Spandau Ballet Concerti

Spandau Ballet all’Arena di Verona


Arena di Verona
6 luglio 2015, ore 21.00

Dopo il successo del tour italiano che si conclude oggi a Roma, Saludo Italia e David Zard annunciano il ritorno degli Spandau Ballet nel nostro paese per tre live estivi.

DOCU_GRUPOLa band inglese capitanata da Tony Hadley sarà nuovamente in concerto a luglio nel loro paese preferito: il 6 all’Arena di Verona, il 14 alla Cavea dell’Auditorium di Roma e il 16 al Teatro Greco di Taormina. Gli Spandau Ballet con il loro Soul Boys of the Western World Tour hanno registrato il tutto esaurito a Milano, Torino, Padova, Firenze e Roma. Una tournée che ha dimostrato il grande coraggio della band britannica simbolo del pop più raffinato degli anni Ottanta, il loro inalterato stile e l’alta qualità della loro musica. I cinque ragazzi del mitico Blitz di Londra, con enorme entusiasmo e calore, hanno portato l’emozionatissimo pubblico italiano in un viaggio indietro nel tempo, senza nessun effetto revival o nostalgia, ma soltanto con la voglia di divertire e di stare insieme. Un amore speciale per l’Italia che porterà Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp a replicare questo spettacolo la prossima estate. David Zard, già organizzatore nel 1985, 1986, 1987 e 1990 delle trionfali tournée che avevano consacrato il successo planetario della band, commenta: «Gli eterni ragazzi britannici, diventati degli eccellenti musicisti, sono tornati per riconquistare un amore mai sopito, con Tony Hadley in grandissima forma e con una voce potente come non mai. Sembrava di essere quasi ad un concerto dei One Direction, ma con un pubblico adulto». Nel loro concerto gli ex dandy regalano i loro più grandi successi – colonna sonora di un’intera generazione – e le loro più recenti canzoni che conservano gli stessi raffinati colori e melodie delle loro hit. Venticinque brani e molte immagini tratte dal bellissimo documentario Soul Boys of the Western World che fanno sognare.

LIVE. I cinque ex ragazzi britannici offrono una prova di grande energia. Grande la voce di Tony

Spandau, gli anni Ottanta fanno ballare tutta l’Arena

Alessandra Galetto

Una carrellata di hit del passato e qualche incursione nei nuovi testi in un concerto in cui il rock melodico ha mostrato ancora tutta la sua forza

martedì 07 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 43

«Indestructible». È probabilmente l’aggettivo di uno dei loro ritornelli più famosi, quello dell’intramontabile Gold, che può descrivere il ritorno sulle scene degli Spandau Ballet, la pop band britannica di Tony Hadley, John Keeble, Steve Norman e i fratelli Martin e Gary Kemp, che ieri sera hanno fatto ballare o forse, meglio, saltare tutta l’Arena come in una grande festa, rievocando i mitici anni Ottanta, quando il gruppo di Through the barricades faceva a gara con i Duran Duran per conquistare i cuori delle ragazze, quelle italiane in particolare. Il Soul Boys of the Western World Tour, che ieri sera è ripartito proprio da Verona, mostra i cinque ex ragazzi in forma tutto sommato smagliante. Certo, ci sono un po’ di chili, qualche ruga e i capelli brizzolati che fanno capolino sulle teste di questi vigorosi ultracinquantenni. Ma per il resto non c’è tempo che passa nella voce da «vero» cantante di Tony Hadley, nella energia battente delle percussioni di John, nella forza vibrante delle corde di Gary (chitarra) e di Martin (basso) né nelle armonie contagiose del sax di Steve. La verità è che questi uomini di mezza età si divertono ancora come dei ragazzini. E fanno divertire alla grande il pubblico, che pure, di ragazzini, ne annovera pochi. Perchè anche tanto pubblico è in sè uno spettacolo: attempate (ex) groupies in platea che ballano con sorprendente energia, ultra quarantenni in festante rispolvero per il revival anni Ottanta, c’è un po’ di tutto. La musica parte su una scena minimal: sul palco ci sono solo le luci, che restano l’unico «effetto speciale» del concerto. Che inizia con un gong, come fossimo all’opera, gong che risuonerà più avanti quando sul palco arriva una torta per John Keeble che proprio ieri ha compiuto 56 anni. Via a una scaletta di grandi successi, che vede subito il pubblico entusiasmarsi al funky-rock di Highly strung, o per Round & Round, che fa sentire tutte le doti vocali di Tony. Platea scatenata con Chant nr.1 dalla vena black, e con To cut a long story short, electropop ipnotico che non perde il suo smalto. Non ci sono assoli, tranne che per pochi momenti di basso e qualche più prolungata concessione del sax di Steve, in un concerto che snocciola in successione vene soul, incursioni di punk martellante e funky. Fino a un gran finale in cui il quintetto dà tutto se stesso, con True, Gold, e la splendida Through the barricades, che – forse era inevitabile – una fisiologica nostalgia per quegli splendenti anni Ottanta ce la fa provare.

