20131228 mostra pittura fevoss santa toscana verona 01 Veronetta

Mostra d’arte a sostegno della Fevoss


IV Età – Evoluzione della materia nell’era dell’Acquario
—– Feliciano Sauro e Gianni Castagnoli

Sede Fevoss Santa Toscana (accessibile), Verona
fino al 15 gennaio 2014

[toggle title=”Rassegna stampa”]

L’arte a sostegno della Fevoss

Colori accesi e brillanti che si fondono oltre la materia, per oltrepassare la terza dimensione. Sculture lignee che riportano in vita legno di alberi morti. 

Un enorme occhio azzurro che scruta i passanti, i quali lo scrutano a loro volta, camminando nella piccola galleria allestita alla Fevoss.
È questo e molto altro ancora la mostra «IV Età – Evoluzione della materia nell’era dell’Acquario», la rassegna allestita alla Fevoss di via Santa Toscana 9 (Porta Vesovo) aperta fino al 15 gennaio (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, mercoledì e giovedì pomeriggio esclusi).
L’entrata è libera, ma chi lo vorrà potrà dimostrare la sua generosità donando qualcosa alla Fevoss. Gli artisti infatti non hanno voluto un centesimo, anzi, spiegano, «partecipare è un modo per fare qualcosa di buono tramite l’arte, in questi giorni di festa».
Le opere lignee, scultoree, marmoree e pittoriche sono di Feliciano Sauro, artista di Boscochiesanuova, e Gabriele Marconi. Ci sono anche le opere di un artista noto (maestro di uno dei due artisti, Marconi): Gianni Castagnoli, maestro di arte sacra, bolognese, scomparso nel 2007.
SPIEGA Marconi: «L’arte consequenziale è l’opera globale dei due millenni antecedenti e ci porta ad apprendere che esiste una chiave di lettura finalmente normale, per un’apertura d’avanguardia alle future generazioni, dove l’individualità cede il posto alla collegia- lità».
Ed è il futuro, espresso in stile surreale (o surrealista, visto che di arte si parla), a permeare le opere: in tutto una quarantina, punto di arrivo (o di partenza, dipende dai punti di vista) delle esperienze di vita degli artisti.
Ecco che allora il legno di piante morte torna in vita; l’opera su tela non finisce, ma si espande oltre, perché, spiega Marconi «il senso dell’arte è proprio questo». (fonte)
Anna Martellato[/toggle]