In occasione del Bicentenario Verdiano l'Arena di Verona celebra il maestro con la Messa da Requiem, suonata da Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona e Orchestra e Coro della Fondazione La Fenice di Venezia. Opera lirica

In Arena tra opera e musical


Lo spettacolo sta per iniziare

Arena di Verona, 1 giugno 2014, ore 20.30

Anastacia, Massimo Ranieri, Il Volo, Ted Neeley, Riccardo Cocciante e la stella della lirica internazionale Vittorio Grigolo festeggeranno l’Arena di Verona, conduce Antonella Clerici.

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Saranno rappresentati i momenti più conosciuti e suggestivi tratti dalle opere del FESTIVAL 2014, CARMEN, AIDA, TURANDOT, UN BALLO IN MASCHERA, MADAMA BUTTERFLY e ROMEO ET JULIETTE

Con la partecipazione di oltre 50 ballerini saranno rappresentati, alcuni quadri indimenticabili di JESUS CHRIST SUPERSTAR, con il leggendario protagonista Ted Neeley, nell’anno delle celebrazioni per i “40anni” dall’uscita del film, e di NOTRE DAME DE PARIS, con l’eccezionale presenza sul palcoscenico dell’autore Riccardo Cocciante. Massimo Ranieri, Il Volo e Anastacia si esibiranno in performance uniche accompagnati dall’Orchestra dell’Arena di Verona.

EVENTO. Successo per lo spettacolo di lirica e pop all’Arena di Verona

Nella grande festa
di musica popolare
Fo difende il Papa

Daniela Bruna Adami

Applauditissimi Anastacia con Il Volo, Cocciante, Neeley, Grigolo. Il Premio Nobel elogia Francesco: «Io ateo, devo farlo: è aggredito dai poteri forti»

lunedì 02 giugno 2014 SPETTACOLI, pagina 50

La grande festa della musica popolare, in diretta Rai1 in Eurovisione dall’Arena di Verona, inizia dalla Carmen, colorata e spettacolare opera di Bizet, ma anche tragedia d’amore. E a proposito d’amore, ecco subito dopo Massimo Ranieri che canta Perdere l’amore. Due facce della musica popolare, quelle che Lo spettacolo sta per iniziare unisce in un evento che più popolare non si può, capace di accontentare i gusti di tutti. Perché se è vero che deve promuovere l’imminente stagione lirica, lo fa anche attraverso star internazionali, mescolate alle più famose romanze liriche e agli allestimenti più di effetto, come Aida nella versione del Centenario firmata da La Fura dels Baus, che ha dato una ventata di modernità all’opera che inaugurò il festival nel 1913. Non servono neppure le scenografie, bastano i giochi di luci lungo i gradoni. E lo sposalizio tra lirica e pop conclude anche la serata, con il tenore Vittorio Grigolo e Massimo Ranieri in Torna a Surriento.
Per non farsi mancare niente, in tempi di talent televisivi, anche qui una gara: di tenori, visto il luogo. Al televoto la spuntano Alessandro Fantoni e Raffaele Abete che avrano un contratto in Arena. Applauditissimo un altro giovane talento, Giovanni Andrea Zanon, violinista prodigio, quindicenne, in una fantasia dalla Carmen.
Dopo il tripudio di fazzoletti bianchi per l’arrivo di Escamillo (la stessa scena dello scorso anno), il composto coro muto da Madama Butterfly e la meravigliosa Hui He in Un bel dì vedremo.
Da un mito all’altro: Jesus Christ Superstar, il musical che nel 1973 diventò un film «rivoluzionario», come dice Antonella Clerici, sempre perfetta padrona di casa. Ted Neeley è tornato a impersonare Gesù in I only want to say, la scena del Getsemani, con i suoi acuti che, confessa, mantiene con una vita «senza fumo, senza vizi». Tornerà il 12 ottobre con l’intero musical.
Neanche il tempo di riprendersi dall’emozione, ecco che tocca ad Anastacia con il giovanissimo trio Il Volo in Io che non vivo un’ora senza te e O sole mio, lei in inglese i tenorini in italiano. I tre stanno per partire in tournée negli Stati Uniti e Canada. «Sono onorata di cantare con questi talenti, e così giovani», dice Anastacia prima di proporre il suo singolo Stupid little things con l’orchestra areniana diretta da Julian Kovatchev. Una voce straordinaria. Come quella di Vittorio Grigolo, «the Italian tenor» come lo chiamano in America, in Una furtiva lagrima dall’Elisir d’amore. Anche lui sta per partire per l’estero, ma prima «canterò anche per il papa Francesco, persona straordinaria».
E a proposito di Francesco, Dario Fo, mentre pubblicizza il suo libro Lu santo jullare Franzesco, e lo spettacolo che sarà su Rai1 il 22 giugno, racconta di Francesco, ma quale? Il santo o il papa? «Non pensavo di parlare del papa, io che sono ateo, marxista, leninista e seguace di Darwin, mi trovo paradossalmente a difendere il rappresentante massimo della chiesa cattolica. Ma alcuni spietati commenti che ho sentito fare da un intellettuale moderatamente moderato, mi hanno indignato: ha detto che il papa, che veste sciattamente e rifiuta gli appartamenti papali, è un furbacchione, che la sua è una strategia pubblicitaria». Perché questo linciaggio? Perché, spiega Fo, papa Francesco ha attaccato il mondo degli affari, le banche, l’avidità dei poteri forti, i corrotti. L’Arena intera si alza in piedi. E il Premio Nobel si ferma ad ascoltare il soprano Chiara Angella in Casta Diva, «una delle romanze preferite di Franca Rame» spiega.
L’opera popolare è anche quella moderna di Riccardo Cocciante, Notre Dame de Paris, che tanto successo ha avuto proprio in Arena, qui cantato nelle diverse lingue degli interpreti, con finale dello stesso Cocciante a cappella. Che annuncia che il suo Romeo e Giulietta ripartirà da Verona il prossimo anno. Non manca intanto quello di Gounod, con Francesco Verna, Cristian Ricci, Romano Dal Zovo e Grigolo, e neppure una parentesi si danza classica, con il Lago dei cigni di Renato Zanella.