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L’idiota di Fedor Dostoevskij in scena al Teatro Laboratorio


L’idiota di Fedor Dostoevskij

Teatro Laboratorio
1 dicembre ore 21.00 – 2 dicembre ore 16.30
Info 045/8031321 – 3466319280 www.teatroscientifico.com 

Sabato e domenica è di scena “L’idiota” di Fedor Dostoevskij diretto e interpretato da Corrado Accordino, produzione La Danza Immobile. Il protagonista del grande romanzo di Dostoevskij, pubblicato nel 1869, è il principe Myskin, ultimo erede di una grande famiglia decaduta, creatura spiritualmente superiore, in cui la generosità d’animo e la candida fede nel prossimo si accompagnano ad una totale inesperienza di vita.

Accordino prosciuga la trama del romanzo, ma c’è tutto Dostoevskij: la crudeltà dell’uomo, la sua intima contraddizione esistenziale, la bellezza straziante di anime pulite e innocenti, quasi sempre vittime sacrificali. “Una scena spoglia, plasmata da tagli di luce, dove Accordino si muove sobriamente vestito di nero, di volta in volta capace di trasformarsi, attraverso un notevole uso della voce, ma soprattutto della gestualità, nelle diverse figure che popolano la storia. Il risultato è un’operazione teatrale coinvolgente” scrive Sara Chiappori – La Repubblica.

Ad ogni rilettura L’idiota – dichiara Corrado Accordino -mi regala suggestioni e riflessioni nuove. A volte rido del Principe Myskin, a volte provo compassione, altre volte lo invidio. Sono travolto dal suo spirito superiore e dalla sua fede cieca negli altri. Eppure non comprendo la sua serena mancanza di volontà, così in contraddizione con l’amore passionale e istintivo che lo pervade. I suoi improvvisi accessi mi disorientano. Parla di epilessia paragonandola a uno stato di beatitudine, a una gioia senza eguali. Lo leggo vivere e mi sembra di conoscerlo da sempre. Ma poi il suo comportamento mi disorienta, torna ad essere l’estraneo di sempre, un diverso che sorprende e non si spiega. Il Principe Myskin non è mai uguale a se stesso, e come tutte le grandi figure della letteratura la sua personalità è una somma di tanti individui. A volte sembra che sia Cristo stesso a parlare con la sua parola infinitamente bella e chiara, altre volte invece sembra il Cavaliere dalla Triste Figura, comico e amaro, tragico e sublime insieme.

Ecco le gentili informazioni ricevute sull’accessibilità e biglietto disabile+accompagnatore

Il Teatro è accessibile (è al piano terra).
Se deve arrivare con la macchina, ci faccia sapere e Le apriamo il cancello, così può arrivare direttamente davanti al Teatro Laboratorio, che si trova nell’ex Arsenale asburgico (entrata da piazza Arsenale o da via Todeschini).
Questa sera ore 21.00 e domani ore 16.30 è di scena “L’idiota” di Dostoevskij.
L’ingresso è euro 10,00. La persona disabile non paga.
Posti disabili previsti normalmente n. 3, ma sapendolo per tempo possiamo organizzare altri posti.
teatroscientifico@libero.it 

TEATRO LABORATORIO ALL’ARSENALE

Il Teatro Laboratorio ha la sua nuova sede nel padiglione 2C dell’ex Arsenale asburgico (entrata da piazza Arsenale o da via Todeschini). L’Arsenale, costruito tra il 1840 e il 1861 dagli austriaci, che gli dettero l’aspetto di un castello medioevale in stile neoromanico, è un grandioso complesso un tempo adibito a deposito di armi unito a Castelvecchio tramite il Ponte Scaligero. Affidato all’Esercito fino al 1996, oggi è di proprietà del Comune di Verona.

Corrado Accordino

(fonte)

Attore, regista, scrittore.
Diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano lavora nell’ambito teatrale dal 1989.

