VeronaAppuntamenti


1943-Angelo mio…Voci e memorie


Teatro nei cortili 2013 – Cortile Sant’Eufemia – Via Sant’Eufemia 1 – Verona

Compagnia La Pocostabile
1943-ANGELO MIO…VOCI E MEMORIE
di Ilaria Peretti e Silvano Lugoboni – Regia di Mario Peretti e Lucia Ruina

La compagnia La Pocostabile, dal 5 al 10 luglio, va in scena “1943 – Angelo mio … voci e memorie” di Ilaria Peretti e Silvano Lugoboni. Il lavoro scaturisce dalle lettere degli alpini dal fronte russo, conservate all’Archivio di Stato di Verona e ci porta l’eco di quel momento storico, di quelle vicissitudini, di quei dialoghi forti, nonostante la guerra e la lontananza; momenti di vita delle famiglie dove si spera, si prega e si lavora con coraggio quotidiano e solidale. La regia pone tutto questo in primo piano, inserendo nel vissuto della comunità delle persone amate la precisa cronaca della terribile ritirata e avvalendosi di film, documentari, cronache, apporti tutti autentici.

La compagnia La Pocostabiledal 5 al 10 luglio, va in scena  “1943 – Angelo mio … voci e memorie” di Ilaria Peretti e Silvano Lugoboni. Il lavoro scaturisce dalle lettere degli alpini dal fronte russo, conservate all’Archivio di Stato di Verona e ci porta l’eco di quel momento storico, di quelle vicissitudini, di quei dialoghi forti, nonostante la guerra e la lontananza; momenti di vita delle famiglie dove si spera, si prega e si lavora con coraggio quotidiano e solidale. La regia pone tutto questo in primo piano, inserendo nel vissuto della comunità delle persone amate la precisa cronaca della terribile ritirata e avvalendosi di film, documentari, cronache, apporti tutti autentici.


 


Verona città contemporanea


 

VERONA CITTA’ CONTEMPORANEA
mostra collettiva di pittura scultura e fotografia
Palazzo della Gran Guardia dall’1 al 15 luglio 2013

L’esposizione ospita circa 150 opere di varie tendenze artistiche tra sculture e pitture, realizzate da 36 artisti emergenti (27 pittori e 9 scultori), provenienti da Veneto, Piemonte, Liguria, Trentino e Umbria oltre che da Russia, Germania ed Albania.

Inaugurazione: sabato 6 luglio 2013, ore 18.00 Continue Reading


La Traviata all’Arena di Verona


  • La Traviata di giuseppe Verdi prima all'Arena di VeronaLa Traviata 22 Giugno 2013 - ore 21:15 - Arena Melodramma in 3 atti di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave Direttore d'orchestra Andrea Battistoni Regia, scene, costumi e luci Hugo De Ana Coreografia Leda Lojodice INTERPRETI Violetta Valery Lana Kos Alfredo Germont John Osborn Giorgio Germont Roberto Frontali Flora Bervoix Sanya Anastasia Annina Teona Dvali Gastone Carlo Bosi Barone Douphol Nicolo' Ceriani Marchese d'Obigny Paolo Maria Orecchia Dottor Grenvil Gianluca Breda Giuseppe Antonio Feltracco Domestico/Commissionario Andrea Cortese
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  • La Traviata di giuseppe Verdi prima all'Arena di Verona
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  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario areniano
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario areniano
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  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario areniano
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoDopo il fortunato debutto di Rigoletto, Giuseppe Verdi inizia a lavorare su due nuove opere: Il Trovatore per il Teatro Apollo di Roma e un'altra opera per il Teatro La Fenice di Venezia. La composizione di questa seconda opera è più travagliata, in quanto Verdi non riesce a sceglierne il soggetto. L'ispirazione arriva assistendo alla prima recita parigina della pièce teatrale La dame aux camélias tratta dal romanzo di Dumas figlio, scritto nel 1848, fortemente autobiografico e dal contenuto altamente scandalistico. Giuseppe Verdi affida la stesura del libretto a Francesco Maria Piave che in appena cinque giorni scrive lo scenario di Traviata riproducendo sostanzialmente il piano drammatico del romanzo e dividendo l'opera in tre atti rispetto ai cinque della pièce. L'idea di musicare un dramma molto discusso a quell'epoca è un'impresa quantomeno audace e dimostra il grande coraggio di Giuseppe Verdi: la protagonista del romanzo, Margherite Gautier infatti è realmente esistita. L'opera di Verdi segue fedelmente il testo di Dumas e soprattutto lo spirito del dramma dello scrittore francese, ma i nomi dei personaggi vengono cambiati per ragioni di prudenza. La censura veneziana, particolarmente tollerante nei confronti del compositore cambia il titolo proposto da Verdi da Amore e morte in Traviata e antepone la vicenda al XVIII secolo, per cercare di annullare l'effetto troppo realistico alimentato dalla scabrosità del soggetto. Alcuni spettatori dell'alta società, infatti avrebbero potuto riconoscersi nei protagonisti della finzione scenica. Eliminando però l'effetto provocante, al pubblico non rimane altro che ammirare un normale cliché melodrammatico. Per la prima volta Verdi utilizza una tecnica narrativa insolita per il melodramma dell'epoca, applicata però alla sola musica e senza l'ausilio delle parole. In termini moderni si può parlare di flashback. L'ascoltatore viene condotto per mano in questo viaggio a ritroso nel tempo, durante le feste parigine, in una situazione di euforica allegria che contrasta con l'immagine di Violetta che giace ammalata nel suo letto. Il tema stesso della tisi, malattia romantica di moda, che affligge Violetta, ispira a Verdi le più alte pagine musicali. Dopo le difficoltà iniziali l'opera va finalmente in scena al Teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. Purtroppo alla sua prima rappresentazione Traviata è un insuccesso: i cantanti sono fisicamente inadatti alle parti e a questo bisogna aggiungere lo scarso impegno di alcuni di loro. L'anno seguente Verdi modifica, anche se di poco, la partitura per adattarla ai nuovi cantanti e il 6 maggio 1854 l'opera viene rappresentata al Teatro San Benedetto di Venezia ottenendo finalmente il meritato successo.
  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoLa Traviata 22 Giugno 2013 - ore 21:15 - Arena Melodramma in 3 atti di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave Direttore d'orchestra Andrea Battistoni Regia, scene, costumi e luci Hugo De Ana Coreografia Leda Lojodice INTERPRETI Violetta Valery Lana Kos Alfredo Germont John Osborn Giorgio Germont Roberto Frontali Flora Bervoix Sanya Anastasia Annina Teona Dvali Gastone Carlo Bosi Barone Douphol Nicolo' Ceriani Marchese d'Obigny Paolo Maria Orecchia Dottor Grenvil Gianluca Breda Giuseppe Antonio Feltracco Domestico/Commissionario Andrea Cortese
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  • La Traviata, prima all'Arena di Verona, Festival del centenario arenianoLa Traviata 22 Giugno 2013 - ore 21:15 - Arena Melodramma in 3 atti di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave Direttore d'orchestra Andrea Battistoni Regia, scene, costumi e luci Hugo De Ana Coreografia Leda Lojodice INTERPRETI Violetta Valery Lana Kos Alfredo Germont John Osborn Giorgio Germont Roberto Frontali Flora Bervoix Sanya Anastasia Annina Teona Dvali Gastone Carlo Bosi Barone Douphol Nicolo' Ceriani Marchese d'Obigny Paolo Maria Orecchia Dottor Grenvil Gianluca Breda Giuseppe Antonio Feltracco Domestico/Commissionario Andrea Cortese
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Luglio di danza e prosa in Corte Mercato Vecchio


