Il cantante Enrico Ruggeri testimone di accessibilità per dismappa dopo il concerto al Teatro Romano, che ha chiuso l'edizione 2016 di Verona Folk. Accessibile è meglio

Enrico Ruggeri per Accessibile è meglio


Il cantante Enrico Ruggeri testimone di accessibilità per dismappa dopo il concerto al Teatro Romano, che ha chiuso l’edizione 2016 di Verona Folk.

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Enrico Ruggeri

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Enrico Ruggeri
Enrico Ruggeri in concerto nel 2010
Enrico Ruggeri in concerto nel 2010
Nazionalità Italia Italia
Genere Rock[1]
Pop rock[2][3]
Alternative rock[4][5][6][7]
Periodo di attività 1972 – in attività
Etichetta SIF – CGD – PDU –SONY-BMG – Merak-Universal
Album pubblicati 30
Studio 27
Live 3
Sito web
Premio Festival di Sanremo 1987 Categoria Big
Premio Festival di Sanremo 1993 Categoria Campioni

Enrico Ruggeri (Milano5 giugno 1957) è un cantautorescrittore e conduttore televisivo italiano, vincitore di due edizioni del Festival di Sanremo.

 

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi (1972-1983)[modifica | modifica wikitesto]

« Che bello, il lavaggio del cervello! »
(Il lavaggio del cervello – Enrico Ruggeri)

Ruggeri nel 1977 in concerto coi Decibel

Gli inizi della carriera musicale di Ruggeri risalgono al 1972, a 15 anni fonda il suo primo gruppo, gli “Josafat”, che nel 1974 si trasformano, con l’ingresso di Silvio Capeccia, in Champagne Molotov (nome che ricorrerà spesso nella prima parte della carriera solista del cantautore). Nel 1977 dalla fusione degli Champagne Molotov e la band Trifoglio, nascono i Decibel, con cui incide nel 1978 il primo album Decibel (comunemente noto come Punk a causa di una scritta presente sulla copertina); l’album, pubblicato per la Spaghetti Records è un insuccesso (poche centinaia di copie vendute). Dopo il singolo Indigestione disko, e il ritorno di Silvio Capeccia alle tastiere la band si allontana dalle sonorità punk arrivando al successo con la partecipazione al Festival di Sanremo 1980 con il branoContessa (musica di Fulvio Muzio, testo di Ruggeri). In primavera, esaurito lo slancio del 45 giri Contessa, fu la volta dell’LP Vivo da re (40.000 copie vendute, il più grande successo del gruppo) prodotto da Shel Shapiro, la cui title-track prende parte al Festivalbar di quell’anno, dove si classifica al 4º posto e subito dopo i Decibel partono col conseguente tour promozionale presso le centinaia di radio e TV libere che si dividevano l’etere in quel periodo. Vennero poi le tradizionali manifestazioni estive come il Cantagiro e Un disco per l’estate. La tournée estiva terminò con una serata nello Stadio di S. Siro, davanti a un pubblico di 50.000 spettatori.

Nel 1981 Enrico Ruggeri intraprende la propria carriera solista prodotto da quello che diventerà il suo produttore storico, Silvio Crippa, e avviando la pluridecennale collaborazione con il chitarrista Luigi Schiavone. Ne scaturisce l’album Champagne Molotov per la casa discografica SIF che non ottiene il successo sperato anche a causa di problemi legali con la “Spaghetti Records” sul precedente contratto e sui dissapori con i suoi ex componenti. In questo periodo Ruggeri lavora anche come autore di alcuni cantanti pop come Diana Est scrivendo per lei i testi delle canzoni dei primi due singoli Tenax, del 1982 e Le Louvre del 1983 che fu un successo importante nelle discoteche e nelle vendite, diventando un inno dei giovani discotecari del 1983. Tra gli altri autori pop con cui Ruggeri lavora troviamo Den HarrowJock Hattle e Albert One.

Studente in Giurisprudenza, nel frattempo insegna come supplente nelle scuole medie di Milano.[8]

Grazie all’album Polvere (1983) e la single-track omonima, Enrico ottiene un buon successo, coronato dal secondo posto al Festivalbar della title-track, che partecipa anche alla gara canora Azzurro. Il brano Il mare d’inverno (ispirato dalla città marchigiana di Marotta in provincia di Pesaro-Urbino, dove ha trascorso con la madre e le zie le sue vacanze da adolescente, tornandoci anche in seguito), che inciderà soltanto l’anno seguente, è affidato a Loredana Bertè e lo impone come autore di eccellenza, aprendo i suoi orizzonti artistici verso il genere cantautorale, pur senza rinnegare la matrice rock.