Direttore Artistico della compagnia IL LABORATORIO DELL’ IMMAGINARIO LA DANZA IMMOBILE.
co-Direttore Artistico del TEATRO FILODRAMMATICI di Milano dal marzo 2008.
Direttore Artistico del TEATRO BINARIO 7 di Monza dalla stagione 2005/2006.
co-Direttore Artistico de LA SCUOLA DELLE ARTI di Monza dall’anno accademico 2008/2009

Direttore Artistico del TEATRO VILLORESI di Monza dal 2001 al 2005.
Direttore Artistico del Festival “Borgo in Festival” che negli Anni Novanta si è tenuto a Castiglione del Terziere, in provincia di Massa Carrara.

Come autore di teatro ha scritto e rappresentato VIOLENA (1998), IDENTITA’ SCOPERTE – Atto I (2008) e IDENTITA’ SCOPERTE – Atto II_Il Libro dei Sogni(2009), LA BALLATA DEI SUICIDI (2010).
Come narratore ha pubblicato due libri, una raccolta di racconti CUORE BARBARO (ed. Mobydick 1997), e il romanzo IL CATTIVO BAMBINO (ed. Mobydick 2000).

E’ regista di:

‘HEMINGWAY’ omaggio a Ernest Hemingway_ produzione La Danza Immobile

‘LA BALLATA DEI SUICIDI’ di Corrado Accordino_ produzione La Danza Immobile‘
IDENTITA’ SCOPERTE Atto II: Il Libro Dei Sogni’- progetto in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo- Reparto Pediatria e Fondazione Magica Cleme
‘LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE’ di R. Panikkar_produzione SpazioStudio/MilleGru
‘IDENTITA’ SCOPERTE Atto I’- progetto in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo- Reparto Pediatria
‘LIFESTAGE GATE_PECCATI CAPITALI’ Musica e parole in diretta radiofonica _ produzione La Danza Immobile in collaborazione con LifeGate Radio
‘COSA SONO LE NUVOLE?’ Musica e parole da Pier Paolo Pasolini in diretta radiofonica – produzione La Danza Immobile in collaborazione con LifeGate Radio
‘NATURE SBAGLIATE CON CUSTODIE DI JAZZ’  Musica e parole dall’Età del Jazz in diretta radiofonica _produzione La Danza Immobile in collaborazione con LifeGate Radio
‘CAMUS-Il Primo Uomo’ da Albert Camus_produzione La Danza Immobile
‘CATTIVI MAESTRI ovvero I Sacri Idioti d’America’ da G.Corso, A.Ginsberg, J.Keruoac e vari scrittori della Beat Generation_produzione La Danza Immobile
‘RICCARDO III’ di William Shakespeare_produzione La Danza Immobile
‘ROMEO E GIULITTA’ di William Shakespeare_produzione La Danza Immobile
‘LA COSMETICA DEL NEMICO’ di Amelie Nothomb_produzione La Danza Immobile
‘DON CHISCIOTTE’ da Miguel de Cervantes_produzione La Danza Immobile
‘CONDANNATI ALLA LIBERTÀ’ da J.P.Sartre_produzione Teatri Possibili/ScenAperta
‘ILIADE. Cronache di una guerra’ da Omero_produzione Teatro Filodrammatici/La Danza Immobile
‘I SEGRETI DI MILANO, Diario anni ’50’ di Giovanni Testori_produzione Teatro Filodrammatici
‘I SEGRETI DI MILANO, Diario anni ’60’ da Mastronardi, Scerbanenco, Simonetta_produzione Teatro Filodrammatici
‘I RACCONTI DI DINO BUZZATI’ _ produzione Teatro Filodrammatici
‘SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE’ di William Shakespeare_produzione Teatro Filodrammatici
‘LO STRANIERO’ di Albert Camus_produzione La Danza Immobile
‘TRIANGOLI AMOROSI’ _produzione Musicamorfosi
‘L’IDIOTA’ di Fedor Dostoevskij_ produzione La Danza Immobile
‘I DEMONI’ di Fedor Dostoevskij _produzione La Danza Immobile
‘DELITTO E CASTIGO’ di Fedor Dostoevskij _produzione La Danza Immobile
‘ASTRATTA COMMEDIA’ di Paolo Ferrari _produzione Centro Studi Assenza
‘NEL CUORE DI ASTRATTA COMMEDIA’ di Paolo Ferrari _ produzione Centro Studi Assenza
‘LE STANZE DI RITA’ di Paolo Ferrari _ produzione Centro Studi Assenza
‘COMICI, MASCHERE, GIULLARI: il teatro dal 1300 al 1500’ _produzione Teatro Filodrammatici
‘IL RITO, IL PERSONAGGIO, L’ATTORE’ Autori Vari _ produzione Teatro Filodrammatici
‘IL BORGHESE GENTILUOMO’ da Molière_ produzione Apes Purpureae
‘L’EQUAZIONE DI CLAIRE’ da F.Durrenmatt _ produzione PasticceriAmerica
‘L’INVASIONE DEGLI ULTRACORPI’ dal Film di Fantascienza _ produzione La Danza Immobile

