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57° Premio Renato Simoni a Luca De Filippo


A LUCA DE FILIPPO IL 57° PREMIO RENATO SIMONI PER LA FEDELTÀ AL TEATRO DI PROSA

Teatro romano, 2 luglio 2014

VERONA – Il 57° premio “Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa” viene assegnato quest’anno a un figlio d’arte, all’erede di una prestigiosa dinastia di artisti napoletani: Luca De Filippo. Il riconoscimento assume tra l’altro un particolare significato legato a due date: innanzitutto ricorre quest’anno il trentennale della morte di Eduardo De Filippo, padre di Luca, avvenuta nel 1984. Seconda coincidenza, sono passati quarantacinque anni esatti da quando, nel 1969, Eduardo ricevette, al Teatro Romano, proprio il premio “Renato Simoni”.

Video – Carolina Rosi legge la motivazione del premio:


Luca di Filippo, dopo aver ricevuto il premio, e calorosi applausi del pubblico:

L’edizione 2014 che festeggia i 450 anni della nascita di William Shakespeare può dunque vantare due ulteriori e importanti anniversari. Tre se consideriamo che proprio a Verona la compagnia statunitense Alvin Ailey II festeggia in agosto quarant’anni di attività e di successi a livello mondiale.

La fedeltà di Luca De Filippo al teatro di prosa è lontana nel tempo: ci riporta al 1956 quando, bambino di appena otto anni, è chiamato a interpretare Peppeniello nella commedia Miseria e nobiltà scritta dal nonno Eduardo Scarpetta e diretta dal padre. Nel 1968, appena due anni dopo il conseguimento della maturità scientifica, Luca De Filippo inizia a recitare: la prima prova da giovane attore è in una commedia del padre intitolata Il figlio di Pulcinella. Da quel momento in poi la strada è segnata e votata a recitare accanto al padre, in teatro ma anche in riduzioni televisive, opere di cui Eduardo è anche regista. In un primo momento, per evitare favoritismi visto il suo cognome, assume lo pseudonimo di Luca Della Porta. Eccolo allora in Sabato, domenica, lunedì, in Filumena Marturano, in Non ti pago, in Napoli milionaria!, nel Sindaco del rione Sanità, in Uomo e galantuomo, in Natale in casa Cupiello e in altri celebri testi di Eduardo. Ma nel suo curriculum appaiono anche opere di Pirandello come Il Berretto a sonagli, di Gino Rocca (Scorzetta di limone) e di Scarpetta (Cani e gatti e Lu curaggio de nu pompiero napulitano).

Dopo il ritiro del padre dalle scene, nel 1981 Luca De Filippo fonda una sua compagnia, la Elledieffe, con la quale porta in scena, da interprete e regista, non solo i testi eduardiani (Ditegli sempre di sì, Non ti pago, Uomo e galantuomo, Napoli milionaria!, L’arte della commedia, Le voci di dentro, Filumena Marturano, La grande magia e Le bugie con le gambe lunghe) alcuni dei quali visti anche al Nuovo nell’ambito del Grande Teatro, ma anche lavori di Molière (Don Giovanni e Il Tartufo), di Pirandello (Il piacere dell’onestà), di Feydeau (La palla al piede) e di Beckett (Aspettando Godot).

Luca De Filippo non si è cimentato solo con i classici: ha portato in scena anche testi contemporanei come La casa al mare di Vincenzo Cerami, L’amante di Harold Pinter, Il suicida (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman) e Resisté di Indro Montanelli.

Nella stagione 2013-14 ha proposto due testi di Eduardo: La grande magia (da protagonista e regista) e il meno noto Sogno di una notte di mezza sbornia con la regia di Armando Pugliese. Se il teatro è sempre stato l’elemento dominante della sua carriera, Luca De Filippo si è fatto apprezzare anche in ambito cinematografico. Tra i film interpretati Come te nessuno mai di Gabriele Muccino e Venuto al mondo di Sergio Castellitto tratto dall’omonimo romanzo di Margareth Mazzantini. In tivù è stato interprete, tra gli altri, di Quel negozio di Piazza Navona, di Naso di cane e di Sabato, domenica e lunedì, mannaggia alla miseria.

Il premio “Renato Simoni” sarà consegnato a Luca De Filippo il 2 luglio al Teatro Romano prima del debutto di Otello (protagonista Giuseppe Battiston) che inaugura il 66° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese 2014.

L’assegnazione del 57° premio “Renato Simoni” a Luca De Filippo è stato deciso dalla giuria presieduta dal sindaco Flavio Tosi e formata dai giornalisti Michelangelo Bellinetti, Andrea Bisicchia, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Gabriele La Porta e Carlo Maria Pensa.

Questa la motivazione del premio.

