L'attore Toni Servillo, protagonista del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza che ha vinto l'Oscar, durante l'incontro con gli attori al Teatro Nuovo di Verona lo scorso 7 novembre Segnalazioni

La grande bellezza vince l’Oscar


L'attore Toni Servillo, protagonista del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza che ha vinto l'Oscar, durante l'incontro con gli attori al Teatro Nuovo di Verona lo scorso 7 novembre L'attore Toni Servillo, protagonista del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza che ha vinto l'Oscar, durante l'incontro con gli attori al Teatro Nuovo di Verona lo scorso 7 novembreROMA – La grande bellezza vince l’Oscar come miglior film straniero. Era da 15 anni, dal 1999, che l’Italia non agguantava la statuetta. L’Italia ha sconfitto i rivali più temibili, il belga Alabama Monroe e il danese Il sospetto di Thomas Vintenberg. Il regista Paolo Sorrentino, visibilmente emozionato, sale sul palco insieme al protagonista Servillo e al produttore Giuliano:  “Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Sono molto emozionato, questa vittoria era tutt’altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento felice e sollevato”, dice il regista. E intanto impazzano i festeggiamenti sui social media.

Il regista italiano, che riporta la statuetta nel nostro paese dopo 15 anni (l’ultimo era stato Benigni con “La vita è bella” nel ’99) sul palco ringrazia gli attori e i produttori de “La grande bellezza” e le sue “fonti di ispirazione”: Federico Fellini, Martin Scorsese, Talking Heads e Maradonaimmagini A.M.P.A.S 2014

Sorrentino poi ha parlato del cinema italiano. “Spero che questo film e questa vittoria siano una porta aperta affinché il cinema italiano diventi più cinema per il mercato internazionale”. Il regista ha detto poi di sentire ora un senso di responsabilità dopo questa vittoria che lo fa diventare rappresentante del cinema italiano nel mondo. “È una sensazione che ho provato negli ultimi giorni perché tanta gente parlava del mio film e voleva che vincessi, e quindi mi sentivo sotto pressione. È stato un momento non facile da vivere, ma ora sono felice. Non è facile descrivere cosa sto provando”.

Quanto alla musica, elemento importante del film, “è un semplice mix fra musica sacra e profana – ha spiegato Sorrentino – perché Roma è la città che combina sacro e profano, la chiesa cattolica e il profano della città che vive fuori dal Vaticano. La musica del film riflette questo” (fonte)