hermes euridic eorfeo Piccolo Teatro di Giulietta

Presentazione del libro “Lo scacco di Orfeo” di Giulio Galetto


Voltarsi verso Orfeo: nella sua storia c’è già tutto

l’Arena

Giulio Galetto

Si intitola Lo scacco di Orfeo il libro di Giulio Galetto (Bonaccorso Editore), che verrà presentato oggi alle 17,30 al foyer del Teatro Nuovo da Paola Azzolini. Il testo è una rivisitazione dell’antico mito che narra la discesa di Orfeo nel mondo sotterraneo dei morti per riportare alla vita la moglie Euridice troppo presto strappata all’amore dello sposo. Con l’emozionante bellezza del suo canto e del suono della sua lira il cantore commuove gli dei sotterranei: Euridice potrà seguirlo verso la luce terrena a condizione che, durante il cammino, egli non si volti mai a guardarla; ma Orfeo non riuscirà a osservare questo divieto e perderà per la seconda volta e per sempre Euridice. Su questo scacco di Orfeo, sugli enigmi che in esso si condensano attorno ai grandi temi dell’amore, della morte, della poesia, verte il racconto-saggio di Galetto che, collocando al centro della propria attenzione la scena come è raffigurata in un bassorilievo antico conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ripercorre (e ripropone in traduzioni originali) alcune delle tantissime pagine dedicate a questo mito da poeti antichi e moderni. Claudio Magris ha scritto per questo libro dell’autore veronese una prefazione nella quale, fra altro, dice: «Galetto si confronta, in questo bellissimo e originale saggio, con alcune delle più grandi voci poetiche universali che hanno trattato questo mito, soffermandosi soprattutto su quelle classiche — Virgilio, Ovidio — e su molte contemporanee, dando un particolare rilievo a Rilke ed arricchendo — cosa oltremodo difficile se si pensa quanto è stato scritto nei secoli su questo tema — ogni volta l’interpretazione dell’uno o dell’altro testo di osservazioni, intuizioni e scoperte che permettono di entrare ancor più profondamente nel tessuto misterioso, talora lancinante di questo mito antico e moderno». Della scena riprodotta in copertina (il bassorilievo di Napoli, copia romana da originale attico, che raffigura Hermes, Euridice, Orfeo) dalla quale prende avvio la ricerca, Galetto scrive: «La mano sinistra di Euridice tocca (accarezza o respinge? Oh, la triste dolcezza dell’ambiguità) la spalla di Orfeo. È già compiuto — da un attimo? Da un tempo più lungo? — l’atto colpevole, il voltarsi di Orfeo per cui il distacco sarà inevitabile».