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Groppi d’amore nella scuraglia – Photo Gallery


  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
  • Groppi d'amore nella scuraglia di Tiziano ScarpaSabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
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Riapre il Forum FNAC con Renzo Arbore e Fiorella Mannoia


Renzo Arbore

Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile)  oggi alle 18.

  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
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  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
  • Renzo Arbore alla FNAC di VeronaRenzo Arbore Rac­conta il suo nuovo lavoro “…my Ame­ri­can way” nel nego­zio FNAC di Verona (accessibile) oggi alle 18. Il musicista e cantante verrà inter­vi­stato da Giu­lio Bru­sati (L’Arena), gior­na­li­sta esperto di musica e cul­tura. “…my Ame­ri­can way” è un disco dop­pio che rac­co­glie 15 tracce — veri e pro­pri brani della memo­ria o ever­green per dirla all’americana — par­ti­co­lar­mente amate dall’artista, che danno libero sfogo al suo lato “croo­ner”. Il disco è un vero omag­gio al jazz e i brani sono inter­pre­tati magi­stral­mente da Arbore e dalla sua band The Arboriginals. Nel Forum Fnac, dove l’originalità trova sem­pre spa­zio, il primo disk joc­key ita­liano diver­tirà tutti i pre­senti rega­lando loro un momento di intrat­te­ni­mento e riper­cor­rendo la sto­ria della musica swing.
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