20150326 Altra Danza Teatro Camploy Verona Teatro Camploy

L’Altra danza 2015


Dal 27 marzo al 17 aprile 2015
Teatro Camploy di Verona
Rassegna L’Altra Danza


«L’Altra Danza», quattro spettacoli in programma dal 27 marzo al 17 aprile con linguaggi alternativi e innovativi.
Il Comune di Verona si avvale della collaborazione di Arteven, il circuito teatrale del Veneto.
Si comincia il 27 marzo con la Compagnia Zappalà Danza, del coreografo siciliano Roberto Zappalà che presenta Oratorio per Eva, creazione per una sola danzatrice (Maud de la Purification) accompagnata in scena dal violinista Giovanni Seminerio e da un ensemble di voci barocche, il CMA Cosmopolit Music Art, della classe di musica antica del Conservatorio. Il 2 aprile tocca ad un’altra compagnia storica della danza contemporanea italiana, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, autori ed interpreti di Romanzo d’infanzia, su testo di Bruno Stori e musiche di Alessandro Nidi: si tratta di uno spettacolo del 1997 ancora oggi portato in tour con successo anche all’estero, sul tema dell’infanzia e delle problematiche legate alla violenza fisica o psicologica, alla negazione dei diritti.
Il 10 aprile sarà la volta del Liceo coreutico Michelangelo Buonarroti di Verona, una proposta insolita per questo cartellone, ma che intende «valorizzare i migliori talenti di questa scuola dedicata alla danza», spiega Laura Corradi, direttrice artistica del liceo. I ragazzi presentano Nel bosco, un viaggio nelle fiabe classiche ideato dalla stessa Corradi e con le coreografie (classiche e contemporanee) degli insegnanti della scuola, provenienti dall’Accademia di danza di Roma o da una lunga carriera come ballerine, e le musiche originali di Fabio Basile.
A chiudere la rassegna il 17 aprile, sarà Ersiliadanza, la compagnia veronese tra le più interessanti del panorama italiano contemporaneo, che ripropone lo spettacolo che ha debuttato la scorsa estate all’Estate Teatrale Veronese (che lo ha coprodotto) e tutt’ora in tournée, Camping Paradise, coreografia e regia di Laura Corradi, musiche di Fabio Basile e intepretato da Midori Watanabe e Chiara Guglielmi. «È l’undicesima coproduzione di Ersiliadanza con l’Estate Teatrale» ha spiegato la Corradi, «segno di una fiducia nel lavoro della nostra compagnia, che porta nel mondo il nome del festival veronese». Camping Paradise racconta quattro giorni e quattro notti di una vacanza che rivelerà risvolti inaspettati.

In «Oratorio per Eva» la danzatrice Maud de la Purification e il quintetto vocale Verona CMA

La Compagnia Zappalà Danza propone un’originale creazione dal titolo Verona / Oratorio per Eva, secondo step di Transiti Humanitatis, progetto grazie al quale il singolo allestimento attraverso collaborazioni con le realtà artistiche locali prende una forma diversa in ogni città che lo ospita.
Così, nella tappa veronese, lo spettacolo oltre alla danzatrice Maud de la Purification vede in scena «nove corpi in transito» – amatori che incontrano il coreografo Roberto Zappalà in un laboratorio precedente lo spettacolo – e il quintetto vocale di Verona CMA Cosmopolit Music Art per l’esecuzione di madrigali di Monteverdi. Creazione per sola danzatrice, violino e un quintetto vocale rinascimentale, il transito in questione parte da una dichiarata e onesta riformulazione di un vecchio progetto sulla sofferenza del corpo rivisto da una diversa angolazione e prospettiva, sia scenica che concettuale. Con la figura di Eva, al contempo personaggio biblico e emblematica prima donna, danzatrice e donna di oggi, si vuole «raccontare» una nascita che è sofferenza e liberazione, dolore e consapevolezza, bellezza e affermazione di sé; un passo ulteriore per tracciare un aspetto fondamentale dell’umanità e della sua bellezza. Un parto che dal paradiso porta al caos dell’umanità, in una genesi di secondo grado dove la vera nascita di Eva e dell’umanità è quella del dopo la cacciata dal paradiso terrestre; è quella della consapevolezza, della parola e del racconto.
La danza si impossessa delle parole di Mark Twain, tratte da Il diario di Eva, che sfumano in maniera impercettibile in quelle della danzatrice/interprete, per incorporarle letteralmente in sé, facendole diventare corpo in movimento. Attraverso una danza spigolosa ma anche tenera, dolce e anche violenta, scopriamo gli smarrimenti e le paure, i dubbi e le certezze di un’Eva simbolica e reale.