Il bassista Faso (Nicola Fasani) e l'architetto Luca Mangoni appassionati testimoni di accessibilità per dismappa dopo il concerto di Elio e le storie tese alla Sagra dei fumetti di Verona. Accessibile è meglio

Mangoni e Faso per Accessibile è meglio


Il bassista Faso (Nicola Fasani) e l’architetto Luca Mangoni appassionati testimoni di accessibilità per dismappa dopo il concerto di Elio e le storie tese alla Sagra dei fumetti di Verona.

Sito web ufficiale http://elioelestorietese.it/

Luca Mangoni

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Mangoni e i molteplici personaggi da lui interpretati durante l’arco di una sola esibizione live degli EELST (tutte le foto provengono dalla data di Cesenatico del tour Emozioni Fortissime 2007)

Luca Mangoni noto semplicemente come Mangoni (Milano, 26 marzo 1961) è un architetto e politico italiano e collaboratore del gruppo musicale italiano degli Elio e le Storie Tese.

 

Indice

 

Biografia

Origini e formazione

Frequenta la scuola media Giuseppe Parini dove, dalla seconda e fino al quinto anno di liceo, presso l’istituto scientifico Einstein, fu compagno di banco di Stefano Belisari.

All’età di diciotto anni abbandona lo scautismo per potersi dedicare maggiormente allo sci alpino a livello agonistico; che lo portò ad ottenere il risultato di primo classificato senior nello slalom gigante dei Campionati sestesi (Cervinia 1982), un terzo classificato master A1A2 nello slalom speciale dei Campionati Provinciali Milanesi (Piazzatorre 2000), un secondo classificato master A1A2 nello slalom speciale dei Campionati Provinciali Milanesi (Piazzatorre 2001) e ancora un terzo classificato master A1A2 nello slalom gigante dei Campionati Provinciali Milanesi (sempre a Piazzatorre nel 2001).[1]

L’attività artistica

Gli alias degli Elii
Luca mangoni.jpg

Come ogni componente degli Elio e le Storie Tese nel corso degli anni Mangoni ha adottato, in maniera più o meno estemporanea, numerosi pseudonimi. Tra questi: MC Stramangone, Dottor Stramangone (suo alter ego nella trasmissione Cordialmente), il Grande Escluso (definizione con cui Elio ricordò la sua assenza a Pippo Baudo sul palco del Festival di Sanremo nel 1996), Artista a sé, Rancor (dal nome della creatura fantastica presente nel film Il ritorno dello Jedi, caratterizzata dalla spaventosa voracità).

Sebbene non abbia mai fatto parte ufficialmente del gruppo Elio e le storie tese, le sue apparizioni sono parte integrante dell’attività del gruppo, soprattutto nelle esibizioni dal vivo e nelle coreografia,e talvolta in diversi videoclip, a volte indossando stravaganti travestimenti, dei quali il più conosciuto e quello di Supergiovane a cavallo della Vespa scoppiettante.

Ha preso parte come cantante ad alcuni brani del gruppo, tra cui La risposta dell’architetto, La visione e Complesso del Primo Maggio. Sua caratteristica, in un gruppo che fa della competenza musicale di ogni suo membro un elemento imprescindibile, è di essere decisamente stonato. Il che fa da contraltare comico alle perfette armonie della band.

Mangoni in concerto

È anche comparso, in qualità di interprete principale, nel video musicale Shpalman, sempre di Elio e le Storie Tese, parodia del videoclip della canzone Dedicato a te del gruppo Le Vibrazioni, i cui membri si sono prestati alla realizzazione dello stesso.

L’opera di architetto

Veduta notturna della Mangoni Tower

La sua attività di architetto è stata resa nota subito al grande pubblico, ma tra i suoi molti lavori il più noto, e soggetto a critiche e pareri contrastanti[2][3], è la Mangoni Tower, un edificio residenziale in via Nervesa a Milano costruito tra il 1995 e il 2000.

In compenso l’Architetto Mangoni è noto per essere uno specialista in tema di urbanizzazione e nella gestione di tutti i “servizi” sotterranei (progettazione di scavi per fognature, scoli dell’acqua con relative pendenze, gestione sotterranea di cavi elettrici, telefonici e gas…) che accompagnano ogni cantiere civile o industriale.[senza fonte]

L’impegno politico

Nel 2010 appare nella lista del candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra; sarebbe stato eletto automaticamente se avesse vinto il candidato presidente Vittorio Agnoletto.[4]

Nel 2011 si candida alle elezioni comunali di Milano nella lista civica di Milly Moratti a favore di Giuliano Pisapia, candidato sindaco del centrosinistra,[5] conquistando 1068 preferenze.[6] Dagospia ha definito la sua campagna elettorale “pillole di situazionismo“.[7]

Pubblicazioni

  • Sergio Graziosi e Luca Mangoni (a cura di), Le aree dismesse a Milano. Una risorsa preziosa per migliorare la qualità della vita, Rapporto sulla ricerca, Milano, 1988
  • Luca Mangoni, La mappa dell’abbandono, in “Costruire”, n. 64, 1988

 

Faso

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Faso
Faso
Faso
Nazionalità Italia Italia
Genere Rock demenziale
Rock progressivo
Pop rock
Fusion
Funk
Periodo di attività 1986 – in attività
Strumento basso, batteria, chitarra
Gruppo attuale Elio e le Storie Tese

Nicola Fasani, detto Faso (Milano, 7 aprile 1965), è un bassista italiano.

Indice

 

Attività musicale

Gli alias degli Elii
Come ogni componente degli Elio e le Storie Tese nel corso degli anni Faso ha adottato, in maniera più o meno estemporanea, numerosi pseudonimi. Tra questi: “Pranzo”, “Niki”, “Bassista Nick”, “Nicola Ronconi”, “Fasacci”, “Pasto”. Il soprannome Pasto, in particolare, deriva da un curioso errore commesso da un giornalista che così storpiò lo pseudonimo dell’epoca (“Pranzo”) nella stesura di un’intervista. Tuttavia, Faso pensò che tale alias potesse suonare come un diminutivo un po’ presuntuoso del cognome di Jaco Pastorius, leggendario bassista di cui è fan, e lo cambiò in Faso.

Faso è il bassista dei gruppi musicali Elio e le Storie Tese, Trio Bobo e Biba Band. Ha anche fatto parte della band The Phazees per alcune trasmissioni televisive di MTV.
Ha collaborato, tra gli altri, con Rossana Casale, Mina, Franco Battiato, Franco Fasano, Sergio Caputo, Daniele Silvestri.

Per quest’ultimo ha suonato tutti i brani dell’album Daniele Silvestri (tranne L’uomo intero e Il Flamenco della doccia) e i brani L’uomo col megafono, Le cose in comune, Prima di essere un uomo e Marzo 3039 dall’album Prima di essere un uomo. Suona inoltre nelle canzoni Salirò, Sempre di domenica e Manifesto dell’album Unò-dué. Nell’album Bau di Mina (2006), Faso suona il basso in sette brani: Johnny scarpe gialle, Nessun altro mai, Alibi, Un uomo che mi ama, L’amore viene e se ne va, Fai la tua vita e Inevitabile.

Stile

Come accade per tutti i componenti di Elio e le Storie Tese, anche Faso è un musicista caratterizzato da elevate capacità tecniche e competenze musicali. Nel suo stile vengono riprese molte caratteristiche del funky, del jazz e della fusion, ma Faso mostra anche una grande capacità di adattare le sue linee ritmiche a brani tipicamente rock and roll, disco music e pop. Una delle tecniche più utilizzate è quella dello slap, con cui sovente Faso accompagna i brani più ritmati. Un’altra particolarità di Faso consiste nel pizzicare le corde in prossimità del manico del basso: in questo modo, il loro attacco risulta più delicato e conferisce loro una dinamica che rende il loro suono simile a quello realizzato su un basso fretless.

Faso durante il Tour Emozioni Fortissime (14 luglio 2007, Cesenatico)

Nei brani degli Elii non compaiono praticamente mai dei veri e propri assoli di basso, nonostante in alcune canzoni Faso esegua pattern ritmici con forti componenti di improvvisazione (come accade sulle strofe di Supergiovane o Servi della Gleba) oppure in piccole sezioni come l’intro El Pube, dove il basso suona all’ottava col flauto traverso. Faso realizza un vero e proprio assolo nel brano Mio Cuggino dove l’utilizzo di particolari intervalli musicali gli conferisce sonorità prettamente jazzistiche.

Strumentazione

Tra i molti bassi facenti parte della sua collezione di strumenti, predilige uno Yamaha TRB6P a sei corde, che è quello utilizzato in tutte le sue esibizioni con gli Elio e le Storie Tese. Come raccontato più volte dallo stesso Faso, questo basso fu acquistato ad un prezzo irrisorio, in quanto si trattava di un modello fallato: a causa di un errore del macchinario preposto a realizzare l’alloggiamento per i pick-up, lo strumento fu trapassato da una parte all’altra. Faso decise di acquistarlo ugualmente e di ripararlo: soddisfatto del risultato, decise di tenerlo, ritenendo che le riparazioni avessero influito positivamente sul suono.

Per coprire i segni delle riparazioni, Faso collocò sul dorso dello strumento una pecetta di plastica nera, la cui forma e colore sono molto simili a quelle del vano contenente l’elettronica del basso. In maniera ironica, Faso sostiene che quello sia il vano della doppia elettronica immaginaria, che renderebbe il suo basso un modello unico al mondo.

