In questi giorni a Verona molti gruppi di scout da varie regioni d'Italia, pronti a riunirsi in Toscana in 35000 per il raduno nazionale. Ritratti e turisti

Verona invasa dagli scout


In questi giorni a Verona molti gruppi di scout provenienti da varie regioni d’Italia, pronti a incontrare gli altri 35000 in Toscana per il raduno nazionale.

 

Un francobollo nel quarantesimo della fondazione

Stampato dalla Zecca dello Stato, ha un valore di 70 centesimi e ha il logo della Route nazionale

venerdì 08 agosto 2014 CRONACA, pagina 20

Il francobollo dell’Agesci

È in distribuzione in questi giorni negli uffici postali il francobollo celebrativo dell’Associazione guide e scout cattolici italiani, nel quarantesimo anniversario della fondazione, nel valore di 0,70 euro.
La vignetta raffigura uno scout che, dall’alto di una loro tipica costruzione, scruta l’orizzonte.
In alto destra è riprodotto il logo «One way. Agesci Route nazionale 2014», rappresentativo dell’evento che coincide con le celebrazioni che si tengono, in questi giorni, a San Rossore.
Completano il francobollo le leggende «40° anniversario della fondazione» e «Associazione Guide e scouts cattolici italiani», la scritta «Italia» e il valore, appunto di 0,70 euro.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente, ha una grammatura di 90 grammi per metro quadro, il supporto di carta bianca, autoadesiva monosiliconata.
La bozzettista è Anna Maria Maresca.
A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articolo a firma di Giuseppe Finocchetti, capo scout e di Rosanna Birollo, capo guida scouts cattolici italiani.

SCOUT A PISA. Dopo un anno di lavoro gli «alfieri» si sono riuniti per redigere il testo finale della Carta del coraggio che sarà poi presentata alle istituzioni e alla Chiesa

Tre veronesi al lavoro nella Costituente

Francesco: «Vogliamo che si punti più sui valori». Chiara: «Informazione trasparente» Sara: «Ripartire dai fallimenti»

venerdì 08 agosto 2014 CRONACA, pagina 20
I trentamila scout radunati nel parco di San Rossore. La Route nazionale proseguirà fino a …

Maria Vittoria Adami
SAN ROSSORE (PISA)
Si respirano i fasti della Costituente sotto il tendone viola in piazza del Coraggio, a San Rossore, per la «Route nazionale 2014» degli scout Agesci d’Italia. Nella grande tenda sono riuniti, in questi giorni, gli «alfieri»: rover e scolte incaricati di portare il pensiero dei loro clan e noviziati (i ragazzi più grandi, tra i 16 e i 20 anni) ai lavori di stesura della Carta del coraggio, obiettivo finale della Route. Il documento sarà poi sottoscritto domenica dai trentamila partecipanti e sarà consegnato alle istituzioni politiche e religiose.
Con la Carta, i ragazzi, partendo dall’assunzione di un fallimento della società attuale, si assumono la responsabilità di prendere in mano il futuro e programmarlo a lungo raggio. E i lavori nel tendone somigliano tanto a quelli della Costituente: il documento è il contributo offerto a un’Italia che, al pari di quella uscita dalla Seconda guerra mondiale, ha come unico compito quello di ricominciare.
Gli scout si prendono così l’impegno di «far virare il futuro nel senso giusto», di «fare la storia», di esercitare la loro libertà che significa anche partecipare alla cosa pubblica. Con la Carta concludono un’esperienza di vera politica: per un anno si sono confrontati sul tema del coraggio, hanno ascoltato, girato filmati, scritto osservazioni, tirato conclusioni. Ora demandano agli «alfieri», di concludere il testo della Carta, definendo in cosa gli scout intendono impegnarsi e cosa chiedono a istituzioni e Chiesa.
Verona ha i suoi ambasciatori, tra i 18 e i 20 anni, che non nascondono l’emozione per il loro compito. C’è Francesco Castaldini del Verona 3, che nel raccontare l’esperienza sente il cuore vibrare: «Ho un brivido per il ruolo che ricopro. Ci hanno riconosciuto come risorsa di coraggio del nostro Paese». Francesco, per voce del suo clan, chiede maggior attenzione al mondo dell’istruzione: «Vogliamo più controllo sulle competenze di chi educa i ragazzi e sulla moralità. Vogliamo che la persona sia cresciuta non solo con nozioni scolastiche, ma soprattutto con valori, che sono quelli in cui crediamo come scout». Sara Cappellozza del Villafranca 1 punta sull’assunzione di responsabilità: «La nostra idea fondamentale è quella di ripartire dal fallimento per ricostruire un futuro che dia valore al singolo. Ogni nostro gesto va fatto con consapevolezza oggi, perché dobbiamo guardare agli effetti a lungo termine». Per il Verona 6, rappresentato da Chiara Cracco, il concetto fondamentale sul quale ricostruire il paese è la trasparenza: «Dobbiamo conoscere e osservare quali sono i problemi. La consapevolezza si raggiunge informandosi e l’informazione deve essere trasparente». C’è in loro la speranza di lasciare una traccia: «Lavoriamo da un anno», concludono, «ora siamo tutti qui, con gli stessi valori, tutti sperando nella stessa cosa: metterci in gioco e cambiare il futuro». E il futuro, ha detto loro un capo clan, «è meglio del passato e ha la vostra faccia».
Rover e scolte, da settembre, si confrontano sul tema del coraggio, declinandolo in diversi capitoli, dall’amare al servire gli altri, fino al costruire un mondo migliore da buoni cittadini. Riflessioni, video di testimonianze e incontri, canzoni sono stati tutti pubblicati su blog. In inverno si è tenuto un forum regionale, per il Veneto a Jesolo. E San Rossore è la conclusione dell’esperienza di cittadinanza attiva.


Foto diario Verona 365: ultimi Ritratti