targa antonio provolo via noris verona ottobre 1830 Veronesi illustri

Antonio Provolo ottobre 1830


La targa in via Noris a Verona recita

Antonio Provolo prete di ammirande
virtù in questa casa istituì fra i
primi in Italia nell’ottobre 1830 una
scuola pei sordo muti cui donava col canto
la vita della parola

lapide antonio provolo via noris verona ottobre 1830

1830 – Istituto Antonio Provolo per i Sordomuti di Verona

Autore: Franco Zatini

dal sito Storia dei sordi

All’inizio dell’ottocento, per iniziativa di alcuni educatori con spirito caritatevole, furono aperte in alcune città delle scuole adatte per l’istruzione dei sordomuti.
Anche alcuni dignitari di Verona furono sensibili alle opere in aiuto di coloro che erano i più colpiti dalla miseria e dall’ignoranza. Particolarmente interessata al fenomeno assistenziale fu una persona molto nota in Verona, la Marchesa Maddalena di Canossa che, istituendo la congregazione di suore “Figlie della Carità”, volle pure raccogliere le fanciulle abbandonate, ospitandole nel Convento di San Giuseppe, dal 1815 al 1830, per educarle cristianamente.

Sede Istituto "Provolo" di Verona

Intanto, mentre la marchesa si occupava delle ragazze sordomute il giovane sacerdote Conte Lodovico Maria Besi aveva a sua volta ospitato una decina di maschi sordomuti nella sua casa per educare ed istruire pure loro.
Quando il sacerdote Besi fu chiamato al Collegio Vaticano, confidò al parroco della chiesa veronese di San Lorenzo, don Antonio Provolo, la sua preoccupazione di dover cessare la scuola per sordomuti. Quel disagio colpì profondamente il Provolo, che si offerse di assumere lui stesso l’impegno di continuare con la scuola per i sordomuti, rivelando in tal modo quella che poi gli fu riconosciuta come una vera vocazione, visto che sentì subito il desiderio di intraprendere degli studi metodici per poter insegnare adeguatamente ai sordi, ed aprì, quindi, una scuola specializzata in Via Enrico Noris dove alloggiava con i pochi sordomuti giù iniziati all’educazione dal Conte Besi, e dove in quel nuovo compito fu aiutato da altri sacerdoti e da alcuni laici.
In quella casa, ancora oggi conservata, è stata posta una lapide di marmo con incisa questa dedica: «Antonio Provolo, prete di ammirata virtù, in questa casa istituì fra i primi in Italia, nel ottobre del 1830, una scuola per sordomuti, cui donava col canto la vita della parola». Per interessamento della marchesa Maddalena di Canosa, poi fatta santa, il Provolo poté acquistare quella casa, con l’orto, annessa alla Chiesa di Santa Maria del Pianto, nello stradone di S. Bernardino – ora Via A. Provolo, e casa Madre dell’Istituto – che è stata la sede del primo Istituto per l’educazione dei sordomuti. Per iniziativa della Santa fondatrice delle Figlie di Carità, con atto notarile 5 aprile 1834, era stabilito chela casa, oltre che del Provolo, fosse pure di proprietà della Congregazione di suore. Successivamente, superate alcune divergenze e chiarite le posizioni tra Don Provolo e la Marchesa Maddalena di Canossa, il possesso giuridico fu sancito al sacerdote, con contratto in sanatoria datato 5 agosto 1839.

