La morte corre sul fiume, prima e unica regia di Charles Laughton. Tratto dall’omonimo romanzo di Davis Grubb, vede Robert Mitchum nei panni del pastore protestante (orco) Harry Powell, assassino di vedove per denaro. Ma i due figlioletti dell’ultima vittima, con l’aiuto di una "fata" gli daranno filo da torcere. Teatro Laboratorio

La fiaba è servita: 3 venerdì al Teatro Laboratorio


Teatro Scientifico in collaborazione con Adamo Dagradi e Dunya Carcasole

Dopo il successo di Cinema e Cibo, Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio torna a proporre la fruttuosa commistione di cinematografia e convivialità. Nasce così Il gusto del cinema, che per questa prima edizione, dal titolo

La fiaba è servita

morte corre sul fiume hate veronapropone tre riletture di fiabe e leggende. Al termine delle proiezioni si potranno commentare i film gustando un buffet. Il primo appuntamento è venerdì 8 novembre con La morte corre sul fiume, prima e unica regia di Charles Laughton. Tratto dall’omonimo romanzo di Davis Grubb, vede Robert Mitchum nei panni del pastore protestante (orco) Harry Powell, assassino di vedove per denaro. Ma i due figlioletti dell’ultima vittima, con l’aiuto di una “fata” gli daranno filo da torcere.

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La morte corre sul fiume (The Night of the Hunter) è un film del 1955 diretto da Charles Laughton.

Tratto dal romanzo omonimo The Night of the Hunter di Davis Grubb, è la prima e unica regia dell’attore Charles Laughton. Girato in poco più di un mese, ha una peculiare e fortemente caratterizzante fotografia in bianco e nero di Stanley Cortez al servizio dell’originale stile del regista, influenzato dal cinema espressionista tedesco e dal cinema scandinavo nell’attenzione maniacale per la posizione delle luci, ma anche dallo stile di David Wark Griffith.

Nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Trama

Il film si svolge nella Virginia degli anni trenta, lungo il fiume Ohio.

Ben Harper è condannato a morte per aver preso parte ad una rapina che ha provocato l’uccisione di due uomini. Prima di essere catturato, però, riesce a nascondere il bottino e ne rivela la posizione solo ai due figli, John e Pearl, di dieci e cinque anni. In prigione, Harper divide la cella con Harry Powell, un sedicente predicatore evangelico con la scritta “LOVE” tatuata sulle nocche della mano destra e “HATE” su quelle della sinistra. Questi tenta di estorcere ad Harper il nascondiglio del bottino ma l’unico indizio che riesce ad ottenere è una citazione della Bibbia che Harper mormora nel sonno: “e un bambino li condurrà”.

Sicuro che figli di Harper sono i soli a conoscere il nascondiglio del bottino Powell, dopo essere uscito di prigione, corteggia e sposa Willa, la vedova di Harper. Attraverso sottili intimidazioni e lusinghe cerca, allora, di indurre i bambini, soprattutto John, a rivelare dove si trova il denaro, ma questi che diffidano di lui non aprono bocca. Quando Willa smaschera il piano di Powell, questi la uccide e, minacciando John e Pearl, scopre il nascondiglio del denaro: la bambola di Pearl. Fortunatamente, i bambini scappano in una barca con i soldi. Spinti dalla corrente del fiume arrivano in una stalla dove si recano a dormire.

La mattina dopo ripercorrono il fiume finché non si addormentano. La barca si ferma sulla sponda del fiume dove trovano rifugio tra le braccia materne dell’anziana Rachel Cooper che li adotta. Powell riesce a trovarli, ma Rachel non si lascia abbindolare dal suo modo di fare tipico dell’ammaliatore di folle e vede ciò che lui è oltre l’apparenza.

Dopo un testa a testa con Rachel, la vera identità di Powell viene scoperta e questi, prima di essere arrestato, rischia il linciaggio da quella stessa folla che, affascinata dal suo carisma, lo aveva osannato.

Analisi

La morte corre sul fiume è un film decisamente espressionista sotto molteplici punti di vista, dalle trovate illuminotecniche alla recitazione degli attori, sino a similitudini e coincidenze con altri film cronologicamente espressionisti.

All’espressionismo richiama la sequenza in cui il vecchio scopre il cadavere di Willa legata all’auto sul fondo del fiume con i suoi capelli che si confondono con le alghe, ed interpretata volutamente sopra le righe da Shelley Winters. La famosa misoginia di Laughton mostra quasi tutte le figure femminili come ingenue e stupide, si salva solo Rachel, interpretata dall’attrice di film muto Lillian Gish. Film complesso e polifonico dove confluiscono più percorsi: la storia nera, il racconto infantile e fiabesco, ma anche l’accusa contro il fanatismo della religione cristiana nel sud degli Stati Uniti.

Probabilmente una delle migliori interpretazioni di Robert Mitchum, che sette anni dopo, ne Il promontorio della paura, vestirà nuovamente i panni di un personaggio molto simile. Laughton, a causa dell’insuccesso commerciale, non poté realizzare la sua trasposizione de Il nudo e il morto di Norman Mailer (film che fu poi girato da Raoul Walsh nel 1958).

Riferimenti in altre opere

Il film viene citato apertamente da Neil Jordan nel suo In compagnia dei lupi (1984).

La canzone “Night Of The Hunter”, contenuta nell album “This Is War” Dei Thirty Seconds to Mars racconta, in modo sommario, le vicende del film.

Locandina originale

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La rassegna prosegue venerdì 15 novembre con Ondine di Neil Jordan e venerdì 22 novembre con Hanna di Joe Wright.

Le proiezioni iniziano alle 21.

INGRESSO € 5, disabile + accompagnatore: 1 intero + 1 omaggio