Con il concerto di Cristiano De André, stasera alle 21,30 al Castello di Zevio, parte una dodicesima edizione di Verona Folk – organizzata da Box Office Live in collaborazione con la Provincia – un po’ ristretta ma sicuramente di ottimo livello artistico. I prossimi appuntamenti, entrambi nel parco di Villa Venier a Sommacampagna, saranno mercoledì 27 con Lello Analfino & Tinturia con Roy Paci ospite speciale, giovedì 28 con Paolo Jannacci & Band «In concerto con Enzo», e venerdì 2 settembre al Teatro Romano con il conclusivo concerto di Enrico Ruggeri.Cristiano De André torna in territorio scaligero per un nuovo capitolo del suo progetto De André canta De André, una rilettura del canzoniere di suo padre avviata nel 2009 (quindi a dieci anni dalla scomparsa prematura di Fabrizio) e già concretizzata in due cd live, accolti molto bene da critica e pubblico. A Verona Cristiano era approdato al Teatro Romano e al Palasport tra 2009 e 2010, a sua volta con grande successo. Si può dire che questa sua proposta è quasi un work in progress sullo splendido materiale lasciatoci in eredità da Fabrizio, su cui C. (così lo chiamava Faber) torna periodicamente a lavorare come una sorta di percorso parallelo – e per lui altrettanto fondamentale – alla sua produzione cantautorale, partita con un album omonimo nel 1987 dopo la breve ma importante esperienza con i veronesi Tempi Duri con un album di successo – Chiamali Tempi Duri – nel 1982.Cristiano De André è un grandissimo musicista: canta, suona violino e vari cordofoni. Con lui saranno della partita Osvaldo Di Dio (chitarre), Davide Pezzin (basso) e Davide De Vito (batteria), già presenti all’epoca del debutto di De André canta De André sette anni fa; è cambiato invece l’arrangiatore, ora è Max Marcolini (già con Zucchero)al posto di Luciano Luisi. Il suo lavoro si è già potuto ascoltare in una rivisitazione di Canzone per l’estate dal Volume Ottavo di Fabrizio, sicuramente tra gli album di papà più cari a Cristiano anche per la sua ammirazione per Francesco De Gregori che collaborò in termini fondamentali, anche per il tono complessivo, a quell’Lp. Va ricordato anche il forte rapporto di collaborazione instaurato a più riprese da Cristiano con Massimo Bubola, nato ai tempi della lunga collaborazione tra Bubola e Fabrizio nella seconda metà degli anni ’70.