TEMPESTA di Anagoor Teatro al Teatro Nuovo di Verona PREMIO SCENARIO 2009 / Segnalazione speciale con Anna Bragagnolo, Pierantonio Bragagnolo studio del movimento Simone Derai, Anna Bragagnolo riprese video Marco Menegoni, Moreno Callegari, Simone Derai montaggio e regia video Simone Derai, Marco Menegoni suono Marco Menegoni, Simone Derai, Moreno Callegari canti e voce Paola Dallan Marco Menegoni consulenza storica e iconografica Professor Silvio D’Amicone scrittura Simone Derai, Eloisa Bressan regia Simone Derai Produzione Anagoor Coproduzione Centrale FIES, Operaestate Festival e con il sostegno di Regione del Veneto Tempèstas in origine significò momento del giorno, solo in seguito divenne condizione, stato atmosferico e infine, in modo speciale, un tempo burrascoso e rovinoso. Ne La Tempesta, nel Fregio e in altri dipinti di Giorgione l’attimo fulmineo viene congelato nella rappresentazione naturale del lampo, dell’atmosfera e della luce di un Veneto che non ritornerà, catturato dallo sguardo che fissa la stagione e le fasi del ciclo di vita vegetale, sconvolto dal vento, saturato dalle buie nubi incombenti. La natura offre un codice – la cui chiave è da ricercare nella tradizione sapienziale vetero-testamentale e nei testi apocalittici – per annunciare la fine dei giorni. L’Apocalissi (nel senso e di battaglia finale, e di rivelazione) che interessa è tanto quella universale quanto quella di ciascun individuo che sente e soffre il tempo breve della giovinezza, l’irreparabile finitezza. La crescita, la sfida contro il chaos, la caducità. Alle previsioni astrologiche dei cieli del primo lustro del XVI secolo si sostituiscono i segni dell’incombente contemporaneo, ma la condizione umana di cosciente essere effimero rimane il primo motore dell’angoscia e dei suoi risvolti più sublimi: l’arte e la poesia. Nel giorno e nel suo trascorrere, per ciascun uomo la propria apocalisse personale. Come in Giorgione l’Anticristo è uno di noi, così è in noi stessi che cresce l’antagonista della nostra personale battaglia. Video

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TEMPESTA
PREMIO SCENARIO 2009 / Segnalazione speciale
con Anna Bragagnolo,  Pierantonio Bragagnolo       studio del movimento Simone Derai, Anna Bragagnolo       riprese video Marco Menegoni, Moreno Callegari, Simone Derai       montaggio e regia video Simone Derai, Marco Menegoni       suono Marco Menegoni, Simone Derai, Moreno Callegari       canti e voce Paola Dallan Marco Menegoni       consulenza storica e iconografica Professor Silvio D’Amicone       scrittura Simone Derai, Eloisa Bressan       regia Simone Derai       Produzione Anagoor       Coproduzione Centrale FIES, Operaestate Festival e con il  sostegno di Regione del Veneto

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Tempèstas in origine significò momento del giorno, solo in seguito divenne  condizione, stato atmosferico e infine, in modo speciale, un tempo burrascoso e  rovinoso. Ne La Tempesta, nel Fregio e in altri dipinti di Giorgione l’attimo  fulmineo viene congelato nella rappresentazione naturale del lampo,  dell’atmosfera e della luce di un Veneto che non ritornerà, catturato dallo  sguardo che fissa la stagione e le fasi del ciclo di vita vegetale, sconvolto  dal vento, saturato dalle buie nubi incombenti. La natura offre un codice – la cui  chiave è da ricercare nella tradizione sapienziale vetero-testamentale e nei  testi apocalittici – per annunciare la fine dei giorni. L’Apocalissi (nel senso  e di battaglia finale, e di rivelazione) che interessa è tanto quella  universale quanto quella di ciascun individuo che sente e soffre il tempo breve  della giovinezza, l’irreparabile finitezza. La crescita, la sfida contro il  chaos, la caducità. Alle previsioni astrologiche dei cieli del primo lustro del  XVI secolo si sostituiscono i segni dell’incombente contemporaneo, ma la  condizione umana di cosciente essere effimero rimane il primo motore  dell’angoscia e dei suoi risvolti più sublimi: l’arte e la poesia. Nel giorno e  nel suo trascorrere, per ciascun uomo la propria apocalisse personale. Come in Giorgione  l’Anticristo è uno di noi, così è in noi stessi che cresce l’antagonista della  nostra personale battaglia.