Una bocca di leone sbocciata a Porta Leoni, Verona Porta Leoni

Una bocca di leone a Porta Leoni


Cosa poteva sbocciare su Porta Leoni? Una bocca di leone!Una bocca di leone sbocciata a Porta Leoni, Verona

Bocca di leone – Antirrhinum majus

Pianta erbacea perenne coltivata come annuale originaria dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Questa pianta è rustica nel nostro paese, resistendo a temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero, ma solitamente viene coltivata come annuale in quanto si sviluppa velocemente ma ha vita breve. Il fusto è carnoso, lignificato alla base, e può raggiungere i 100-120 cm di altezza; le foglie sono lanceolate, verde scuro. La particolarità di questa pianta sta senz’altro nei fiori, parzialmente tubolari, con due labelli, che si aprono premendo il fiore ai lati, ricordando la bocca di un leone o di un drago, sbocciano su lunghe spighe; i colori sono molti, dal giallo al rosso al rosa, esistono anche varietà bicolori e screziate.

Il nome del genere significa in greco “simile a un muso (o un naso)”, infatti “anti” = simile e a “rhin” = naso ad indicare la forma della corolla personata.
Il nome comune (Bocca di leone) deriva dalla particolare struttura delle labbra del fiore: quello mediano inferiore aderisce al superiore a chiusura della “gola”. Se “strozzato” con le dita (comprimere lateralmente la corolla) le labbra sembrano aprirsi scoprendo la bocca della corolla.

Il termine “Antirrhinum” venne usato per la prima volta dal Tournefort e successivamente da Linneo nel 1735. Ma in realtà ricorre già in Teofrasto. Dioscoride ad esempio affermava che il seme dell’Antirrino mescolato con olio di giglio rende più bella la faccia e la pelle.

File:Illustration Antirrhinum majus0 DESC.jpg