Anche se non lo utilizza quasi mai dal vivo (tranne che in brani come “Tristezza”), in alcuni brani ha suonato un basso fretless. La canzone Cateto, contenuta nel primo album, è l’unico caso in cui Faso abbia utilizzato un chapman stick, che però gli fu rubato poco tempo dopo. Lo stick ritornò poi al legittimo proprietario quando, oltre dieci anni dopo, un ricettatore lo propose a Max Costa, storico collaboratore degli Elio e le Storie Tese.[senza fonte] In seguito a quell’episodio, Faso non utilizzò più tale strumento, preferendo dedicarsi all’uso del basso tradizionale. Inoltre possiede e ha utilizzato soprattutto in studio alcuni Fender Jazz Bass e dei Manne Newport Special a 4 e 5 corde. Nel Tour “Enlarge Your Penis” usa un basso di liuteria Frudua a 5 corde, molto simile a un Jazz Bass.

Altre attività

Curiosità

  • Elio e le Storie TeseFaso è un fan degli Earth, Wind and Fire.
  • Nonostante sia mancino, suona il basso da destro.
  • Nel 2002 ricevette una sospensione per doping di 8 mesi dall’attività agonistica, per essere stato sorpreso a fumare uno spinello prima di una partita. In quel periodo, durante i suoi commenti delle partite di baseball, trasmesse da Tele+, più volte ribadì il suo disgusto per il mondo del calcio[2], dove invece i giocatori sorpresi a utilizzare sostanze dopanti ben più pericolose ed efficaci della cannabis (che, paradossalmente, ha un effetto rilassante e non eccitante), hanno ricevuto sospensioni di minore durata, ulteriormente ridotte e per di più scontate durante le pause estive.
  • Ha dichiarato più volte di non amare l’extreme metal. Ha sempre odiato la versione thrash di Urna, pubblicata in Italyan, Rum Casusu Çikti[2] e nelle esibizioni live viene sempre suonata nella versione originale, decisamente più soft. Inoltre ha preferito farsi sostituire al basso da Elio per l’esecuzione del brano punk Omosessualità in Eat the Phikis.
  • Come Elio, ha origini marchigiane, precisamente di Macerata.[3]
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Elio e le Storie Tese
Elio e le Storie Tese in concerto
Elio e le Storie Tese in concerto
Paese d’origine Italia Italia
Genere Rock demenziale
Rock
Rock progressivo
Pop rock
Disco
Jazz
Blues
Periodo di attività 1979 – in attività [1]
Etichetta Psycho
Hukapan
Aspirine
Sony
Album pubblicati 27
Studio 10
Live 12
Raccolte 5
Sito web

Elio e le Storie Tese (talvolta abbreviato in EelST o Elii) sono un gruppo musicale italiano di Milano, fondato da Stefano Belisari (in arte Elio) nel 1979.[1][2][3]

Il gruppo ha conosciuto, nel tempo, una popolarità sempre crescente, alimentata prima dalla circolazione di registrazioni bootleg dei loro spettacoli in locali come il Magia Music Meeting e lo Zelig di Milano,[4][5] poi dalla pubblicazione dei primi album e dalle numerose apparizioni in televisione (Lupo solitario e L’araba fenice su Italia 1, al seguito della Gialappa’s Band in Mai dire Gol o di Claudio Bisio a Zelig).[2]

Apprezzati e conosciuti particolarmente da un pubblico giovanile, nel 1996 divennero famosi a livello nazionale per la loro prima partecipazione al Festival di Sanremo, classificandosi secondi col brano La terra dei cachi e vincendo il premio della critica “Mia Martini”.[1][2] Nel 1999 ricevono a Dublino il premio comebest italian act agli European Music Awards di MTV[1][3] e nel 2003 il premio “miglior videoclip” agli Italian Music Awards della FIMI.[1][3] Nel 2011 sono stati incoronati da Rockol e dai suoi lettori come “artisti italiani del decennio 2001/2010”. Nel 2012 vincono il referendum promosso dal Mei eleggendoli artisti simbolo della musica indipendente italiana.[6] Tutti i loro album sono diventati disco d’oro in Italia.[1] Il disco Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu si è classificato quindicesimo nella lista dei migliori dischi italiani di tutti i tempi redatta dalla rivista specializzata Rolling Stone.[7] Nel 2013 partecipano per la seconda volta in carriera al Festival di Sanremo, dopo 17 anni d’assenza, classificandosi di nuovo secondi e vincendo di nuovo il Premio della critica “Mia Martini”, quello per il “Miglior Arrangiamento” e il “Premio della Sala Stampa Radio, Web e TV”.[8][9]

Dal 1993 Elio e compagni sono anche presenti in radio: assieme al deejay Linus conducono, su Radio Deejay, un appuntamento radiofonico settimanale dal titolo Cordialmente.[10][11]

Storia

Le origini (1979-1988)

Il primo nucleo di Elio e le Storie Tese si formò al Liceo Scientifico Einstein di Milano fra il 1975 e il 1980. Nella stessa classe erano iscritti Stefano Belisari (Elio), Luca Mangoni e Marco Conforti (fratello di Sergio e futuro manager del gruppo).[12] Stefano Belisari, che studiava flauto traverso al Conservatorio di Milano, compose la sua prima canzone nel 1979, e la chiamò Elio, nome del protagonista della canzone, per questo decise che il suo nome d’arte sarebbe divenuto proprio Elio. Le “Storie Tese” invece hanno origine dalla frase che viene pronunciata nel disco MONO tono degli Skiantos, all’inizio della traccia Eptadone, quando si sente la voce diFreak Antoni che pronuncia la frase C’ho delle storie pese. Da questo nacque il nome Elio e le Storie Tese, il gruppo che fondò lo stesso Elio nel 1979.

La prima formazione esordì in un concerto del luglio 1980 alla festa del CAF San Siro, davanti a un pubblico di una decina di pensionati: Elio alla chitarra e alla voce, “Cortellino” (Paolo Cortellino) al basso e “Zuffellato” (Pier Luigi Zuffellato) alla batteria.[1][5] Cortellino, era entrato nella formazione solo perché era un amico di Elio, e sapeva suonare la chitarra, e quindi non era in grado di diventare il bassista fisso del gruppo, perciò fu sostituito da Fabio Gianvecchio, a cui Elio diede il nome di “Chiosco”, e poi “Scaffale” (Dario Mazzoli); la batteria passò a “Cosma” (Roberto Sgorbati).

Nel 1982, Elio decise di far entrare nella formazione del suo complesso il fratello minore del suo compagno di scuola Marco Conforti, Sergio, che studiava il pianoforte. A Sergio fu dato il nome di “Tanica”. In quegli anni Cosma decise di abbandonare il gruppo e fu sostituito dalla Drum machine di Tanica. Elio e Tanica iniziarono a comporre brani inediti che col tempo sostituirono le cover dei Ramones e della Steve Miller Band; tra i primi brani composti dal duo, alcuni dei più fortunati furono John Holmes, Cassonetto differenziato per il frutto del peccato, Silos, Pork e Cindy, Urna e Catalogna. Nel 1983 entrò nel gruppo una delle migliori chitarre rock del panorama milanese, “Cesareo” (Davide Civaschi), il chitarrista degli Urania, che inizialmente doveva solo fare una breve apparizione in un concerto per suonare il lungo assolo di chitarra della canzone Tenia, cover di Maniac, ma poi Cesareo non uscì più dal gruppo.[1][5] Elio poté abbandonare la chitarra e concentrarsi sui ruoli di cantante e frontman, di quando in quando esibendosi anche in passaggi col flauto traverso, come nella canzone Sei pelosa sei scontrosa.

Al 1984 risalgono i primi bootleg dei concerti di EelST. Nel 1985, gli Elio e le Storie Tese parteciparono ad un provino per incidere una loro canzone nella compilation “Musica Metropolitana”, tra le canzoni presentate fu scelta Abbecedario, che divenne il primo brano inciso in studio dagli elii.

Nello stesso anno Scaffale dovette partire per il servizio di leva, e fu sostituito da Faso, che assunse il nome di “Pranzo”, poi “Pasto” (in onore di Jaco Pastorius, il virtuoso bassista dei Weather Report cui Fasani si ispirò) e infine “Faso”. Nel 1986 Tanica lasciò temporaneamente il gruppo per seguire in tour i Righeira con cui aveva già collaborato scrivendo la canzone L’estate sta finendo. In quel periodo entrò a far parte dello staff l’amico “Grussu” (Pierino De Luca), prima in qualità di presentatore e affiancatore nei numeri da avanspettacolo che aprivano i primi concerti e poi nelle vesti di manager tuttofare nel periodo tra il 1986 ed il 1989.

Fra il 1985 e il 1986 Elio e le Storie Tese si esibirono in una serie di storici concerti in locali milanesi come il Magia Music Meeting e lo Zelig.[5] Di questi spettacoli furono realizzate registrazioni pirata su cassetta che ebbero una straordinaria diffusione soprattutto presso gli adolescenti di Milano e del Nord Italia.[13] La frequentazione dello Zelig e dei suoi comici permette al gruppo di sperimentare la contaminazione tra musica e cabaret, tanto da indurli a partecipare al Festival del Cabaret di Loano nel 1986, evento trasmesso nella trasmissione Cabaret per una Notte e probabilmente la loro prima apparizione televisiva, nella quale cantarono il loro brano in inglese non corretto The peak of the mountains, che dieci anni dopo sarà inciso nell’albumEat the Phikis, col titolo Second me, interpretato da James Taylor.