Il consolidamento del successo (1984-1989)[modifica | modifica wikitesto]

« Parte piano il nuovo swing mentre corri impaziente sul ring »
(Nuovo swing – Enrico Ruggeri)

Nel 1984 Ruggeri torna al Festival di Sanremo con un altro successo, Nuovo swing, che segna la svolta verso lo stile degli chansonnier francesi. Segue l’album Presente, che mescola nuovi brani ad esecuzioni dal vivo, tra cui una reinterpretazione di Vecchio frack di Domenico Modugno, che è anche in gara nel Festivalbar. Nella stessa edizione sanremese, Ruggeri produce il gruppo emergente dei Canton, scrivendo per loro Sonnambulismo, che si classificò a 4º posto tra i giovani di quell’anno e fu anche incisa in inglese.

Nel 1985 dopo un tour e un singolo con Mimmo Locasciulli, Ruggeri conosce una stagione di prolifica ispirazione che lo vede pubblicare tre lavori nel giro di diciotto mesi, album che ne sanciscono definitivamente l’ingresso nel novero dei cantautori italiani più apprezzati. Tutto scorre (che tutt’oggi il cantautore definisce il suo album più completo[senza fonte]), il mini LP Difesa francese ed Enrico VIII, quest’ultimo il primo a fare il suo ingresso nella Top 20: inoltre, alFestival di Sanremo 1986 ottiene il premio della critica per Rien ne va plus, canzone in ritmo ternario con accompagnamento di fisarmonica. Ruggeri diventa anche uno degli autori più ricercati da numerose interpreti femminili, tra cui Fiorella MannoiaLoredana BertèAnna Oxa e FiordalisoEnrico VIII ottiene il disco d’oro.

Nel 1987 Enrico Ruggeri si ripresenta a Sanremo con Gianni Morandi e Umberto Tozzi (sodalizio nato nell’ambito del progetto benefico della Nazionale italiana cantanti). Il loro brano Si può dare di più vince la manifestazione. Segue un’ambiziosa tournée nei teatri italiani con l’orchestra filarmonica diAlessandria e la stessa sua band di fiducia, di cui resterà testimonianza nel doppio live Vai Rrouge!, un live che in poco tempo raggiunge vendite da Disco di Platino.

Sempre in quell’anno è premio della critica a Sanremo Quello che le donne non dicono cantata da Fiorella Mannoia, la cui musica è di Luigi Schiavone, che saprà firmare molti altri successi tra i più acclamati di Ruggeri.

Ruggeri durante il Peter Pan Tour nel 1992

Nel 1988 realizza l’album La parola ai testimoni, utilizzando piattaforme digitali e strumenti elettronici, ottenendo un discreto riscontro. L’anno seguente è la volta di Contatti, che presenta tre inediti e la coeva Il funambolo (scritta insieme a Riccardo Cocciante), orchestrati dalla filarmonica di Mosca, insieme a cover di altri cantautori italiani: Ivano FossatiLucio DallaFrancesco GucciniSergio EndrigoLucio BattistiFrancesco De Gregori e gli Alunni del Sole.

Ritorno al Rock e i massimi successi (1990-1993)[modifica | modifica wikitesto]

« Con gli occhi bene aperti chiediamo un po’ d’amore alla persona che vorremmo fare rimanere »
(Mistero – Enrico Ruggeri)

Ruggeri svolta nuovamente verso sonorità più vicine al rock e sale verso i livelli di vendita più alti della carriera, grazie anche ai singoli Ti avrò e Punk (prima di te). A seguito di un tour in Unione Sovietica, poco prima dell’estate1990 pubblica l’album “Il Falco e il Gabbiano” che si aggiudica il doppio Disco di Platino. Il dualismo antitetico tra i due volatili, oltre a costituire un vero e proprio logo, rappresenterà a chiare lettere la duplice identità artistica, della quale andrà fiero a dispetto di alcune critiche che gli verranno mosse da chi non condividerà il suo seguire due generi così contrastanti tra loro (il rock sanguigno di ispirazione punk, e la canzone d’autore intimista di scuola francese).

Segue, l’anno dopo, il suo album di maggior successo, Peter Pan: 400.000 copie vendute in pochi mesi e ben quattro dischi di platino. Il 23 novembre 1991 il singolo Peter Pan sale al secondo posto, subito dopo Black or White diMichael Jackson. Il 18 gennaio, dopo due mesi e mezzo, il singolo lascia la top ten. Sull’onda del trionfo del disco, l’anno seguente Enrico è protagonista di un fortunatissimo tour di oltre 100 concerti. Sempre nel 1992, viene pubblicata “Beneficio d’inventario”[9], la sua prima biografia ufficiale, scritta dai giornalisti Donal Cantonetti e Lucio Mazzi.

