NASCOSTO DOVE C'È PIÙ LUCE 09-10-11 aprile 2013 ore 21.00 10 aprile ore 18 Incontro con gli attori Teatro Nuovo di Verona Gioiose, spudorate, rabbiose, sofferte opinioni di un comico di Gioele Dix con Gioele Dix e Cecilia Delle Fratte Il testo prende spunto dal geniale paradosso con il quale uno psicanalista argentino ha definito il complesso e contraddittorio rapporto fra l’attore e il suo stare in scena. Quel “nascondersi” sotto i riflettori descrive il desiderio di mettersi in mostra che combatte con l’impulso a sottrarsi e fuggire lontano. Gioele Dix racconta le stravaganti avventure di un attore comico in vena di confessioni. Quella volta che fu dimenticato in un teatro al termine di una trionfale serata. Quel personaggio che gli si rivoltò violentemente contro. Quel terribile sogno ricorrente dal quale una notte non riusciva più a rientrare. E poi gli amici e gli avversari. I dilettanti sempre pericolosi. Certi uomini concentrati unicamente sul proprio benessere. Certe donne per cui la bellezza è un impegno che non val la pena di assumersi. E ancora i luoghi, i viaggi che contano, gli spostamenti, le soste, comprese le cosiddette pause di riflessione durante le quali non si riflette. Gli incontri casuali e quelli decisivi. Gli amori, anche quelli deludenti. Dal 9 all'11 aprile alle ore 21.00, sul palco del Teatro Nuovo sale Gioele Dix con il nuovo spettacolo Nascosto dove c'è più luce. In scena con Gioele Dix, nel ruolo dell’impertinente e gioioso angelo custode, Cecilia Delle Fratte, giovane attrice al suo debutto. Teatro Nuovo

Quando tutto questo sarà finito


19 marzo 2014, ore 18.00
Teatro Nuovo 

Gioele Dix presenta il suo ultimo libro

Quando tutto questo sarà finito

Storia della mia famiglia perseguitata dalle leggi razziali

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Milano, settembre 1938. Un signore onesto e perbene, padre di famiglia e patriota, rientra a casa sconvolto. Ha appena letto sulla prima pagina del Corriere della Sera che sono entrate in vigore le leggi razziali e che per conseguenza i cittadini ebrei come lui diventeranno italiani di serie B. Un colpo durissimo, ancor più duro per un uomo che fino a quel momento era stato un ammiratore di Mussolini. Maurizio prova a non drammatizzare, ma intanto gli tocca spiegare a suo figlio Vittorio, che ha solo dieci anni, come mai non potrà più andare a scuola con tutti i suoi compagni. Inizia così questo libro, in cui la voce narrante è proprio quella del giovanissimo Vittorio, che prova sulla propria pelle gli effetti di una discriminazione quotidiana, a tratti grottesca, oltre che infame.

E poi, dopo l’8 settembre 1943, con i tedeschi occupanti che chiedono le liste dei cittadini di razza non ariana per deportarli verso lo sterminio, comincia il racconto dei giorni più difficili, quelli in cui determinazione e fortuna  saranno decisivi per mettersi in salvo. La rocambolesca fuga in Svizzera e il lungo esilio lontano dalla sua famiglia faranno crescere Vittorio più in fretta del previsto, ma non gli toglieranno fiducia nella vita e nelle tante persone buone di cui per fortuna il mondo è ancora pieno.


Gioele Dix sapeva che suo padre Vittorio custodiva una storia, ma per anni non era riuscito a farsela raccontare. Perché a volte chi è passato da certi crepacci della Storia, chi ha vissuto l’assurdo e l’orrore, non ha molta voglia di scendere nei dettagli. Finché un giorno finalmente lo ha convinto, si è seduto davanti a lui e si è messo  ad  ascoltare.  Ne è  nato  questo libro  intenso  e  prezioso:  la storia di una famiglia di ebrei italiani, era il 1938, che come molte altre fu colta di sorpresa dalle leggi razziali. Di un ragazzino che non capisce perché deve lasciare la propria scuola, la propria casa, mettere tutto quello che può dentro uno zaino e fuggire.

Una storia di paure, di scelte fatali, di umiliazioni. Ma anche di lampi di inaspettata bontà umana, di angeli all’inferno. Di fiducia, speranza, ostinato ottimismo. Un resoconto di emozioni, di affetti, che in mezzo alla tragedia diventano più forti e forse più puri. La storia di un padre e di un figlio, raccontata da un padre a un figlio. E che senza volerlo diventa una lezione di Storia e di vita.

L’autore

GIOELE DIX, nome d’arte di David Ottolenghi, è nato a Milano. Attore, autore e regista, lavora per il teatro, il cinema e la televisione.

Ecco un estratto della sua autobiografia pubblicata sul suo sito www.gioeledix.it

A partire dall’età di sette anni, mi misi in testa che da grande avrei fatto l’attorePurtroppo nessuno in famiglia si intendeva di teatro e fui costretto ad arrangiarmi da solo. A vent’anni cominciai a cercare la strada. Mica facile. Provini, audizioni, foto di qua e di là, attese, promesse, pochi spiragli, tanti chilometri a vuoto. Come diceva il mio amico Bruno Olivieri, al tempo attore in cerca di fortuna come me: “Molto movimento, nessuna direzione”. Proprio con Bruno e altri coraggiosi colleghi trovammo il modo di mettere in piedi una Compagnia, poi diventata Cooperativa, il Teatro degli Eguali. Era il 1978.

