tiziana di masi foto franco tamel Teatro Camploy

TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO


Teatro Camploy di Verona
30 aprile 2014, ore 21.00

TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO

di Andrea Guolo

con Tiziana Di Masi

regia Maurizio Cardillo

Mangiare, vestirsi, apparire, muoversi, curarsi. La contraffazione oggi si è impadronita di tutti i principali momenti della nostra vita. I “falsi” costituiscono un dramma sociale spesso trascurato dai media e non percepito nella sua pericolosità dai consumatori. Provocano danni alla salute di chi li acquista e distruggono economia, lavoro, diritti sociali, dignità umana e identità del made in Italy.

Con “Tutto quello che sto per dirvi è falso” il teatro civile e d’informazione indaga per la prima volta il business della contraffazione a 360 gradi, gli ambiti in cui il “falso” prospera (agroalimentare, moda, farmaceutica, meccanica, audio/video ecc) e assicura utili alle mafie che lo gestiscono. In un palcoscenico trasformato in magazzino merci, Tiziana Di Masi alterna racconto e interazione con il pubblico nella costruzione di un appassionante show multimediale. La parola dell’interprete accompagna le immagini dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le riprese di irruzioni in laboratori clandestini indegni di un Paese civile, il contatto diretto con l’industria del falso che si fa sistema economico malato in grado di contagiare la parte sana dell’economia. Lo spettatore tocca, assaggia, indossa, gioca, ride, apprende. È un viaggio nel cuore del fenomeno attraverso le testimonianze di chi lo subisce e di chi lo combatte, nella consapevolezza che c’è una guerra in atto e che questa guerra si può vincere soltanto diventando consumatori consapevoli e responsabili, accettando la propria identità e isolando l’industria del falso inteso come negazione dell’autenticità della vita. Il consumatore ha il potere di scegliere, l’acquisto consapevole è la nuova frontiera della partecipazione politica e la modalità per combattere questa “filiera del dolore”.

Tiziana Di Masi, dopo aver raccontato con “Mafie in pentola” il mondo delle cooperative di Libera Terra e dei terreni confiscati alla criminalità organizzata, evidenzia la presenza delle mafie in un contesto quotidiano, diffuso e ostico da affrontare, superando pregiudizi e luoghi comuni sul finto egualitarismo e sul presunto aiuto a chi è l’ultimo anello della catena dei falsi, il vu’ cumprà, che ne diventa invece vittima sacrificale. Il suo teatro è rappresentazione della realtà e affonda le proprie radici nella quotidianità che viene smascherata attraverso un approfondito lavoro di inchiesta giornalistica.

il TRAILER dello spettacolo

scarica la LOCANDINA e la CARTOLINA dello spettacolo

L’economia, come la società, è fatta di vittime e di carnefici.
Le prime si aiutano, le seconde si combattono