E’ attore in:

‘HEMINGWAY’ omaggio a Ernest Hemingway_ produzione La Danza Immobile
‘LA BALLATA DEI SUICIDI’ di Corrado Accordino_ produzione La Danza Immobile
‘CAMUS-Il Primo Uomo’ da Albert Camus _ produzione La Danza Immobile
‘LIBRI DA ARDERE’ di Amelie Nothomb _ produzione AstiTeatro/Teatro dell’Elfo
‘L’IDIOTA’ di Fedor Dostoevskij_ produzione La Danza Immobile
‘I DEMONI’ di Fedor Dostoevskij _produzione La Danza Immobile
‘DELITTO E CASTIGO’ di Fedor Dostoevskij _produzione La Danza Immobile ‘AMLETO’ di William Shakespeare _ produzione Teatro dell’Elfo
‘LO STRANIERO’ di Albert Camus_produzione La Danza Immobile
‘OTELLO’ di William Shakespeare_produzione Teatri Possibili
‘CIRANO’ di Edmond Rostand_produzione Teatri Possibili
‘LE NOZZE DEI PICCOLO BORGHESI’ di Bertold Brecht _ produzione Teatri Possibili
‘LA COSMETICA DEL NEMICO’ di Amelie Nothomb _ produzione La Danza Immobile
‘ASTRATTA COMMEDIA’ di Paolo Ferrari _produzione Centro Studi Assenza
‘LE RELAZIONI PERICOLOSE’ di C.Laclos_ produzione Teatri Possibili
‘C’ERA UNA VOLTA UN RE’ di Amedeo Romeo _ produzione Teatri Possibili
‘MIRAGGIO TANGO’ _ produzione Musicamorfosi
‘BEAT GENERATION’ _ produzione Musicamorfosi
‘TRIANGOLI AMOROSI’ _ produzione Musicamorfosi
‘TUTTO NACQUE A MILANO’ di G.Galli e P.Zenoni _ produzione Appi (Festival d’Estate 2002)
‘IL MATTINO DELLA REPUBBLICA’ di Paolo Zenoni _ produzione Appi (Festival d’Estate 2002)
‘ADDIO AMORE’ di F. Cuomo _produzione Teatro Scientifico Verona (Festival PalermoDiScena)
‘DIARI DI VIAGGIO’ _ produzione Agon/Mittelfest (Festival d’Europa 2000)
‘LE CINQUE GIORNATE DI MILANO’ _ Teatro Strelher di Milano
‘LEZIONI DI VOLO’ _ produzione Teatro Stabile di Bolzano
‘LA FIONDA’ di Nikolaj Koljada _ produzione La Colonia Penale

L’idiota (Dostoevskij)

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

L’idiota è un romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij. Considerato uno dei massimi capolavori della letteratura russa, vuole rappresentare “un uomo positivamente buono”, un Cristo del XIX secolo.