Al culmine del successo, nel 1993 Ruggeri conquista per la seconda volta il Festival di Sanremo con il brano rock Mistero, da lui stesso considerato troppo di genere per ambire a una vittoria scontata. Ad esso segue l’album La giostra della memoria, che è tra i primi a sperimentare la formula dell’album misto di vecchi brani, inediti, interpretazioni di brani scritti per altri ed esecuzioni live, tra cui alcune di queste inedite. Nello stesso anno partecipa all’Eurovision Song Contest con il brano Sole d’Europa, classificandosi al 12º posto.

Progressive (1994-2000)[modifica | modifica wikitesto]

« Andiamo incontro all’avventura con le vele al vento, non è rimpianto né paura ciò che sento »
(Ulisse – Enrico Ruggeri)

Nel 1994 esce l’album Oggetti smarriti, che risente nei testi e nelle atmosfere della fine del matrimonio con la moglie Laura Ferrato (sposata nel 1986). L’album segna una certa evoluzione musicale.

Nel 1996 la crisi nei rapporti con la casa discografica CGD (passata da qualche anno sotto il controllo della statunitense Warner) determina l’insuccesso dell’ambizioso concept album Fango e stelle. Lo stesso album è stato presentato al Festival di Sanremo 1996, a cui Ruggeri prende parte in extremis sostituendo Ornella Vanoni, e classificandosi al quindicesimo posto con la canzone L’amore è un attimo (Musiche di Schiavone, testo di Ruggeri). Sempre nel 1996 festeggia il 6 febbraio i 3 milioni di dischi venduti nella sua carriera. In estate suona all’Hammersmith di Londra e a San Paolo del Brasile dinanzi a 50.000 spettatori. Proprio a San Remo, come cantante, compare Andrea Mirò (al secolo Roberta Mogliotti), già in gara a Sanremo nelle edizioni 1987 e 1988, che sarà la sua futura compagna di vita: inizia così un percorso musicale collaborando alla stesura dei pezzi e degli arrangiamenti delle canzoni future di Enrico, fino a dirigere l’orchestra nell’edizione del 2002, quando presenterà Primavera a Sarajevo.

Nel 1997, passato alla casa discografica PDU, incide Domani è un altro giorno. L’album guarderà anche al mercato estero inaugurando la serie di album in lingua spagnola, pubblicati a breve distanza. L’album diventa doppio disco di platino. In questa occasione il titolo La gente con alma, si rifarà alla canzone La gente di cuore che nella versione italiana è cantata insieme a Marco Masini. Nel 1999 esce L’isola dei tesori, composto in prevalenza da brani scritti in passato per altri interpreti e gruppi, alcuni con la partecipazione degli stessi artisti. Come bonus track figura anche La chanson de Mimie, versione francese de La poesia, che è stata scritta in occasione della partecipazione suo malgrado a Scherzi a parte, dove era stato “accusato” di aver copiato un brano francese, di sana pianta, con tanto di intervento accusatorio del Gabibbo. Ruggeri, apprezzando la burla, ha deciso poi di inciderla, usando la base originale.

Nel 2000 Ruggeri passa alla SONY-BMG. Esce L’uomo che vola, album di stampo progressive che rappresenta la summa dello stile intrapreso dal cantautore da Oggetti Smarriti. Il brano Gimondi e il cannibale sarà usato come sigla dalla Rai per l’83º Giro d’Italia.

Gli anni della maturità (2001-2011)[modifica | modifica wikitesto]

« Il fiume va più nero della sera, oltre la torre e l’università »
(Primavera a Sarajevo – Enrico Ruggeri)

Il 2001 è l’anno delle reinterpretazioni in stile acoustic del doppio live La vie en Rouge dove il cantautore ripercorre la sua carriera dando una nuova veste folk alle sue canzoni.

Nel 2002 Ruggeri partecipa con la ballata Primavera a Sarajevo al Festival di Sanremo: Andrea Mirò vi figura come autrice e direttrice d’orchestra. Il brano si ispira alla guerra in Bosnia ed Erzegovina degli anni precedenti, riprendendo anche le sonorità di quelle regioni. L’anno successivo, duettando con Andrea Mirò, è ancora a Sanremo con Nessuno tocchi Caino, canzone contro la pena di morte, scritta dopo l’adesione all’omonima associazione, dove Ruggeri canta i pensieri del boia alle prese con ciò che per lui è solo il suo mestiere, mentre la Mirò dà voce al condannato che spera in un atto di clemenza. Dopo essersi classificato rispettivamente al quinto e quarto posto con le due canzoni presentate in successione al Festival, il cantautore pubblica Gli occhi del musicista,album segnato da sonorità prettamente folk.

