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Innovisioni, 16 appuntamenti con l’Ordine degli Ingegneri


Ordine degli Ingegneri e Teatro Ristori
dal 1 aprile 2017, ore10
Ingresso libero

INNOVISIONI. Idee e progetti del tutto nuovi

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Nove convegni, due mostre documentarie su Verona e sulla sua trasformazione nel Novecento e un progetto fotografico “Città invisibili”, tre visite tecniche e il Talk evento Slidingdoors 2017 al teatro Ristori di Verona.

Tanti saranno gli appuntamenti della VI edizione di Open. Ingegneri aperti alla città, la rassegna culturale promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia e dal Collegio Ingegneri di Verona, che per l’edizione 2017 ha scelto il titolo “INNOVISIONI. Idee e progetti del tutto nuovi” a fare da filo conduttore ai sedici incontri che rilanciano temi multidisciplinari scaturiti dalle specifiche competenze delle Commissioni dell’Ordine.

IL TEMA: Innovisioni, di oggi e di ieri. L’anima del cambiamento.

Siamo andati alla ricerca di INNOVISIONI, ovvero di persone, progetti e idee che avessero insite la capacità di “PENSARE IL NUOVO” e di riconoscere e attuare “IL DEL TUTTO NUOVO”, attraverso quel guizzo creativo che è l’INGEGNO: sintesi di cultura, scienza, conoscenza e rivoluzionaria creatività. Convinti che la vera essenza del nuovo includa necessariamente anche ciò che torna, in una persistente tensione tra il voler essere totalmente discontinui rispetto ad una modernità che si vorrebbe superare e la necessità – “per ritrovarsi” – di rivolgersi necessariamente indietro.

Duplice dunque l’idea di fondo che la proposta sottende, doppio il binario di indagine percorso: da un lato la valorizzazione della multidisciplinarietà che contraddistingue le competenze specialistiche delle Commissioni dell’Ordine, dall’altro la ferma volontà di scoprire, valorizzare e raccontare un patrimonio di conoscenze che in terra veronese ha trovato origine e sviluppo.

«Da sei anni la proposta culturale promossa dagli Ingegneri di Verona – ha detto Ilaria Segala, ingegnere e coordinatore della rassegna Open -vuole essere un percorso culturale che guarda all’Innovazione senza dimenticare l’insegnamento dei Maestri del passato. Visioni, idee e progetti di oggi e di ieri che rappresentano o abbiano rappresentato un punto di svolta rivoluzionaria e uno snodo innovativo. Proponendo inoltre un affondo nella riscoperta e valorizzazione del capitale culturale veronese legato ai temi dell’urbanistica e dell’ingegneria».

IL CALENDARIO 2017: I CONVEGNI – Dalle tematiche ambientali e della sostenibilità energetica con Diego Rosso, professore associato alla “Henry Samueli School of Engineering” della Irvine University (UCI – California, USA), alle urgenze dell’industria 4.0 anche in un contesto di “impresa” familiare e cambio generazionale, dalla mobilità del futuro agli albori del primo PC con la Olivetti Programma 101, dalla figura di Giovanni Zenatello, tenore veronese e impresario teatrale che nel 1913 diede un apporto cruciale per la trasformazione dell’Arena di Verona in teatro d’opera, all’ingegnere Enrico Zeno Bernardi, inventore italiano del motore a scoppio fino con la preziosità di un quartiere come Veronetta e oltre.  Sarà un viaggio con affondi tra passato e futuro, a dimostrare come l’ingegneria attraversi tutti i campi del vivere quotidiano.

PRIMO APPUNTAMENTO – Ad aprire la nuova edizione di Open il prossimo sabato 1 aprile alle ore 10 nella sede dell’Ordine (Magazzino1, via Santa Teresa 12), il tema sempre attuale del cambio generazionale nelle imprese e nelle organizzazioni, ancorato alla nuova visione manageriale dettata dall’evoluzione digitale: uno sguardo attento soprattutto per al tessuto imprenditoriale veronese e veneto. Relatori saranno Franco Cesaro, titolare dello studio Cesaro e Associati di Fumane specializzato in consulenza e formazione per le imprese familiari, il notaio Lorenzo Salvatore e Stefano Renoffio, consulente aziendale.

LE MOSTRE – Tre saranno le Mostre – due documentarie e una più propriamente progettuale/creativa – che ci proporranno nuovi e originali sguardi sia sulla trasformazione di Verona, sia sulla capacità di ripensare lacittà come luogo di una memoria plurima, espressione di una variegata identità, da potersi riscrivere partendo da una volontà collettiva.

VERONA IN CANTIERE. Gli scatti fotografici dello Studio Oppi.

Berto Barbarani, con l’immancabile cappello calcato sugli occhi, guarda attento il cantiere ai sottoservizi e alle reti dei trasporti in Piazza delle Erbe. Degli anni Trenta, è uno dei tanti scatti inediti firmati dallo Studio fotografico Oppi che, attraverso il Comitato Rionale Filippini, ha lasciato un ricco patrimonio di immagini a raccontare la trasformazione urbana di Verona negli anni tra le due guerre.

