film-festival-della-lessinia Fuori mura

Il Film Festival della Lessinia compie 20 anni


XX Film Festival della Lessinia

Teatro di Cerro Veronese (accessibile alle carrozzine)
23-30 agosto 2014

Il Film Festival della Lessinia è, in Italia, l’unico concorso cinematografico internazionale esclusivamente dedicato a cortomegraggi, documentari, lungometraggi e film di animazione sulla vita, la storia e le tradizioni in montagna. Nato nel 1995, su iniziativa dell’associazione Cimbri della Lessinia, come rassegna videografica dedicata alle montagne veronesi, il Film Festival ha via via allargato il suo interesse alle montagne di tutto il mondo, escludendo per regolamento le opere dedicate allo sport e all’alpinismo.

Tenutosi 1995 a Bosco Chiesanuova e nel 1996 a Erbezzo, il Film Festival della Lessinia è stato ospitato dal 1997 al 2006 dal paese di Cerro Veronese, dove si è affermato come concorso cinematografico prima nazionale e poi internazionale. Dal 2007 la sede ufficiale del Film Festival della Lessinia è Bosco Chiesanuova.

Le proiezioni si svolgono, nel corso di 9 giornate, tra la penultima e l’ultima settimana di agosto, presso il Teatro Vittoria. Al programma cinematografico fanno da contorno eventi speciali, retrospettive, ospiti internazionali, mostre, incontri, dibattiti, concerti e altre iniziative sul tema della vita, la storia e le tradizioni in montagna.

Dal 1997 il Film Festival della Lessinia è guidato dal direttore artistico Alessandro Anderloni.

Programma del Film Festival della Lessinia 2014

Tutti i film del Festival in ordine alfabetico

Programma del Festival in formato pdfffdl

FILMFESTIVAL DELLA LESSINIA. Inizia oggi la rassegna: in concorso opere da America Latina, Nepal, Armenia, Kazakistan e Corea del Sud

Vent’anni di cinema «in montagna»
Storie e voci di mondi vicini e lontani

A Bosco Chiesanuova un’edizione record con 83 film da 34 Paesi di ogni continente e 25 anteprime

Ora si saprà se la rassegna ha un futuro

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 29

È bello avere vent’anni! Per un uomo è l’età della giovinezza, per un Festival quella della maturità.
Il Film Festival della Lessinia si è formato una personalità che lo rende riconoscibile. Si è ritagliato lo spazio prezioso della credibilità, costruito con pazienza e impegno, a piccoli e lenti passi, come si percorre un sentiero di montagna.
In questi ultimi anni la rassegna di Cerro e di Bosco Chiesanuova poi ha investito soprattutto nella ricerca, andando in giro per il mondo a scoprire storie per portarle poi qui su, in Lessinia.
Ora, nel suo ventesimo «compleanno», invita il suo pubblico a fare altrettanto: a mettersi alla ricerca e a percorrere il proprio sentiero di scoperta dentro il vasto programma della ventesima edizione. Ognuno troverà i film del genere che ama, quelli che riconosce come propri.
Gli appassionati di documentari godranno di un viaggio in mondi e culture lontane e di tante storie fatte di lotta per la dignità del vivere sulle montagne; gli amanti dei cortometraggi si troveranno di fronte a opere di tanti giovani registi (e una notte sarà tutta dedicata a chi preferisce i «corti»); i bambini e gli adolescenti potranno approfittare di un ricchissimo programma di laboratori al mattino e di film nel pomeriggio; gli amanti della neve potranno partire per un viaggio affascinante nel bianco. E gli affezionati del Festival, o chi vorrà riviverne la storia, troveranno la retrospettiva «Lessinia 20» con il meglio di questi venti anni di FfdL.
Ci sarà così lo spazio per guardare indietro. Il Festival, nei dieci anni a Cerro Veronese è cresciuto, come un bambino curioso che scopre la vita.
Ha scelto di dedicarsi prima alle lingue e alle culture minoritarie e poi di votarsi interamente alla vita in montagna.
Approdato a Bosco Chiesanuova, otto anni fa, si è formato, come un ragazzo sui banchi della scuola e della vita. Ora è come se fosse un giovane in cerca del suo futuro, e come tanti giovani lo vede incerto e precario.
È stato un azzardo credere in un evento cinematografico internazionale di tale portata in Lessinia.
Un tale programma – dieci giorni di film, di ospiti e incontri, di vita nella Piazza del Festival; la prima giornata ufficiale oggi – rendono indispensabile quella stabilità organizzativa e finanziaria che da anni il Festival tenta di costruire.
Un team splendido, appassionato e cocciuto ci ha messo lavoro e professionalità. Gli sponsor e i sostenitori privati un coinvolgimento che è sempre andato al di là di quello finanziario. Le istituzioni pubbliche camminano sulle sabbie mobili di un’instabilità di anno in anno crescente e i loro sforzi non bastano.
Se è bello avere vent’anni, vent’anni è anche il tempo delle scelte.
In questi giorni vivremo il Festival con gli spettatori, gli ospiti e i giornalisti. E raccoglieremo il loro sentire.
Con la stessa determinazione e passione che ci ha portato fin qui, capiremo su quale sentiero incamminarci.
Buon futuro, Film Festival della Lessinia!