«Una serata caldissima ma non per il clima L’Arena un’emozione»

Elisa Innocenti

martedì 07 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 43

«Sarà una serata molto calda». E viste le temperature infernali di questi giorni, gli Spandau Ballet non si riferivano solo all’accoglienza più che calorosa che un’Arena praticamente sold out gli ha regalato ieri sera. Arrivati in città per le prove, si sono concessi uno shooting fotografico per il marchio di abbigliamento inglese, ma da qualche anno di proprietà italiana, Matchless, prestandosi anche a qualche domanda sul tour mondiale «Soul boys of western world», che ieri ha fatto tappa a Verona.«È la prima volta che facciamo un concerto in Arena, anche se qui ci eravamo già esibiti per uno show televisivo (Festivalbar, ndr) e una volta abbiamo anche posato in Arena per un servizio fotografico, molti anni fa, quando eravamo giovani», scherza Tony Hadley, il cantante della band che negli anni Ottanta fece impazzire una generazione, con un sound raffinato e romantico e anche una notevole attenzione al look, in un connubio di musica e moda, che oggi ci appare normale proprio grazie al decennio più glam della storia. E che ha portato il managing director di Matchless, Michele Malenotti, a volerli ieri come modelli. «Siamo davvero onorati di suonare in Arena un luogo così pieno di storia, un palcoscenico che è stato calcato dai più grandi artisti. Amiamo l’Italia, siete il pubblico migliore del mondo, il più passionale e “crazy” (folle), ma in senso buono», proseguono Tony Hadley, Steve Norman e John Keeble (gli altri due componenti della band, i fratelli Martin e Gary Kemp, hanno preferito proseguire con le prove dello show), tra un cambio d’abito e l’altro, sgranocchiando ciliegie per trovare sollievo dalle temperature roventi.«In questo sono molto inglese», ammette Hadley, «soffro terribilmente il caldo, sotto i riflettori mi sento arrostito». Eppure l’energia è sempre tanta. «Forse di più», assicurano, «quando abbiamo iniziato a suonare insieme eravamo molto giovani, avevamo appena sedici anni, ora ci sentiamo più completi e nei nostri concerti c’è ancora più energia».Che effetto fa suonare oggi le canzoni di allora? «La struttura delle canzoni è sempre la stessa e non ci annoia mai, ma forse oggi risentiamo di diverse influenze. Ci piace il rock, anzi siamo sempre stati rock, ma anche la dance, l’elettronica. Frank Sinatra è sempre stato tra le nostre fonti d’ispirazione. Direi che c’è un mix di influenze musicali che portiamo sul palco».Ma non vi siete stancati di suonare insieme dopo tutti questi anni? «No, anzi, stiamo suonando meglio che mai. I litigi ci sono stati (la band si è sciolta nel 1990, per riunirsi nel 2009 ndr), ma ci hanno fatto bene. Lì per lì è stato duro, ma ora apprezziamo molto di più lo stare insieme, siamo più rilassati. Forse i litigi aiutano a crescere e diventare migliori. Ora siamo tornati. E siamo tornati per restare».

LIVE. Questa sera alle 21 il gruppo britannico apre il suo nuovo tour

Spandau Ballet, in Arena
rivivono gli anni Ottanta

Una passerella dei successi storici e produzioni più recenti che confermano l’alta qualità musicale