Prima Sede Istituto "Provolo" di Verona
Prima Sede Istituto “Provolo” di Verona

Don Provolo desiderò anche costituire una comunità di sacerdoti che si dedicassero in particolare all’istruzione dei sordomuti, e realizzò in tal modo, nel 1840, la Congregazione della Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti, posta sotto la protezione della Madonna Addolorata e di San Giuseppe Calasanziano.
Nel 1841 Don Provolo accettò la proposta dell’imperatrice Marianna d’Austria – il Veneto era allora sotto il dominio austriaco – di aprire la casa ad una sezione femminile, come auspicava anche il Vescovo di Verona Mons. Aurelio Mutti, e le prime sordomute, furono affidate alle prime pie donne Fortunata Gresner e Giulia Avanzi, mettendole prima in un locale in Vicolo Pero e successivamente in una casa più vasta, dei Conti Giuliari, nel vicolo di S. Bernardino, sul lato destro della Chiesa di Santa Maria del Pianto mentre sul lato sinistro c’era la sezione maschile, in Stradone di S.Bernardino, il tutto accudito dalle pie donne che si erano consacrate alla congregazione femminile della Compagnia di Maria.
La sezione femminile dell’Istituto “Provolo” rischiò poi di essere abolita dall’autorità ecclesiastica, che riteneva fosse in contrasto con l’Istituto delle figlie di Carità dove pure vi erano alcune sordomute. Successivamente fu però stabilito che le bambine affidate all’istituto Provolo fossero affidate sia alla Compagnia di Maria che alle Figlie di Carità per poter seguire i vari rami di quelle due grandi opere. Da lì, si iniziò il consolidamento dell’opera di Provolo, nonostante fossero tempi difficili, coincisi con la morte del Fondatore e dal cambiamento politico, per l’unione del regno lombardo-veneto all’Italia. In quel periodo la guida dell”Istituto “Provolo” fu affidata al giovane don Luigi Maestrelli, che aveva seguito da vicino l’opera di Don Provolo e come il suo maestro, continuò l’opera perseguendo il metodo di insegnamento della parola viva, già sperimentato dal Provolo in sostituzione di quello mimico-gestusale usato nei primi tempi dalla Fondazione. Fu pure sperimentato un nuovo metodo, insegnando il canto e la musica ai sordomuti con residui uditivi.
Il numero degli alunni si incrementava e si dovette procedere all’ampliamento della sede, acquistando, nel 1889, le case vicine al primo istituto,che formarono poi un complesso idoneo alle varie esigenze della scuola e dei centri di addestramento professionale, a cui fu pure aggiunta una casa di Riposo persordomute anziane ed un Centro di ex alunni.
La realizzazione dei grandi progetti poté realizzarsi solo 20 anni più tardi, a causa degli avvenimenti bellici della guerra mondiale 1915-1918.
Nel 1922 la sezione femminile, dove fu costruito il Ricovero per le ex-allieve, si trasferì nell’edificio alla destra della Chiesa di Santa Maria del Pianto lasciando vuoto per la sezione maschile il nuovo complesso alla sinistra della suddetta Chiesa. Si realizzarono finalmente tutti i progetti che il Provolo aveva desiderato. L’Istituto ottenne il riconoscimento dello Stato per idoneità all’educazione dei sordomuti e fu parificato alle scuole pubbliche con R.D.17.2.1927, n. 339. Il numero degli allievi e delle allieve superava il centinaio. Nell’Istituto di Via Provolo si operava serenamente all’educazione dei sordomuti, con metodologie moderne, sempre aggiornate, dell’annesso Centro audiologico e relativi servizi.
L’ulteriore aumento degli allievi e dei servizi dell’Opera e della Congregazione rendeva necessario un idoneo fabbricato per tutte le funzioni in collegamento alle esigenze scolastiche e del centro di addestramento professionale protetto per il recupero umano e sociale non solo dei sordi, ma anche per la gioventù disadattata.
La progettazione del nuovo complesso fu affidata all’Arch.Cecchini e si passò subito ai lavori per la costruzione e, nel 1966, fu inaugurato solennemente il nuovo grandioso fabbricato con ampio verde e campo sportivo alla periferia di Verona, in località Chievo, con scuola materna, elementare e media nonché e vari corsi di formazione professionale.