LE PROIEZIONI. Oggi si alza il sipario sull’edizione del ventennale della rassegna . Il 28 ci sarà la notte dei cortometraggi

La dura vita sulle montagne
«dove il progresso è nemico»

Vittorio Zambaldo

Il direttore artistico Anderloni: «Le opere in concorso parlano della lotta di chi vive sulle terre alte contro la tecnologia che distrugge gli equilibri e danneggia la natura»

Vent’anni di Film Festival della Lessinia (Ffdl) è un record di longevità fra le rassegne in Veneto, secondo dopo la Mostra del cinema di Venezia.
Ma è anche un contributo importante di cultura e partecipazione che indica Il Festival, su cui si alza il sipario a Bosco Chiesanuova da oggi al 30 agosto, come l’edizione più partecipata in questi due decenni per numero di film, oltre ogni record precedente: 83 opere in programma con 25 anteprime italiane per 52 ore totali di proiezione distribuite su 9 giorni a rappresentare 34 paesi di ogni continente e 28 film in concorso per contendersi i premi più ambiti: le statuette Lessinia d’oro e d’argento.
Proiezioni quasi non stop alle 11, alle 16, alle 18, alle 21 e, per «La notte corta» di giovedì 28 agosto, anche alle 23.
Basta scorrere la lista delle nazionalità per rendersi conto che il programma non è soltanto geograficamente ampio, ma esplora cinematografie emergenti e poco frequentate, come quelle del Nepal, dell’Armenia, del Kazakistan, della Corea del Sud e del Sudafrica. Massiccia la presenza di opere sudamericane dal Cile, al Perù e naturalmente dall’Argentina e dal Brasile.
Dall’Europa emergono quest’anno le produzioni scandinave, in particolare quelle dalla Norvegia, che è rappresentata con ben sei opere. Ma non è trascurata la Russia, la Cina e, dall’altra parte dell’Oceano, il Canada e gli Usa.
Sembra ieri quando il Ffdl aprì gli occhi: vent’anni fa era l’ultimo nato, il più giovane e il più piccolo, concepito da un manipolo di volonterosi ma portatori di una grande intuizione. Fu il regista e documentarista Mario Pigozzi a suggerire a Piero Piazzola, allora presidente del Curatorium Cimbricum Veronense, l’idea del Festival e la realizzarono con quanto avevano a disposizione, con il passaparola fra gli amici e quanti sapevano interessati al mondo dei video.
Un giovanissimo Alessandro Anderloni fu chiamato a presentare la cerimonia di premiazione della prima edizione del 1995, proprio a Bosco Chiesanuova. L’anno successivo Ugo Brusaporco, a Erbezzo, ebbe l’intuizione e il coraggio di aprire il Festival ai parchi naturali. Dal terzo anno, a Cerro, la direzione artistica della rassegna fu affidata ad Anderloni a cui si affiancò Giancarlo Corradi che ancora oggi guida l’organizzazione come presidente dell’associazione Film Festival della Lessinia.
Con il nuovo presidente del Curatorium, Vito Massalongo, il Festival si trasferì dalla tredicesima edizione a Bosco Chiesanuova, dove è rimasto negli ultimi sette anni ed è diventato la realtà che oggi conosciamo, grazie alla collaborazione di un team di giovani appassionati e competenti, tutti volontari e volontarie.
«Furono tre i momenti di snodo per arrivare al programma di questa ventesima edizione», riassume Anderloni. «L’apertura alle lingue e alle culture minoritarie delle Alpi; la perentoria esclusione dal regolamento di film e video che trattassero di sport e alpinismo e la ricerca internazionale, di cui tutti abbiamo avuto consapevolezza dell’importanza».
A giudicare i 28 film in concorso – suddivisi nelle categorie documentari, cortometraggi, film a soggetto e film d’animazione – ci sarà una giuria internazionale composta da un membro in rappresentanza di ciascuna delle giurie delle ultime sette edizioni che si sono svolte a Bosco Chiesanuova. «Mai come quest’anno i soggetti dei film ci interrogano sulla problematicità di vivere in montagna e di confrontarsi con un mondo altro, a volte sconosciuto, altre volte pericoloso, perfino ostile», rileva Anderloni. «È un mondo che, quasi sempre, ha il nome di progresso. Siano i pozzi petroliferi, le cave, le dighe, la tecnologia, l’inquinamento o le leggi, il cosiddetto progresso viene a rompere gli equilibri della montagna e a fare, immancabilmente, danni alla natura, alle cose e alle persone. E si scopre così che la montagna vive meglio laddove la lasciano in pace, non la disturbano quando dorme sotto una coltre di neve».
Sostengono il Film Festival della Lessinia le Cantine Bertani, la Cassa rurale Bassa Vallagarina e la Fondazione Cariverona, con il Consorzio del Formaggio Monte Veronese Dop partner organizzativo.
Partner istituzionali: il Comune di Bosco Chiesanuova, la Regione, la Provincia attraverso l’assessorato alla Cultura, la Comunità Montana della Lessinia, la Camera di commercio.