Nel 1987 fu registrata un’altra memorabile esibizione, che circolò in bootleg col nome Live in Borgomanero, la cui scaletta era composta da alcune cover col testo modificato come No Gianni no (Johnny B. Goode), Bidet (Beat It) e Vivi Rocco (We Will Rock You); e alcuni “classici” come John HolmesCara ti amo e Alfieri. Proprio grazie alla canzone Vivi Rocco, Tanica assunse il nome di Rocco Tanica, nome in uso tuttora.[5][14] Nel 1987 fu fatta la seconda incisione in studio degli EelST, che nella raccolta Ele.menti, dove furono inserite le canzoni Silos e Pork e Cindy, che saranno poi nuovamente incise negli album Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu e Italyan, Rum Casusu Çikti.[15][16]

Fra il 1987 e il 1988 Elio e le Storie Tese fecero le prime apparizioni in televisione, nelle trasmissioni Lupo solitario (1987) e L’araba fenice (1988).[4] Nel1988 il gruppo si arricchì di un nuovo elemento: il polistrumentista Paolo Panigada, poi ribattezzato “Mu Fogliash”, “Fogliash” e infine “Feiez” (voce,percussionisassofono, chitarra).[1][5][17] Il 1988 è l’anno dell’ultima registrazione in studio di Elio e le Storie Tese prima di incidere una loro discografia personale, ovvero il brano John Holmes (una vita per il cinema), uno dei maggiori successi del gruppo, contenuto nella raccolta Lupo Solitario. Sempre in quell’anno, una cassettina di un concerto a Bologna finì sulla scrivania di un produttore, Claudio Dentes, poi ribattezzato Otar Bolivecic.

I primi album (1989-1991)

Grazie all’incontro con Otar, il 6 dicembre 1989 Elio e le Storie Tese riuscirono a dare alla luce il primo album Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu.[1][3][4][18] Alla batteria suonò per la prima volta Curt Cress, turnista tedesco.[4][18]L’album comprendeva molti classici del gruppo, già noti al “pubblico delle registrazioni pirata”, e fu un successo, tanto da vendere oltre centomila copie appena uscito.[1]

L’incisione stereofonica su CD rivelò per la prima volta a molti fan il notevole livello tecnico delle performance del gruppo. L’album si apre con un dialogo fra i membri della band, con le voci contraffatte da un octaver per sembrare quelle di un gruppo di ragazzini delle medie;[4][18] espediente attraverso cui introdurre uno dei temi più cari agli EelST, la mitologia e il linguaggio degli adolescenti[18] (“figu”, “sbiancata”, “tua prinz”, “sparaci i deep“) ma anche, forse, omaggio all’apertura dell’album MONO tono degli Skiantos, in cui si sente una voce analogamente contraffatta che dice: “ho delle storie, ragazzi, ho delle storie pese” (si noti che storie tese è l’analogo milanese dell’espressione gergale-giovanile storie pese usata altrove, come per l’area bolognese citata dagli Skiantos, e utilizzata per indicare un problema o una situazione di “malessere sociale”).[4][18]

Nella primavera dell’anno successivo (1990), al gruppo si aggiunse in maniera stabile un nuovo elemento, il batterista Christian Meyer, di cittadinanza svizzera, il quale molte volte suonò per conto della N.A.T.O.[19] e si esibì durante il cosiddetto “Tour dell’Amore”.[20] Quello del 1990 fu il primo tour a livello nazionale, dove Elio e le Storie Tese si posero per la prima volta in relazione con il Festival di Sanremo, suonando durante il loro tour e nel “controfestival” la parodia di buona parte dei brani sanremesi di quella edizione, che si svolse in via eccezionale al Palafiori di Arma di Taggia, invece che al tradizionale Teatro Ariston chiuso per ristrutturazione. Gli Elii si esibirono al vicino Teatro Odeon[21] e tra i brani parodiati i più famosi e meglio riusciti sono Verso l’ignoto e Vattene amore, parodie degli omonimi brani presentati al Festival rispettivamente dalle coppie MarcellaGianni Bella e MinghiMietta. Nella prima delle due parodie la parte “maschile” viene eseguita da Elio e quella “femminile” da Feiez, mentre nella seconda i ruoli si invertono. Due dei brani sanremesi, Ameri (dedicata al telecronista Enrico, da Gli amori di Toto Cutugno), e Sono Felice (da Sono felice di Milva, dove l’aggettivo diventa nome e allude al ciclista Gimondi), vennero successivamente incisi su disco: da questi esempi fanno spazio le numerose fonti di ispirazione al mondo dello sport. Sempre nello stesso periodo scrissero un’altra parodia, Arriva Clistere, sulla musica di Arriva Cristina di Cristina D’Avena.[22] Alcuni di questi brani parodistici furono presentati nelle trasmissioni Tam tam village e Banane, pronti per essere incisi su un nuovo album chiamato Tarati per il canto. L’album, però, non poté uscire a causa del mancato consenso degli autori di alcune delle canzoni parodiate. Solo Ron (autore di Sono felice) e Toto Cutugno (autore de Gli amori) diedero successivamente il consenso alla pubblicazione delle parodie dei loro pezzi.

Per lo stesso motivo fu ritirato dal mercato il maxi-single Born to Be Abramo, uscito nell’estate del 1990, (conosciuto anche come SvEliatevi),[4]contenente, oltre a World Class Player (versione in lingua inglese di Giocatore mondiale, con Pierangelo Bertoli) e John Holmes (Shidzu Version), il brano incriminato Born to be Abramo, medley di Resta cu’ mme, di Domenico Modugno di Resta con noi Signore la sera, di Esci dalla tua terra, di You make me feel di Sylvester e di Born to Be Alive di Patrick Hernandez.[5][23] Il brano fu ripubblicato in una nuova veste nel 1997 con l’appoggio e la collaborazione artistica dello stesso Hernandez.[4][24] L’ennesimo sberleffo lo realizzarono nel Natale dello stesso anno: il gruppo decise di pubblicare un maxi-single natalizio, The Los Sri Lanka Parakramabahu Brothers featuring Elio e le Storie Tese, ma la casa discografica non accettò di venderlo a prezzo ridotto, quindi lo fece passare come un mini-album e lo vendette come tale; in questa ottica il disco non assume la forma di un progetto musicale di senso compiuto e viene definito dagli stessi Elii come “Il disco pacco di Natale”.[4][5]

Fra gli altri avvenimenti di questo anno piuttosto ricco per EelST possiamo ricordare il celebre concerto del 6 ottobre al Teatro dell’Elfo di Milano, in cui il gruppo si esibisce in 12 ore non stop di variazioni sul tema di Ti amo, realizzando un record da Guinness dei primati.[1][5] Il record è stato battuto l’8 dicembre 2015 dal collettivo Slaps Orchestra che ha suonato per 24 ore consecutive senza interruzioni durante una performance a Cosenza[25].

Nel 1991 gli Elii eseguono una nuova versione di Ti amo al Concerto del Primo Maggio, in diretta tv sulla Rai.[1] Il nuovo testo del brano fu cantato all’insaputa di tutti dopo che gli Elii avevano attaccato il pezzo Cassonetto differenziato per il frutto del peccato: qui si denunciava il malcostume della classe politica, facendo nomi (ad esempio Giulio AndreottiRemo GaspariFrancesco Cossiga e Giuseppe Ciarrapico) e citando fatti e, per questo, fu interrotto dai funzionari RAI che intervennero sul palco;[3][4][5][26][27] l’evento fu in seguito proposto col nome Sabbiature nel CD singolo Pipppero (pron.pippéro) e nell’album Peerla. Qui si può udire la voce del conduttore Vincenzo Mollica costretto a intervenire per mascherare l’incidente, mentre fa una intervista a Ricky Gianco.[28] Elio nel frattempo urla “Come Jim Morrison!”, riferendosi a un episodio che coinvolse la famosa rockstar che, per altri motivi, fu portata via di peso durante una sua esibizione.

Ascesa mediatica (1992-1995)

Nel 1992 il gruppo entrò in una nuova fase, pubblicando il singolo Pipppero® il 6 maggio,[1][29][30] che fu proposto frequentemente da tutte le radio principali, e che rimase in cima alla classifica dei singoli più venduti per sei settimane consecutive.[3] Il 12 giugno fu pubblicato l’album Italyan, Rum Casusu Çikti, in cui compare ancora qualche brano dell’epoca “del Magia”, insieme a molto materiale nuovo.[31] Il successo di quest’album superò quello dell’album di esordio.

Oltre a Pipppero®, anche Servi della gleba venne frequentemente proposta in radio, e altri brani nuovi come Il vitello dai piedi di balsa o Essere donna oggi divennero rapidamente famosi. Oltre ai numerosi ospiti (tra gli altriClaudio BisioRiccardo FogliDiego Abatantuono e Enrico Ruggeri), nell’album apparve anche Mangoni, ex compagno di scuola di Elio, architetto e padre di famiglia, che da allora sarebbe diventato al contempo unamascotte e un’icona del gruppo, diventandone una sorta di “membro ad honorem” (pur essendo decisamente stonato), principalmente incaricato di vestire i panni (con la voce nelle incisioni, oppure di persona, e talvolta in costume, sulla scena) dei numerosi personaggi dell’immaginario di Elio (da Supergiovane al narratore dellaVendetta del Fantasma Formaggino).[1] A partecipare al progetto è stato anche il coro folk bulgaro, tutto femminile, Le Mystère des Voix Bulgares, famose anche per aver cantato la sigla del noto telefilm americano/neozelandese Xena – Principessa guerriera.