Nello stesso ambiente di Chievo era sorta anche la casa di riposo per le sordomute anziane mentre a Verona era rimasta la sede della Casa Madre e Generalizia delle due Congregazioni, la casa dello Studentato delle suddette Comunità religiose, l’Amministrazione e i servizi dei vari rami dell’opera provolina.
Negli anni Ottanta, tuttavia, le vicende dell’inserimento degli alunni non udenti nella scuola ordinaria ha provocato anche al modernissimo Istituto Provolo un notevole calo di iscrizioni di alunni sordi, anche senza arrivare alla crisi di “utenza”. Tuttavia, l’istituto si è dovuto adattare alle nuove iniziative e sono state così aperte le classi normali e quelle “integrate”, in modo di favorire un idoneo inserimento dei non udenti in quelle classi, appoggiati dal personale esperto già in servizio, e conservando il moderno centro audiofoniatrico, con la collaborazione della clinica otorinolaringoiatria di Verona per i servizi sanitari audiologi e particolarmente il centro di riabilitazione del linguaggio ad opera di insegnanti altamente specializzate per la demutizzazione.
L’Istituto Provolo organizza inoltre il corso biennale per la specializzazione degli insegnanti di sostegno autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione dal 1987 presso la vecchia sede opportunamente rinnovata in Via Provolo 20.
Le Suore della Congregazione gestiscono attualmente, in proprio, una scuola per sorde che porta il nome di “Istituto Fortunata Gresner” dal nome della co-fondatrice.

DON ANTONIO PROVOLO

Don Antonio ProvoloAntonio Provolo nacque a Verona il 17 febbraio 1801, da una povera famiglia. Fu allevato con sacrificio dalla madre, rimasta vedova, che lo avviò agli studi ginnasiali e teologici e sue spese. Antonio Provolo fu poi insegnante ginnasiale nel seminario di Verona, con passione era il canto e la musica, fu un ottimo maestro e un bravo compositore.
Fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1824. Dopo un anno, il giovane Provolo scelse di servire nella chiesa parrocchiale, invece di dedicarsi alla carriera ecclesiastica che il suo seminario poteva offrirgli. Il Vescovo lo assegnò alla Chiesa di San Lorenzo in Verona. Un giorno ricevette la visita del padre di un sordomuto disperato di non sapere come educare il figlio, e lo confortò dei suoi dispiaceri assicurandolo che lo avrebbe aiutato..
Fu nel 1829, quando incontrò il sacerdote Besi, suo conoscente, che gli disse di essere costretto ad abbandonare l’insegnamento ai sordomuti della sua scuola, che lo condusse decisamente verso i sordomuti. Fu una strada di calvario per amore di sordomuti. Nei primi mesi dell’anno 1830, don Provolo fu istruito da don Giuseppe Venturi, che era stato 9 mesi in Francia, presso l’abate Sicard dell’Istituto Sordomuti di Parigi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento ai sordomuti, ed in ottobre, quell’anno, aprì la sua scuola per sordomuti. Dopo aver seguito per qualche tempo gli insegnamenti di Venturi, adottando il precoce esperimento sulla metodologia dei segni, decise poi di seguire il sistema della parola parlata all’insegnamento ai sordomuti e fece anche dei tentativi per l’insegnamento della musica e del canto ai sordomuti che avevano dei residui uditivi, ma a quel tempo non c’erano ancora i supporti adeguati, come amplificatori oggi utilizzati per le protesi acustiche. Egli ha comunque lasciato delle pubblicazioni scritte su quel suo sistema per far cantare i sordomuti, come il «Saggio del modo d’insegnare ai sordi di nascita le idee spirituali ed astratte e metodo per insegnar loro a cantare» (1837), e «Breve Saggio della scuola dei Sordomuti di Verona, di parlare, di scrivere e di cantare» (1838).
Ma gli educatori dell’epoca non presero in considerazione quel metodo, ritenendo assurdo insegnare musica ai sordomuti, e solo dopo 30/40 anni cominciarono a capire l’importanza dell’operato del Provolo soprattutto per la riabilitazione del linguaggi dei sordi. Anche il celebre educatore senese, Padre Pendola, condivise le esperienze provoliane cominciando ad applicare il metodo dell’oralismo, avvenuto in seguito alla decisione del Congresso degli Educatori di Milano, nel 1880, che fu presieduto dal Sac. Giulio Tarra, dopo di cui tutti gli Istituti dovettero applicare quel metodo. Il Provolo insegnò ai sordomuti anche i principi fondamentali del Vangelo e della vita del Signore e la devozione alla Beata Vergine Addolorata.
Il metodo di Provolo è ritenuto ancora oggi attuale, ed infatti disponeva di centri di riabilitazione del linguaggio, che sono necessari ancora oggi.
Provolo è considerato il primo educatore «moderno», purtroppo morì ancor giovane, e non ebbe modo di portare avanti i suoi lungimiranti progetti. Tuttavia, quando capì che la sua malattia era molto grave e che le cure non permettevano alcun miglioramento, egli ebbe spirito di rassegnazione e disse ai confratelli che lo circondavano piangendo: “Fatevi coraggio figlioli, che me ne faccio anch’io”.
Spirò il 4 novembre 1842 a soli 41 anni con il conforto dei sacramenti.
Grande fu il dolore dei sordomuti per la morte del loro caro maestro e padre, Don Provolo. La cerimonia funebre fu imponente e la folla, immensa, dimostrò la profonda riconoscenza per il suo operato a favore dei sordomuti di Verona. Fu seppellito nel cimitero monumentale di quella città e nella ricorrenza del centenario della morte è stato inumato nella cappella della casa madre, e poi, qualche tempo fa, i resti mortali di Provolo hanno avuto sepoltura privilegiata nella chiesa di Santa Maria del Pianto. E’ in corso il processo di beatificazione a cura della curia diocesana.