Meteorologi, esploratori scrittori e colonizzatori

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 30

Le 20 edizioni del Film Festival della Lessinia si sono sempre caratterizzate per la presenza di ospiti che hanno saputo far crescere e approfondire l’interesse attorno a uno specifico tema che di anno in anno viene proposto.
La sequenza di quest’anno è stata aperta ieri da Davide Sapienza con un omaggio a Jack London. Luca Mercalli, climatologo e volto noto della Rai, racconterà la neve e il suo futuro. Lo scrittore Fabio Chiocchetti con il suo nuovo romanzo «I misteri del Cjaslir», parlerà di guerre di religione sulle montagne ladine. La storia di Virgilio Grossule (1871 – 1924) partito da Bosco Chiesanuova, per esser medico, esploratore amministratore e magistrato nel Congo della grande colonizzazione belga che ha fatto 8 milioni di morti, sarà raccontata padre Venanzio Milani e da Claudio Gallo. Il diario e le preziose fotografie di Grossule, raccolte da Bartolo Fracaroli, saranno in mostra al Festival.
Elena Dak ha seguito una carovana di tuareg nel 2005 dando poi vita al libro «La carovana del sale» (Corbaccio) che presenterà insieme con Ursula Swoboda.
Claudio Zanini, scrittore di Bosco Chiesanuova, parlerà del suo nuovo libro «Michelino va in montagna», una favola per bambini di ogni età per imparare a riconoscere gli animali. Poi Giancarlo Ferron converserà «Di orsi, di lupi e di altri “nemici” dell’uomo» in dialogo con Alessandro Anderloni, mostrando immagini dal suo ricchissimo archivio fotografico.V.Z

