20141203_p1120098 Segnalazioni

L’ufficio del turismo in cassa integrazione


20141203_p1120100

L’ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica in Piazza Bra è attualmente chiuso per cassa integrazione.

20141203_p1120099Vedi anche

Accessibilità Ufficio turismo Piazza Bra

LA SVOLTA. La proroga dei contributi regionali consente a Provincia e Comune di riattivare lo sportello per i turisti

E venerdì riapre lo Iat di piazza Bra

Roberto Ceruti

mercoledì 14 gennaio 2015 CRONACA, pagina 16

«È con soddisfazione che possiamo annunciare la riapertura venerdì 16 gennaio dell’ufficio d’informazione turistica Iat di piazza Bra, in via degli Alpini 9, di fianco alla Gran Guardia», dicono il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, e l’assessore comunale al Turismo, Enrico Corsi.
Con il riordino delle Province e la revisione di alcune deleghe, le risorse pubbliche per il turismo si erano praticamente dissolte e gli uffici turistici erano stati costretti a chiudere. La Provincia, che aveva addirittura costituito una società specifica, e il Comune, hanno dunque fatto squadra per cercare a livello pubblico e privato le risorse necessarie al funzionamento delle attività principali per favorire il turismo.
Le disponibilità attuali permetteranno la riapertura dello Iat fino a Pasqua, comprendendo il periodo di Verona in Love, grazie alla proroga di nove mesi della Regione, in attesa di costituire le agenzie del turismo Dmo (Destination management organization), in base al protocollo d’intesa già firmato da alcuni soggetti interessati e in fase di proposizione a Comuni, enti, aziende e attività dei settori pubblico e privato.
Il contributo regionale a Verona negli ultimi due anni era venuto in parte a mancare e la Provincia si era fatta carico della quota necessaria a coprire la cifra di 1 milione 200mila euro, necessaria al funzionamento della promozione turistica. Dal 2015 ci si dovrà accontentare di 165mila euro dalla Regione. «Proprio in un momento in cui si notano chiari segnali di ripresa del turismo, ci troviamo a affrontare una situazione di abbandono da parte dello Stato. La Provincia ha risorse fino a Pasqua e in questo periodo stiamo lavorando alla costituzione delle Dmo di città e Lago di Garda per riuscire a coordinare il lavoro», spiega Pastorello. «Sarebbe un peccato sprecare tutto ciò che di positivo è stato seminato in questi anni».
Ora il peso della promozione, che era per il 70% pubblico e il 30% privato, si dovrà presumibilmente spostare di più sulle spalle dei privati che traggono risorse dai flussi del turismo. «Lo Stato, togliendo risorse, ha messo in crisi il sistema turistico veneto. Noi stiamo lavorando per rimettere in movimento una macchina rimasta senza carburante. Non è facile, perché i Comuni non hanno risorse e i privati vogliono vedere un’operatività già avviata, prima di investire. Se saremo bravi a unirci in uno sforzo comune, sarà la collettività a goderne, altrimenti il nostro turismo andrà in liquidazione», conclude Corsi.

TURISMO. Partito il conto alla rovescia per la costituzione di organismi che riuniranno enti e aziende turistiche

Riapre lo Iat, ma è a scadenza
Nuove agenzie a fine gennaio

Simone Antolini

L’ufficio di informazione turistica riattivato per «Verona in Love» Resterà in funzione fino a Pasqua Poi le due Dmo: in città e al lago

sabato 17 gennaio 2015 CRONACA, pagina 12

Il conto alla rovescia è iniziato. Ieri ha riaperto l’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica, lo Iat, di via degli Alpini, chiuso lo scorso novembre. Ma il vero obiettivo è far nascere in tempi relativamente brevi le nuove Dmo, vere e proprie agenzie di turismo, destinate a sostituire proprio gli Iat.
L’ufficio di via degli Alpini, infatti, ha già la sua data di scadenza, che non va oltre le festività pasquali ma che permetterà, se non altro, di coprire l’evento «Verona in Love». Provincia e Comune, considerate le risorse disponibili in questo momento, hanno unito le forze per reperire le energie necessarie per riaprire l’ufficio.
Al simbolico taglio del nastro hanno presenziato il sindaco Flavio Tosi e il presidente della Provincia Antonio Pastorello. Presenti l’assessore al Turismo Enrico Corsi e l’amministratore unico della società Provincia di Verona Turismo Loris Danielli.
L’assessore Corsi spiega: «Un ringraziamento va alla Regione Veneto che ha modificato una norma e ha messo a disposizione i fondi necessari per questa riapertura. A Verona, città d’arte e di turismo, non può non esistere un ufficio dedicato al turismo. I tagli del Governo e successivamente della Regione ci avevano costretto a chiudere questo ufficio. Entro la fine di gennaio speriamo di poter aprire la Dmo (Destination Management organization), un nuovo organismo che riunirà enti e aziende turistiche della città e provincia per garantire servizi efficienti di accoglienza e informazione, così come previsto dalla nuova legge regionale sul turismo. L’obiettivo è sicuramente quello di incrementare il turismo, vero motore dell’economia veronese. Ma dobbiamo muoverci, senza particolari titubanze. Chi ci vuole dare disponibilità deve sapere che vogliamo agire in velocità».
Aggiunge il presidente della Provincia Pastorello: «Con grande sacrificio era necessario riaprire. Non potevamo restare ‘scoperti’ con l’arrivo di tanti turisti richiamati anche da “Verona in Love”. Nel frattempo, però, ci daremo da fare insieme al comune di Verona e ai comuni del lago per trovare una soluzione e formare le nuove agenzie di turismo, una per la città e una per il lago, per fare in modo di dare una spinta al turismo».
L’imperativo è correre. La conferma arriva dallo stesso Pastorello: «I tempi per vedere le Dmo operative dipenderanno dalle reali volontà degli operatori del turismo. Sarà necessario fare rete. E farlo in tempi brevi». A questo punto scatta il conto alla rovescia per vedere costituite le nuove agenzie del turismo. Esiste già un protocollo d’intesa firmato da soggetti interessati all’operazione e in fase di proposizione a Comuni, enti, aziende e attività dei settori pubblico e privato. «Ma a questo punto» aggiunge Pastorello «sarà necessario responsabilizzare gli operatori turisticti ad investire denaro in questa iniziativa. Servono fatti ed impegno».