MARCHESA MADDALENA DI CANOSSA

Un giorno Don Provolo incontrò la fondatrice della Congregazione delle Figlie di Carità, Marchesa Maddalena di Canossa e le chiese di appoggiarlo per la realizzazione del suo intento a favore dei sordomuti, voleva per prima cosa acquistare una casa da adibire a scuola dei sordomuti. I colloqui con la nobildonna diventarono frequenti per lo scambio di opinioni e favorire le opere caritatevoli per la redenzione dei sordomuti, Così, la Marchesa appoggiò moralmente e materialmente l’iniziativa del Provolo, e per questo lui recò molte volte a Venezia, all’Oratorio di Santa Lucia fondato dalla Marchesa per l’insegnamento ed anche al convento di San Giuseppe in Verona dove insegnò ad alcune sordomute raccolte dalla Marchesa stessa: Il desiderio di Maddalena di Canossa era che Don Provolo facesse parte della fondazione dei figli della Carità.
Il pensiero di Provolo era diverso dal progetto della Marchesa. Purtroppo i rapporti con lei furono interrotti, nel 1835, per la morte della fondatrice delle “Figlie della Carità”, ma poi i contatti ripresero con i successori della Marchesa, per la faccenda dell’acquisto dell’Istituto, avvenuto nel 1834 per conto della stessa Maddalena di Canossa, ma quell’atto non era stato ancora legalizzato e solo in seguito, nel 1839, la proprietà dell’Istituto passò finalmente al Provolo, prima che anche lui passasse a miglior vita nella pace del Signore.