Ruggeri e il bassista Fabrizio Palermo in concerto nel 2007

Nel 2004 in Punk prima di te, reincide i sei ottavi del primo album dei Decibel insieme a cover di branipunk anni settanta dei ClashDavid BowieLou ReedSex Pistols e Ramones. Le cover escono anche in un CD intitolato Rock’n’Rouge, allegato alla rivista Rockstar. Sempre nel 2004 esce il suo primo doppio DVD dal vivo, Ulisse, per la Sony Music.

Nel 2005 pubblica Amore e guerra mentre l’anno successivo esce la raccolta Cuore, muscoli e cervello, triplo cofanetto anch’esso diviso tra materiale edito e inedito, dove Ruggeri tenta di suddividere la sua opera nelle tre categorie che ne compongono il titolo. Di questo triplo cd uscirà anche una versione compatta in un disco unico. In corrispondenza del Natale 2007 esce un nuovo disco di cover natalizie dove Ruggeri reinterpreta in chiave rock classici quali White Christmas, Jingle Bells e altri.

Nel 2008 esce un nuovo disco di inediti: Rock Show, dove Ruggeri torna al rock e parla in prima persona delle esperienze di cantautore sulla strada da ormai 30 anni.

Il 30 gennaio 2009 è uscito il lavoro dal titolo All in – L’ultima follia di Enrico Ruggeri, un triplo CD di brani inediti, tra i quali c’è anche il brano Incontri (Dimmi quand’è) che ha dato vita al jingle pubblicitario dell’Amaro Averna.

Nell’aprile 2009 ha partecipato all’incisione del brano Domani 21/04.2009 di Mauro Pagani, i cui proventi sono stati devoluti alle popolazioni colpite dalterremoto dell’Aquila. Sempre nel 2009 ha cantato nell’album di Claudio Baglioni “Q.P.G.A.” nel brano Lungo il viaggio, che è il titolo originale della canzone meglio conosciuta col titolo di In viaggio.

Ruggeri torna a partecipare al Festival di Sanremo nel 2010 nella sezione “Artisti”, con il brano La notte delle fate. Contemporaneamente esce il suo album intitolato La ruota, contenente la canzone in gara a cui segue un fortunato tour teatrale.

L’incontro col panorama Indie e il Concept album: Frankenstein (2012-2015)[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Ruggeri nel 2015, si riconosce il bassistaFabrizio Palermo e Luigi Schiavone

« Dio dell’immagine e dell’apparenza, salva l’effimero più dell’essenza »
(Frankenstein – Enrico Ruggeri)

Nel gennaio 2012 esce il CD Le canzoni ai testimoni dove i successi di Ruggeri vengono rivisitati da alcuni fra i più importanti nomi della scena “indie-alternativa” italiana, fra gli altri BugoDenteSerpenti,L’AuraRezophonicMarta sui TubiAfrica UniteBoosta e Linea 77. Ruggeri ha lasciato l’iniziativa ai vari artisti di trovare lo stile musicale che più ritenessero adatto per rivisitare le canzoni, ed ha cantato solo brevi strofe delle canzoni lasciando piena libertà agli altri cantanti.

Il 7 maggio 2013 Ruggeri pubblica il concept album Frankenstein, preceduto dal singolo “‘Diverso dagli altri”. Ruggeri prende ispirazione dal romanzo di Mary Shelley Frankenstein per parlare di emarginazione, solitudine ed amore impossibile, immedesimandosi nel protagonista del romanzo e esprimendo tutta la sua rabbia e tristezza.

L’anno dopo collabora con il rapper e cantautore italiano Dargen D’Amico nella traccia È già contenuta nell’ultimo disco del rapper, Vivere aiuta a non morire. Il rapper ha poi contraccambiato la partecipazione cantando in un brano del nuovo album di Ruggeri: Frankenstein 2.0, remake con nuove sonorità dell’album uscito un anno prima e con aggiunti quattro nuovi brani, tra cui L’onda, estratto come singolo. «Ci tengo a sottolineare che Frankenstein 2.0 non è un semplice re-package del precedente album – spiega Ruggeri – sono le stesse canzoni ma con un impianto sonoro molto differente, risuonate e riarrangiate»[10].