La stesura fu contemporanea all’esilio dello scrittore, dovuto ai debiti: ebbe inizio a Ginevra nel settembre del 1867, proseguì a Vevey (sul lago di Ginevra), a Milano, e terminò nel gennaio del 1869 a Firenze. Una targa al numero 18 di Piazza de’ Pitti ricorda la permanenza dell’autore nel palazzo per quasi un anno. L’opera nel frattempo uscì a puntate dal 1868 sulla rivista Russkij vestnik (il Messaggero Russo), mentre fu presentata in forma unica l’anno successivo.

La targa di Piazza de’ Pitti a Firenze

In una lettera[1] del 1867 indirizzata allo scrittore Apollon Nikolaevič Majkov, Dostoevskij descrisse il nucleo poetico del romanzo a cui stava lavorando:

« “Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto”. »

È importante sottolineare come l’aggettivo buono usato nella lettera fosse nell’originale russo prekrasnyi, che indica lo splendore della bellezza.

L’opera ha avuto diversi adattamenti teatrali, cinematografici e televisivi.

Nel corso del romanzo è più volte citato e discusso dai personaggi, il quadro di Hans Holbein il Giovane, Cristo nella tomba. Dostoevskij aveva visto il dipinto nel 1867 a Basilea e ne era rimasto fortemente impressionato.

Parte I

Trama

Il principe Myskin ritorna in Russia dopo un soggiorno in Svizzera, in una clinica dove si era cercato di guarirlo dall’epilessia. Rimasto privo di mezzi, alla morte di una zia il principe spera di ricevere in Russia la sua eredità.

Cristo nella tomba (e dettaglio) (1521) di Hans Holbein il Giovane

Durante il viaggio in treno incontra Parfen Rogozin, il figlio squattrinato di un ricco mercante morto di recente che, come il principe, torna a reclamare la sua eredità, e Lebedev, un funzionario. Durante la conversazione salta fuori il nome di Nastas’ja Filippovna, di cui Rogozin è follemente innamorato.

Dopo essersi accomiatato dagli altri due a San Pietroburgo, dove il principe si è fermato per fare visita all’ultima Myskin ancora in vita, Elizaveta Prokof’evna Myskin, egli si reca nell’appartamento di questa ne incontra il marito, il generale Epancin, e il suo segretario Gavrila Ardalionovic. Gavrila mostra al principe il ritratto della sua possibile futura sposa, la stessa Nastas’ja che Rogozin ama.

Qui il narratore inserisce la storia di Nastas’ja. Scampata da bambina all’incendio della sua proprietà in campagna e rimasta orfana, Nastas’ja viene aiutata da un amico del padre, Afanasij Ivanovic Tokij, che la sistema insieme alla sorella in una tenuta a cui l’uomo fa visita ogni estate. Accorgendosi della bellezza di Nastas’ja, ormai sedicenne, Tokij la rende sua amante per i periodi che passa alla tenuta fino a cinque anni dopo, quando Nastas’ja non ricompare alla sua porta a San Pietroburgo, pretendendo di vivere in città a sue spese.

Tokij, che al momento della vicenda ha ormai cinquantacinque anni, vorrebbe tagliare i fondi a Nastas’ja; decide quindi che è venuto per lei il momento di sposarsi, e propone a Gavrila di prenderla in moglie con la promessa di 75.000 rubli per accollarsi una donna disonorata. Gavrila però è incerto; egli ama infatti Aglaja, la figlia minore del generale Epancin; Nastas’ja invece annuncerà alla festa di compleanno che si terrà quella sera se accetterà di sposare Gavrila o meno. Qui la parentesi su Nastas’ja si chiude e la vicenda ricomincia.