Del 1992 è anche la videocassetta Chi ha incastrato Elio e le Storie Tese?, una sorta di autobiografia romanzata del gruppo, con interviste e registrazioni da vari concerti.[32] Nello stesso anno i membri del gruppo diedero vita a un progetto musicale parallelo, ispirato all’opera dei Weather Report: la Biba Band.

Nell’ottobre del 1993 fu pubblicato Esco dal mio corpo e ho molta paura (Gli inediti 1979-1986) che nacque dalle richieste dei fan della prima ora che volevano riascoltare brani mai pubblicati e risalenti all’epoca del “Magia”.[33] Elio e le Storie Tese li accontentarono eseguendo una sorta di live in studio e mantenendo di proposito gli arrangiamenti “originali” dei loro esordi.[33] Su questo album appare anche Amico uligano, già sigla di Mai dire Gol l’anno precedente.[33] Dal disco fu estratto il singolo Aborto/In te, che conteneva (Gomito a gomito con l’) Aborto e In tecover cantata da Mangoni del brano In te di Nek.[34]

Sempre nel 1993 fu pubblicata una musicassetta promozionale in allegato alla rivista Tutto musica e spettacolo intitolata Not Unpreviously Unreleased’nt, contenente tre brani inediti registrati dal vivo.[35] Il 9 dicembre dello stesso anno iniziò ad andare in onda su Radio Deejay la trasmissione radiofonicaCordialmente senza freni.[5]

Nel 1994 il gruppo proseguì la collaborazione con la Gialappa’s, realizzando anche Nessuno allo stadio, sigla del programma Mai dire mondiali,[36] cui fece seguito il relativo single in estate. Parte dell’anno fu poi impegnata in un tour nazionale denominato “Playmobil tour”.[37]

Nell’estate del 1995 nacque il Fave Club, il fan club ufficiale di Elio e le Storie Tese.[38] A fine anno produssero per Radio Deejay, il singolo natalizioChristmas with the Yours, tradizione che sarebbe poi stata rinnovata ogni anno, pubblicato come ‘Il Complesso Misterioso‘, a sua volta accompagnato dalCantante Misterioso alias Graziano Romani.[39]

Sanremo e il successo (1996-1998)

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Festival di Sanremo 1996 § Il caso Elio e le Storie Tese.

Gli Elio e le Storie Tese parteciparono al Festival di Sanremo 1996 con il brano La terra dei cachi, che apparentemente parla dei problemi di mafia, corruzione e sanità presenti in Italia[1][40], ma che in realtà può essere letta come una presa in giro delle tipiche canzoni sanremesi. La canzone, decisamente al di fuori dei canoni “sanremesi”, riscosse un grande successo di pubblico e di critica, classificandosi al secondo posto[40][41] e aggiudicandosi il premio della critica “Mia Martini”.[4] Ai tempi le loro esibizioni non passarono inosservate:

  • Durante la seconda serata Elio apparve con un braccio finto, per poi tirare fuori quello vero da sotto il maglione.[40][41]
  • Nella serata in cui i concorrenti del Festival avevano un solo minuto per riproporre un estratto della loro canzone (e tutti avevano optato per eseguire il solo ritornello), gli Elii eseguirono buona parte del proprio brano, accelerandone al massimo il tempo per complessivi 55 secondi.[40]
  • Infine, nell’ultima serata si esibirono in abiti da alieni e con la testa rasata colorata di argento (in realtà indossavano tutti delle calotte, tranne Elio, che si era rasato davvero), con un travestimento che richiamava esplicitamente i Rockets.[40]

Dal successo riscontrato, sembrava che il brano potesse vincere realmente la gara, ma la vittoria andò a Vorrei incontrarti fra cent’anni di Ron e Tosca, mentre La terra dei cachi si piazzò, appunto, seconda.[40] A tutt’oggi circolano voci, avvalorate dalle indagini dei Carabinieri, sostenenti che in realtà la canzone avrebbe realmente vinto il festival, ma che i risultati finali sarebbero stati modificati da Pippo Baudo in persona, che non volle ufficializzare i voti.[4][40][42][43] Tuttavia non si verificarono polemiche furibonde o ripercussioni su questo fatto, anche grazie all’atteggiamento comico e ironico adottato dal gruppo, che ai propri concerti ribadisce sempre che loro hanno vinto quel festival, ma la vittoria gli è stata rubata da Pippo Baudo. Di fatto, gli Elii furono i vincitori “morali” di quell’edizione e ancora oggi quella canzone rimane nella memoria collettiva, così come le particolari esibizioni che la accompagnarono.

Il 28 marzo dello stesso anno uscì Eat the Phikis, che vendette più di 200 000 copie, vincendo il Disco di platino.[1][44] Oltre a La terra dei cachi includeva numerosi altri brani destinati a essere ricordati e suonati a lungo live, quali il celebre TapparellaMio cuggino (presentato anche al Festivalbar con il complesso che faceva finta di cantare in playback mimando le parole sbagliate e altro ancora), Burattino senza fichi (basato su una visione apocrifa diPinocchio che si lamenta di essere asessuato fino a quando Geppetto non lo dota di un apposito «legnetto novità») e Omosessualità in cui venivano imitati personaggi famosi (da Amanda Lear a Stanlio e Ollio). Collaborarono poi con l’Orchestra Casadei per una versione di La terra dei cachi arrangiata con l’inserimento di alcuni strumenti tipici della musica da ballo distribuita con il titolo La terra dei cachi (The Rimini Tapes).[45] I singoli estratti, oltre a La terra dei cachi furono T.V.U.M.D.B./Mio cuggino in un 45 giri solo a scopo promozionale e El Pube, pubblicato in un CD singolo contenente varie versioni del brano regalato ai membri del Fave Club, il loro fan club ufficiale.[46]

All’uscita di questo album seguirono una nuova partecipazione al concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni e un altro tour nazionale (Uollano Tour), partito il 16 maggio al PalaEvangelisti di Perugia e che si conclude il 13 ottobre al Mediolanum Forum di Assago. Nell’estate del 1996 i Tenores di Neoneli, già in amicizia con la band, pubblicarono l’album Terra nostra, prodotto da Elio e compagni, in cui fra l’altro compariva una versione in sardo deLa terra dei cachi.[47][48]

Nel febbraio del 1997 il porno-attore Rocco Siffredi li chiama a partecipare alla sua produzione più ambiziosa, Rocco e le storie tese. Il gruppo, escluso Feiez, spunta tra le riprese del film (ma non prende parte alle scene hard del film), oltre a firmarne la colonna sonora, suonata da Rocco Tanica in tempo reale durante il montaggio.[1][49] Nell’ambito porno questo lungometraggio è diventato ormai un cult, sebbene abbia avuto uno scarso successo commerciale. Il 31 ottobre dello stesso anno fu pubblicata la raccolta Del meglio del nostro meglio Vol. 1,[50] contenente in realtà diversi inediti e classificata come “album” (non dunque come compilation) nella discografia ufficiale di EelST.

Il 1998 si aprì con un mini tour negli Stati Uniti, nel mese di febbraio, accompagnato dalla pubblicazione dell’album promozionale E.L.I.O. – The Artists Formerly Known As Elio e le Storie Tese, contenente gran parte dei loro successi cantati in inglese,[51] e proseguì con un lungo tour in Italia. Per il mercato nazionale uscì invece Peerla, raccolta di brani inediti realizzati negli anni precedenti,[28][52] come per esempio sigle di Mai dire Gol come Balla coi Barlafüs (parodia di Time Warp dal Rocky Horror Picture Show)[53] oppure Il concetto di banana (la cui musica sarebbe stata poi ripresa per Lo stato A, lo stato B presente in Eat the Phikis).[54] Peerla conteneva anche Ti amo campionato, canzone suonata per la prima volta dal vivo nell’ultima puntata di Mai dire Gol edizione 1997-1998, per analizzare in modo satirico e umoristico alcuni ipotetici errori arbitrali commessi nel campionato di Serie A 1997-1998 a favore della Juventus, culminati nel presunto rigore negato a Ronaldo nello scontro diretto con l’Inter.[55] La canzone è ritornata in auge in occasione dello scandalo di Calciopoli del 2006.[56]

Il 23 dicembre del 1998, durante un concerto della Biba Band, moriva tragicamente il sassofonista Feiez, stroncato da una emorragia cerebrale.[1][5][57][58]Nel commentare l’accaduto, i compagni dichiararono:

« È morto facendo musica, e per un musicista non c’è morte migliore.[59] »

Dalla morte di Feiez a Cicciput (1999-2003)

Negli anni successivi EelST ridussero le loro apparizioni e la loro produzione. Nel 1999 il gruppo acquisì un nuovo elemento, seppure non incluso nella formazione ufficiale: “Jantoman“, detto in seguito semplicemente “Uomo”;[1][5] il suo ruolo è quello di gestire, insieme a Rocco Tanica, tastiere ed equipaggiamenti tecnologici, in particolare nelle esibizioni dal vivo. Nello stesso anno nacque il sito ufficiale, Elioelestorietese.it, con alcune sezioni dedicate esclusivamente al Fave Club.[60]

Il 14 maggio 1999 fu pubblicato Craccracriccrecr[61] e, nonostante il lutto che li aveva colpiti, il gruppo tornò ad esibirsi in concerto. Il disco venne promosso dal singolo Evviva/La visione, censurato da molte radio per la presenza, nel ritornello del brano, di un continuo riferimento all’organo sessuale femminile. In seguito, fu estratto dall’album il brano Bis. Durante l’estate, il brano Discomusic riscosse un grande successo commerciale, ottenendo numerosissimi passaggi televisivi e radiofonici. In seguito fu estratto anche il singolo La bella canzone di una volta.

