Pinocchiata - vademecum di una resurrezione 12 - 13 luglio, ore 21.15 Corte Mercato Vecchio - Verona ideazione, coreografia, regia Laura Corradi con Midori Watanabe, Carmelo Scarcella, Alice Guazzotti musiche originali Fabio Basile disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro assistente alla coreografia Midori Watanabe costumi Laura Tonolli direttore organizzativo Augusto Radice Pinocchio è un eroe della fame, nella povera Italia postunitaria del Risorgimento. È l’esplosione vitale di un corpo di legno che sorprende rivelandosi leggero, agile e rapido ma subisce il fascino di un richiamo oscuro che vuole portarlo alla morte. Ingiustizia, inganno, corruzione, potere e sfruttamento, Pinocchio attraversa tutto questo e ci fa pensare al nostro presente. Ci si muove come in una favola, Pinocchi sconclusionati e incorreggibili, certi che un giorno una fata perdonerà tutto... Nel 1984 (circa 100 anni dopo la prima pubblicazione del Pinocchio di Carlo Collodi del 1883) Italo Calvino venne invitato all’Università di Harvard nel Massachussets, per un ciclo di sei conferenze, pubblicate postume, con il nome di Lezioni americane - sei proposte per il prossimo millennio. Diceva “il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita”, preoccupato della nostra troppo sciatta e svagata esistenza. Calvino conduce ad un tema principale, quello delle “connessioni invisibili” che, una volta scoperte dal suo sguardo attento e affilato, rendono trasparente l’opacità del mondo. È la rete che collega fatti, persone e cose appartenenti a luoghi e tempi diversi, nel nostro caso fili invisibili tesi tra la nostra fragilità e quella di Pinocchio, lo scatto rapido di un cavallo e l’intuizione poetica, il Ciuchino Pinocchio e la danza malmenata di oggi, tra questo nostro mondo e un circo vecchio stile che sa di virtuosismi e maltrattamenti, di prodezze e solitudine. Lo spettacolo corre e si trasforma, si affianca complice a Pinocchio che tante volte tocca il fondo e riemerge, muore e rinasce. Una sola certezza, cogliere la grande lezione di Italo Calvino, la cui libertà di pensiero lascia senza fiato. Gratis a Verona

Pinocchiata – Danza in Corte Mercato Vecchio


Pinocchiata – vademecum di una resurrezione

12 – 13 luglio, ore 21.15
Corte Mercato Vecchio – Verona 

ideazione, coreografia, regia Laura Corradi
con Midori Watanabe, Carmelo Scarcella, Alice Guazzotti
musiche originali Fabio Basile
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
assistente alla coreografia Midori Watanabe
costumi Laura Tonolli
direttore organizzativo Augusto Radice



Pinocchio è un eroe della fame, nella povera Italia postunitaria del Risorgimento. È l’esplosione vitale di un corpo di legno che sorprende rivelandosi leggero, agile e rapido ma subisce il fascino di un richiamo oscuro che vuole portarlo alla morte. Ingiustizia, inganno, corruzione, potere e sfruttamento, Pinocchio attraversa tutto questo e ci fa pensare al nostro presente. Ci si muove come in una favola, Pinocchi sconclusionati e incorreggibili, certi che un giorno una fata perdonerà tutto…

Nel 1984 (circa 100 anni dopo la prima pubblicazione del Pinocchio di Carlo Collodi del 1883) Italo Calvino venne invitato all’Università di Harvard nel Massachussets, per un ciclo di sei conferenze, pubblicate postume, con il nome di Lezioni americane – sei proposte per il prossimo millennio. Diceva “il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita”, preoccupato della nostra troppo sciatta e svagata esistenza. Calvino conduce ad un tema principale, quello delle “connessioni invisibili” che, una volta scoperte dal suo sguardo attento e affilato, rendono trasparente l’opacità del mondo. È la rete che collega fatti, persone e cose appartenenti a luoghi e tempi diversi, nel nostro caso fili invisibili tesi tra la nostra fragilità e quella di Pinocchio, lo scatto rapido di un cavallo e l’intuizione poetica, il Ciuchino Pinocchio e la danza malmenata di oggi, tra questo nostro mondo e un circo vecchio stile che sa di virtuosismi e maltrattamenti, di prodezze e solitudine.

Lo spettacolo corre e si trasforma, si affianca complice a Pinocchio che tante volte tocca il fondo e riemerge, muore e rinasce. Una sola certezza, cogliere la grande lezione di Italo Calvino, la cui libertà di pensiero lascia senza fiato.

Laura Corradi