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San Giò Verona Video Festival 2015


Santa Maria in Chiavica e Cortile del tribunale
23-27 Luglio 2015

La rassegna internazionale di produzioni digitali si svolge, come ogni anno, dal 23 al 27 luglio nelle abituali sedi dell’ex chiesa di Santa Maria in Chiavica, sia nel pomeriggio che la sera, con la sezione “medio-lungometraggio”, e la sera dalle 21 nel Cortile del Tribunale con la sezione cortometraggio, tutto in pieno centro storico di Verona antica.

San Giò Verona Video Festival, giunto alla 21^ edizione, è una delle manifestazioni cinematografiche internazionali più importanti e la più longeva della città di Verona. In programma ci sono visioni per leggere il nostro tempo da cinque Continenti, trenta sono le nazioni in concorso, per oltre settanta opere. Fiction, documentari e art video da USA, Australia, Arabia Saudita, Tunisia, Cile, Canada, Russia, Messico e altri paesi.

Si tratta di film girati in digitale, realizzati dopo l’1 gennaio 2013, e scelti per il loro valore artistico, civile, storico e spettacolare; per la loro capacità di raccontare storie del nostro mondo.

Il Festival si articola nelle sezioni:
• San Giò Classic concorso per opere di durata fino ai 30′
• San Giò in lungo concorso per opere di durata oltre i 35′
• San Giò eventi sezione fuori concorso per opere di ogni durata

Due Giurie ufficiali scelgono a giudizio insindacabile i vincitori, per le due Sezioni in concorso. Numerosi i premi in palio, realizzati dall’artista veronese Mauro Nicolini.

Approfondimenti e programma nel sito dedicato www.sangiofestival.it

SAN GIÒ VERONA VIDEO FESTIVAL 2015
XXI RASSEGNA INTERNAZIONALE DI PRODUZIONI DIGITALI E ALTRE IMMAGINI

Fondatore e direttore: Ugo Brusaporco
Presidente Cineclub Verona: Michael Benson

Il San Giò Verona Video Festival 2015 è dedicato agli amici del grande cinema Gian Vittorio Baldi (1930-2015) e Piero Barzisa (1922-2014)

Compie 21 anni questo San Giò Verona Video Festival, la manifestazione cinematografica più longeva della città di Verona. Compie 21 anni, proprio nell’anno in cui il Cineclub Verona, che promuove il Festival, festeggia i suoi primi 80 anni. Era nato, come Cineguf, nel 1935 e tra i suoi fondatori c’era Luciano dal Cero, eroe della Resistenza, di cui quest’anno ricorrono il centenario della nascita (1915) e i settant’anni dalla morte (fu assassinato il 29 aprile 1945). Luciano nella sua breve vita sognò di produrre film per bambini, oltre a mostrare nella sala del nostro Cineclub i vietatissimi film francesi, sapeva che le immagini in movimento erano veramente, come lo sono oggi, l’arma più forte. Un’arma che tutti devono conoscere e non solo subire. Da una quarantina d’anni sono partecipe di quell’idea, dal 1979 come Presidente, e poi come Direttore Artistico e factotum, sempre. Molti Cineclub nel frattempo sono morti, molti Festival hanno avuto lo stesso destino. Il San Giò Verona Video Festival ogni anno come l’araba fenice risorge dalle sue ceneri e per cinque giorni, dal 23 al 27 di luglio, sempre le stesse date, mostrerà tutto lo splendore delle Storie che va a raccontare. Storie del nostro mondo, non del nostro cortile. Storie, immagini in movimento, capaci di dare emozioni, di far brillare la mente. Storie forse non “divertenti”, perché “divertire” vuol dire allontanare, distogliere qualcuno da qualcosa, mentre i film di questo Festival, come quelli di tutti i Festival, da Cannes in giù, non vogliono allontanare il pubblico dalla realtà, dal nostro mondo, vogliono raccontarlo, renderlo presente. Ne “Il dottor Živago”, Pasternak scrive il suo disappunto contro la diffusione della parola “divertente”, propria di un mondo inutile alla Storia e al Futuro di un Paese. Questo non vuol dire che non ci siano commedie al Festival, anzi, ma sono prima di tutto frutti di un pensiero attento al mondo, non estraneo ad esso. Una delle difficoltà è dare spazio a tutti quelli che hanno mandato i loro lavori, a centinaia sono restati fuori, da ogni parte del mondo. In programma ci sono visioni da cinque Continenti per leggere il nostro tempo. Ogni film, corto o lungo, ha una sua traccia profonda, è opera di donne e uomini che raccontano storie come novelli Omeri, e compito del Festival è dare loro spazio, renderli visibili. Pochi mesi fa a Cannes erano 2420 i cortometraggi presentati e un po’ di più erano prima a Clermont Ferrand, e altri in cento altri Festival dove abbiamo cercato di capire l’aria che tira su questo Pianeta, per riproporla qui e farla respirare.

