20140524 Mostra Verona romana Gianni Ainardi Mostre

Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi


Biblioteca Civica di Verona – Protomoteca
1 – 31 marzo 2016
Ingresso libero

«Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi. La Storia, il tratto, il colore»

A due anni dalla prima esposizione monografica sull’opera di Gianni Ainardi dedicata a Verona Romana (vedi su dismappa) , ritornano in Civica i disegni originali dell’autore a raccontarci, oggi, la Verona medievale e scaligera.

L’appuntamento apre la V edizione di Open. Ingegneri aperti alla città, la rassegna culturale promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e dedicata quest’anno al tema della Città e del Paesaggio e alle loro trasformazioni nel tempo. Il percorso sulla metamorfosi e rigenerazione del costruito guarda dunque alla “città di ieri” per saper meglio cogliere e “governare” i mutamenti contemporanei.

La mostra «Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi. La Storia, il tratto, il colore» sarà presentata alla Stampa domani, giovedì 3 marzo alle ore 11.30, nella suggestiva cornice della Sala Teologia della Biblioteca Civica di Verona (via Cappello, 43).

 

Alla presentazione intervengono:

  • Antonia Pavesi, consigliere incaricato alle attività culturali del Comune di Verona
  • Filippo Toso, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, coordinatore dell’iniziativa
  • Gian Maria Varanini, docente di Storia medievale all’Università degli Studi di Verona, curatore della mostra

Presente il figlio Fabrizio Ainardi e la famiglia

ON LINE. È on line il sito web www.veronaneisecoli.it, curato dal figlio di Gianni, Fabrizio Ainardi. Come ha spiegato Fabrizio, «il sito racconta Verona nelle sue quattro epoche di maggior splendore ed importanza: Romana, Scaligera, Veneziana ed Austriaca, accompagnate da una pagina sull’artista». »Il nome del sito web www.veronaneisecoli.it», ha aggiunto, «non a caso, proviene da un progetto pubblicato negli anni Ottanta da Enzo Stanghellini per Espro edizioni, con l’obiettivo di divulgare conoscenza e amore per Verona, mostrando i cambiamenti della città nel corso dei secoli. Il progetto – attraverso depliant, locandine, poster e cartoline – includeva reali passeggiate “storiche” nella città e sulle sue mura, supportate dai disegni di Gianni Ainardi. Il sito vuole dunque essere un omaggio alla memoria di questi due uomini, che ancora oggi ci contagiano con la loro passione». 

BIBLIOTECA CIVICA. Nella protomoteca fino al 31 marzo quindici tavole inedite dell’artista che ci restituiscono l’immagine della nostra città in epoca medievale

Verona scaligera nei disegni di Gianni Ainardi

Alessandra Galetto

I lavori uniscono la precisione documentaria alla fantasia creativa che vanno dalle mappe a volo d’uccello a singoli monumenti e scorci

venerdì 04 marzo 2016 CULTURA, pagina 52

La precisione documentaria e la fantasia creativa. I disegni di Giovanni Ainardi che ricostruiscono l’immagine di Verona nei secoli passati hanno questa ricchezza: da una parte sono preziose fonti per lo studio delle trasformazioni urbane nel corso delle epoche, dall’altra incantano lo spettatore con la loro arte, fatta di un segno originale e fiabesco.Ora, a due anni dalla prima esposizione monografica dedicata a Verona Romana, tornano in Biblioteca Civica i disegni originali di Ainardi, a raccontare questa volta la Verona medievale e scaligera nella mostra intitolata appunto «Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi. La Storia, il tratto, il colore», aperta nella protomoteca di via Cappello fino al 31 marzo. La mostra è la prima iniziativa della quinta edizione di «Open. Ingegneri aperti alla città», la rassegna culturale promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Verona che quest’anno ha come tema «Scenari Urbani. Metamorfosi e rigenerazione». L’iniziativa è stata presentata ieri da Antonia Pavesi, consigliere incaricato alla cultura del Comune, da Filippo Toso, consigliere referente dell’Ordine e coordinatore del progetto, Gian Maria Varanini, docente di Storia Medievale all’Università di Verona, che ha curato le didascalie che accompagnano le tavole in mostra e dal figlio di Gianni, Fabrizio Ainardi, che ha curato l’allestimento.«Con questo progetto», ha sottolineato Toso, «prosegue il viaggio “illustrato” nella memoria della nostra città iniziato nel 2014 con l’esposizione su Verona romana, a due anni dalla scomparsa di Gianni Ainardi. Un percorso per individuare le trasformazioni di Verona nei secoli, attraverso lo sguardo di un artista che ha raccontato con la “penna” l’evolversi della città, la sua storia, gli edifici, i monumenti, la vita di allora».LA MOSTRA – La storia di Verona è la storia di una continuità urbana. In poche altre città è possibile vedere e toccare, nel medesimo spazio, la stratificazione di testimonianze materiali che si sono sviluppate in oltre duemila anni di storia. Per Verona il periodo comunale è il periodo cruciale della crescita e dell’espansione, nei sobborghi di qua e di là dell’Adige: i quartieri di Veronetta e di San Zeno prendono forma in questi secoli (1100 e 1200). In piena continuità, il periodo scaligero ha un grande rilievo sotto il profilo urbanistico e monumentale: si costruiscono numerosi edifici, monumenti e fortificazioni che sono ancora visibili e in parte fruibili, derivanti in più casi – si vedano piazza Erbe, piazza dei Signori, Castelvecchio e il suo ponte – dalla diretta e specifica iniziativa dei signori della città.IL PERCORSO. Dalle mappe a volo d’uccello di Verona comunale agli inizi del Duecento e di Verona scaligera (negli anni 1277-1404), ai dettagli sulla vita civile e amministrativa della giustizia con uno scorcio di Piazza delle Erbe; al particolare della torre scudata delle mura scaligere, ai monumenti e agli edifici ancora oggi fruibili. E ancora le Arche Scaligere, la fontana di Madonna Verona e la Torre delle ore; Castelvecchio e il ponte Scaligero, le due vedute del Ponte Navi e il castello Visconteo sul colle di San Pietro, per chiudere con La grande muraglia del Serraglio dal Borghetto di Valeggio a Nogarole. Sono quindici le tavole di Ainardi – alcune inedite – disposte in ordine cronologico, che costruiscono la mostra. «La mostra fa dialogare due sguardi diversi», ha spiegato il professor Varanini. «Quello sintetico e “inventivo” dell’artista e quello più analitico e concreto dello storico. Dopo la famosa iconografia rateriana, la città di Verona non possiede raffigurazioni topografiche antiche prima del Quattrocento; una ricostruzione visiva della città comunale e scaligera può dunque esser frutto della “immaginazione documentata” di un disegnatore di grande qualità come Gianni Ainardi»