COMPAGNIA DI MARIA PER L’EDUCAZIONE DEI SORDOMUTI IN VERONA

Quando Don Provolo fondò l’Istituto, fu validamente aiutato e seguito dai primi coadiutori, tra cui Don Crosara, Don Salvi, Don Brighenti, il chierico Luigi Maestrelli e i laici Angeli, Carnevali, Vallalta e i fratelli Troian, che realizzarono con lui anche una scuola serale per gli artigiani e piano piano operarono solo per l’educazione dei sordomuti mentre il Provolo intraprese anche la scuola per sordomute nel convento di S. Giuseppe in Verona e poi all’oratorio di Venezia.
Il chierico Maestrelli divenne sacerdote il 27 febbraio 1836 e prese il posto di Don Crosara, uno dei primi compagni del fondatore, lasciando l’istituto seguì le orme del fondatore nelle sue intenzioni per la nuova famiglia religiosa. Infatti Don Provolo scrisse le principali regole per la costituenda Congregazione con voti semplici e perpetui fra sacerdoti e laici: castità, povertà ed obbedienza, e con speciale dedizione ai sordomuti che sarà chiamata la Società della Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti sotto la protezione della Madonna Addolorata e di San Giuseppe Calasanziano delle Pie scuole cristiane).
La fondazione avvenne nel 1840 e dopo due anni un’altra congregazione composta da pie donne formò le “Suore della Compagnia di Maria per l’educazione dei Sordomuti”.
Nel 1842 la morte prematura del fondatore rallentò la procedura della Congregazione, fondata solo da due anni, ma poi il suo successore riuscì a completare il progetto secondo il pensiero e lo spirito del Provolo, e fu presentato alla Santa sede, tramite la Congregazione dei religiosi.
A Bologna, il 20 giugno 1857, il Santo Padre Pio IX ricevette, in una memorabile udienza, i religiosi della Compagnia di Maria, dove il Papa accettò le regole della società con l’approvazione “Vivae vocis oraculo” e la sua apostolica benedizione. Poi, con decreto Pontificio, il 31 luglio successivo, fu riconosciuto il nome della Congregazione medesima ed in seguito fu decretato definitivamente con il “Decreto di lode”, dipendendo la suddetta congregazione dall’autorità religiosa. Anche le Suore della Congregazione hanno la propria forma e regola religiosa che era stata preparata da Don Provolo pochi mesi prima della sua morte. La cofondatrice fu la pia donna Fortunata Gresna che fu anche la prima Superiora Generale.
Nel 1888 Don Giuseppe Gualandi,il fondatore della Piccola Missione per Sordomuti, prospettò l’eventuale fusione della suddetta congregazione in quanto con le stesse finalità per l’opera dei sordomuti. Il superiore generale Don Giulio Giori di Verona accettò con entusiasmo e fu presentata l’istanza all’autorità ecclesiastica firmata dai promotori e che fu esaminata dalla Chiesa in data 22 agosto 1890 ma fu ritenuta prematura e rinviata. Poi le cose delle rispettive congregazione cambiarono ed i legami delle rispettive famiglie religiose non più rinnovabili, pur conservando i legami di amicizia reciproca, di spiritualità e di fraterna collaborazione fra le congregazioni per la questione dell’educazione dei sordi.
La congregazione della Compagnia di Maria ha ottenuto il riconoscimento giuridico con gli effetti civili dello Stato con il D. P. R. n.925 del 22.7.1947 nella sede di Via Antonio Provolo n.20 così pure la Congregazione femminile con un proprio decreto nella sede di Via Antonio Provolo n.43. Le rispettive congregazioni hanno la propria amministrazione ed i loro relativi beni di proprietà. In Italia la Società della Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti (1840) è la seconda comunità religiosa dedicata solo all’educazione dei sordomuti dopo quella di Modena (Le Figlie della Provvidenza nel 1828) e la terza sarà la Piccola Missione per i sordomuti nel 1872.
I confratelli della Congregazione operano, oltre che a Verona, nei seguenti Istituti tramite la convenzione con le direzione didattiche: a Gorizia presso l’Istituto Provinciale dal 1950 al 1989, al Alessandria presso l’Istituto Sordomuti dal 1956 al 1970 ed a Chiavari (Genova) presso l’istituto Assarotti dal 1962 nonché i figli e le figlie di Provolo sono missionari anche nei paesi stranieri: Argentina (La Plata e Buenos Aires), Paraguay (due istituti), Colombia (un istituto) e Bolivia (un istituto).