Epancin invita il principe a unirsi a sua moglie e alle sue figlie, Aleksandra, Adelaide e Aglaja, per la colazione. La conversazione cade sul passato del principe in Svizzera, sul suo amore per i bambini e infine sulla pena di morte (un passaggio in cui è evidente come Dostoevskij descriva le sue proprie esperienze, in quanto era stato condannato qualche anno prima, ma poi era stato graziato).

Poiché la famiglia di Gavrila affitta camere, il principe lo segue a casa sua. Qui incontra il padre di Gavrila, Ardalion Aleksandrovic Ivolgin, un vecchio demente, sua madre, la sorella Varvara e il fratellino Kolja, e gli altri affittuari, l’usuraio Ivan Petrovic Pticin e Ferdiscenko.

La situazione si complica improvvisamente con l’arrivo di Nastas’ja che, a suo dire, vuole incontrare la futura suocera prima delle nozze, e di Rogozin con un gruppo di amici ubriachi, che vuole attaccare briga con Gavrila. Rogozin accusa Gavrila di sposarsi solo per i 75.000 rubli e finisce per offrirne 100.000 pur di avere Nastas’ja.

Nella confusione, Varvara insulta Nastas’ja chiamandola “svergognata”, insulto a cui Gavrila risponde cercando di schiaffeggiare la sorella. Il principe Myskin però si intromette ricevendo lo schiaffo al posto di Varvara e ha parole di ammonimento, ma anche di stima, per Nastas’ja, che non reputa essere così come la dipingono. Prima di andarsene, Nastas’ja parla all’orecchio della madre di Gavrila e conferma di non essere una donna perduta.

Ritiratosi nella sua camera, il principe riceve là le scuse di Gavrila per lo schiaffo. Poi, mentre sta uscendo di casa, riceve un biglietto dal generale Ivolgin che lo indirizza in una taverna dove, resosi conto di aver tratto alcuni dei suoi racconti con cui intrattiene gli ospiti dai giornali è fuori di sé e si sta ubriacando. Il principe, dopo avergli pagato da bere con i suoi ultimi rubli, gli strappa la promessa che lo porterà quella sera in casa di Nastas’ja perché deve compiere una missione, a suo dire, importante.

Prima di portarlo da Nastas’ja, il generale Ardalion passa a fare visita alla sua amante Marfa Borisovna Tereent’ev. Lì il principe incontra il figlio di questa, Ippolit, un ragazzo malato che è molto amico di Kolja e che come lui e con lui vorrebbe sfuggire alla sua famiglia scapestrata, magari andando ad abitare in un appartamento preso in affitto.

Il generale Ardalion si addormenta ubriaco sul divano di Marfa, quindi Kolja si offre di accompagnare il principe da Nastas’ja. Qui Myskin incontra, oltre alla ragazza, la sua amica Dar’ja, Tokij, Epancin, Gavrila, Ferdiscenko, Pticin che festeggiano il compleanno di Nastas’ja. Durante la festa si decide di raccontare ognuno una piccola storia; infine Nastas’ja, indebolita dalla febbre e resa poco lucida dallo champagne, fa decidere al principe Myskin se debba sposarsi o no. Il principe si mostra timorosamente contrario e Nastas’ja conferma che non sposerà Gavrila, nello stupore generale.

Mentre Nastas’ja sta andando via, arriva Rogozin con la sua banda e i 100.000 rubli promessi. Nastas’ja sembra accettare il denaro rinfacciando che non ha altra scelta poiché è una ragazza senza dote e nessuno la prenderebbe altrimenti. A questo punto Myskin si offre di sposarla anche senza dote, riconoscendola come una ragazza onesta; si offre di lavorare se non dovessero avere i soldi, ma esibisce anche la lettera di un famoso avvocato che lo indica come futuro erede di tre milioni di rubli.

