80$ namibiani (meno di 7 euro) come suo diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. I soldi delle persone al di sopra di una soglia di reddito sono stati recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo.

Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi da questa esperienza, alla luce dell’attuale crisi economica e del welfare state?

La mostra è stata promossa dal Dottorato di Ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale del 27° ciclo.

La mostra sarà inaugurata il 4 Aprile alle ore 17.30, con una breve presentazione del progetto e dei suoi esiti; e rimarrà visibile dal 4 Aprile al 29 Aprile.  (Biblioteca Frinzi – secondo piano – vedi scheda accessibilità)
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Workshop con Matthew Watkins e Paul Slater


Interessante e divertente laboratorio di pittura digitale con le dita con i due artisti di fingerpainting, Matthew Watkins e Paul Slater, che si sono messi generosamente a disposizione per rispondere a ogni dubbio o richiesta di aiuto

  • Workshop Digital FingerpaintingPaolo
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
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  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
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  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
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  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital Fingerpainting
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingCatherine
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingLa ricerca del colore
  • Workshop Digital FingerpaintingSi parte con carta, pennarelli e pennelli
  • Workshop Digital FingerpaintingAll'opera!
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingGiovanni (anche) fotografo
  • Workshop Digital FingerpaintingPrime opere
  • Workshop Digital FingerpaintingIl fantasma che diventa orso
  • Workshop Digital FingerpaintingPartecipanti

Domenica 15 marzo 2013 dalle ore 14.00 alle ore 17.30

Su le mani: fingerpainting!

Ispirati dalle opere di Matthew Watkins realizzate in punta di dita sullo schermo del suo I-phone, trasformiamo le foto di alcuni animali con la fingerpainting. Con tanta fantasia e creatività realizzeremo delle opere d’arte uniche e originali.
Laboratorio per adulti e bambini. Il laboratorio verrà effettuato al Museo di Storia naturale in modo continuativo durante l’orario indicato.