Il 28 settembre 2014 torna a suonare insieme a Silvio Capeccia e Fulvio Muzio (ex Decibel) a Milano, cantando 6 brani dei Decibel fra cui la prima versione originale di Vivo da Re con il testo in inglese. Fra il pubblico presente Roberto Turatti (il batterista del primo LP dei Decibel).

Il 14 febbraio 2015 è ospite durante l’ultima serata del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti esibendosi con Tre Signori, inedito dedicato a Giorgio GaberEnzo Jannacci e Giorgio Faletti presente nel suo album uscito il medesimo anno dal titolo Pezzi di vita.

Il 1° e l’8 aprile 2015 è special coach nel programma The Voice of Italy per il team di J-Ax.

dicembre, nel corso di una cerimonia a lui dedicata, è insignito del premio “Dante d’oro” per l’opera omnia, riconosciutogli dal circolo letterario dell’Università commerciale Luigi Bocconi, Bocconi d’Inchiostro, in virtù del suo contributo al cantautorato italiano.

Il ritorno a Sanremo nel 2016[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 dicembre 2015 viene annunciata la sua partecipazione alla 66ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo nella sezione “Campioni” con il brano Il primo amore non si scorda mai,[11] col quale si aggiudica il quarto posto e il Premio Lunezia come miglior testo fra quelli dei big in gara.

Scrittore, conduttore e altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Alla sua opera di musicista ed interprete, Ruggeri affianca sempre più frequenti attività come scrittore di romanzi, racconti e poesie e conduttore televisivo.

Nel 1989 pubblica La giostra (Forte Editore), nel 1994 , per pudore (pronunciato virgola per pudore), nel 1997 Racconti e poesie e nel 2000 Piccoli Mostri. Il 2011 è la volta del suo primo romanzo, intitolato Che giorno sarà, mentre l’anno successivo da alle stampe Non si può morire la notte di Natale. Nell’ottobre 2014 viene operato per una diverticolite dell’intestino, degenerata in peritonite[12], ma sempre lo stesso mese pubblica il terzo romanzo, La brutta estate e ritorna ai concerti.[13]

Nel 2006 inizia la sua prima esperienza televisiva, su Italia 1, con la conduzione della trasmissione Il bivio – Cosa sarebbe successo se…, durata oltre un anno e riproposta nel 2007 e 2008. Nel novembre 2008 gli viene affidato un secondo programma intitolato come una sua celebre canzone, Quello che le donne non diconotalk show incentrato sulla conoscenza dell’universo femminile. Dal 1º luglio 2009 fino all’8 gennaio 2010, sempre su Italia 1, ricopre per due stagioni il ruolo di conduttore della trasmissione Mistero (posto che lascerà successivamente a Raz Degan). Proprio sulle medesime tematiche trattate da questo programma, pubblica nel 2010, insieme a Candido Francica, il libro Alieni. Un mistero fra noi. Da settembre 2010 entra a far parte della giuria deltalent show X Factor di RAI 2.[14] In questo contesto è autore, insieme a Fabrizio Palermo, dell’inedito Atlantide, cantato per la prima volta dal duo Kymera in occasione della semifinale del programma, il 16 novembre 2010.[15] Nel 2013 Ruggeri partecipa a Canzonissima all’interno de I migliori anni su RAI 1 e conduce su RAI 5 I leggendari. Nell’inverno dello stesso anno e nella primavera 2014 torna in onda su Italia1 conducendo in prima serata insieme a Marco Berry il programma Lucignolo.[16]

Riguardo alle sue convinzioni politiche (spesso è stato avvicinato alla destra, per alcune prese di posizione contro l’ambiente musicale politicizzato degli anni settanta[17], nonostante le sue smentite sulla presunta appartenenza a quest’area[18]) ha dichiarato:

« Io mi sento principalmente un uomo libero e generalmente critico nei confronti del potere, qualsiasi esso sia, e credo che questa sia una delle funzioni di un artista anche perché oggi definirsi di destra o di sinistra, sia decisamente antistorico… Di volta in volta una persona che vive nel contesto civile prende delle posizioni, ha dei pareri, che possono essere considerati di destra o di sinistra a seconda delle contingenze[19] (…) Voglio discutere caso per caso. Sull’Iraq, per esempio, posso avere un’idea di sinistra e sull’indulto[20] di destra.[18] »

