Sabato 27 settembre 2014 alle ore 18,00 presso il Circolo Ufficiali a Castelvecchio, alla presentazione del film "Il Fuoco sopra gli Angeli", presentato alFestival di Venezia , di Mauro Vittorio Quattrina, che racconta della strage di 642 persone ad Oradour-sur-Glane (Francia) del 10 giugno 1944 dove perirono anche nove Italiani emigranti, fra cui otto di origine Padovana. Film Documentario estremamente importante da essere preso come base per la riapertura delle indagini da parte della Procura Militare di Roma, Dott. De Paolis, e ha visto l'interessamento della Presidenza della Repubblica Francese. Gratis a Verona

Il fuoco sopra gli angeli


Sabato 27 settembre 2014 alle ore 18,00 presso il Circolo Ufficiali a Castelvecchio, alla presentazione del film Il Fuoco sopra gli Angeli

, presentato al Festival di Venezia , di Mauro Vittorio Quattrina, che racconta della strage di 642 persone ad Oradour-sur-Glane (Francia) del 10 giugno 1944 dove perirono anche nove Italiani emigranti, fra cui otto di origine Padovana.
Film Documentario estremamente importante da essere preso come base per la riapertura delle indagini da parte della Procura Militare di Roma, Dott. De Paolis, e ha visto l’interessamento della Presidenza della Repubblica Francese.

CIRCOLO UFFICIALI. Sabato «Il fuoco sopra gli angeli. 10 giugno 1944» del regista Quattrina

Madre e sette dei nove figli uccisi
dalle SS. Docu-film per ricordare

Giuseppe Corrà

Emigrati dal Padovano, furono tra le vittime di Oradour-sur-Glane

giovedì 25 settembre 2014 SPETTACOLI, pagina 58

Una famiglia di emigranti padovani trucidata in Francia dai nazisti insieme ad altre seicento e più persone. Il dramma di una madre italiana emigrata in Francia e uccisa nella chiesa del paese mentre, insieme alle donne e ai bambini del villaggio di Oradour-sur-Glane, teneva stretti a sé sette dei suoi nove figli.
Dopo quasi settant’anni, grazie al regista veronese Mauro Vittorio Quattrina, questi tragici fatti di emigrazione e di guerra tornano giustamente ribalta: a essi il regista, che con impegno e capacità continua a scavare nelle pieghe della storia per portare alla luce fatti trascurati o dimenticati, spesso anche per colpevole silenzio, ha dedicato molto del proprio tempo e del proprio impegno. Così, dopo più di un anno e mezzo di lavoro, è nato il docu-film Il fuoco sopra gli angeli. 10 giugno 1944 in cui Quattrina riporta alla memoria collettiva la strage perpetrata dalle SS a Oradour-sur-Glane, paese del dipartimento dell’Alta Vienne, nella regione di Limoges, nel sudovest della Francia. E lo fa attraverso la presentazione di una storia i-nedita di emigranti italiani che avevano lasciato la propria terra in cerca di fortuna.
Alla fine degli anni Venti furono moltissimi i veneti che partirono verso gli Stati Uniti, facendo tappa a Bordeaux. Tra loro c’erano Lucia Zoccarato e suo marito Giuseppe Antonio Miozzo. Essi, però, decisero di fermarsi a Le Brandes, una fattoria all’interno dei confini comunali di Oradour. Una scelta che si dimostrò per loro fatale. Infatti, se solo avessero deciso di andare ad abitare un po’ più in là, non sarebbero state vittime della rappresaglia nazista del 10 giugno 1944 a Oradour.
Il frutto del lavoro di Quattrina su questi eventi, durato un anno e mezzo e che ha portato la Procura militare di Roma ad aprire un’inchiesta sul crimine di guerra compiuto ad Oradour-sur-Glane, sarà presentato in prima nazionale sabato alle 18 al Circolo ufficiali di Castelvecchio.
Responsabile di quel massacro di 642 persone fu il reggimento Der Fuhrer della 2a divisione corazzata SS Das Reich, comandata dal Brigadeführer Heinz Lammerding. Nei giorni precedenti questa divisione tedesca aveva subito diversi attacchi da parte dei partigiani francesi. In uno di essi era stato rapito un ufficiale tedesco che, dopo alcuni giorni, venne ucciso. La sua morte fu scoperta il 9 giugno e scattò la rappresaglia che colpì anche Lucia Zoccarato e sette dei suoi nove figli. Lucia era emigrata in Francia nel 1927 insieme a Giuseppe, che scampò al massacro solo perché si trovava prigioniero in Germania. Due ragazze dei suoi nove figli rimasero in vita perché lavoravano fuori paese. La famiglia Miozzo-Zoccarato era originaria di San Giorgio delle Pertiche, nel Padovano.
Il paese di Oradour-sur-Glane dopo la guerra non venne più ricostruito, ma per decisione di Charle De Gaulle fu lasciato così com’era stato ridotto dalla violenza nazista quale museo memoriale all’aperto degli orrori perpetrati dall’uomo contro il proprio simile.
I responsabili ancora in vita del massacro vennero giudicati nel 1953 dal tribunale di Bordeaux: due furono i condannati a morte, dodici ai lavori forzati, sei a varie pene detentive.
Quattrina in Francia ha potuto parlare anche con le nipoti di Lucia Zoccarato, recuperando i racconti delle loro mamme, uniche superstiti della famiglia con il padre).