 

In seguito, mi capitò la fortuna di lavorare accanto ad artisti che furono decisivi per la mia formazione:Antonio Salines, attore-regista intelligente e generoso; la splendida compagnia del Teatro dell’Elfo; l’indimenticabile Franco Parenti, al quale, per quasi tre anni, sera dopo sera, ho rubato tutto il rubabile. Era un tipo brusco e severo, Franco, ma mi spronava con passione a migliorarmi. Una sera, nel suo camerino al Teatro La Pergola di Firenze, sintetizzò così il suo pensiero sullo stato della mia arte: “Non sei male, ma per ora, più che recitare, tu fai rumore”. Capii più avanti che, nel suo linguaggio arcigno, queste parole equivalevano a un attestato di stima.

 

In molti, nell’ambiente, parlavano degli alti e bassi di cui la carriera dell’attore è disseminata. E infatti, dopo alcuni anni di ascesa, all’improvviso e senza apparente spiegazione, il vuoto: uno spettacolo già pronto che salta, poi l’esclusione da un progetto per far posto a un altro attore e via con una serie di vedremo, le faremo sapere, magari la prossima volta.

 

Bene, tagliamo corto su questa lacrimevole vicenda. Negli anni a seguire, grazie a qualche buonanuovaidea, parecchia intraprendenza e una certa dose di fortuna sono riuscito a riprendere quota. Ho cominciato a scrivere spettacoli e a inventarmi personaggi, puntando su me stesso, senza aspettare passivamente che fossero altri a propormi una parte.

 

“Vedrai, prima o poi ti farai un nome” mi dicevano fiduciosi gli amici e i parenti che affollavano il mio one man show al Derby di Milano. E io, stufo di attendere da troppo tempo la svolta della carriera, decisi di farmelo sul serio un nome (d’arte).

 

In un pomeriggio di novembre del 1987, a pochi giorni dal mio debutto allo Zelig, il nuovo locale alla moda delle notti milanesi, scrissi decine di nomi su un foglio e altrettanti cognomi su un altro, semplici, astrusi, ridicoli, onomatopeici. Mi impegnai per ore a cercare l’incastro giusto. Infine, stremato e privo ormai di lucidità, feci la mia scelta. Ricordo perfettamente il mio pensiero definitivo: Gioele Dix non funzionerà mai.

 

TELEVISIONE

 

Gioele Dix ha esordito a Cocco, su Raidue, nel 1988.

 

Molti lo ricordano per le sue numerosissime partecipazioni al Maurizio Costanzo Show, su Canale 5, dal 1988 in avanti.

 

È’ stato protagonista di fiction importanti:

 

Tre passi nel delitto,su Raidue, 1993

 

Olimpo Lupo, cronista di nera, su Canale 5, 1995

 

Uno di noi, su Raiuno, 1996.

 

Sue partecipazioni speciali anche in:

 

Marcinelle, film tv su Raiuno, 2004

 

Ricomincio da me, serie tv su Canale 5, 2006

 

Tutti i rumori del mondo, film tv su Raiuno, 2007

 

Il Giudice Meschinofilm tv su Raiuno, 2014.

 

 

 

Ha fatto parte per 4 stagioni del cast fisso di Mai dire goal, su Italia 1 (dal 1997 al 2001) e per 5 stagioni del cast fisso di Zelig,su Canale 5 (dal 2007 al 2013).

 

TEATRO

 

Gioele Dix ha recitato in più di 40 spettacoli.

 

Fra i più importanti degli ultimi anni:

 

Corto Maltese, testi di Hugo Pratt, musiche di Paolo Conte, con la compagnia del Teatro dell’Archivolto, regia di Giorgio Gallione (2002-2003)
Edipo.com, testo di Gioele Dix e Sergio Fantoni, regia di Sergio Fantoni (2003-2005)
La Bibbia ha (quasi) sempre ragione, testo di Gioele Dix, regia di Andrée Ruth Shammah (2003-2007)
Tutta colpa di Garibaldi, testo di Gioele Dix, Nicola Fano e Sergio Fantoni, regia di Sergio Fantoni (2008)
Se potessi mangiare un’idea – Gioele Dix racconta e canta Giorgio Gaber, con Silvano Belfiore e Savino Cesario (2009)
Dixplay, testo di Gioele Dix, regia di Giancarlo Bozzo (2008-2011)

 

Attualmente è in tournée con:

 

Nascosto dove c’è più luce, testo e regia di Gioele Dix
Onderòdtesti di Gioele Dix e Andrea Midena, con la partecipazione di Savino Cesario alle chitarre
L’uomo degli appuntamenti, da “Centuria” di Giorgio Manganelli, regia di Gioele Dix

 

Come regista ha diretto:

 

Oblivion Showtesti di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda, con gli Oblivion (2009-2011)
Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, adattamento di Gioele Dix e Nicola Fano, con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (2011-2013)
Oblivion Show 2.0 Il sussidiario, testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda, con gli Oblivion (2011-2014)
Facciamo che io ero io, di e con Maurizio Lastrico (2013-2014)

 

CINEMA

 

Fra le sue partecipazioni cinematografiche:

 

Tracce di vita amorosa, regia di Peter del Monte (1990)
Per non dimenticare, regia di Massimo Martelli (1992)
Bidoni, regia di Felice Farina (1995)
Se fossi in te, regia di Giulio Manfredonia (2001)
Ora e per sempre, regia di Vincenzo Verdecchi (2004)
Pazze di me, regia di Fausto Brizzi (2013)

 

LIBRI

 

Il manuale del vero automobilista, Emme Edizioni, 1991
Cinque Dix, Baldini & Castoldi, 1995
La Bibbia ha (quasi) sempre ragione, Mondadori, 2003
Edipo.com, Ubu Libri, 2006
Manuale dell’automobilista incazzato, Mondadori, 2007
Si vede che era destino, Mondadori, 2010.
Quando tutto questo sarà finito, Mondadori, 2014