La neve, protagonista silenziosa e immacolata

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 31

Ogni anno il Film Festival della Lessinia propone un tema attorno al quale si cerca la miglior cinematografia e crescono iniziative e programmi. Protagonista silenziosa fin dalla sua prima edizione, alla neve è dedicato quest’anno un filone centrato su sei film capaci di disegnare un percorso che accarezza il tema. La neve torna anche in molti film in concorso ed è protagonista assoluta del cortometraggio norvegese di Hans Otto Nicolayssen e dell’animazione slovacca di Ivana Sebestova, entrambi intitolati «Neve». Nella prima un fonico tenta di registrare il rumore dei fiocchi che cadono, nella seconda un innamorato cerca non l’amore ma il fiocco di neve perfetto. Anche Toni, protagonista de «La prima neve» di Andrea Segre, è inconsapevolmente alla ricerca della neve. Il documentario «Under snow» (Sotto la neve), della tedesca Ulrike Ottinger, racconta invece la neve perenne, una presenza costante nella vita degli abitanti della regione giapponese dell’Ichigo che hanno venti parole per nominarla. L’austero potere della natura si manifesta ne «La quinta stagione» dei registi Peter Brosens e Jessica Woodworth che raccontano di una neve e un inverno che non se ne vogliono andare. Tornerà poi il sorriso percorrendo le piste da sci di «Lettere d’amore dall’Engadina», di Luis Trenker, una commedia che, settant’anni dopo, appare a tratti ingenua, ma dove è significativo proprio il ruolo della neve che diventa complice giocosa del divertimento.
Nonostante le avversità dell’impresa, il sorriso appare anche sui visi degli operai de «La pattuglia di Passo San Giacomo», di un giovanissimo Ermanno Olmi che con la neve si è cimentato per la prima volta in questo cortometraggio del 1954, per tornarci ne «Il tempo si è fermato» (1958) e con il nuovo «Torneranno i prati».
Infine, in «Snijeg» di Aida Begi, vincitore di un prestigioso premio a Cannes, la neve è di nuovo il simbolo dell’attesa. Presto arriverà l’inverno e un piccolo villaggio della Bosnia, abitato da sole donne, verrà isolato. L’arrivo della neve è inevitabile ma essa porterà anche una dolce serenità ad un paese martoriato dalla guerra, ritrovando l’antico ritmo delle stagioni.V.Z.

FILM E LABORATORI. Una vasta sezione speciale con 18 proiezioni tutta dedicata agli under 14

L’età dell’adolescenza
I ragazzi sullo schermo

Dalle ultime produzioni Disney al classico «Belle et Sébastien» Workshop per bimbi e non solo con disegni, stoffe , cibo e stampe

