20160808-Lost-in-Shakespeare-Silent-Shakespeare-Verona Teatro romano

Lost in Shakespeare – Cinema al Teatro Romano


Teatro Romano di Verona
8-15 agosto 2016

Dall’8 al 15 agosto al Romano debutta infatti il cinema con la rassegna Lost in Shakespeare realizzata in collaborazione con Verona Film Festival: otto serate con nove pellicole – in lingua originale con sottotitoli in italiano – ispirate alle opere del Bardo per i 400 anni dalla morte. La prima serata, lunedì 8, è dedicata al muto, con accompagnamento musicale dal vivo dell’Octuor de France diretto da Antonio Coppola. A inaugurare la rassegna è Romeo e Giulietta sulla neve (Romeo und Julia im Schnee, Germania 1920) di Ernst Lubitsch. A lungo considerato perduto, questo piccolo capolavoro di Ernst Lubitsch fu ritrovato a Vienna nel 1999.

Seguirà, il 9 agosto, WEST SIDE STORY (USA 1961) di Robert Wise e Jerome Robbins con Natalie Wood e Richard Beymer. All’insegna del thriller la serata del 10 agosto con la proiezione di OSCAR INSANGUINATO (Theatre of Blood, GB 1973) di Douglas Hickox dove un attore teatrale (Vincent Price) fa fuori una decina di critici che gli hanno negato un premio inscenando per ognuno di loro un omicidio di un’opera shakespeariana. Ispirato a Re Lear il film in programma l’11 agosto: RAN (Giappone 1985) di Akira Kurosawa. Seguirà, il 12 agosto, OTELLO (USA / Italia 1949-52) di e con Orson Welles. Bollywoodiana la serata del 13 che vede in scena RAM-LEELA (India 2013) di Sanjay Leela Bhansali, rivisitazione (come West Side Story) di Romeo e Giulietta. Sarà la volta, il 14 agosto, di HAMLET (GB / USA 1996) di Kenneth Branagh. A chiudere la rassegna, il 15, saranno i “fuochi d’artificio” tra Elizabeth Taylor e Richard Burton protagonisti della BISBETICA DOMATA (USA/Italia, 1967) di Franco Zeffirelli. 

Ingresso gratuito per spettatori con disabilità e accompagnatori. 

 Programma dettagliato film Lost in Shakespeare

8 agosto, ore 21.00

Romeo e Giulietta sulla neve / Silent Shakespeare

Romeo und Julia im Schnee, Germania, 1920, 44′ / Silent Shakespeare, 1899-1910, 70′

Romeo e Giulietta sulla neve

(Romeo und Julia im Schnee, Germania, 1920, 44′)

regia: Ernst Lubitsch / sceneggiatura: Ernst LubitschHanns Kräly / fotografia: Theodor Sparkuhl /
interpreti: Jakob TiedtkeMarga KöhlerLotte NeumannErnst Rückert,Josefine DoraGustav von Wangenheim (copia restaurata digitalmente concessa da Filmarchiv Austria)

Accompagnamento musicale dal vivo: Antonio Coppola dirige l’Octuor de France

«A lungo considerato perduto, questo piccolo capolavoro di Ernst Lubitsch fu ritrovato a Vienna nel 1999. Già nella primavera del 2000 fu presentato, in una copia restaurata su pellicola, nella quarta edizione di Schermi d’Amore, festival internazionale del cinema sentimentale e mélo organizzato dal 1996 al 2010 dal Comune di Verona. In questo film, della tragedia originale di Shakespeare restano solo alcune situazioni chiave, scompaiono alcuni personaggi secondari e la storia non solo viene spostata da Verona a un villaggio montano tedesco ma è addirittura rovesciata in parodia con una totale libertà inventiva.
Di fronte a Lubitsch, ogni musicista coscienzioso suda freddo e, se ne ha, si mette le mani nei capelli perché i suoi film sono dotati di un ritmo così brillante che una nota in più o in meno rischia inesorabilmente di romperne il delicato e raffinatissimo equilibrio. Alla visione di Romeo und Julia im Schnee mi sono infatti subito sentito inutile e sono rimasto per dieci lunghi giorni con la testa vuota finché una mattina, da un secondo all’altro, la partitura è venuta giù come un sol uomo, come se l’anima di Lubitsch avesse ghermito il mio inconscio. Quindi, se non dovesse piacervi, non prendetevela con me: io ho solo trascritto!» (Antonio Coppola)

 

Silent Shakespeare
(Id., 1899-1910, 70′)
Copia restaurata digitalmente concessa da BFI British Film Institute

Accompagnamento musicale dal vivo: Antonio Coppola dirige l’Octuor de France

Silent Shakespeare, restaurato digitalmente e distribuito dal BFI British Film Institute, comprende sette brevi film muti girati tra il 1899 e il 1911 in Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia. Sono solo una piccola parte del centinaio di film shakespeariani girati nei primi due decenni del Novecento, compreso King John (1899), primo film ispirato a un’opera del grande drammaturgo di cui si sia a conoscenza.