Aveva otto anni Luca De Filippo quando debuttò, in Miseria e nobiltà, nella parte di Peppiniello. Da allora è vissuto di teatro e per il teatro inserendosi nella tradizione per rinnovarla e, per farlo, ha scelto, in parecchie occasioni, di allontanarsi dal repertorio eduardiano, per cimentarsi con altri autori, da Molière a Pirandello, da Cerami alla Wertmüller a Serrau, da Pinter a Beckett, muovendosi sempre nell’ambito dell’umorismo e di un’idea di teatro che, pur avendo radici antiche, ha cercato sempre il confronto con la realtà di oggi. Il suo essere attore e regista aderisce a un obiettivo che ha come fine la riflessione sull’uomo, sui suoi vizi e difetti, sul suo essere sociale. La specificità di Luca De Filippo si polarizza intorno al principio che vede nell’Attore l’artefice magico, capace di creare, col proprio corpo, una correlazione tra la lingua dell’autore e quella della scena e di svelare quel mondo di valori teso alla conoscenza del mistero dell’esistenza, attraverso il recupero di tutte le forme del comico che ne esaltano il magistero.

Luca De Filippo: «Fare teatro ed essere qui  con voi, è la mia vita»

di Simone Azzoni

giovedì 03 luglio 2014 SPETTACOLI, pagina 51

Festeggiamenti e ricorrenze al Teatro Romano come ogni anno per le «prime». Fa gli onori di casa il direttore artistico Giampaolo Savorelli. C’è da onorare il compleanno di Shakespeare a cui il cartellone dedica spettacoli da oltre sessant’anni e da assegnare il cinquantasettesimo premio Renato Simoni a Luca De Filippo. Ma giusto quarantacinque anni dopo l’anno in cui lo ricevette il padre Eduardo, proprio al Romano.
Era il 1969, anno in cui Luca iniziava la sua carriera teatrale da professionista. Una innamoramento per il teatro sbocciato all’età di otto anni quando l’attore debuttò in Miseria e nobiltà. Un amore mai tradito. Fedeltà al teatro di prosa appunto, come recita il sottotitolo del premio consegnato dal vicesindaco Stefano Casali.
Teatro, tanto. E non solo Eduardo De Filippo (morto trent’anni fa) nelle corde e nella carriera di Luca ma anche Molière, Pirandello, Cerami, Wertmüller, Serrau, Pinter e Beckett. Tradizione e contemporaneità, radici antiche e realtà d’oggi, indagine sull’uomo e umorismo, soprattutto umorismo. Sempre animato dal principio, come legge Carolina Rosi, figlia di Francesco e compagna nella vita e nella scena di De Filippo, che «vede nell’attore l’artefice magico, capace di creare, col proprio corpo, una correlazione tra la lingua dell’autore e quella della scena».
Un principio che si rinnova ogni giorno. «Da allora ogni giorno faccio teatro», con gioia ha ringraziato De Filippo. «Questo è un anno particolare per me» ha aggiunto: «quattro anni fa sono stato qui e se voi veniste da questa parte, capireste l’emozione nel vedere questo bellissimo spettacolo. Quest’anno mi sono fermato perché il 31 gennaio mi sono operato al cuore e due mesi dopo ero ancora sul palco. E ora sto qui a ringraziare voi. Momenti strani, tutto questo è vita, vita sul palcoscenico e io sono felice di tutto questo. Grazie ancora».

I precedenti premi “Renato Simoni”

1958 Lucio Ridenti
1959 Emma Gramatica
1960 Renzo Ricci
1961 Cesco Baseggio
1962 Antonio Saviotti
1963 Wanda Capodaglio
1964 Guido Salvini
1965 Annibale Ninchi
1966 Sergio Tofano
1967 Gualtiero Tumiati
1968 Paola Borboni
1969 Eduardo De Filippo
1970 Sarah Ferrati
1971 Elsa Merlini
1972 Gino Cavalieri
1973 Tino Carraro
1974 Edda Albertini
1975 Nina Vinchi
1976 Orazio Costa Giovangigli
1977 Paolo Grassi
1978 Gianfranco de Bosio
1979 Raul Radice
1980 Lilla Brignone
1981 Paolo Stoppa
1982 Gianni Santuccio
1983 Ivo Chiesa
1984 Giovanni Testori
1985 Luca Ronconi
1986 Lina Volonghi
1987 Emanuele Luzzati
1988 Giorgio Strehler
1989 Annamaria Guarnieri
1990 Dario Fo
1991 Ernesto Calindri
1992 Valeria Moriconi
1993 Aroldo Tieri
1994 Anna Proclemer
1995 Turi Ferro
1996 Franca Nuti
1997 Vittorio Gassman
1998 Gianrico Tedeschi
1999 Carlo Giuffré
2000 Glauco Mauri
2001 Franca Valeri
2002 Mariangela Melato
2003 Pietro Garinei
2004 Giorgio Albertazzi
2005 Giulia Lazzarini
2006 Eros Pagni
2007 Paolo Poli
2008 Rossella Falk
2009 Umberto Orsini
2010 Gigi Proietti
2011 Paolo Bonacelli
2012 Giuliana Lojodice
2013 Carlo Cecchi

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