Il 12 ottobre 1999 il gruppo partecipò alla trasmissione Night Express, di Italia 1; l’esibizione fu caratterizzata, al termine di ogni brano, da continue contestazioni nei confronti del gruppo. Durante il momento in cui il pubblico viene lasciato libero di porre domande al gruppo, un “provocatore” domandò al gruppo come mai dei sedicenti anticonformisti come loro andassero in giro in Mercedes ed Elio, spazientito, si scagliò contro di lui, scatenando una sorta di rissa che costrinse la conduttrice Tamara Donà a dare la linea alla pubblicità.[62] Nonostante l’assurdità di queste scene e l’evidente combine alla base della stessa (i contestatori erano, in realtà, componenti del fans club), nei giorni successivi i giornali e alcune trasmissioni tv parlarono di quella rissa, credendola vera.

Pochi giorni dopo il gruppo ricevette il premio come Best Italian Act agli European Music Awards di MTV:[1][26] in quell’occasione, i musicisti decisero di riproporre in mondovisione i principali stereotipi con cui sono rappresentati gli italiani. Salirono sul palco in canottiera e, senza pronunciare nemmeno una parola in inglese, Elio, dopo aver reso un sincero omaggio a Feiez, improvvisò una sorta di sceneggiata napoletana, mentre il resto del gruppo fingeva di farsi i fatti propri.[26] Il 2 dicembre pubblicarono la colonna sonora Tutti gli uomini del deficiente, per l’omonimo film della Gialappa’s Band. L’album conteneva, oltre a brani strumentali, anche canzoni inedite e di vecchia origine (Yes I Love You) e vedeva la partecipazione di Lucio Dalla (Psichedelia) e di Raffaella Carrà (Presidance).[63]

Nello stesso anno il gruppo ha curato l’adattamento italiano dei dialoghi del film Austin Powers: La spia che ci provava.[64][65]

Nell’estate del 2000 uscì il singolo celebrativo degli europei di calcioLa gente vuole il gol.[66] Nel 2001 viene pubblicato The Lugano Tapes, unavideocassetta che contiene il meglio dei concerti tenuti a Lugano i giorni 24 e 25 aprile del 2000, svolti all’Auditorium Stelio Molo. Il filmato venne inoltre trasmesso dalla R.S.I. I concerti vedono la partecipazione di Riccardo Fogli (ex-Pooh), Sir Oliver Skardy (dei Pitura Freska) e Ike Willis.[67] Il 30 maggio dello stesso anno fu pubblicato l’album dal vivo Made in Japan – Live at Parco Capello, che raccoglieva incisioni fatte in numerose città d’Italia dal 1996 al1999 (anche con Feiez).[5][68]

Nel 2002 Elio scrisse l’inno ufficiale dell’Inter, sua squadra del cuore, in cui cita la frase di Peppino Prisco “La serie A è nel nostro DNA”: la canzone si intitola C’è solo l’Inter ed è cantata da Graziano Romani.[69]

L’album in studio successivo, Cicciput, uscì quattro anni dopo il precedente Craccracriccrecr, il 23 maggio 2003.[5][70] Questo album segnò una sorta di rinascita del gruppo, che entrava in una nuova fase creativa non solo da un punto di vista musicale. Il disco ottenne un grande successo commerciale, grazie ai singoli Shpalman® a maggio e Fossi figo a settembre. Il gruppo ricevette anche il premio come miglior videoclip agli Italian Music Award dellaFIMI.[1] Nell’estate partì il tour promozionale denominato Cicciput Tour.

I CD Brulé e la nuova stagione live (2004-2007)

Nel 2004, durante il tour di Cicciput, prese forma l’idea del CD Brulé: la prima ora di ogni concerto, registrata e masterizzata in tempo reale dallo staff tecnico di EelST, viene messa in vendita direttamente all’uscita.[1][5][71][72] L’iniziativa era chiamata anche Ho fatto due etti e mezzo, lascio?[72][73] e portò alla pubblicazione, nel 2004, della raccolta di brani dal vivo: Il meglio di Ho fatto due etti e mezzo, lascio?.[51] Nel 2004 gli EelSt esordirono come scrittori pubblicando Animali spiaccicati[74] e Fiabe centimetropolitane (quest’ultima una raccolta di fiabe surreali firmate dal solo Elio).[75] Nello stesso anno debuttarono anche come attori nel film Natale a Casa Deejay: a Christmas Carol (per la cui colonna sonora hanno realizzato il brano Natale allo zenzero).[76]

Sempre da quell’anno, diventa possibile scaricare dal sito ufficiale tutta la loro discografia in formato mp3, comprensiva di tutti i CD Brulé pubblicati,[73]previo il pagamento di una quota – abbonamento (trimestrale o annuale) “a forfait”. Inoltre, il gruppo ha pubblicato un singolo intitolato Oratorium, dedicato al mondo dell’oratorio, commissionatogli dall’Ufficio di Pastorale Giovanile di Milano.[73] Nel 2005 EelST continuano a muoversi in tour e prosegue l’iniziativa dei CD Brulé (ribattezzata Grazie per la splendida serata e l’anno successivo Qualità oro). L’idea viene ulteriormente ampliata: al concerto diCastellazzo di Bollate (21 luglio) viene messo in vendita all’uscita addirittura il DVD Brulé con il video del concerto; inoltre, viene data la possibilità al pubblico di scaricare a pagamento i concerti su chiavetta USB come alternativa (più economica) all’acquisto del CD Brulé. Come per l’anno precedente viene realizzata una raccolta, Il meglio di Grazie per la splendida serata, contenente una selezione dei brani dal vivo cantati nei CD Brulé del 2005.[51]Nello stesso anno esce Baffo Natale, in collaborazione con Jovanotti.[77]

Il 28 febbraio 2006 Elio e le Storie Tese hanno lanciato (solamente sul web) il singolo Valzer transgenico, spacciandolo come canzone esclusa dal Festival della Canzone Italiana che si tiene in quei giorni a Sanremo, che vede anche una breve partecipazione del rapper Mondo Marcio e la collaborazione di Stefano Bollani e Mauro Negri.[78] Prestano inoltre le loro voci per il doppiaggio italiano del film d’animazione danese Terkel in Trouble(loro gli adattamenti in italiano dei dialoghi, insieme ad Antonello Governale),[79] uscito nell’aprile 2006, di cui riadattano la colonna sonora per la versione italiana: il singolo Banane giganti (pubblicato solo sul web con lo pseudonimo I Los the Peparors) è la prima canzone interamente cantata da Faso. Da notare che I Los the Peparors era un nome già utilizzato in precedenza da EelST (erano un inesistente gruppo americano degli anni quaranta), all’interno della miniserie Vite bruciacchiate, girata nel 1998 durante il loro tour negli USA, ma mandata in onda solo nell’autunno 2000, su Rai 2.

Nell’estate 2006 la band va in tour per 20 date con lo spettacolo-concerto Coèsi se vi pare (a partire dal 28 giugno 2006) con l’attore Claudio Bisio.[1][3] In particolare, il concerto di Mantova è stato trasmesso su Sky (canali Jimmy e Comedy Central) e ne è stato tratto un DVD.[80] Nello stesso anno è uscita l’autobiografia del gruppo, Vite Bruciacchiate – Ricordi confusi di una carriera discutibile, con interventi di amici e colleghi, presentata nel mese di novembre alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano.[43] Nel mese di dicembre esce il singolo Presepio imminente, sponsorizzato da Spizzico.

Jantoman apparve incappucciato nel corso del tour Emozioni fortissime.

Il tour estivo 2007, dal quale sono stati ricavati i CD Brulé denominati Emozioni fortissime,[81] vede la presentazione di nuovi brani che sarebbero usciti nel disco in uscita l’anno successivo (Parco Sempione, Indiani , La Lega dell’Amore). Cambiamento temporaneo nella formazione live: Rocco Tanica, che rimane a Milano a lavorare al disco nuovo, viene sostituito da Vittorio Cosma, sotto lo pseudonimo Clayderman Viganò.[82] Durante questi concerti, Jantoman ha suonato completamente incappucciato e nascosto da un paravento, che lascia solo trasparire la sua sagoma.

Nel settembre 2007 EelST hanno interpretato la nuova pubblicità del Cynar Campari, scrivendo e cantando un ironico motivetto (poi ripreso nel brano Gargaroz, da Studentessi) sul carciofo e sulla tradizione italiana del famoso digestivo.[83] Lo spot è una rivisitazione della celeberrima pubblicità in cui Ernesto Calindri, “contro il logorio della vita moderna”, beveva tranquillamente il Cynar seduto ad un tavolo isolato nel traffico cittadino.