9 agosto, ore 21.00

West side story

Id., USA, 1961, 145′


una scena del filmRegia: Robert Wise – Jerome Robbins / sceneggiatura: Ernest Lehman, Jerome Robbins, Arthur Laurents / fotografia: Daniel L. Fapp / musica: Leonard Bernstein / interpreti: Natalie Wood, George Chakiris, Rita Moreno, Richard Beymer

Il fascino inossidabile di questo film, vincitore di ben dieci premi Oscar, è legato in primo luogo all’ispirazione shakespeariana: la storia di Tony e Maria è infatti quella di Romeo e Giulietta trasposta dall’immaginaria Verona prerinascimentale alla New York dei quartieri etnici della fine degli anni Cinquanta. Un enorme successo l’ha avuto anche la musica di Bernstein, soprattutto le canzoni, alcune delle quali, come Maria, America! o Somewhere, hanno avuto decine di interpretazioni. Il mix di dialoghi e musica trova poi il suo completamento nelle fantasiose e fantastiche coreografie che Robbins ha saputo traslare dal palcoscenico al set e nella suprema qualità della regia e della scenografia.

10 agosto, ore 21.00

Oscar insanguinato

Theatre of Blood, 1973, Gran Bretagna, 104′

regia: Douglas Hickox / sceneggiatura: Anthony Greville-Bell / fotografia:Wolfgang Suschitzky / musica: Michael J. Lewis / interpreti: Vincent Price,Diana RiggIan Hendry

Theatre of Blood è un divertissement molto british a metà tra horror e commedia nera basato su una decina di opere di Shakespeare. Il film nasce intorno alla figura dell’attore Vincent Price, uno dei grandi interpreti del cinema horror degli anni Cinquanta e Sessanta: qui è l’attore shakespeariano Edward Lionheart, creduto morto per suicidio, che vuole vendicarsi dei critici teatrali che hanno stroncato tutte le sue interpretazioni. Con estrema maestria, Hickox riesce a non far mai scivolare il racconto nello splatter e infarcisce il film di alcune memorabili battute umoristiche e di piccoli tocchi ironici.

11 agosto, ore 21.00

Ran

Id., Giappone, 1985, 162′

regia: Akira Kurosawa / sceneggiatura: Akira Kurosawa, Hideo Oguni, Masato Hara / fotografia: Takao Saito, Masahuru Ueda / musica: Mitsuzi Takemitsu / interpreti: Tatsuya Nakadai, Akira Terao, Jimpachi Nez, Daisuke Ryu, Mieko Harada

Ran, il cui ideogramma significa caos, racconta il cruento crollo dell’ordine di un potere e di un mondo, ispirandosi da un lato al signore della guerra giapponese Motonari Mori (1497-1571) e dall’altro al Re Lear di Shakespeare, trasformando le figlie in maschi e aggiungendo un pizzico di Macbeth nella figura della dark lady Kaede. Ne esce una tragedia dove non c’è scampo per nessuno nell’inferno (parola chiave più volte ripetuta nel film). Un ruolo fondamentale lo giocano i colori, estremamente simbolici e in continuo contrappunto, e i suoni, non solo della colonna musicale dai toni mahleriani di Toru Takemitsu ma anche dell’orchestrazione di rumori che accompagnano la decadenza e la fine del Lear giapponese.

12 agosto, ore 21.00

Otello

Othello, USA/Italia, 1949-52, 92′

regia: Orson Welles / sceneggiatura: Orson Welles dalla tragedia di Shakespeare / fotografia: Anchise BrizziG.R. AldoGeorge FantoOberdan Troiani / musica: Francesco Lavagnino / interpreti: Orson WellesMichael MacLiammóirSuzanne CloutierJoseph Cotten

Otello di Orson Welles è il risultato di un miracolo filmico fatto da uno dei più grandi artisti del cinema (e non solo) del Novecento. Solo la sua caparbietà di voler portare a termine le riprese più volte interrotte nell’arco di quattro anni e disperse in almeno una dozzina di luoghi diversi nel mondo gli permise di arrivare fino in fondo. Qui Welles improvvisa, inventa e reinventa, taglia sui costi ma non abbassa mai la qualità: come tutti i geni, Welles riesce a trasformare una necessità pratica, legata alla scarsità di mezzi, in uno stile di regia davvero memorabile.