Tutti festeggiano il principe Myskin e la sua ricchezza tranne Rogozin, che gli impone di rinunciare a Nastas’ja. Anche la ragazza espone al principe i suoi dubbi: è una donna disonorata, e non vuole rovinare un innocente quale è il principe. Quindi chiede a Rogozin il suo denaro: ma a sorpresa Nastas’ja getta i 100.000 rubli nel fuoco e sfida Gavrila, che avrebbe accettato i 75.000 rubli per sposarla, ad andarli a riprendere.

Infine Nastas’ja, dopo aver salvato i soldi dal fuoco, ed averli donati al privo di sensi Gavrila, svenuto nel tentativo di salvaguardare il suo onore non raccattando il denaro dalle fiamme, se ne va con Rogozin a Ekaterinhof, un distretto di San Pietroburgo.

Parte II

Il principe prosegue il suo viaggio verso Mosca per ottenere la sua eredità. Nello stesso periodo Nastas’ja, dopo la notte di baldoria a Ekaterinhof, fugge da Rogozin e trova rifugio a Mosca, dove il suo amante la inseguirà e troverà solo per perderla di nuovo. Anche Myskin scompare da Mosca lasciando i suoi affari agli attendenti.

Intanto Kolja e Varvara prendono a frequentare le figlie del generale Epancin. Un giorno Kolja consegna ad Aglaja uno strano biglietto del principe Myskin in cui egli si interessa alla sua salute e alla sua felicità. Stupita, Aglaja nasconde il biglietto in una copia del Don Chisciotte. È giugno: e la famiglia del generale Epancin si trasferisce a Pavlovsk per passarvi l’estate. Myskin si reca a casa di Lebedev dove trova il nipote di questi che reclama del denaro dallo zio e Ippolit malato. Qui il principe scopre che anche Nastas’ja è a Pavlovsk da Dar’ja Aleksèevna. Myskin va a trovare Rogozin da cui sa che questi e Nastas’ja si sono riconciliati, tuttavia Rogozin teme ancora che Nastas’ja possa cambiare idea e non sposarlo perché in realtà la ragazza ama Myskin e l’unico motivo per cui non sta con lui è perché crede di non meritarselo. Il principe presagisce che possa succedere a Nastas’ja qualcosa di tremendo: fa la sua comparsa il pugnale di Rogozin, pugnale che ricomparirà in seguito.

Segue un capitolo in cui il principe espone le sue idee sulla religione e sul Cristo: Myskin e Rogozin si scambiano le croci che portano, diventando così “fratelli”. Alla fine dell’incontro Rogozin abbraccia il principe e gli dice rinuncia a Nastas’ja a suo favore.

Nonostante questo, mentre il principe vaga per Mosca si accorge che qualcuno lo sta seguendo e che questi non è altro che Rogozin, il quale sta per pugnalarlo, ma un attacco epilettico salva il principe dall’aggressione. Rogozin fugge.

Fortunatamente Kolja sopraggiunge e presta soccorso al principe. Lo rivediamo poco tempo dopo a Pavlovsk, dove ha scelto di trascorrere la convalescenza, in una villa che ha affittato da Lebedev e dove incontriamo anche un gruppo di nichilisti, gli stessi che erano con Rogozin alla festa di Nastas’ja.

I nichilisti leggono l’articolo del loro amico Keller dove il principe Myskin viene ritratto come un ricco sciocco che ha truffato il medico che lo aveva curato. Tra di loro c’è anche Burdovskij, presunto figlio illegittimo, quindi erede, dell’uomo che, morendo, ha lasciato i tre milioni di rubli a Myskin.

Myskin si offre di dare a Burdovskij del denaro affermando che in realtà non gli sono mai stati dati i tre milioni e che non crede affatto di avere davanti l’erede del suo benefattore. Burdovskij rifiuta, ma arriva Gavrila a portare le prove che il principe è nel giusto. Tutti vengono a sapere che Nastas’ja è a Pavlovsk. Intanto la generalessa Epancin chiede spiegazioni a Myskin riguardo al biglietto che aveva scritto ad Aglaja. Il principe rassicura che l’ama solo come un fratello, sebbene quando avesse scritto il biglietto ne era innamorato.