Il 16 novembre dello stesso anno è stata pubblicata una raccolta di 3 CD edita dalla Aspirine Music, casa discografica della band fino al 2003, dal titolo The Original Recordings 1990/2003, disapprovata dai musicisti.[84] Tale pubblicazione avrebbe potuto infatti generare confusione con il nuovo album in studio, in cantiere da diverso tempo e che ha visto la luce poco tempo dopo: Studentessi.[84]

Studentessi e il Dopofestival (2008)

Il nuovo album viene pubblicato il 20 febbraio 2008,[1][85][86] preceduto l’8 febbraio dal singolo Parco Sempione nel cui video partecipa anche Marcello Macchia (famoso per aver interpretato alcuni personaggi comici come Maccio Capatonda e Mariottide nelle trasmissioni Mai dire lunedì e Mai dire martedì).[85][87] Questo brano richiama il disboscamento del bosco di Gioia a Milano, per protestare contro il quale Rocco Tanica ha compiuto un lungo sciopero della fame.[19]

Dal 26 febbraio al 1º marzo conducono il DopoFestival della 58ª edizione del Festival di Sanremo[1][3][88] proponendo con tono ironico, tra le altre cose,medley e versioni riarrangiate nel testo o nella musica delle canzoni del Festival, coinvolgendo gli stessi artisti in gara che stanno al gioco, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica, tanto da entrare nella Top Ten dei migliori programmi televisivi del Premio Regia Televisiva 2008, ideato da Daniele Piombi.[89]

Pippo Baudo, che presenziò ad una puntata del Dopofestival (approfittando della pausa del festival a causa di un turno infrasettimanale di campionato), elogiò il gruppo e la sua capacità di essere riuscito a creare una trasmissione divertente e intelligente, senza scadere nella volgarità. Hanno inoltre partecipato come ospiti all’ultima serata del Festival vero e proprio, presentando Largo al Factotum da Il barbiere di Siviglia di Rossini,[90] brano che già da diversi anni viene proposto dal gruppo durante i concerti, scegliendo curiosamente di non proporre alcun brano che potesse promuovere il disco uscito pochi giorni prima (anzi, non ne accennarono minimamente, nemmeno durante il Dopofestival). Come d’abitudine, il gruppo riuscì a profanare il luogo che li ospitava con delle prese in giro più o meno esplicite.

Il gruppo si presentò vestito come i Rondò Veneziano e con un trucco che li invecchiava in modo innaturale, incolpando successivamente Pippo Baudo dei continui sforamenti, che li avevano obbligati ad iniziare il dopofestival sempre più tardi. Ironizzando sulla squalifica di Loredana Bertè, Elio disse che il brano che stavano per suonare era stato squalificato dalla gara in quanto si è scoperto che non era inedito. Alle spalle della band fu proiettata una gigantografia di Mangoni, detto il “grande escluso”, poiché nel 1996 Baudo non gli permise di comparire col gruppo. Durante l’esecuzione del brano, Elio ha più volte modificato il nome “Figaro”, riuscendo a pronunciare più volte su quel palco, in diretta nazionale e davanti a milioni di persone, la stessa parola che alcune radio censurarono quando uscì Evviva/La visione. Al termine dell’esibizione, Elio, commosso, ha rivolto l’ennesimo saluto a Feiez, ricordando che molti anni prima aveva suonato con loro proprio su quel palco.

Lo stesso brano Largo al Factotum è stato proposto al Concerto del Primo Maggio 2008 con il testo modificato per denunciare con la loro consueta ironia Giuseppe Ciarrapico, eletto senatore nelle elezioni politiche per la coalizione del Popolo della Libertà; gli Elii hanno voluto gettare un ponte di continuità con la loro canzone denuncia Sabbiature proposta 17 anni prima nella stessa manifestazione romana e per la quale vennero cacciati dal palco.[27] Il gruppo ha inoltre suonato i brani Gargaroz e Parco Sempione, già in scaletta nel tour promozionale dell’album Studentessi in corso nei mesi di aprile e maggio 2008, nel quale hanno proposto canzoni del nuovo album e alcune di quelle realizzate per il DopoFestival, oltre ad alcuni vecchi successi; al tour hanno partecipato la cantante Paola Folli e i fiatisti Daniele Comoglio (sassofono) e Davide Ghidoni (tromba). La formazione è rimasta invariata per il Supermassiccio Tour estivo, iniziato il 20 giugno a Cuneo e preceduto dall’uscita del videoclip Ignudi fra i nudisti, secondo singolo estratto da Studentessi, il 17 giugno, che vede la collaborazione di Giorgia e della Shortcut production (come per il singolo precedente “Parco Sempione”).[91]

Il 2 dicembre 2008 Elio e le Storie Tese hanno rifiutato l’invito alla cerimonia per l’assegnazione dell’Ambrogino d’oro, attestato di benemerenza che il Comune di Milano assegna ogni anno a personalità e artisti milanesi segnalati, nel giorno di Sant’Ambrogio, patrono della città. La decisione è motivata in una lettera con il disaccordo per la decisione del comune di non concedere l’Ambrogino alla memoria del giornalista Enzo Biagi e la cittadinanza onoraria al giornalista e scrittore Roberto Saviano.[92][93]

Gattini e l’aumento delle partecipazioni televisive (2009-2012)

Nel 2009, in occasione del Festival di Sanremo 2009, si sono riproposti come conduttori del Dopofestival, cosa però che non hanno potuto fare a causa dell’eliminazione del programma da parte del nuovo conduttore e direttore artistico della kermesse Paolo Bonolis. In compenso, il 13 febbraio, durante la trasmissione Parla con me su Rai 3, hanno reinterpretato canzoni che sarebbero state cantate al Festival (cosa ovviamente assurda, dato che nessuno prima del Festival può aver ascoltato le varie canzoni; era chiaro però l’intento umoristico e parodistico dell’esibizione).[94] Due mesi dopo, il 19 aprile, hanno partecipato come ospiti alla puntata finale del talent-show X-Factor (su Rai Due), dove hanno duettato con il gruppo finalista dei The Bastard Sons of Dioniso, riproponendo il loro vecchio successo Uomini col borsello.[95]

In seguito al pesante terremoto che aveva colpito L’Aquila nell’aprile 2009, Elio e le Storie Tese hanno partecipato al progetto di beneficenza Artisti Uniti per l’Abruzzo, eseguendo il brano Domani 21/04.2009 insieme ad altri 55 colleghi italiani.[96] Nell’autunno 2009 hanno composto la sigla del programma radiofonico dell’amico Linus Deejay chiama Italia.[97] Fra il 29 settembre e il 2 ottobre hanno partecipato alla trasmissione Parla con me su Rai Tre come band d’accompagnamento del programma.[98]

In più occasioni, nel corso del 2009, membri del gruppo hanno dichiarato l’intenzione di pubblicare entro l’anno un album celebrativo, a vent’anni dall’uscita del loro primo lavoro Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu.[99][100]Durante l’estate 2009 il gruppo suona in un solo concerto, dedicandosi in estate perlopiù alla lavorazione del nuovo disco.[101]

Il 2 ottobre esce il singolo Storia di un bellimbusto, trasmesso in anteprima su Radio Deejay il giorno prima.[102] Il 26 ottobre 2009 il gruppo tiene un concerto al Teatro degli Arcimboldi di Milano, con la collaborazione sul palco della Filarmonica Arturo Toscanini, per presentare il nuovo disco Gattini. Per il suo carattere unico, il concerto è stato anche trasmesso in diretta su Sky Primafila, prima volta in Italia per la storia di questa televisione satellitare.[103][104]

Quattro giorni dopo, il 30 ottobre 2009, esce Gattini, raccolta di successi della band risuonati in chiave da orchestra e scelti proprio secondo il criterio di adattabilità dello spartito ai suoni orchestrali.[1][3][105] Per pubblicizzare il disco gli Elii sono apparsi diverse volte in televisione, come nella semifinale di X-Factor e in una puntata di Quelli che il calcio, dove hanno eseguito il loro singolo ‘’Storia di un bellimbusto”. Per la prima ospitata si sono vestiti da Village People[106] mentre nella seconda, imitando ciò che avevano già fatto i Muse nella trasmissione di Simona Ventura, si sono scambiati i ruoli in occasione del playback, con Christian Meyer alla voce, Faso alla batteria, Cesareo al basso, Elio al pianoforte e Rocco Tanica alla chitarra.[107] Il 17 gennaio 2010 è partito a Vicenza il loro nuovo tour, diviso in due tranche: Bellimbusti in Tour (inverno-primavera), e Bellimbusti Balneari(estate-autunno), che si è chiuso con un concerto a Milano il 12 novembre 2010, in occasione di un evento di beneficenza per Telethon.[108]

Dopo il Festival di Sanremo del 2010 il gruppo si è ripresentato a Parla con me, reinterpretando le canzoni che parteciparono alla kermesse: Italia amore mio, cantata dal principe ereditario italiano Emanuele Filiberto di Savoia, il cantante Pupo e il tenore Luca Canonici (seconda classificata) e Per tutte le volte che, canzone vincitrice di quell’edizione, cantata da Valerio Scanu.[109] Anche in questo caso le canzoni-parodia hanno avuto molta visibilità suYouTube. Il 25 marzo sono stati tra i numerosi ospiti della trasmissione Raiperunanotte, condotta da Michele Santoro in favore della libertà di stampa, danneggiata, secondo quest’ultimo, dalla politica del primo ministro Silvio Berlusconi.[110] La band ha continuato la sua collaborazione con Parla con meanche nel 2011; durante una puntata di ottobre del programma, in occasione del caso Ruby, gli Eelst hanno suonato la canzone Bunga Bunga (ispirata all’omonima espressione), sfruttando la musica di Waka Waka di Shakira, che è diventata l’ennesimo tormentone del gruppo in rete, grazie al quale sono stati citati anche dal New York Times.[111] Sempre nel mese di novembre hanno preso parte all’ultima puntata del programma Vieni via con me condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano, in cui hanno cantato La terra dei cachi.[112]