Tuttavia, alle elezioni politiche del 1994, ha esplicitamente appoggiato il Polo delle libertà, nella fattispecie la Lista Pannella, che in quella tornata elettorale risultava alleata con la coalizione di centrodestra[21]. Il 6 luglio 2011 è tra i principali firmatari dell’appello promosso dalla SIAE atto a sostenere l’azione dilobby affinché venga difesa e approvata, nella sua prima e più stringente stesura, la delibera AgCom (presieduta da Corrado Calabrò668/2010[22]; delibera che dichiara lo scopo di combattere possibili violazioni del diritto d’autore e di proteggere gli interessi economici legati all’industria discografica e del multimediale in rete; grazie a questa delibera, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, semplice autorità amministrativa indipendente di nomina politica, si dovrebbe dare il potere di bloccare, oscurarecensurare o cancellare qualsiasi sito sospettato di violare un copyright, tramite una semplice azione amministrativa (anche indotta dalla segnalazione della lobby che si ritenesse danneggiata), senza il bisogno di una previa azione dell’autorità giudiziaria che dovrebbe appurare l’effettiva presenza del reato.[23]

Nel 2015 inizia su Radio24 la conduzione di una trasmissione quotidiana di cui è autore, intitolata “Il falco e il gabbiano”.

Il 12 agosto 2015 gli viene conferita la cittadinanza onoraria di Marotta, località balneare in provincia di Pesaro e Urbino, dove soggiornava da adolescente in estate, e che ha continuato a frequentare in tutti questi anni. Per sua stessa ammissione, Marotta è stata l’ispiratrice del brano “Il mare d’inverno“.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 sposa Laura Ferrato, la relazione si conclude nel 1994 quando conosce l’attuale compagna Andrea Mirò. Dal primo matrimonio è nato il figlio Pier Enrico, detto Pico, anch’egli cantante, conosciuto come Pico Rama. Dalla relazione con Andrea Mirò sono nati i figli Ugo Benedetto ed Eva Clara.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Enrico Ruggeri.

Con i Decibel[modifica | modifica wikitesto]

Da solista[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Album internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Racconti e poesie[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni al Festival di Sanremo[modifica | modifica wikitesto]

Interprete[modifica | modifica wikitesto]

Autore[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Sitcom[modifica | modifica wikitesto]

  • Belli dentro (Italia 1, 2008) regia di Rinaldo Gasperi – episodio “La guerra del golf” – ruolo: Duca Guglielmo Brandi Turchetta di Montefulvo, un nuovo detenuto.

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima degli esordi Enrico Ruggeri ha lavorato come insegnante di italiano e latino presso la scuola media Tito Livio a Milano.
  • Nel 1990 partecipa da autore alla 33ª edizione dello Zecchino d’Oro scrivendo “La canzone dei colori” con Luigi Schiavone. La canzone si classifica sesta nella giornata finale.
  • Si è riunito per un solo live con gli Champagne Molotov il 1º aprile 2011.
  • Dal 1984 fa parte della Nazionale Italiana Cantanti, squadra di calcio impegnata in attività di solidarietà.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ENEnrico Ruggeri, su AllMusicAll Media NetworkURL consultato il 28 settembre 2014.
  2. ^ (ENEnrico Ruggeri, su AllMusicAll Media NetworkURL consultato il 28 settembre 2014.
  3. ^ Enrico Ruggeri, Storiaradiotv.it. URL consultato il 28 settembre 2014.
  4. ^ Rock Impressions – Recensioni – Enrico Ruggeri
  5. ^ Rock Impressions – Recensioni – Enrico Ruggeri
  6. ^ √ PUNK PRIMA DI TE – Enrico Ruggeri – Recensione – Rockol
  7. ^ Rock Impressions – Recensioni – Enrico Ruggeri
  8. ^ Gigi Vesigna, La gavetta dei VIP?, in Oggi, 12 giugno 2013, p. 94-98.
  9. ^ ed. FuoriThema
  10. ^ Enrico Ruggeri: «Mi metto nelle mani dei fan», mentelocale.it
  11. ^ Festival di Sanremo 2016, Carlo Conti da Massimo Giletti svela i venti Big in gara, su repubblica.itLa Repubblica, 13 dicembre 2015. URL consultato il 13 dicembre 2015.
  12. ^ Enrico Ruggeri: “Mi hanno tolto 25 cm di intestino, ma adesso riparto”
  13. ^ ENRICO RUGGERI: in libreria con il noir “La brutta estate”
  14. ^ Enrico Ruggeri sarà il quarto giudice a X Factor – Spettacolo – ANSA.it
  15. ^ Kymera, Atlantide (inedito) (testo e video) « Zona Reality
  16. ^ http://www.kataweb.it/tvzap/2013/10/19/lucignolo-2-0-con-due-conduttori-marco-berry-e-enrico-ruggeri-1405572/
  17. ^ Intervista a Enrico Ruggeri
  18. ^ a b Enrico Ruggeri: «Fabio Fazio non mi chiamerà mai su Raitre» – Style.it
  19. ^ [r] Enrico Ruggeri: il tour 2004
  20. ^ Ruggeri, sostenitore di Nessuno tocchi Caino, gruppo contro la pena di morte e l’ergastolo ostativo legato al Partito Radicale, sui problemi delle carceri italiane si è dichiarato contrario alla soluzione proposta dai radicali stessi, l’amnistia e l’indulto, come ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Ho visitato decine di carceri e so bene quanto siano inadeguate. Ho conosciuto e fraternizzato con tanti detenuti vittime di strutture fatiscenti. Ma non è accettabile che lo stato risolva questa ennesima vergogna con una soluzione come l’amnistia, che, per tentare di risolvere un problema ne creerebbe un altro. Il senso di impunità è già fin troppo presente in questo paese».cfr. Enrico Ruggeri – Facebook
  21. ^ http://www.radioradicale.it/scheda/93964/94302-elezioni-politiche-1994-sostegno-alla-lista-pannella
  22. ^ DELIBERA N. 668/10/CONS (PDF), AgCom, 17 dicembre 2010. URL consultato il 26 luglio 2011.
  23. ^ Il provvedimento AGCOM per il diritto d’autore – Appello della SiaeSIAE, 6 luglio 2011. URL consultato il 26 luglio 2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

