20140404 Roberto Pugliese Concerto per natura morta installazione Verona 33 Scultura e installazioni

Suoni e natura per Roberto Pugliese


I suoni di Roberto Pugliese. Un ponte fra tecnologia e vita

Studio la Città, Verona – fino al 24 aprile 2014. Roberto Pugliese torna a Verona con i suoi microambienti sonori, portavoce di una Napoli che scommette sulla musica elettronica colta.

Roberto Pugliese (Napoli, 1982) è ormai di casa negli spazi di Studio la Città di Verona. Non è infatti la prima volta che la galleria offre all’artista partenopeo l’occasione di intervenire sulla percezione di ambienti neutrali con una poetica del sonoro profondamente personale. Concerto per natura morta anticipa già nel titolo l’effetto introspettivo e sinestetico che le sue installazioni immediatamente innescano.

La nuova fase del processo di maturazione dell’artista si identifica con la progressiva avanzata di una materia inerte ma organica, che fagocita e incorpora la sintesi digitale della sua stessa manipolazione. Ormai gli speaker non si danno più per se stessi ma, sempre con la stessa eleganza minimale con la quale avevano esordito, ora nascosti nel legno, nella ceramica, nei liquidi delle damigiane, diffondono la storia e la memoria del fare. Un rumore delicato di cose vissute.

Francesca Coccolo (fonte)

Verona // fino al 24 aprile 2014
Roberto Pugliese – Concerto per natura morta
a cura di Valerio Dehò
STUDIO LA CITTÀ
Lungadige Galtarossa 21
045 597549
info@studiolacitta.it
www.studiolacitta.it

A partire da sabato 15 febbraio 2014 Studio la Città ospiterà una personale del giovane artista napoletano Roberto Pugliese. Proporremo sculture e installazioni che accomuneranno alla ricerca sonora e digitale – cifra caratterizzante del lavoro di Roberto – una nuova estetica legata allo spazio. Una grande installazione dominerà la galleria, dando il titolo all’intera mostra, curata da Valerio Dehò: “Concerto per natura morta”. Quest’ultima si presenterà come una sorta di “bosco tecnologico”, composto da tredici tronchi cavi, sospesi da terra in posizione orizzontale, a diverse altezze. All’interno di ciascun tronco, un apparecchio elettronico consentirà la propagazione del suono, registrato con apposite apparecchiature nei luoghi da cui i tronchi sono stati prelevati, al termine del loro ciclo vitale. La mostra, che comprenderà anche opere più piccole a parete, ruoterà attorno a questo concetto di relazione tra suono e spazio per offrire al pubblico un’esperienza multisensoriale. L’esposizione sarà inoltre accompagnata da un’intervista di Olimpia Eberspacher.