OPERA PIA ISTITUTO PROVOLO

L’Istituto Antonio Provolo è un’ Opera Pia che fa parte dell’ I.P.A.B.. Fu eretto in Ente Morale con la legislazione dello Stato a suo tempo, il Consiglio dell’Opera è presieduto dal Presidente e dai membri alcuni dei quali fanno parte della suddetta congregazione.
La Direzione dell’Opera è affidata al Superiore Generale della Congregazione medesima. L’amministrazione dell’Opera è nella sede di Via Antonio Provolo n.20.

CENTRO DI VILLEGGIATURA CLIMATICA

Don Provolo quando era in vita, si era prodigato per consentire ai bambini di trascorrere un periodo di villeggiatura, in una amena località sopra il lago di Garda, in un ex eremo di proprietà dei Conti Buri, che lo avevano concesso in uso gratuito, e poi anche in un’altra località, a S. Piero Incariano (VR).
Nel 1844 l’Istituto acquistò una Villa alle Volpare sopra Aversa per accogliere gli alunni e le alunne e far trascorrere una cura climatica sulle pendici di Colognola ai Colli, nel veronese. Nel 1923 la stupenda tenuta dei “Cervi”, in S. Zeno di Montagna fu lasciata dal Conte Gaetano Bonoris all’Istituto perché ne facesse una colonia climatica agricola per i sordomuti poveri della Provincia di Verona.
La tenuta è stata, quindi, trasformata in un pregevole centro di villeggiatura, che ha avuto molta influenza negli avvenimenti storici di generazioni di sordomuti che hanno trascorso in quei luoghi periodi notevoli della loro vita, e dove migliaia di sordi, bambini ed adulti, sono lì affluiti per trascorrere liete vacanze, ed è anche un importante punto di riferimento per gli esercizi spirituali degli ex alunni e delle due congregazioni fondate dal Provolo, nonché un buon ritrovo dove i non udenti possono trascorrere le ore di tempo libero nei periodi estivi.

