Iacopo Melio a Casa disMappa per la conferenza stampa del festival Non c'è differenza Palazzo della Gran Guardia

Corti a Palazzo, sabato la quarta edizione


Palazzo della Gran Guardia, Sala Convegni
Sabato 24 marzo 2018, dalle ore 16.00
Entrata libera

Corti a Palazzo 2018

Giunge alla Quarta Edizione “Corti a Palazzo”, la rassegna organizzata da Verona Film Festival e dedicata al cinema veneto, che anno dopo anno si è conquistata uno spazio nel cuore dei molti appassionati veronesi accorsi numerosi nelle precedenti edizioni.
Anche quest’anno sono moltissime le opere pervenute non solo dal Veneto, ma anche da ogni parte d’Italia e del mondo, selezionate dall’Ufficio Cinema con la collaborazione di Luca Caserta (regista cinematografico) e Adamo Dagradi (critico cinematografico). La rassegna è infatti dedicata a cortometraggi di finzione e documentari realizzati da autori veneti o prodotti in Veneto, garantendo in tal modo visibilità non solo ai nostri filmmaker, ma anche al nostro territorio. Sono dieci le opere selezionate, variegate nel genere e nelle tematiche, talvolta sperimentali o visionarie e tutte di alto livello qualitativo e cinematografico.
“Drew Nikonowicz – Notes From Anywhere” di Mattia Mura è un affascinante documentario, ricco di immagini suggestive e girato in paesaggi meravigliosi, che segue il giovane fotografo americano del titolo durante il suo anno in Italia in occasione di un workshop presso il Centro di Ricerca Fabrica a Treviso, esplorandone il lavoro che fonde fotografia analogica e simulazioni al computer.
“Maria vola via” del padovano Michele Sammarco descrive i preparativi per l’organizzazione delle Rogazioni, un’antica processione che si svolge a maggio al fine di affidare la terra e le persone alla protezione di Dio. Un film intenso che porta a riflettere sul valore del nostro territorio, della gente che lo abita e delle loro tradizioni.
È di Rovigo Vichie Chinaglia, autrice di “Aiuta chi ha bisogno”, frizzante commedia girata a Roma, che vede come protagonisti Martina Dell’Ombra, giovane web star, e Iacopo Melio, noto giornalista e attivista con disabilità motoria, per affrontare con sarcasmo e ironia i luoghi comuni sulla disabilità contro ogni forma di pregiudizio.
Arriva da Mirano Giulia Canella che in “La faim va tout droit”, girato a Milano, racconta la storia di Charles, un ragazzo che ripone tutto se stesso in una storia d’amore immaginaria, sperando così di sfuggire al difficile e drammatico rapporto che ha con il suo corpo e con il cibo. Un film che fa riflettere sul tema dell’anoressia e del rapporto, talvolta malato, che si ha con se stessi.
Alessia Cecchet, autrice originaria di Feltre, presenta al pubblico veronese “Onikuma”, opera girata negli U.S.A. e splendidamente fotografata in paesaggi suggestivi, che combina la ripresa live action all’animazione stop-motion per stimolare i sensi e le emozioni dello spettatore con un linguaggio simbolico.
È invece di Verona Sebastiano Caceffo, autore del documentario “19 maggio 2012, Mirandola (MO). L’ultima proiezione prima del terremoto”, che, attraverso immagini drammatiche e incisive, analizza le conseguenze del terremoto, dalla distruzione alla demolizione e ricostruzione, sfruttando in modo creativo e originale il sonoro.
“Incontro” del padovano Giacomo De Bello è un film romantico d’amore non detto, di occasioni sfiorate per timidezza o imbarazzo, in cui un ragazzo e una ragazza s’incontrano per un attimo in una stazione di provincia in un caldo giorno di luglio: il destino, però, sa essere imprevedibile.
“Giorni di Pasqua” di Luca Renucci, ha come protagonisti due anziani sposi trevigiani che vivono la propria silenziosa routine, aspettando che i propri parenti facciano loro visita per il pranzo di Pasqua. Film toccante e poetico sul senso della vita, sullo scorrere del tempo e sull’avvicendarsi delle generazioni.
“The Colorful Life of Jenny P.” di Daniele Barbero e Luca Nicolai, girato a Roma, è un film ambientato in un mondo in sfacelo, desolato e cadente, in cui nonostante tutto Jenny e il nonno riescono ancora a divertirsi tra rottami e immondizia, colorando di fiaba ogni loro gioco.
Chiude la rassegna “È solo un nastro che gira” del rodigino Gianluca Zonta, commedia romantica dal gusto agrodolce, che porta a riflettere sulle nostre scelte e sui percorsi che prende la vita. Protagonista è una donna che ritrova casualmente in un bar di Bologna la compilation che un ragazzo innamorato di lei le aveva regalato venticinque anni prima: come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto un’altra scelta?
Alle proiezioni parteciperanno gli autori, che presenteranno i propri lavori al pubblico e saranno a disposizione per domande e approfondimenti. Per info: Verona Film Festival, tel. 045 8005348, e-mail veronafilmfestival@comune.verona.it.