Nel gennaio del 2011 la band è stata nominata “Miglior artista italiano del decennio 20012010” in un sondaggio del sito Rockol.[113]

Sempre a cavallo fra 2010 e 2011, la Gazzetta dello Sport ha promosso la distribuzione di una compilation di 12 uscite contenente una gran parte della discografia degli Elio e le Storie Tese, tra cui la rarità Peerla, il DVD dei Lugano Tapes (fino a quel momento presente solo in formato VHS) e quello inedito del concerto a Piangipane 2010.[114]

Nel 2011 hanno cantato Pensiero Stupesce, canzone che si trova nei titoli di coda del film Boris – Il film (uscito il 1º aprile).[115][116]

In occasione delle elezioni amministrative milanesi, Mangoni si è candidato con la lista di Milly Moratti, a sostegno del candidato di centro-sinistra Giuliano Pisapia.[117][118][119] Il gruppo ha sostenuto attivamente Mangoni, che ha ottenuto ben 1068 preferenze.[118][120] La campagna politica a sostegno di Pisapia è continuata anche nei quindici giorni prima del ballottaggio, tant’è che venerdì 27 maggio il gruppo ha cantato al concerto di Piazza Duomo, che metteva fine alla stessa campagna.[118][121]

Il 21 giugno inizia da Villa Arconati (Castellazzo di Bollate) il tour estivo 2011. Nel 2012 il gruppo partecipa al programma The Show Must Go Off diSerena Dandini su La7,[3] mentre da gennaio 2012 parte il tour Enlarge Your Penis[122] che, in perfetto stile EelST, prende il nome da uno dei più frequentitormentoni dello spam.

Nel gennaio 2012 il disco Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu (nei concerti Elio spiega che il titolo tradotto dall’antica lingua di Ceylon significa “emettiamo il liquido dell’amore e l’aria in eccedenza con Elio”) si è classificato quindicesimo nella lista dei migliori dischi italiani di tutti i tempi redatta dalla rivista specializzata Rolling Stone.[7] Nella fine dello stesso anno vincono il referendum promosso dal Mei decretandoli come artisti simbolo della musica indipendente italiana.[6]

L’11 dicembre viene pubblicato il singolo Sta arrivando la fine del mondo.[123]

La seconda partecipazione al Festival di Sanremo e L’album biango (2013)

Il 13 dicembre 2012 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2013, con i brani Dannati forever e La canzone mononota.[3][40][124]Vincono, a pari merito con Malika Ayane, il Premio Lunezia per il migliore testo del Festival (La canzone mononota).[125] Il 13 febbraio 2013 si esibiscono con i due brani sul palco del Teatro Ariston, dove La canzone mononota viene scelta per proseguire nella gara.[126] Il 15 febbraio, durante la serataSanremo Story, si sono esibiti nel brano Un bacio piccolissimo con la partecipazione di Rocco Siffredi che ha recitato una poesia di Jacques Prévert.[127]Si classificano secondi e vincono il Premio della critica “Mia Martini”, quello per il “Miglior Arrangiamento”, attribuito dalla Sanremo Festival Orchestra e anche il “Premio della Sala Stampa Radio, Web e Tv”.[8] Durante la premiazione Elio fa un commosso ricordo al “Compagno Feiez” membro del gruppo e deceduto nel 1998. Come nel 1996, le esibizioni al Festival sono state caratterizzate da travestimenti diversi:

  • Durante la seconda, terza e quarta serata si sono presentati con protesi sulla testa in modo che sembrassero tutti avere una fronte molto sviluppata in altezza.[9][128]
  • Durante la terza serata Elio è apparso con due braccia finte, per poi tirare fuori quelle vere, citando l’esibizione del 1996.[128]
  • Durante la quarta serata, quando hanno eseguito Un bacio piccolissimo, si sono travestiti da nani (la metà inferiore delle loro gambe era “nascosta” dentro un cubo posizionato sotto ad ognuno dei membri della band).[127]
  • Durante la serata finale si sono presentati come corpulenti emuli di Mr. Creosote, personaggio di Monty Python – Il senso della vita.[129][130]

Il 4 aprile viene annunciata, sul sito ufficiale, l’uscita del nuovo album della band L’album biango il 7 maggio, anticipato dal singolo Complesso del Primo Maggio,[131][132] brano interpretato live allo stesso Concerto del Primo Maggio 2013 di Roma.[133]

Il 24 giugno, il gruppo annuncia che per l’imminente Tour Biango Rocco Tanica sarà sostituito alle tastiere da Vittorio Cosma, che già aveva collaborato come voce narrante nei dischi e come attore in alcuni videoclip degli Elio e le Storie Tese. Cosma aveva sostituto Tanica nel tour estivo 2007 Emozioni fortissime, sotto lo pseudonimo di Clayderman Viganò. Il gruppo non ha mai fornito la reale motivazione di questa sostituzione, preferendo invece dare spiegazioni ironiche e fantasiose. Ad esempio, viene detto che è stato Rocco Tanica ad essersi dimenticato del tour e ad avere già preso un impegno con sua zia, mentre in un altro è allontanato bruscamente dagli altri membri.[134]. Il vero motivo di questa scelta sarebbe stato reso noto dallo stesso Rocco Tanica solo nel 2016.

Dal 6 marzo 2014 ogni giovedì conducono un programma televisivo in onda su Rai Due in seconda serata, chiamato Il Musichione, programma comico-musicale parodia dei varietà televisivi. Alla trasmissione partecipa anche il tastierista Vittorio Cosma che si alterna a Rocco Tanica alle tastiere a seconda delle puntate. Quando sono assenti in studio tuttavia compaiono entrambi nelle parti di trasmissione registrate in esterna. Il 25 novembre 2014 esce la raccolta Dei megli dei nostri megli, contenente tre cd e un DVD.

La terza partecipazione al Festival di Sanremo e Figgatta de Blanc (2016)

Nel settembre del 2015 esce il singolo Il primo giorno di scuola, accompagnato dalle ristampe con DVD degli album Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu;Italyan, Rum Casusu Cikti e Esco dal mio corpo e ho molta paura, realizzati in collaborazione con l’ex cantante dei Primitives Mal. Nello stesso periodo gli Elio e le Storie Tese vengono chiamati per condurre l’Hit Parade di Radio 2.

Il 13 dicembre 2015 viene annunciata all’Arena di Giletti la loro terza partecipazione al Festival di Sanremo per l’edizione 2016 condotta da Carlo Conticon la canzone Vincere l’odio. Si presentano con una formazione priva di Rocco Tanica, già impegnato come addetto stampa per lo stesso Festival, con un accordo contrattuale firmato prima che il gruppo venisse ammesso al Festival.

L’11 febbraio 2016, durante la terza serata del festival, eseguono la cover di A Fifth of Beethoven, intitolata Il quinto ripensamento nella loro versione con testo inedito in italiano poi inserita nell’album in versione studio. Nel Dopofestival duettano insieme ad Adrian Belew suonando Elephant Talk dei King Crimson e “Heroes” di David Bowie. Si classificano al 12° posto. Anche qui gli Elio e le Storie Tese nelle serate indossano vari travestimenti:

  • la prima esibizione nella seconda serata indossano dei completini rosa;
  • nella serata delle cover vestono con abiti anni ’70;
  • nella quarta serata si presentano tutti “rifatti”;
  • l’ultima serata salgono sul palco travestiti da Kiss.

Il 12 febbraio 2016 è uscito il loro decimo album in studio, intitolato Figgatta de Blanc, seguito da una serie di instore nelle librerie Feltrinelli per presentarlo. Ad aprile comincia il Piccoli Energumeni Tour, nei palasport di tutta Italia.

Durante il concerto del 29 aprile 2016 presso il Forum d’Assago, Rocco Tanica (Sergio Conforti) annuncia il suo ritiro dall’attività live del gruppo.[135]. L’annuncio arriva pochi giorni dopo un’intervista realizzata dal programma “Storie” dell’emittente svizzera RSI, andata in onda il 24 aprile 2016. Durante quest’intervista, Rocco Tanica ha rivelato che quella decisione fu presa in seguito ad un periodo di profonda depressione, causato proprio dai ritmi stressanti e usuranti del dover suonare dal vivo[136] [137]. Fu proprio questo distacco dall’attività live che gli ha permesso di recuperare salute e serenità.

Stile musicale

Gli Elio e le Storie Tese (per usare la loro dizione) sono generalmente classificati come rock demenziale, definizione che loro stessi rifuggono proprio per evitare paragoni con gruppi come gli Skiantos.[138] I testi dei loro brani utilizzano ampiamente espressioni gergali, umorismo di scuola milanese enonsense,[2][139] passando dal calembour a sfondo sessuale e (soprattutto nelle prime fasi della carriera) il turpiloquio. Tuttavia, nei testi sono presenti anche una sottile satira politica e di costume, fino a livelli di surrealismo[2] e decostruzione linguistica che possono, a tratti, ricordare persino l’avanguardia, il futurismo o il dadaismo.[26][139]

La musica che accompagna i testi è fondata su un eclettismo a tutto campo, che esplora numerosi generi musicali, spesso contaminati tra di loro in maniera inusuale.[139] Nonostante la loro musica ruoti principalmente intorno ad una matrice rock (soprattutto nei primi dischi), questa è pesantemente influenzata da moltissimi altri generi, quali hard rock e derivati, dal progressive rock fino al punk rockheavy metalraphip-hopfunkyreggaeskablues,soulbeatcountrylatina-americanajazzdance anni settanta e musica operistica. Negli arrangiamenti traspare la grande competenza musicale dei suoi componenti (riscontrabile anche nei loro curricula individuali: dal Rocco Tanica arrangiatore a Elio attore teatrale), che non si circoscrive solo all’aspetto puramente tecnico, ma anche al continuo citazionismo delle canzoni e composizioni più note di ogni tempo.

