Corte Mercato Vecchio 25, 26, 27, 28 luglio 2016, ore 21.30 COSA DESIDERATE CHE MI AVETE FATTA CHIAMARE? Donne shakespeariane a Corte Mercato Vecchio Debutta il 25 luglio ore 21.30 per Estate Teatrale Veronese a Verona, Corte Mercato Vecchio, Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare? Donne shakespeariane per la regia di Jana Balkan e Isabella Caserta. Questa nuova produzione fa parte del progetto del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio “Femminiletrapassatopresente”, del quale è la seconda di tre tappe. Il Teatro Scientifico, in occasione di Shakespeare 400, ha ritenuto opportuno dedicare uno spettacolo ad alcune figure femminili del Bardo. L'universo di Shakespeare è costellato da una moltitudine di donne. Nonostante non siano di solito le protagoniste principali delle sue opere, giocano un ruolo fondamentale nella trama. Shakespeare, con la sua capacità di indagare e penetrare l'animo femminile, ha dato vita a personaggi che ancora oggi ci fanno riflettere. Forti o fragili, dominanti o succubi, hanno un notevole potere sugli eventi. La messinscena, con simboli, segni e rimandi, presenta una campionatura di personaggi: Ofelia, Desdemona, Caterina, Venere, le allegre comari, Giulia e Lucetta, Lady Macbeth, Lucrezia, Giulietta e Caterina d'Aragona, donne che si intersecano in un percorso in cui si declinano varie sfaccettature dell'animo femminile, che mette in discussione il loro essere dominanti o dominate, soggetto od oggetto del potere maschile o degli eventi. Alcune scene dello spettacolo sono interpretate nella lingua dei segni.Debutta il 25 luglio ore 21.30 per Estate Teatrale Veronese a Verona, Corte Mercato Vecchio, Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare? Donne shakespeariane per la regia di Jana Balkan e Isabella Caserta. Questa nuova produzione fa parte del progetto del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio “Femminiletrapassatopresente”, del quale è la seconda di tre tappe. Il Teatro Scientifico, in occasione di Shakespeare 400, ha ritenuto opportuno dedicare uno spettacolo ad alcune figure femminili del Bardo. Teatro

Le donne shakespeariane viste dal Teatro Laboratorio


Corte Mercato Vecchio
25, 26, 27, 28 luglio 2016, ore 21.30

COSA DESIDERATE CHE MI AVETE FATTA CHIAMARE?
Donne shakespeariane a Corte Mercato Vecchio

Debutta il 25 luglio ore 21.30 per Estate Teatrale Veronese a Verona, Corte Mercato Vecchio, Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare? Donne shakespeariane per la regia di Jana Balkan e Isabella Caserta. Questa nuova produzione fa parte del progetto del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio “Femminiletrapassatopresente”, del quale è la seconda di tre tappe. Il Teatro Scientifico, in occasione di Shakespeare 400, ha ritenuto opportuno dedicare uno spettacolo ad alcune figure femminili del Bardo. L'universo di Shakespeare è costellato da una moltitudine di donne. Nonostante non siano di solito le protagoniste principali delle sue opere, giocano un ruolo fondamentale nella trama. Shakespeare, con la sua capacità di indagare e penetrare l'animo femminile, ha dato vita a personaggi che ancora oggi ci fanno riflettere. Forti o fragili, dominanti o succubi, hanno un notevole potere sugli eventi. La messinscena, con simboli, segni e rimandi, presenta una campionatura di personaggi: Ofelia, Desdemona, Caterina, Venere, le allegre comari, Giulia e Lucetta, Lady Macbeth, Lucrezia, Giulietta e Caterina d'Aragona, donne che si intersecano in un percorso in cui si declinano varie sfaccettature dell'animo femminile, che mette in discussione il loro essere dominanti o dominate, soggetto od oggetto del potere maschile o degli eventi. Alcune scene dello spettacolo sono interpretate nella lingua dei segni.Debutta il 25 luglio ore 21.30 per Estate Teatrale Veronese a Verona, Corte Mercato Vecchio, Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare? Donne shakespeariane per la regia di Jana Balkan e Isabella Caserta. Questa nuova produzione fa parte del progetto del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio “Femminiletrapassatopresente”, del quale è la seconda di tre tappe. Il Teatro Scientifico, in occasione di Shakespeare 400, ha ritenuto opportuno dedicare uno spettacolo ad alcune figure femminili del Bardo. L’universo di Shakespeare è costellato da una moltitudine di donne. Nonostante non siano di solito le protagoniste principali delle sue opere, giocano un ruolo fondamentale nella trama. Shakespeare, con la sua capacità di indagare e penetrare l’animo femminile, ha dato vita a personaggi che ancora oggi ci fanno riflettere. Forti o fragili, dominanti o succubi, hanno un notevole potere sugli eventi. La messinscena, con simboli, segni e rimandi, presenta una campionatura di personaggi: Ofelia, Desdemona, Caterina, Venere, le allegre comari, Giulia e Lucetta, Lady Macbeth, Lucrezia, Giulietta e Caterina d’Aragona, donne che si intersecano in un percorso in cui si declinano varie sfaccettature dell’animo femminile, che mette in discussione il loro essere dominanti o dominate, soggetto od oggetto del potere maschile o degli eventi. Alcune scene dello spettacolo sono interpretate nella lingua dei segni.