I NODI DA RISOLVERE. Dopo la richiesta del Comune per tenere aperto lo Iat di piazza Bra

Ufficio informazioni, enti divisi sui contributi

Manuela Trevisani

Verona Tuttintorno e Provincia non pagheranno: «Siamo al verde» Il presidente del Catullo si riserva di decidere. La Fiera ha detto sì

lunedì 29 giugno 2015 CRONACA, pagina 9

Turismo e accoglienza dei visitatori, Verona naviga a vista. Mese dopo mese, in affanno, alla ricerca di finanziamenti per riuscire a tenere aperti gli uffici Iat, punti di informazione e assistenza per chi arriva in città (e provincia). In piena estate, peraltro, con migliaia di persone pronte a prendere d’assalto il centro, anzi, già arrivate in massa, a partire dall’Arena, e con oltre due milioni di introiti dalla tassa di soggiorno a cui vanno aggiunti quelli dei ticket dei bus turistici.La città che si vanta di essere la quarta d’Italia a livello turistico, attende la nomina del nuovo assessore competente, dopo il «licenziamento» di Enrico Corsi, mentre il sistema complessivo di gestione del settore scricchiola, sotto il peso dei tagli della Regione e del depotenziamento del ruolo della Provincia.Per tamponare l’emergenza Iat nei giorni scorsi Palazzo Barbieri ha chiesto un contributo agli enti firmatari della Dmo (Destination management organization), il nuovo organismo che si dovrebbe occupare di tutte le attività di informazione, accoglienza e promozione dell’offerta turistica: oltre allo stesso Comune, la Camera di Commercio, Veronafiere, l’aeroporto Catullo, il consorzio Verona Tuttintorno e la Provincia (oltre alla Fondazione Arena, esclusa però dalla richiesta d’intervento).La cifra richiesta è di 19.900 euro per ciascun mese: il Comune è già intervenuto per tenere aperto l’ufficio di piazza Bra in luglio, il consiglio d’amministrazione di Veronafiere ha approvato lunedì la delibera per stanziare il contributo, mentre la Camera di Commercio ne discuterà nella prossima giunta, ma ha già dato la propria disponibilità.Non si sbilancia invece Paolo Arena, presidente dell’aeroporto Catullo, che valuterà in consiglio d’amministrazione la richiesta nei prossimi giorni, ma secondo cui è necessario che la Regione riveda la propria posizione almeno in parte. In passato, infatti, i finanziamenti per il turismo arrivavano direttamente da Venezia.«La coperta è corta per tutti, ma non si può scaricare completamente sugli enti territoriali la gestione del settore», sostiene Arena. «Il turismo è importante, così come lo sono gli Iat, ma andare a sostenere i singoli Comuni per noi diventa complesso».Un no secco è arrivato invece dal consorzio Verona Tuttintorno, che non ha risorse a disposizione, e dalla Provincia. «Noi non possiamo finanziare nulla, perché il turismo è una delle funzioni che il governo ci ha tolto», spiega il presidente della Provincia Antonio Pastorello. «A noi è stato affidato il compito di gestire gli Iat, attraverso la società Provincia di Verona e Turismo, ma solo fino a settembre: non appena sarà formata la nuova giunta regionale, chiederemo la delega per occuparci di turismo e la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti».L’estate, dunque, sembra essere coperta: Comune, Fiera e Camera di Commercio consentiranno di tenere aperto lo Iat di piazza Bra fino a fine agosto, sotto la «supervisione» della Provincia. Da settembre, però, si aprirà una grande incognita: si dovrà capire a chi spetterà il coordinamento del settore e si dovranno trovare nuovi fondi, pena la chiusura dell’ufficio turistico, a scapito del comparto e dell’intero sistema economico veronese.