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 31

Negli ultimi anni il Film Festival della Lessinia ha dedicato sempre maggiore attenzione alla programmazione per i bambini e i ragazzi racchiusa nella sezione FFDL+.
Sono diciotto i film di questa sezione dedicati ai bambini e ai ragazzi, suddivisi nelle fasce d’età 3+, 5+ e 10+.
Con uno sforzo davvero straordinario il Film Festival della Lessinia cerca, nella produzione di ogni angolo del mondo, animazioni e cortometraggi inerenti al tema della montagna da presentare ai più giovani spettatori.
L’attenzione particolare all’età e ai complessi passaggi dell’adolescenza fa di questa sezione il fiore all’occhiello del Film Festival della Lessinia.
Sono film interessanti non solo per i bambini e i ragazzi, ma che andrebbero visti anche dagli adulti, con anteprime italiane altrimenti impossibili da trovare, sul grande schermo e non solo.
Non potevano mancare naturalmente le ultime novità di quest’anno come «Frozen», nuova produzione della Walt Disney, e «Belle et Sébastienne», nella nuova versione di Nicolas Vanier.
Ma la sezione FFDL+ non presenta solo film: è anche una ricca proposta di laboratori suddivisi per fasce d’età e che sono occasioni per apprendere e sperimentare, con tematiche legate in particolare alla neve, che è il tema sul quale si concentra questa edizione del Film Festival. Si va dalla lavorazione della lana della pecora Brogna alle erbe medicinali, dalla pittura alla messa in scena di fiabe.
Per tutti i laboratori è obbligatoria l’iscrizione all’Ufficio Iat, nella galleria di piazza Chiesa (telefono 045-7050088). Con l’associazione Materille si scoprirà da dove arriva tutta la neve che cade: i bambini lo capiranno mettendo in scena la fiaba della Fata Piumetta.
La neve si può disegnare e stampare grazie all’arte di ornare i tessuti e la carta con il block printing, la tecnica di decorazione con timbri di legno indiani intagliati a mano. Il laboratorio è curato dalla cooperativa «Le rondini» per un commercio equo e solidale.
I fiocchi di neve sono come fiocchi di lana cardata e pettinata. I bambini imparano a cardare e a pettinare la lana con i loro piccoli telai, seguiti da Margherita Carra che per prima ha coltivato questa passione con la lana della pecora Brogna della Lessinia.
Valentina De Togni seguirà un laboratorio di disegno in cui i bambini sono chiamati a disegnare e colorare i personaggi dei film della sezione a loro dedicata. Le opere ottenute saranno esposte nello spazio giochi della Piazza del Festival.
Esther Weber guiderà i bambini a sperimentare la tecnica di lavorazione del feltro con l’acqua, per creare ognuno la propria «sfera del tesoro».
Con la cooperativa sociale centro di lavoro San Giovanni Calabria si imparerà a distinguere il colore della menta, com’è e come potrà diventare. Ai bambini del laboratorio sarà insegnato a creare i propri colori e a colorare fogli di carta, ma anche cibo e bevande.
Le sfere di neve che ci hanno affascinato tutti da bambini si possono costruire con l’aiuto dell’associazione Materille, così anche ad agosto potrà nevicare capovolgendo la sfera.
Infine con una tecnica molto speciale e curiosa, di cui è maestra Stefania Vinello, si potrà dipingere la neve.V.Z.

Biglietti e abbonamenti
sconti, riduzioni e orari

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 31

Costa 5 euro il biglietto per le proiezioni di un pomeriggio o di una serata, ridotto a 3 euro per bambini e ragazzi fino a 14 anni. Conviene l’abbonamento a 50 euro per tutto il festival. La rassegna è tra le iniziative oggetto della convenzione tra Provincia ed Esu che consente agli studenti universitari, dell’Accademia belle arti e del Conservatorio di acquistare l’abbonamento a soli 30 euro e ricevere in omaggio il catalogo della rassegna. La prevendita dei biglietti è al teatro Vittoria tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 23 (telefono 045-7050789; info@ffdl.it). Altri punti vendita sono al Musical Box di Verona, al Music Play di San Bonifacio e al Music Shop di Nogara. L’Osteria del Festival è aperta tutti i giorni dalle 10.30 all’1 di notte, con servizio di bar e caffetteria, taglieri del Salumificio di Bosco, formaggi del consorzio Monte Veronese Dop e una vasta selezione di vini della Cantina Bertani e aperitivi della casa.
È possibile pranzare e cenare con primi, secondi, contorni e dolci della gastronomia «Lo Scrigno del buongustaio» dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19 alle 22

LA RETROSPETTIVA. In «Lessinia 20» la storia parallela della rassegna

I diciannove film di un ventennio tutto in alta quota

I premiati e le opere più memorabili: dal vincitore del ’95 «Eppur son stelle nella cenere» al recente «Der Imker» e al film svizzero di culto «L’è uscìa»