Dai grandi lavori nell’area circostante ai Magazzini Generali a quelli di ordinaria manutenzione ai sottoservizi e alle reti dei trasporti in piazza Erbe e a Veronetta, dalla scala del territorio nella centrale elettrica di San Giovanni a quella dell’edificio del Palazzo dell’INA a Porta Nuova.  

«Con questa mostra andremo a valorizzare un patrimonio fotografico inedito e di grande qualità che racconta in maniera diversa le trasformazioni di Verona nella prima metà del Novecento – ha spiegato Angelo Bertolazzi, co-curatore delle Mostre Open. Sono stati cambiamenti piccoli e grandi che hanno segnato la via dell’innovazione: pensiamo all’impostazione delle infrastrutture, all’avvio dei trasporti, all’utilizzo dell’energia e alla nascita di importanti impianti industriali. Una nuova visione “quotidiana” della città di cui gli scatti fotografici dello Studio Oppi sono silenziosi testimoni e fonte di preziose indicazioni per il domani».

Verona e i progetti edilizi tra il 1920 e 1960

Un approccio singolare anche quello della seconda mostra dedicata a Verona e alla sua storia urbana e sociale, realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio di Stato di Verona, le associazioni AGILE e la sezione veronese di Italia Nostra e il Progetto Musa Antiqua. A “parlare” questa volta sono i documenti dell’Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette (U.D.I.D.) di Verona, inseriti nel fondo del Catasto Italiano (1906-1961). Sono 2400 circa i progetti edilizi – residenziali e pubblici – censiti: in esposizione troveremo elaborati grafici, fotografie e dichiarazioni originali di agibilità di progetti realizzati tra il 1922 e il 1959. Documenti che oggi possono integrare l’archivio dell’Edilizia privata del Comune di Verona, del quale, a seguito dei danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale, è andato perduto il materiale antecedente il 1945.

«Le novità dell’approccio documentario al materiale del fondo sono essenzialmente due – spiegano i co-curatori Roberto Mazzei, Direttore Archivio di Stato di Verona e Michele De Mori, architetto e presidente associazione Agile -. L’una sul fronte dell’accessibilità alla consultazione offerta dall’Archivio di Stato che ha aperto le porte ad un lavoro di equipe di più associazioni e questo nella direzione di rendere il patrimonio sempre più fruibile per un ampio pubblico. Sul versante propriamente contenutistico, le associazioni hanno messo mano a un fondo che era già stato reso pubblico dalla Soprintendenza di Verona nei primi anni Novanta ma che non aveva ancora trovato un ordine preciso di consultazione. Ora, i progetti edilizi presi in esame sono stati censiti e classificati dando vita ad una tabella facilmente consultabile anche in versione digitale con tutti i dati utili per una ricerca puntuale e veloce: dal nome del proprietario al progettista, all’anno di costruzione, ai dati catastali. Un lavoro che va a beneficio dei cittadini, degli studiosi e, in particolare, del Comune che potrà così colmare parte della documentazione mancante nell’Archivio dell’Edilizia Privata ante 1945».

 LE CITTA’ INVISIBILI, progetto fotografico di Paolo Parma (2016).

«Che cos’è una città? Quante città è, allora, una città? Ma quali e quanti sguardi, quanti vissuti personali restano inattivi, ignorati come zone morte? Spesso la città che non è, ci appare più nostra di quella attuale e reale, divenuta invece incomprensibile, estranea, invisibile…».

A chiudere il percorso espositivo di Open6 la mostra fotografica CITTA’ INVISIBILI, un progetto di Paolo Parma (2016), ingegnere e fotografo veronese, dove la città che non è prende forma in un gioco di ombre tra finzione e realtà. Una visione tutta da scrivere nella mutabilità degli oggetti che nel cono d’ombra si rivestono di nuove forme e identità.

IL TALKS SLIDINGDOORS 2017 Giunto alla terza edizione l’evento Talk Slidingdoors proporrà storie di INNOVATORI che nel cercare il nuovo hanno saputo fermarsi, “tornare indietro” e porre una domanda di senso su se stessi, sulla realtà, su ciò che quotidianamente facciamo e produciamo. E su come lo stiamo facendo.

Al Teatro Ristori – domenica 22 ottobre alle ore 17 – voce a protagonisti della comunicazione, della scienza, della tecnica, dell’arte, della filosofia, della musica, della letteratura, dell’impresa, delle professioni. Un’occasione per ascoltare e conoscere nuove risposte e prospettive. Storie appassionanti di quanti hanno abbracciato nuove visioni.

LE VISITE TECNICHE – Acqua, sostenibilità e mobilità. Tre parole, per tre visite tecniche all’insegna della scoperta di un patrimonio di eccellenza. Dall’Ecomuseo dell’energia pulita lungo gli argini dei canali che alimentano le centrali idroelettriche nella zona sud-est di Verona con l’adesione all’iniziativa EnerGita nell’ambito del Festival della bicicletta promosso dal Comune di Verona; al percorso per Veronetta seguendo i segni d’acqua del Fiumicello e dell’Acquedotto Romano, fino alla visita guidata al Museo Nicolis dove potremo visionare alcune invenzioni dell’ingegnere veronese Zeno Bernardi, genio della meccanica.

 

Gli eventi sono pubblici. Aggiornamenti su possibili variazioni date al sito: www.ingegneriverona.it