20160612 Restauro Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano Castelvecchio 4 Pittura

Presentazione restauro affresco a Castelvecchio


Museo di Castelvecchio
Lunedì 23 maggio 2016, ore 12.30
Ingresso libero

PRESENTAZIONE DEL RESTAURO DELL’AFFRESCO SUL PONTE LEVATOIO DI CASTELVECCHIO

Affresco del ponte levatoio

Lunedì 23 maggio alle ore 12,30 viene presentata al pubblico e alla stampa la conclusione del restauro dell’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano nella lunetta sopra il ponte levatoio di Castelvecchio, opera del pittore veronese Serafino Serafini (1533 ca –ante 1605) e risalente al 1574.

Il restauro è stato reso possibile dal Centro Studi Città Popolare di Verona, rappresentato dall’architettoPierdomenico Mazza, grazie al finanziamento di Fondazione Cattolica Assicurazioni e di Inner Wheel Club di Verona.

Le operazioni sono state eseguite dalle restauratrici Flavia Maria Benato e Adriana Benetti, sotto la guida della Direzione Musei e con la supervisione della dottoressa Maristella Vecchiato della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.

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I santi Rocco e Sebastiano, onorati nell’affresco accanto alla Vergine, sono conosciuti per la loro specializzazione come protettori contro la peste. L’affresco sulla porta d’accesso al castello costituiva quindi un auspicio di protezione della fortezza dalla malattia, i cui focolai imperversavano allora in Italia settentrionale.

Il pittore Serafino Serafini apparteneva ad una famiglia di artisti attivi a Verona già nel XV secolo. Le sue opere sono per lo più disperse: conosciamo un quadro con Crocifissione e santi nella chiesa parrocchiale di Zimella, datato 1588. Seguendo uno stile vicino a quello di Francesco Torbido e di Battista del Moro, Serafini dipinse l’immagine votiva di Castelvecchio in modo didascalico e comunicativo.

Nell’eseguire l’affresco, il pittore lesinò nello stendere l’intonaco e utilizzò poca materia cromatica, incidendo con uno stilo il disegno sull’arriccio. La povertà di colore e di lucentezza del dipinto murale è quindi in parte originaria, in conseguenza delle scelte dell’artefice. Il maggior deterioramento dell’opera è derivato, però, dal passare del tempo, dall’esposizione alle intemperie e allo smog dovuto al traffico su corso Cavour.
A questo proposito il restauro magistralmente effettuato tra il 1983 e 1984 dalla ditta Cristani ha mostrato a distanza di oltre trent’anni di avere necessità di una revisione.
Il nuovo restauro ha comportato la ripulitura della superficie dipinta dalle polveri e dallo smog, il fissaggio di alcune parti sfaldate dell’intonaco e del colore, alcuni accorgimenti per evitare il ristagno dell’acqua piovana ala base.

L’affresco torna così a mostrarsi al suo meglio per essere ancora auspicio di benevolenza e protezione per quanti entrano a Castelvecchio.

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