LE PRIME MISSIONI ITALIANE ALL’ESTERO PER L’EDUCAZIONE DEI SORDI

In Argentina erano a conoscenza delle esperienze italiane per l’educazione dei sordomuti. In quel Paese si era infatti recato l’abate Serafino Balestra da Como, che fu il primo missionario approdato a Buenos Aires, dove ha diretto il locale Istituto sordomuti fino al 1886, anno della sua morte. I suoi frutti si diffusero ben presto in altre parti di quella molto estesa regione Sudamericana. Anche nella città di La Plata fu aperta una filiale dell’istituto, pur se a quei tempi le condizioni economiche e sociali dei sordomuti erano particolarmente difficili, specialmente nei paesi sottosviluppati dell’America Latina.
Fu la Conferenza di San Vincenzo di quella città a trattare con la Congregazione della Compagnia di Maria, favorendo le missioni all’estero, in quanto essi erano professionalmente preparati e competenti per la scuola dei sordomuti. Così, i missionari accettarono, in conformità con lo spirito del fondatore e del loro Superiore Generale del tempo, Padre Regazzoni, e partirono per La Plata il 16 gennaio 1914, arrivando a destinazione il 12 febbraio successivo.
Quei missionari non erano abituati alla lontananza dalla loro Patria e incontrarono tante difficoltà, anche per l’ambiente e la cultura molto differenti dalla loro. La Provvidenza e la perseveranza li hanno aiutati. Nello stesso anno 1914, i confratelli della Congregazione aprirono il primo Istituto italiano a La Plata, in Argentina, e nel 1946 fu inaugurato un nuovo Istituto, realizzato con sacrificio da Padre Laiti, primo direttore missionario. Il centro di addestramento professionale porta il suo nome, si chiama infatti “P. Lorenzo Laiti”.
La sede del Collegio argentino “Antonio Provolo” si trova a Buenos Aires, fu istituita dalla stessa congregazione femminile nel 1936, mentre le prime consorelle missionarie accompagnate dall’allora Superiore Generale Don Romani, avevano realizzato già dal 1924, aLa Plata, il primo istituto, “Colegio Santa Maria” per le sordomute, mentre la sede della sezione maschile, fu inaugurata nel 1980.
In anni più recenti, le consorelle hanno esteso le loro iniziative missionarie per l’educazione dei sordomuti anche in altre regioni sperdute dell’America Latina e hanno fondato altri istituti ad Asuncion (Paraguay) nel 1981 ed in un’altra cittadina del Paraguay nel 1985 nonché in Colombia e, nel 1990, a Santa Cruz, in Bolivia. La storia della “Provolo” nell’America Latina è ammirevole, per la diffusione dell’opera di restituire civilmente i sordomuti alla società Argentina, dopo che gli stessi avevano attraversato momenti delicati e sofferti anche per le vicende socio-politiche del loro Paese, oltre che per le loro specifiche condizioni ambientali.
Altre comunità Religiose per l’educazione dei sordomuti seguirono l’esempio delle missioni di Provolo solo molti anni dopo: nel 1955 furono le suore di S. Giuseppe di Cuneo, che si recarono nel Congo. Poi, nel 1973, le suore vicentine di S. Dorotea si recarono a Betlemme, e tra il 1970 e il 1980 le Salesiane del Sacro Cuore, di Lecce, ed i padri e le suore della Piccola Missione di Bologna, si recarono in alcune città del Brasile, mentre la stessa Piccola Missione, nel 1988, è stata la prima missione, ad aprire istituti per sordi nelle Filippine.

I SUCCESSORI

Il giovane sacerdote Don Luigi Mastrelli, a 27 anni, dovette assumere la gravosa responsabilità della direzione dell’Istituto, a lui lasciata dal fondatore, Provolo, e dimostrò di saper risolvere le questioni più difficili, come la conclusione delle vicende con le Figlie di Carità per il possesso giuridico dell’Istituto, ed anche l’ostacolo rischioso di abolire la sezione femminile dell’Istituto, oltre alle non indifferenti questioni economiche per poter proseguire l’opera del Provolo e, cosa più importante, l’approvazione della Santa sede per la congregazione maschile e femminile dell’Istituto.
Dopo aver raggiunto tutti i traguardi terreni prefissati, raggiunse poi il suo amato maestro, Don Provolo, anche nell’altra vita, morì infatti nel 1875.

Don Giulio Maria GioriDopo Don Luigi, a dirigere la Congregazione fu chiamato Don Giulio Giori, che aveva conosciuto il fondatore quando aveva solo sei anni, ma al quale Don Provolo aveva predetto che: «…sarai maestro dei sordomuti».
La presenza di Don Giulio fu forse determinante, in occasione del Congresso di Milano 1880, degli Educatori di sordomuti, dove egli intervenne energicamente per sostenere l’operato del Provolo e del suo metodo della «parola viva» e del canto per insegnare a parlare ai sordi.

Don Luciano Magarotto
Don Luciano Magarotto

Alla morte di Don Giulio, gli succedette Don Luciano Magarotto, che ampliò le due sezioni, maschile e femminile, acquistando dei fabbricati attigui e ristrutturando la Chiesa, come era nelle intenzioni di Don Provolo: «…vedrete che in questa strada – aveva assicurato il fondatore – la piccola casa da me realizzata diventerà una grande di casa ed una grande opera».

Il piano di Don Magarotto fu, poi, continuato anche dai suoi successori Don Giacomo Regazzoni e Don Paolo Romani.

