Toni Servillo al Piccolo Teatro di MIlano. Foto ©Masiar Pasquali Teatro romano

A Toni Servillo il 59° premio Renato Simoni


Teatro Romano di Verona
Mercoledì 6 luglio 2016, ore 21.00

 Il 59° premio “Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa” viene attribuito quest’anno all’attore  Toni Servillo.

La cerimonia di consegna del premio avverrà mercoledì 6 luglio al Teatro Romano alle ore 21 prima dell’inizio di Giulio Cesare che quest’anno apre il 68° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese in prima nazionale con la regia di Àlex Rigola e che vede, tra i protagonisti, Michele Riondino.

L’assegnazione del 59° premio “Renato Simoni” a Servillo è stata decisa dalla giuria presieduta dal sindaco Flavio Tosi e formata dai giornalisti Andrea Bisicchia, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Rodolfo Di Giammarco e Gabriele La Porta.


Questa la motivazione:

«C’è della sapienza in Toni Servillo quando decide di interpretare un personaggio o di dirigerlo, è la sapienza del grande artigianato, quello tipico dei maestri che posseggono la dote della creazione. Lo spazio scenico diventa, per lui, un’area in cui è possibile tradurre in parole uno spettacolo, o dove si possono edificare delle idee per metterle a confronto, soprattutto, col pubblico. Servillo è un attore che ama il silenzio, quello “d’oro”, quello che ha l’eleganza della leggerezza, la profondità dei sentimenti, l’umorismo equilibrato, l’accorato amore per il teatro concepito come meditazione sulla vita, elementi che gli hanno permesso di acquisire uno stile personale, facilmente riconoscibile anche nelle sue eccellenti interpretazioni cinematografiche dove è sempre l’attore di teatro che prende il sopravvento su tutto, dove “ il trucco e l’anima” riescono a trovare un amalgama capace di abbattere le codificazioni e le retoriche che fanno parte della professione d’attore».


Marco Antonio Servillo nasce ad Afragola, Napoli, il 25 gennaio 1959.

Nel 1977 fonda il Teatro Studio di Caserta. Nel 1986 inizia a collaborare con il gruppo Falso Movimento e nel 1987 è tra i fondatori di Teatri Uniti con cui crea, da attore e regista, alcuni

spettacoli di matrice napoletana di successo internazionale, fra i quali Rasoi (1991) di Enzo Moscato e Zingari (1993) di Raffaele Viviani, fino ai due pluripremiati allestimenti di Eduardo

De Filippo, Sabato, domenica e lunedì (2002) e Le voci di dentro (2013).

Di entrambi i capolavori edoardiani viene realizzata la versione televisiva diretta da Paolo Sorrentino. Con Il Misantropo (1995) e Tartufo (2000) di Molière, e con Le false confidenze

(1998/2005) di Marivaux, tutti nelle mirabili traduzioni di Cesare Garboli, realizza un trittico sul grande teatro francese fra Sei e Settecento.

Nel 2007 adatta, dirige e interpreta Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, per quattro stagioni in tournée internazionale, da cui viene tratto il docufilm 394 Trilogia nel mondo. Dopo Toni Servillo legge Napoli (2011), dedicato alla poesia napoletana classica e contemporanea, dal 2014 porta in scena in Italia e in Europa, insieme al fratello Peppe e al Solis String Quartet, La parola canta. Nel 2015 viene edita da Repubblica – L’Espresso la collana di otto dvd dal titolo Toni Servillo a teatro.

Nel 1999 debutta da regista nel teatro musicale con La cosa rara di Martin y Soler per la Fenice di Venezia, cui fanno seguito Le nozze di Figaro di Mozart, Il marito disperato di Cimarosa, Boris Godunov di Mussorgskij, Arianna a Naxos di Richard Strauss, Fidelio di Beethoven, fino a L’Italiana in Algeri di Rossini per il festival di Aix en Provence 2006. Nel 2010 porta in scena Sconcerto, teatro di musica su testi di Franco Marcoaldi e musiche di Giorgio Battistelli. Nel 2012 è la voce recitante del Lélio di Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2016 è il narratore nell’Oedipus Rex di Stravinkij e Cocteau.

Ha interpretato film di Mario Martone, Antonio Capuano, Paolo Sorrentino, Elisabetta Sgarbi, Fabrizio Bentivoglio, Andrea Molaioli, Matteo Garrone, Stefano Incerti, Nicole Garcia, Claudio Cupellini, Daniele Ciprì, Marco Bellocchio, Roberto Andò.

Tra i numerosi riconoscimenti ha ottenuto quattro volte il David di Donatello e il Nastro d’Argento e il Marc’Aurelio d’argento per il miglior attore al Festival di Roma 2010 per Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. Ha inoltre vinto due volte il premio come Best European Actor, nel 2008 per Gomorra di Matteo Garrone e per Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi premiati anche al festival di Cannes, e nel 2013 per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar 2014 per il miglior film straniero.

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