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In scena Jana Balkan, Isabella Caserta, Martine Susana, Elisa Bertato, Davide Bertelè, Martina Colli, Alessandra Marigonda, Andrea Pasetto, Veronica Tollin. Musica dal vivo composta ed eseguita da Elisa Goldoni e Valerio Mauro. Movimenti coreografici Martine Susana, video Luca Caserta, assistente Davide Bertelé, costumi Mariana Berdeaga, scene Laboratorio Teatrale, direzione tecnica Luca Cominacini. Repliche 26, 27, 28 luglio ore 21.30. Ingresso euro 10,00, gratis per spettatori con disabilità + accompagnatori. Vendita biglietti a Corte Mercato Vecchio dalle ore 20.00 dei giorni di spettacolo.

CORTE MERCATO VECCHIO. Fino a domani in scena la compagnia del Teatro Scientifico

Il femminile di Shakespeare
diventa messaggio politico

Simone Azzoni

Amore e morte attraverso simboli e senza concessioni barocche

mercoledì 27 luglio 2016 SPETTACOLI, pagina 46

Si entra alle 21,30, dopo aver atteso un po’ fuori come si addice al teatro di ricerca, e poi una volta entrati si è avvicinati da Ofelie in abito bianco che sussurrano all’orecchio brevi testi shakespeariani. E allora pensi, siccome la compagnia è quella del Teatro Laboratorio, che il tempo si sia fermato, che il gruppo di Giovanna e Isabella Caserta ci riproponga i modi del Living Theatre («cerca la tua isola» dicevano gli attori di Beck nell’orecchio degli spettatori) e le peregrinazioni a stazioni che sono una loro cifra riconoscibile. Invece, una volta dentro il Cortile Mercato Vecchio dove abbiamo visto questo Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare?, sono i Sigur Ros e il loro Fjogur Piano a stabilizzare la temperatura passionale e politica del Teatro Scientifico dentro la delicatezza delle figure shakespeariane scelte per farci toccare con mano delicata le sfaccettature del femminile. Non si lesinano i simboli ovviamente, perché se il teatro è civile e «politico», il messaggio non può risolversi in un barocco estetico fine a se stesso. Così, come c’è il rosmarino per la memoria di Ofelia, ci sono le scarpe rosse che la cronaca ha tragicamente associato al femminicidio. I fantasmi, o le spose che vagano fuoriuscite dalle pagine di Othello, Amleto e Giulietta e Romeo o Macbeth, ne indossano un paio a ricordarci che per amore o gelosia, potere o possesso ancora si muore. E ancor di più il messaggio è rafforzato da quel linguaggio dei segni che «recitato» da una sorta di pedana di patibolo, ci dice quanto anche senza la bellezza del testo shakespeariano si possa «urlare» la disperazione della violenza sul femminile. Femminile è l’approccio non solo il tema e l’argomento. Perché il velo da sposa e quegli abiti nuziali appesi sul finale (che tanto ci ricordano le tele mistiche di Pinzi-Cannella) sono pennellate delicate. A tal punto che anche Romeo e Giulietta non cede alla tentazione di essere recitato ma rimane una straordinaria apparizione. Così come un tocco di voce è la figura di Caterina d’Aragona e solo danza è la contorta figura di Lady Macbeth. Eppure sotto questo collage, che per fortuna non ha scelto la formula del reading mascherato da patchwork, si agita e freme un altro femminile. Un carsismo che ora freme nelle parole di Isabella-Caterina, ora dirompe in quel liberatorio It’s a long way to the top degli AC/DC. Prima la musica era magia suonata dal vivo da Elisa Goldoni (fisarmonica) e da Valerio Mauro (arpa). Sul palco, sulle scale, nella piazza, invece avevano agito Jana Balkan, Isabella Caserta, Martine Susana, Elisa Bertato, Davide Bertelé, Martina Colli, Alessandra Marigonda, Andrea Pasetto e Veronica Tollin. Repliche stasera e domani.

