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Omaggio a Carlo Lizzani


Carlo Lizzanimartedì 14 gennaio 2014, ore 20.15
Cinema Kappadue, via Rosmini 1/ B – Verona

Carlo Lizzani è scomparso poche settimane fa.
Figura fondamentale del cinema italiano, Lizzani ha realizzato drammi, commedie, polizieschi e film di impegno civile, tentando di fare i conti con un periodo cruciale della storia italiana, il fascismo.

I martedì del festival – che nel 2012 avevano dedicato un’ampia retrospettiva al grande regista italiano – presentano ora  un’ulteriore giornata  – il 14 gennaio 2014 al cinema Kappadue –  in memoria alla sua carriera durata più di 60 anni.

immagine dal film "Hotel Meina"ore 20.15

Hotel Meina (Italia, 2007)

con Veronica Bruni, Federico Costantini, Eugenio Allegri, Silvia Cohen
 
Nella lunga carriera di Lizzani c’è un filone di film che tracciano una storia audiovisiva sulla tematica fascismo/antifascismo. Parte dall’esordio di Achtung! Banditi! (1951), ha la sua punta più alta con Il processo di Verona (1963) e dopo altri 6 film approda a Hotel Meina, scritto con Dino Leonardo, Filippo Gentili e Pasquale Squitieri, dal libro omonimo del valente giornalista Marco Nozza, che rievoca con molta sobrietà ed efficacia lo sterminio di un gruppo di ebrei, nel settembre del 1943 dopo l’armistizio, avvenuto in un albergo sul lago Maggiore.
All’Hotel Meina, sulla riva piemontese del Lago Maggiore, un reparto delle SS tedesche commise, una decina di giorni dopo l’8 settembre 1943, la prima strage di ebrei in Italia: ne furono uccisi 54, clienti sfollati dell’albergo, gestito da una famiglia ebrea col passaporto turco, allora paese neutrale. My Movies.
“Quello che mi ha affascinato nella storia, tutta vera, raccontata nel libro è il modo imprevedibile con il quale il male e il bene in questa particolare occasione sono entrati in conflitto. E, prima ancora, si sono presentati in scena, hanno preso forma. Per me rappresenta un altro capitolo di quella ideale storia in immagini del fascismo e dell’antifascismo che da decenni cerco di ricreare attraverso film basati su fatti realmente accaduti o tratti da opere letterarie”. Carlo Lizzani.

Immagine dal film "Celluloide"

ore 22.00

Celluloide (Italia, 1995)

con Massimo Ghini, Giancarlo Giannini, Lina Sastri, Crhistopher Walken, Milva, Anna Falchi

Il film racconta come nacque e si svolse la lavorazione di Roma città aperta il film considerato come uno spartiacque nella storia del cinema italiano e primo capolavoro del neorealismo. 

“Di Celluloide, fatto con un amore che sfiora l’eroico, si ricorderà soprattutto il valore di testimonianza, e il ritratto efficace di un’amicizia virile: quella fra Rossellini e Amidei, due geniacci capaci di dichiararsi il reciproco amore a suon di litigate. Resta invece lievemente in ombra il contesto, ovvero, quella Roma del ’45 così piena di slanci e di tragedie, ma in questo senso si vede benissimo che i limiti del film sono soprattutto produttivi: gli americani, per un film così, avrebbero speso miliardi e avrebbero ricostruito l’epoca in stile Forrest Gump, Lizzani e soci hanno dovuto fare i salti mortali e gli esterni di Roma – che è cambiata non poco, si sa! – sono giocoforza pochi, e tutti al risparmio. Resta da dire degli attori: il migliore in campo è “ovviamente” Giannini, che oltre a essere un fuoriclasse aveva il compito più facile, rendere un Amidei di cui pochi, nel pubblico, ricordano il volto. Ma se la cava bene anche Ghini nei panni di Rossellini, e fa miracoli Lina Sastri nello sfidare un mito come quello della Magnani. Insomma, chi c’era si emozionerà e chi non c’era imparerà qualcosa: Celluloide era una scommessa impervia, Lizzani l’ha vinta almeno al 70 per cento”. Alberto Crespi.

Biografia

Partigiano, partecipò alla Resistenza romana [2], per poi aderire al Partito Comunista Italiano [3]. Critico e saggista (autore fra l’altro di una Storia del cinema italiano, 1953, 1961 e 1979), sceneggiatore di Vergano, De Santis, Rossellini e Lattuada nel periodo neorealista, esordì col documentario Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato (1950) e col film Achtung! Banditi! (1951).

Tra i film da lui diretti vanno ricordati: Cronache di poveri amanti (1954), Il processo di Verona (1963), Banditi a Milano (1968), Crazy Joe (1973),Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), Fontamara (1980), La casa del tappeto giallo (1983), Nucleo Zero (1984), Mamma Ebe(1985), Caro Gorbaciov (1988), Cattiva (1991), Celluloide (1995), Hotel Meina (2007), oltre agli sceneggiati televisivi Un’isola (1986) e La trappola(1989).

Dal 1979 al 1982 diresse la Mostra del cinema di Venezia. Nel 1998 pubblicò la raccolta di suoi scritti di vario genere Attraverso il Novecento, in cui trovano posto anche interessanti aneddoti sul mondo del cinema neorealista italiano, e nel 2007 la sua autobiografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve.

È stato un tutore del corso di Filmmaker della Accademia Act Multimedia di Cinecittà. Il 5 ottobre 2013 si è tolto la vita gettandosi dal balcone del suo appartamento in via dei Gracchi a Roma.[1] Il 10 ottobre il feretro di Lizzani è stato portato in una sala del Campidoglio allestita a camera ardentee, il giorno successivo, si sono svolti i funerali in forma civile[4]. Il 12 ottobre la salma è stata trasferita al cimitero Flaminio per la cremazione[5].

Filmografia

Libri

  • Il cinema italiano, Firenze, Parenti, 1953; 1954.
  • Storia del cinema italiano. 1895-1961, Firenze, Parenti, 1961.
  • Il cinema italiano. 1895-1979, 2 voll., Roma, Editori Riuniti, 1979.
  • Il discorso delle immagini. Cinema e televisione: quale estetica?, Venezia, Marsilio, 1995. ISBN 88-317-6300-8.
  • Attraverso il Novecento, Roma-Torino, Scuola nazionale di cinema-Lindau, 1998. ISBN 88-7180-190-3.
  • Il mio lungo viaggio nel secolo breve, Torino, Einaudi, 2007. ISBN 88-06-18802-X.
  • Riso amaro. Dalla scrittura alla regia, Roma, Bulzoni, 2009. ISBN 978-88-7870-393-3.
  • Il giro del mondo in 35 mm.. Un testimone del Novecento, Roma, Rai-Eri, 2012. ISBN 978-88-397-1566-1.
  • Carlo Lizzani. Italia anno zero, Roma, Bordeaux Edizioni, 2013. ISBN 978-88-97236-29-0.