UGO BRUSAPORCO Direttore del San Giò Verona Video Festival

Sta per iniziare la XXI edizione del San Giò Video Festival.

Dunya Carcasole

martedì 21 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 44

Sta per iniziare la XXI edizione del San Giò Video Festival. Sottolineando come ventun anni non siano affatto pochi, il direttore Ugo Brusaporco ha fatto notare che: «Un tempo a ventun anni si votava per il Senato». Anche quest’anno la longeva kermesse cinematografica si terrà dal 23 al 27 di luglio, una scelta, quella di mantenere delle date fisse al di là del giorno della settimana in cui sarebbe cadute, voluta fin dal principio per dare un segno di coerenza al pubblico e soprattutto ai cineasti che da tutto il mondo inviano i loro lavori. La coerenza verso se stessi e chi li segue è la dote principale del San Giò, che si regge sulla fiducia e sulla volontà di tutti i partecipanti, dagli organizzatori ai giurati (che pur di esserci rinunciano ai rimborsi spese) fino ai sostenitori: «Ci appoggiano Acque Veronesi e il Comune ma soprattutto la Verona che lavora. Le cantine vini come l’hotel Due Torri». Col tempo il festival è diventato un appuntamento tra amici senza perdere di vista l’obiettivo perché, come ha denotato l’assessore allo Sport e Tempo Libero Alberto Bozza, che lo ha presentato in conferenza stampa, «quando si parla di cultura e di cinema è giusto parlare di qualità oltre che d’impegno». Assieme «all’idea di far vedere qualcosa che altrimenti non vedrebbe», la qualità del prodotto rimane dunque di primaria importanza: «Non ci interessano le cose fatte benino» ha detto Brusaporco. «Ci interessa chi ha in mano il linguaggio cinematografico e sa innovarlo». E così, anche quest’anno, sono molte le opere scartate senz’appello. La selezione finale consta di 51 cortometraggi e 12 medio-lungometraggi in concorso, cui si aggiungono 6 corti e un lungo fuori concorso. E ancora due mostre fotografiche, Luca Rugiu in Santa Maria in Chiavica e Agostino Scaglia in Via Sottoriva 23 e due incontri musicali, venerdì con Marco Belluzzo e domenica 26 luglio con un ensemble del Conservatorio di Verona. Ci sono documentari che raccontano di un regista dimenticato come Franco Indovina e del suo amore per l’imperatrice di Persia Soraya o dello speaker di imprese fasciste Guido Notari. Ci sono film che svelano aneddoti poco noti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, come i campi di concentramento in cui gli USA rinchiusero i prigionieri giapponesi. Si parla della delusione per la Primavera Araba e di machismo e di molto altro, attraverso ogni genere e stile. «Questa edizione è dedicata al regista Gianvittorio Baldi e all’amico prof Pietro Barziza» ha concluso il direttore del Cineclub Verona, Michael Benson.Le proiezioni dei lunghi avverranno alle 17 e alle 21 in Santa Maria in Chiavica, mentre per i corti saranno alle 21 nel Cortile del Vecchio Tribunale. L’accesso è gratuito. Maggiori informazioni e il programma completo su www.sangiofestival.it.