Parte III

Aglaja chiede appuntamento al principe, e così pure Nastas’ja il cui nuovo obiettivo è far sposare Aglaja e Myskin. Rogozin, credendo all’amore di Myskin per Aglaja, è tranquillo.

Il nichilista Ippolit legge a Myskin, Rogozin, Kolja, Keller e vari altri la sua lettera di addio al mondo, poi cerca di spararsi ma la pistola non funziona per la mancanza della capsula e Ippolit sviene. Non è chiaro se si tratti solo di una messinscena o se il ragazzo volesse davvero uccidersi.

Myskin si incontra con Aglaja che vuole fuggire all’estero perché si vergogna della sua famiglia. Il principe le parla del suo amore per Nastas’ja, che in realtà è solo tenera pietà. Aglaja gli rivela come Nastas’ja voglia farli sposare e Myskin si adopera per far smettere il loro scambio di lettere.

Parte IV

I rapporto fra Myskin e Aglaja oscilla fra litigi e amicizia. Ad una cena con Myskin, Aglaja, Rogozin e Nastas’ja, le due iniziano a discutere riguardo al principe e ai suoi sentimenti per Nastas’ja. Nastas’ja sfida Aglaja e chiede al principe di scegliere quale delle due voglia sposare. Ferita dall’esitazione del principe, Aglaja se ne va: quando il principe fa per seguirla Nastas’ja lo ferma, incredula che la stia respingendo, e sviene. Al suo risveglio Nastas’ja abbraccia il principe; Rogozin se ne va.

Due settimane dopo Myskin e Nastas’ja stanno per sposarsi. Gavrila si dichiara ad Aglaja, ma viene respinto, e muore il padre di Kolja. Ippolit predice al principe che, poiché egli ha tolto a Rogozin Nastas’ja, questo ucciderà Aglaja, che Myskin confessa di amare, a suo modo.

Con l’appressarsi del matrimonio, Nastas’ja è sempre più spaventata dall’idea che Rogozin la uccida. Il giorno delle nozze però Nastas’ja, mentre sta per entrare in chiesa, vede Rogozin, gli corre incontro e gli chiede di portarla via. Rogozin la fa risalire in carrozza e la porta a San Pietroburgo.

Myskin riceve la notizia con la solita compostezza. Il giorno dopo segue i due a San Pietroburgo. Dopo averli cercati inutilmente facendo la spola fra la casa di Rogozin e quella di Nastas’ja, Rogozin lo avvicina e gli dà appuntamento a casa sua per poco dopo. Qui scopre il cadavere di Nastas’ja, uccisa da Rogozin stesso con il pugnale che aveva mostrato al principe precedentemente. I due passano insieme la notte: al mattino dopo vengono trovati uno, Rogozin, delirante, e l’altro, Myskin, impazzito nuovamente.

Rogozin è processato e condannato a quindici anni in Siberia. Ippolit muore due settimane dopo Nastas’ja. Aglaja si sposa con un emigrato polacco, un finto conte. Myskin torna in clinica in Svizzera.

Riduzioni e adattamenti cinematografici e televisivi

  • L’idiota, film diretto da Salvatore Aversano, e con Fernanda Fassy, Sergio Mari, Fernanda Negri Pouget (1919)
  • L’idiota (L’idiot), film diretto da Georges Lampin (1946)
  • L’idiota (Hakuchi), film diretto da Akira Kurosawa (1951)
  • L’idiota (1959), sceneggiato televisivo RAI, in sei puntate, diretto da Giacomo Vaccari e interpretato, fra gli altri, da Giorgio Albertazzi, Sergio Tofano, Gian Maria Volonté, Lina Volonghi e Anna Maria Guarnieri
  • Il ritorno dell’idiota (Návrat idiota), film per la televisione diretto da Sasa Gedeon; coproduzione Repubblica Ceca-Germania per Česká televize (1999)

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