TEATRO ROMANO. Stasera alle 21,30 il concerto che chiude il Verona Folk. Ultimi biglietti

Ruggeri, il «viaggio incredibile»
nella musica pop d’autore

Il raffinato cantautore propone i nuovi brani e i suoi grandi successi

venerdì 02 settembre 2016 SPETTACOLI, pagina 47

Il cantautore Enrico Ruggeri, stasera al Teatro Romano

Ci sono ancora biglietti, in platea e in gradinata, per il concerto con cui Enrico Ruggeri concluderà stasera al Teatro Romano, con inizio alle 21,30, l’undicesima edizione di «Verona Folk». Il set d’apertura è affidato ad Ermal Meta, cantautore che si è già fatto un bel nome sulla scena nazionale, anche in virtù di suoi brani affidati ad altri interpreti. La biglietteria del Teatro Romano aprirà alle 19 tutte le informazioni sui prezzi si trovano sul sito www.boxofficelive.it, o al telefono di Verona Box Office, 045.8011154.Al fianco di Ruggeri sul palco una band rodatissima e di riconosciuto alto livello: Luigi Schiavone alla chitarra (che da anni è coautore dei brani di Enrico), Fabrizio Palermo al basso, Phil Mer alla batteria, Francesco Luppi alle tastiere. C’è da attendersi un concerto di pop/rock (anzi, più rock che pop) d’autore.È stata un’ottima annata, il 2016, per Enrico Ruggeri, compreso il Festival di Sanremo, ove è un veterano, tutto sommato tra i pochi cantautori considerati di rango ad aver preso parte così spesso al Festival; questo spiega bene quella che è sempre stata la sua filosofia: coniugare qualità e popolarità è possibile, e non va «temuta». Il primo amore non si scorda mai (la memoria, l’importanza del ricordare non solo in termini sentimentali, è un tema caro e ricorrente alla sua poetica), il pezzo portato all’Ariston, è finito al quarto posto ma per molta critica è stato il «vincitore morale» di Sanremo. A coronamento di questa nuova affermazione, è uscito il doppio cd Un viaggio incredibile, con nove canzoni inedite accanto ad alcuni dei suoi successi. Probabile che costituisca un po’ il canovaccio del concerto.A quasi sessant’anni, quasi quaranta di carriera sotto le luci della ribalta anche in ambito televisivo e persino letterario (senza dimenticare, naturalmente, il suo ruolo nella Nazionale Cantanti, e il suo status di tifoso interista doc che di calcio se ne intende davvero), Ruggeri continua a dimostrare la sua forza comunicativa live e la sua autorevolezza di musicista. Sono pochi, a dir la verità, i cantautori in grado di realizzare pezzi contenutisticamente validi e musicalmente ariosi, melodicamente e strutturalmente quasi mai uguali a se stessi come invece accade ad altri nomi magari anche più celebrati del suo. Negli anni ’80 è stato per tre volte ospite del Club Tenco, eppure Ruggeri è sempre stato considerato un po’ una via di mezzo tra il cantautore colto e, invece, il musicista con propensione pop. Ma è indubbio che ha saputo scrivere alcuni capolavori – per esempio diciamo soltanto del Mare d’inverno o di Quello che le donne non dicono, quest’ultimo forse il pezzo più amato dai fan di Fiorella Mannoia – e che la sua produzione non è quasi mai scesa sotto i crismi dell’alto artigianato, evitando sempre la banalità. Ermal Meta, trentacinque anni di origine albanese, si è fatto un nome prima come leader del gruppo La Fame di Camilla. Dal 2012 si è concentrato sull’attività autorale solista scrivendo per Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Marco Mengoni, Francesca Michielin e altri. Nel febbraio scorso l’album di debutto a suo nome, Umano.