Don Giacomo Regazzoni
Don Giacomo Regazzoni

Don Paolo Romani
Don Paolo Romani

I successori di questi ultimi, seguono oggi con fedeltà gli stessi obiettivi, nello spirito del fondatore, con operosità e prudenza ammirabile, per fare del bene ai non udenti, anche se si è verificata una diminuzione degli allievi sordi. In conseguenza dell’inserimento degli stessi, non sempre opportuno, nelle scuole ordinarie.

DIRETTORI DELL’ISTITUTO “PROVOLO” A SUPERIORI GENERALI DEI PADRI DELLA COMPAGNIA DI MARIA

1. Don Antonio Provolo (fondatore) 1830 – 1842
2. P. Luigi Maestrelli 1842 – 1875
3. P. Giulio Maria Giori 1875 – 1901
4. P. Luciano Magarotto 1901 – 1910
5. P. Giacomo Regazzoni 1910 – 1916
6. P. Paolo Romani 1916 – 1938
7. P. Angelo Antolini 1938 – 1952
8. P. Lino Viliotti 1952 – 1958
9. P. Daniele Slaghenauffi 1958 – 1968
10. P. Aleardo Zecchini 1968 – 1976
11. P. Giovanni Belle’ 1976 – 1978
12. P. Daniele Slaghenauffi (II) 1978 – 1990
13. P. Aleardo Zecchini(II) 1990

SUPERIORE GENERALI DELLE SUORE DELLA COMPAGNIA DI MARIA

1. Suor Fortunata Gresner 1841 – 1886
2. Suor Maria Capriani 1886 – 1889
3. Suor Giudita Brugnoli 1889 – 1915
4. Suor Teresa Scarzini 1915 – 1930
5. Suor Margherita Cipriani 1930 – 1936
6. Suor Anna Villiotti 1936 – 1942
7. Suor Ernesta Businaro 1942 – 1954
8. Suor Agnese Vantini 1954 – 1962
9. Suor Noemi Accordi 1962

NOTE RIEPILOGATIVE

1830 – Primascuola per sordomuti in Via Enrica Noris aperta da Don Provolo;

1832 – Nuova sede dell’Istituto inStradone San Bernardino, che prese poi il nome del fondatore, Antonio Provolo;

1834 – Atto d’acquisto del primo Istituto.

1839 – Integrazione dell’atto dopo la conclusione delle questioni sollevate tra Don Provolo e Maddalena di Canossa;

1840 – FondazionedellaCongregazione maschile “Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti”;

1841 – Apertura della sezione femminile dell’Opera di Provolo;
– Nuova società femminile della Compagnia di Maria, nella sede provvisoria in Vicolo S. Bernardino;
– Presentazione alla Santa Sede delle regole delle due Congregazione scritte dal fondatore.

1842 – Morte di Don Antonio Provolo

1856 – Il successore di Provolo completò la pratica per le due congregazioni;

1857 – Approvazione della Santa Sede per la congregazione;

1889 – Acquisto di una casa addiacente l’Opera di Provolo, per l’ampliamento che verrà completato dopo 20 anno dall’inizio dei lavori, in Via A.Provolo n.20, per lasezionemaschile e al n. 43 per la sezione femminile con annessala Chiesa di Santa Maria del Pianto;

1895 – Ente morale con R.D. 7.2.1895.

1914 – Prima missione dell’Opera all’estero.

1922 – Trasferimento della sezione femminile al posto della sezione maschile e installazione sul latosinistrodel nuovo edificio a fianco della Chiesa S. Maria del Pianto;

1927 – Equiparazione delle scuole per i sordi alle scuole pubbliche, con R.D. n. 339 del 17.2.1927;

1947 – Riconoscimento dello Stato per gli effetti giuridici civili della Congregazione maschile “Compagnia di Maria” eanalogo riconoscimento anche per le Suore della congregazione, con propria legislazione;

1963 – Costruzione di un nuovo fabbricato a Chievo (Verona);

1966 – Trasferimento di tutta la scuola per sordomuti e sordomute alla sede di Chievo (Verona)