Gli Elii non tralasciano la parodia di specifici autori (per esempio di Elvis Presley in Pilipino Rock e Ignudi fra i nudisti, di Ligabue in Bis, di Jovanotti in La visione).[54] Hanno inoltre inventato un genere, il Gezz (Ti amoSabbiatureTi amo campionatoL’indianataNoi siamo i giovani (con i blue jeans)), che si basa sull’improvvisazione del testo e non della musica, come nel più noto Jazz.[33]

Sono specialisti nell’inserire nelle loro canzoni frammenti di altri brani più o meno conosciuti, arrivando addirittura a realizzare interi pezzi costituiti da melodie saccheggiate qua e là (Indiani [a caval donando]). Hanno anche inciso canzoni che sono di composizione di altri autori, ma suonate al contrario (Ignudi fra i nudisti)[140] e canzoni sempre di altri autori invariate nella melodia ma con un testo modificato, come ad esempio La donna nuda, parodia di I want a new drug di Huey Lewis and the News e Tenia, rifacimento della celebre Maniac di Michael Sembello.

L’originalità del messaggio musicale che nasce da questo miscuglio di generi fa sì che EelST risultino difficili da catalogare sotto un’etichetta ben precisa. La stessa definizione di rock demenziale spesso viene considerata riduttiva nei loro confronti, in quanto le loro musiche e i loro testi sono il risultato di un lavoro di ricerca e sperimentazione paragonabile a quello di alcuni musicisti d’avanguardia. Elio e le Storie Tese, d’altronde, non hanno mai fatto segreto di essersi ampiamente ispirati, nello spirito e nella commistione di generi musicali, a Frank Zappa,[4][26][139] anche se la loro esplicita intenzione è quella di creare qualcosa di nuovo e originale, capace di creare interesse ed entusiasmo negli ascoltatori. Loro stessi preferiscono una definizione che si sono coniati da soli, ovvero Musica per sognare.[141]

I concerti

Elio suona le congas in Parco Sempione

Il gruppo anche quando non pubblica nuovo materiale è costantemente in tour per l’Italia. Durante la loro lunga carriera si sono creati una folta schiera di fans che li segue costantemente e che ha permesso loro di fare quasi a meno di qualunque tipo di promozione discografica come singoli, videoclip o ospitate televisive. Lo stretto rapporto coi fans ha creato dei momenti che si ripetono ad ogni concerto e che rendono il pubblico, specialmente quello delle prime file dove si sistemano le “fave” e i fans più sfegatati, parte integrante dello show. Il nome stesso della fanzine “Fave” fa riferimento alle Fave di fuca, prodotto erboristico molto pubblicizzato negli anni settanta (ora un “medicinale di automedicazione”, e precisamente un lassativo, prodotto dalla Bayer), che viene sbeffeggiato in Supergiovane e in altre canzoni dello stesso album (Italyan, Rum Casusu Çikti).[142]

Un momento tipico di un loro concerto si ha quando compare sul palco Mangoni, solitamente durante il secondo o terzo pezzo: al termine del brano il pubblico inizia ad incitarlo a gran voce come se fosse lui la vera star del concerto, coprendo le parole di Elio che tenta invece di farlo andare via. A quel punto inizia un giochino per cui Elio si mostra infastidito dal pubblico: a volte minaccia di abbandonare il palco oppure lancia un sondaggio per capire quante persone sono andate al concerto per vedere il gruppo e quanti per Mangoni.

Il pubblico più smaliziato, che ovviamente conosce le dinamiche dello show, non esita a interrompere Elio durante le presentazioni dei brani urlandogli frasi come “nudo!”, “basta parlare” o “vogliamo Mangoni” alle quali Elio reagisce sempre rispondendo in malo modo, soprattutto quando finge di aver perso il filo del discorso per colpa del “disturbatore”. Se questo accade durante un concerto gratuito Elio non esita a far notare al pubblico che, non avendo pagato, non ha il diritto di avanzare alcuna richiesta e che anzi il gruppo in qualunque momento potrebbe decidere di terminare lo show “tanto è gratis”. Da quando è nata l’idea dei cd brulè, che catturano anche questi momenti, sono molti i fans che tentano di lasciare una traccia nella registrazione del cd di quella sera anche in questo caso con la ramanzina di Elio che ricorda loro che “hanno rovinato il cd”.[143]

Durante la canzone Cara ti amo, nel punto in cui viene cantata la frase “Non è vero”, la parola “non” viene prolungata anche per alcuni minuti durante i quali Elio dirige il pubblico con il movimento di mani.

Durante la canzone Bis, quando Elio recita la frase “c’è Paolone che pensa alla fregna”, il pubblico si lancia sempre in uno scrosciante applauso per ricordare lo scomparso Feiez.

I concerti terminano quasi sempre con il brano Tapparella nel quale è presente il celeberrimo coro “Forza, Panino!”, che, accompagnato dal battito di mani, è un’altra sentita dedica a Feiez oltre ad essere il “richiamo” per i bis. Questo coro, che fa il verso sia ai cori da stadio sia al ritornello di Radio Ga Ga dei Queen, è entrato nell’immaginario collettivo al punto che non è raro sentirlo anche a concerti di tutt’altro genere, come quelli heavy metal, utilizzato per scacciare la noia, solitamente fuori dai palazzetti, oppure nei minuti precedenti lo show.

Non è raro che, negli show, Elio si rivolga al pubblico definendolo come una “massa di comunisti”; infatti Elio e le Storie Tese si sono auto-proclamati gruppo simbolo dei giovani di Forza Italia, ovviamente con finalità ironiche, in rispetto della par condicio.[144]

Formazione

  • Stefano Belisari alias Elio – voce solista, chitarraflauto traverso
  • Nicola Fasani alias Faso, un tempo Pasto – voce, basso elettricocori
  • Davide Civaschi alias Cesareo, talvolta Civas o Dave – chitarra, cori
  • Sergio Conforti alias Rocco Tanica, Confo Tanica, Carambola (2003), Nuovo Boosta (2004), Luigi Calimero (2005), Luigino, Sergione; in seguito si è presentato col nome di Bonifacio, Antonelliano, Maurizio, Aleppe (2008) Sergio Antibiotice, Sergio da Milano (2014 – 2016) – voce, tastieravocoder,drum machinediamonica
  • Christian Meyer alias Meyer, Crystall, Millefinestre, Planibel, Batterista Bobo, Pupi, Avates, Turtello, Tafano, Baby, Christian ‘Energia Pura’ Corrini. Viene spesso chiamato dagli Elii, scherzosamente, Extracomunitario, date le sue origini svizzere – batteriapercussioni
  • Antonello Aguzzi alias Jantoman, Santoman, Inumano, Uomo – tastiera, cori, chitarra acustica. Presente nei live dal 1999, non compare quasi mai nell’iconografia e nelle fotografie ufficiali del gruppo, ma sul rinnovato sito ufficiale il suo nome è ormai riportato assieme a quello degli altri componenti. Collabora con il gruppo da anni anche nella fase di preproduzione dei dischi in studio.

I seguenti componenti, pur collaborando assiduamente e continuativamente con il gruppo, non sono inclusi nella formazione ufficiale:

  • Vittorio Cosma alias Clayderman Viganò, Carmelo, Don Vittorino – tastiera, cori, chitarra, collaboratore per i “siparietti” comici dei dischi, per il tour estivo 2007 e dal 2013 e sostituisce Rocco Tanica. È anche il ballerino nel videoclip di Pipppero®.
  • Paola Folli alias Pai Follai – voce, cori, tamburellomaracas. Segue il gruppo nei concerti dal 2008.[145]
  • Luca Mangoni alias Mangoni, Dottor Stramangone (nella omonima rubrica all’interno del Programma radiofonico Cordialmente)[senza fonte], MC Stramangone (ne La Visione) – coreografie, voci, cori. È considerato un membro “non ufficiale” del gruppo (di qui un altro suo alias: “Artista a sé”). Amico di lunga data di Elio, a Luca Mangoni viene sovente giustapposto il titolo di “Architetto” (sua reale professione). Nel videoclip della canzoneVincere l’odio viene mostrato mentre balla goffamente, parodiando la coreografia di Christopher Walken nel video di Weapon of Choice di Fatboy Slim.

Membri precedenti

Formazioni

Discografia principale

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Elio e le Storie Tese.

Note

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Bibliografia

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  • Angelo Di Mambro, L’importanza di chiamarsi Elio, Castelvecchi, 2004, ISBN 88-7615-016-1.
  • ElioFiabe centimetropolitane, 2004.
  • Elio e le Storie Tese, Vite Bruciacchiate – Ricordi confusi di una carriera discutibile, 2006.
  • Rocco TanicaScritti scelti male, 2008.
  • Ermes PalinsestoIl visone ha una faccia enorme, 2010.
  • Enrico Trentin, Storie Tese Illustrate 1979-1996 – Vita Iorte e Piracoli di un Complessino senza pretese ma tutto simpatia, 2013.

Collegamenti esterni


Faso insegna come battere le mani durante i concerti

Mangoni e le piante grasse

Elio e le storie tese su dismappa


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