lunedì 06 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 44

È l’Arena il primo appuntamento del nuovo tour italiano Soul Boys of the Western World. Gli Spandau Ballet arrivano stasera a Verona per poi proporre sei date sul territorio nazionale che si concluderanno il 10 agosto a Cattolica. Il concerto in Arena, alle 21, è organizzato da Eventi (biglietteria aperta anche per tutta la giornata di oggi, apertura dei cancelli alle 19,30) e sarà una passerella di tutti i successi storici del gruppo di Tony Hadley, più alcune delle ultime cose. La band britannica simbolo del pop più raffinato degli anni Ottanta torna con il nuovo show a confermare inalterato il suo stile e l’alta qualità della sua musica. I cinque ragazzi del mitico Blitz di Londra si sono dimostrati capaci di emozionare il pubblico con un viaggio indietro nel tempo, senza nessun effetto revival o nostalgia, ma soltanto con la voglia di divertire e di stare insieme. Un amore speciale per l’Italia, verredbbe da dire, quello di Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp. Di sicuro in questa serata ci sarà un «effetto nostalgia» a svolgere una parte fondamentale dello show.Ma è anche vero che, mettendo da parte un po’ di zavorre tipiche di tanta musica degli anni Ottanta (la batteria elettronica imperante, certo synth-pop evanescente come l’aria, la schiacciante superiorità data alla forma sulla sostanza), emergono e risaltano oggi anche le valenze indiscutibili di una band come gli Spandau Ballet: l’ineccepibile, e rara qualità vocale di Tony Hadley e la capacità del quintetto (la formazione è rimasta quella degli anni 80) di creare melodie di impatto immediato, un certo gusto dello swing.

IL CONCERTO. Domani sera in Arena prima tappa del tour «Soul of the Western World». Biglietti ancora disponibili

Spandau, nostalgie anni Ottanta
rivedute dalla voce di Hadley

Beppe Montresor

Il gruppo inglese proporrà una passerella dei suoi storici successi e alcuni degli ultimi brani che ne mostrano una nuova maturità

domenica 05 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 50

Hanno scelto l’Arena per ripartire, domani sera, con un nuovo tour italiano, denominato Soul of the Western World: sei date con conclusione il 10 agosto a Cattolica, all’Arena della Regina. Il concerto in Arena è organizzato da Eventi (tel.0458039156, www.eventiverona,it, info@eventiverona.it, biglietti ancora disponibili in tutti i settori, biglietteria aperta anche tutto il giorno di domani, apertura cancelli alle 19,30) e sarà, naturalmente, una passerella di tutti i successi storici del gruppo di Tony Hadley, più alcune delle ultime cose.Nella storia del pop, quello degli Spandau Ballet è un caso abbastanza strano. Hanno raggiunto una popolarità enorme ma sostanzialmente di breve durata nel periodo di massimo splendore dorato degli anni Ottanta (diciamo più o meno dallo svanire della sbornia’ punk fino ai primi sussulti negativi della borsa newyorkese dell’87), per poi svanire praticamente nel nulla alla fine della decade (anche se Hadley, i fratelli Kemp, Norman e Keeble non si sono mai completamente staccati dalla musica con vari progetti solisti, attoriali, nella dance, o di minor cabotaggio in ambito rock). Ai tempi d’oro, in cui infilarono una ventina di hits nelle classifiche europee (e in parte anche americane), il loro incredibile successo commerciale (e l’Italia, in particolare, fu per loro una vera Mecca condivisa all’epoca solo con i «rivali» Duran Duran) fu però quasi sempre accompagnato da stroncature della critica (che li considerava per eccellenza l’essenza dell’«apparire», del look senza contenuti, del tronfio) o, nel migliore dei casi, dall’indifferenza. In tempi più recenti, tutto sommato senza che gli Spandau rinnovassero in termini sconvolgenti la loro musica, il loro ritorno in scena è stato accolto con crescente interesse, di pubblico ma anche critico. C’entra senz’altro il complessivo revival anni Ottanta, che in tempi magri come quelli che un po’ tutto il Western World sta vivendo, appaiono oggi come un’epoca felice, spensierata e solare lontana anni luce. E di quell’epoca, appunto, entità come gli Spandau Ballet rimangono colonna sonora e visiva immediata. L’effetto nostalgia checchè lo si voglia sminuire una parte fondamentale ce l’ha. Ma è anche vero che, mettendo da parte un po’ di zavorre tipiche di tanta musica degli anni Ottanta (la batteria elettronica imperante, certo synth-pop evanescente, la schiacciante superiorità data alla forma sulla sostanza), risaltano oggi le valenze indiscutibili di una band come gli Spandau Ballet: l’ineccepibile, e rara qualità vocale di Tony Hadley (un cantante vero), e la capacità del quintetto (la formazione è rimasta quella degli anni 80) di creare melodie di impatto immediato, un certo gusto dello swing.