TEATRO ROMANO. Tutti sotto il palco a cantare «Mistero» al termine di un lungo e gratificante concerto antologico

Ruggeri, il «viaggio incredibile» di un poeta della musica

Beppe Montresor

Nel pieno della maturità artistica ha ripercorso i suoi successi Sul palco anche Ermal Meta un giovane talento di sostanza

domenica 04 settembre 2016 SPETTACOLI, pagina 51

Enrico Ruggeri ed Ermal Meta al Teatro Romano FOTO BRENZONI

Termina con buona parte del pubblico del Teatro Romano (un migliaio circa di spettatori) accalcato sotto il palco, a cantare Mistero con Enrico Ruggeri, l’undicesima edizione di Verona Folk organizzata da Box Office Live; una rassegna che si è confermata di livello più che buono con l’unico intoppo del concerto di Tinturia & Roy Paci interrotto a metà da uno «storico» nubifragio. Clima ancora totalmente estivo al Teatro Romano per il «Viaggio Incredibile Tour» di Ruggeri con la sua rodatissima band (Ruggero Schiavone, chitarrista e compositore, è con lui praticamente dagli inizi del suo percorso da solista), protagonista di un set di più di due ore, in cui ha ribadito la sua perdurante solidità autorale e interpretativa, che in un consistente numero di brani raggiunge anche livelli di prim’ordine. Complessivamente, al termine di un concerto antologicamente gratificante, in cui abbiamo ascoltato molti dei suoi brani più celebri, nonché alcuni pezzi nuovi dall’ultimo album (Il volo su Vienna, scelto come singolo dopo il successo sanremese con Il primo amore non si scorda mai, e La badante), ci sentiamo di dire che Enrico, a quasi sessant’anni, sembra vivere bene una fase di assestata maturità artistica. Senza probabilmente possedere la «zampata» poetica da fuoriclasse, il colpo di tacco lirico che ti spiazza di meraviglia, Ruggeri scrive canzoni che contenutisticamente e strutturalmente stanno sempre o quasi ben in piedi, e spesso fanno scattare riflessioni per nulla scontate o banali. Lui, si sa, ama mettersi soprattutto dalla parte di chi canta fuori dal coro. Acuto osservatore di particolari apparentemente secondari ma invece spesso fortemente emblematici, nel suo canzoniere ascoltato al Teatro Romano tratteggia vari personaggi (per esempio Il capitano, La badante, Il portiere di notte, Trans…) parlando per lo più in prima persona, una sua peculiare predisposizione e capacità nell’entrare in diversi panni. E naturalmente una sua altrettanto peculiare dote è l’autorevolezza nell’interpretare la psicologia femminile, esemplare nei Dubbi dell’amore e in Quello che le donne non dicono, non a caso esaltate in passato dalle interpretazioni che ne ha fatto la Mannoia.È chiaro che come interprete Fiorella non ha confronti, ma Ruggeri, senza essere in questo senso un fenomeno da palcoscenico, è comunque esecutore plausibile e in grado di dare adeguata espressività a quel che canta. Con un gusto consapevole di una certa retorica che usa per dar ulteriore tono alle parole, e che quasi mai, anche in pezzi «forti» come Primavera a Sarajevo, La preghiera del matto, Tre signori (ove evoca Gaber, Jannacci e Faletti, ideali compagnie di un felice aldilà), cede al languoroso. Interessante l’apertura del cantautore Ermal Meta, accompagnato dal chitarrista Marco Montanari. Pur con qualche acerba concessione «giovanilistica» (i 35 anni di oggi non sono quelli di vent’anni fa), il talento non manca: Lettera a mio padre è un brano di sostanza, duro e fragile contemporaneamente, e il passo interpretativo di Meta è accattivante e di gusto. Bravo anche in una rilettura della magnifica Amara terra mia dedicata ai terremotati scomparsi e sopravvissuti.

Enrico Ruggeri su dismappa


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