13 agosto, ore 21.00

Ram-Leela

Goliyon Ki Rasleela Ram-Leela, India, 2013, 150′

regia: Sanjay Leela Bhansali / sceneggiatura: Sanjay Leela Bhansali, Siddharth-Garima liberamente ispirata a Romeo e Giulietta di William Shakespeare / fotografia: Ravi Varman / musica: Monty Sharma, Sanjay Leela Bhansali, Hemu Gadhvi / interpreti: Ranveer Singh, Deepika Padukone, Krishna Singh Bisht

A Gujarat (India), Ram è l’erede designato dei Rajadi, un clan malavitoso, ma alla violenza quotidiana della famiglia preferisce il suo negozio di film porno. Un giorno, infiltratosi di nascosto in un ballo a casa del clan nemico dei Sanera, vede Leela, senza sapere che è la figlia del boss. Ovviamente è amore a prima vista. Solo che c’è da fare i conti con le storiche inimicizie delle rispettive famiglie… Bhansali rimane fedele a Romeo e Giulietta di Shakespeare nella prima parte del film, mentre dalla metà in avanti lascia briglia sciolta alla fantasia. La qualità di questa versione però sta soprattutto nella bravura dei due protagonisti e nella lussureggiante e coloratissima fotografia, che trova i suoi momenti migliori nei balletti in perfetto stile bollywoodiano.

14 agosto, ore 21.00

Hamlet

Id., GB/USA, 1996, 238′
14 agosto, ore 21.00

egia: Kenneth Branagh / sceneggiatura: Kenneth Branagh dall’Amleto di William Shakespeare / fotografia: Alex Thomson / musica: Patrick Doyle / interpreti: Kenneth Branagh, Kate Winslet, Julie Christie, Derek Jacobi

Il grande attore e regista shakespeariano Kenneth Branagh affronta qui un progetto molto temerario: la trasposizione cinematografica integrale di uno dei più celebri drammi del Bardo, Amleto. Il risultato è Hamlet (1996), un film che consente a Branagh di scavare in profondità nell’opera per cogliere tutte quelle sfumature che in due decenni di carriera aveva studiato e analizzato.
«[Amleto] è eroico principalmente perché è così umano; spesso spiacevole, spesso irrazionale, ma sempre coraggioso nel modo in cui lotta con i propri demoni. (…) C’è qualcosa del personaggio di Amleto per cui uomini e donne si sono identificati con lui nei secoli. Si confronta con cose molto basilari che tutti noi non abbiamo altra scelta che affrontare prima o poi, a cominciare dal dolore.» (Kenneth Branagh)

15 agosto, ore 21.00

La bisbetica domata

The Taming of the Shrew, USA/Italia, 1967, 122′

regia: Franco Zeffirelli / sceneggiatura: Franco ZeffirelliSuso Cecchi D’AmicoPaul Dehn dall’omonima commedia di William Shakespeare / fotografia: Oswald Morris / musica: Nino Rota / interpreti: Elizabeth Taylor,Richard BurtonCyril CusackMichael York

Nel progetto produttivo della Bisbetica domata furono coinvolti anche i due protagonisti, Elizabeth Taylor e Richard Burton, all’epoca la coppia più chiacchierata dalle cronache rose d’ogni parte del mondo. La presenza di protagonisti così celebri per le burrascose vicende della loro vita privata permise al pubblico dell’epoca un’operazione di sovrapposizione e non è un caso se la sceneggiatura lascia sullo sfondo le tresche per la conquista di Bianca lasciando campeggiare al centro la disfida amorosa, condita anche di bei soldi, tra Petruccio e Caterina. Ma la qualità, come spesso succede nei film di Zeffirelli, è soprattutto nell’apparato scenografico, nei costumi e nel movimento di decine di comparse, dove si sente l’influenza dell’esperienza teatrale e del maestro Luchino Visconti.

Già nella primavera del 2000 fu presentato, in una copia restaurata su pellicola, nella quarta edizione di Schermi d’Amore, il festival internazionale del cinema sentimentale e mélo organizzato dal 1996 al 2010 dal Comune di Verona.