Il Teatro Scientifico
raduna Caterina e le altre
donne shakespeariane

Simone Azzoni

lunedì 25 luglio 2016 SPETTACOLI, pagina 43

Ofelia, Desdemona, Caterina, Venere, le allegre comari, Giulia e Lucetta, Lady Macbeth, Lucrezia, Giulietta e Caterina d’Aragona: tutte insieme in un virtuale colloquio, dialogo, incontro, presenza e partecipazione. Sono le donne forti o fragili, dominanti o succubi, le donne che tengono i fili del destino, muovono gli eventi, ne determinano il fine e il corso nelle opere di Shakespeare in cui sono protagoniste o comprimarie, testimoni o artefici. Sono le donne che il Teatro Scientifico celebra in Cosa desiderate che mi avete fatta chiamare? Donne shakespeariane, spettacolo in cartellone stasera alle 21,30 a Corte Mercato Vecchio (con repliche il 26, 27 e 28). Lo spettacolo segna una doppia tappa del Teatro Scientifico. Innanzitutto è all’interno del progetto dedicato ai 400 anni dalla morte di Shakespeare. Il lavoro è stato preceduto da un calendario che ha già presentato un laboratorio di teatro danza diretto da Lindasy Kemp e Jaq Bessell su Romeo and Juliet e un laboratorio teatrale diretto da Pierpaolo Sepe su I due gentiluomini di Verona. Poi, ciò che vedremo in Corte Mercato Vecchio, è l’ennesimo snodo di un file rouge sul femminile che parte da lontano, dalle intenzioni e dalle caratteristiche della compagnia e ha toccato momenti importanti come gli spettacoli Addio Amore, Amiche, Donne nella storia, La bisbetica non domata, o Una vedova poco scaltra. Questa nuova produzione fa parte del progetto del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio «Femminiletrapassatopresente», ed è la seconda di tre tappe. Il focus sul femminile è sia tematico che drammaturgico, drammaturgico perché, «nonostante non siano di solito le protagoniste principali delle sue opere, giocano un ruolo fondamentale nella trama», e tematico perché «Shakespeare, con la sua capacità di indagare e penetrare l’animo femminile, ha dato vita a personaggi che ancora oggi ci fanno riflettere». La regia di Jana Balkan e Isabella Caserta intreccia simboli, richiami e rimandi usando anche la lingua dei segni. Sul palco, oltre alle due registe anche Martine Susana, Elisa Bertato, Davide Bertelè, Martina Colli, Alessandra Marigonda, Andrea Pasetto, Veronica Tollin. La musica dal vivo è composta ed eseguita da Elisa Goldoni e Valerio Mauro. I movimenti coreografici sono di Martine Susana, i video di Luca Caserta, (assistente Davide Bertelé), i costumi di Mariana Berdeaga, le scene del Laboratorio Teatrale, la direzione tecnica di Luca Cominacini.