Dal 2 al 27 luglio 2013 sono in programma otto spettacoli in Corte Mercato Vecchio: quattro di danza e quattro di prosa. Tutte proposte (per un totale di diciassette serate) per un pubblico più contenuto e che necessitano di un contesto più intimista.2 - 3 luglio 2013, ore 21.15 Il piccolo principe Fondazione Aida, regia Rita Riboni - prima nazionale  4 - 5 luglio 2013, ore 21.15 L'acqua e il mistero di Maripura Fondazione Aida - Css, regia Nicoletta Vicentini - prima nazionale  16 - 17 - 18 - 19 luglio 2013, ore 21.15 Improvisation - parte prima Punto in Movimento / Shiftingpoint, regia Roberto Totola - prima nazionale  23 - 24 - 25 - 26 luglio 2013, ore 21.15 La commedia dell'arte Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio, regia di Jana Balkan e Isabella Caserta - prima nazionale  Danza  6 luglio 2013, ore 21.15 Fantasia Compagnia Mvula Sungani, coreografia Mvula Sungani  12 - 13 luglio 2013, ore 21.15 Pinocchiata Ersiliadanza, coreografia Laura Corradi  20 luglio 2013, ore 21.15 Animalie Compagnia Sosta Palmizi, coreografia Giorgio Rossi  27 luglio 2013, ore 21.15 Giulietta e Romeo l'amore continua RBR Dance Company, coreografia Cristina Ledri e Cristiano Fagioli

[learn_more caption=”Programma completo”]
Prosa

2 – 3 luglio 2013, ore 21.15
Il piccolo principe
Fondazione Aida, regia Rita Riboni – prima nazionale

4 – 5 luglio 2013, ore 21.15
L’acqua e il mistero di Maripura
Fondazione Aida – Css, regia Nicoletta Vicentini – prima nazionale

16 – 17 – 18 – 19 luglio 2013, ore 21.15
Improvisation – parte prima
Punto in Movimento / Shiftingpoint, regia Roberto Totola – prima nazionale

23 – 24 – 25 – 26 luglio 2013, ore 21.15
La commedia dell’arte
Teatro Scientifico – Teatro/Laboratorio, regia di Jana Balkan e Isabella Caserta – prima nazionale

Danza

6 luglio 2013, ore 21.15
Fantasia
Compagnia Mvula Sungani, coreografia Mvula Sungani

12 – 13 luglio 2013, ore 21.15
Pinocchiata
Ersiliadanza, coreografia Laura Corradi

20 luglio 2013, ore 21.15
Animalie
Compagnia Sosta Palmizi, coreografia Giorgio Rossi

27 luglio 2013, ore 21.15
Giulietta e Romeo l’amore continua
RBR Dance Company, coreografia Cristina Ledri e Cristiano Fagioli

Scarica il depliant di Corte Mercato Vecchio[/learn_more]