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Il pane del contadino che fa bene ai capelli


Alla bancarella /forno del pane in Piazza Dante sotto i cappelli ci sono dreadlocks a volontà!

Dreadlocks

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

dreadlocks o dreads (Jata in Hindi) sono formati aggrovigliando i capelli su sé stessi, e si possono ottenere in diversi modi, uno dei quali sta nel non pettinarsi per lungo tempo: in questo modo si formeranno dei locks (nodi) che con il tempo sarà impossibile sciogliere. Nel Rastafarianesimo – movimento religioso principalmente Jamaicano che ha portato maggiormente in vista questo tipo di capigliatura – i dreadlock possono ricordare la criniera del leone, simbolo della tribù di Giuda, da cui discende Ras Tafari.

La parola rasta deriva dalla contrazione di “Ras Tafari”, espressione etiopica che descrive Tafari Makonnen, Imperatore d’Etiopia dal 1930 con il nome di Haile Selassie.Etimologia

Dreadlocks e religione

Oltre che nel Rastafarianesimo – dove rappresentano un’adesione alla naturalità dell’uomo donata da Dio, un mantenimento della forza divina che si esprime attraverso la lunghezza dei capelli (si pensi a Sansone, ad esempio), uno degli elementi che costituiscono il voto di Nazireato, nonché un rifiuto dell’ordine mondano e delle convenzioni appartenenti a Babylon – i dreadlocks sono presenti in altre religioni, quali l’Induismo (Sanatanadharma): gli asceti erranti definiti sadhu, infatti, portano dreadlocks spesso estremamente lunghi come segno della rinuncia al mondo e alla mondaneità – la loro è esistenza è ormai rivolta a moksha, la fine del ciclo di nascite-morti-rinascite (samsara).

Metodi per formare i dreads

I migliori risultati, tuttavia, si ottengono con un metodo molto più semplice di quello sopra descritto. Se non si ha la pazienza di lasciarli aggrovigliare naturalmente, i capelli possono essere forzati con un uncinetto, di misura 0,55-0,60. Dopo aver provveduto alla cotonatura, pettinando i capelli al contrario, delle ciocche aventi basequadrata o tonda (fattore indispensabile per la crescita senza problemi della capigliatura), si procede a “grattare” la ciocca con l’uncinetto, stringendo il pizzico tra pollice e indice.

Questo è un sistema molto più efficace poiché se ben svolto richiede una manutenzione non frequente, e non richiede l’uso di cere o simili che a lungo andare marciscono o rovinano i capelli. Ci sarebbe anche un terzo modo per farli, tra l’altro molto più semplice, basta prendere una ciocca di capelli, arrotolarla su se stessa e cucirla con ago e filo cosicché rimanga ferma, tempo un paio di settimane si trasforma in un dreadlock vero e proprio, anche se quest’ultimo risulterà più cespuglioso e presenterà le punte aperte, rendendo più facile lo scioglimento.

Una volta stabilizzati, cosa che avviene circa dopo un mese, i capelli possono essere di volta in volta lavati con shampoo non schiumogeni, per preservare i nodi, e che non lasciano residui nei capelli, come ad esempio balsami, per evitare delle antiestetiche macchie bianche o incrostazioni del prodotto stesso nei capelli. La manutenzione avviene tramite uncinetto (senza abusarne, poiché il capello corre il rischio di spezzarsi). La ricrescita avviene in modo del tutto naturale e spontaneo, è quindi inutile cercare di forzarla a “dreaddificarsi” con colle, cere o uncinetto.

Il dreadlock può essere rasato del tutto, o semplicemente tagliato alla base, lasciando così i 2-3 centimetri di base sciolta che si hanno normalmente quando non si interviene nella base con l’uncinetto (pratica sconsigliata, poiché strappa i capelli aggredendo il cuoio capelluto indebolendolo e causando, nei soggetti più predisposti, la calvizie). È possibile variarne la colorazione del capello naturale.


2 commenti on Il pane del contadino che fa bene ai capelli

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