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 32

La retrospettiva «Lessinia 20» raccoglie una serie imperdibile di proiezioni: 19 film, uno per ognuna delle passate edizioni del Festival. Non sono necessariamente i film vincitori di ciascun anno, perché ci sono film che pur arrivando di rincalzo nel giudizio della giuria tecnica, sono rimasti nel ricordo collettivo.
Apre Massimo Maimeri, un giovane regista non professionista che con il suo «Eppur son stelle nella cenere» (1995) avviò la serie dei premiati. Il cortometraggio di Carlo Malacchini «Una macchina ad acqua», è del ’96. Poi venne l’apertura dai Monti Lessini alle altre regioni alpine con Caserando (Trentino Alto Adige, 1997) di Claudio Redolfi e «Riposino in pace» (Piemonte, 1998) di Fredo Valla. «Fregole» di Nerina Poggese è del 1999 e la sua storia rende omaggio a Cerro dove il Festival per dieci anni crebbe e divenne uno dei principali appuntamenti dedicati al cinema di montagna. Nel 2000 trionfò lo svizzero Urs Frey con il suo «L’è uscìa», da annoverare tra i migliori film proposti in Lessinia.
Nel 2001 il successo andò a Sandro Gastinelli e a sua moglie Marzia Pellegrino, i registi più presenti al Festival, per il cortometraggio «Arriverà il sole», primo di una serie di altri lavori che li vedranno ancora sul podio. Così fece Renato Morelli, raccontando la storia del pittore Gianluigi Rocca, protagonista dell’acclamato vincitore del 2002, «Il guardiano dei segni».
Il Festival ha dato spazio anche a registi giovani come Alberto Cogo e Guido Ostanel, vincitori con «Recinti» nel 2003. Un’altra storia di uno «sconosciuto», ma dal valore universale, è «Centovalli, la voglia di restare» di Mirto Storni, fuori concorso nel 2004.
L’anno successivo una produzione tedesca e statunitense, «The devil’s miner» di Richard Ladkani e Kief Davidson, dedicata ai bambini minatori in Bolivia, segnò la definitiva apertura del Festival alle montagne di tutto il mondo, anche se proprio nel 2005 con «Lessinia – Inverni lontani» di Giorgio Pirana, l’altopiano tornò protagonista.
Nel 2006, anno di trasferimento a Bosco Chiesanuova, «Dal Kalb in der Kuh und das Korn in der Kist» di Josef Schwellensattl vinse la Lessinia d’Argento e fu poi il film più proiettato degli anni successivi, nelle serate di film di montagna in tutta Italia. Unanime il consenso della giuria su «Grozny dreaming» di Fulvio Mariani e Mario Casella, nel 2008. La regista francese Marianne Chaud è autrice di due documentari vincitori della Lessinia d’argento nel 2009 e 2010: «Himalaya, la terre des femmes» e «Himalaya, le chemin du ciel». E in Francia volò la Lessinia d’Oro 2010 a premiare i due storici cineasti Anne ed Erik Lapied con «Voyage au bout de l’hiver».
Coraggioso assegnare la Lessinia d’oro del 2012 al norvegese Skule Eriksen per il breve «Vinterlys», e meritata la Lessinia d’Argento 2013 a «Der Imker» di Mano Khalil, testimonianza di una storia di sofferenza e di speranza, portata dalle montagne del Kurdistan fino alle Alpi.V.Z.

Il patrimonio «riversato» in digitale

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 32

Dalla scorsa edizione il Film Festival della Lessinia ha inaugurato il proprio archivio storico digitale, realizzato grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cariverona, della Comunità Montana e del Parco della Lessinia.
Sono state catalogate e digitalizzate copie preziose – di alcune opere sono le uniche esistenti – in formati che l’evoluzione tecnologica renderà presto illeggibili. Sono in tutto 518 copie, per un totale di 17.852 minuti di immagini, conservate in doppia copia in luoghi diversi, per prevenire danni da eventi meteo o catastrofi: nella sede del Filmfestival a Bosco Chiesanuova e in quella dell’associazione Le Falìe, che è strettissima collaboratrice e partner organizzativo del Festival.
Ora tutto questo patrimonio è a disposizione di appassionati, studiosi e ricercatori e potrà essere consultato on line, sulla sezione dedicata all’archivio storico del sito del Film Festival della Lessinia: www.ffdl.it.V.Z.

Nove intense giornate
Premiazioni il 30 agosto

sabato 23 agosto 2014 EVENTI, pagina 32

OGGI
Alle 16 Der Kinomann aus Südtirol/ L’uomo del cinema dell’Alto Adige, Insiders – Outsiders. Alle 18.30
cerimonia di apertura. A seguire, proiezione di Snø/ Neve, Ripòsino in pace, Agri e la montagna, La moufle/ La moffola, Olga – To my friends. Alle 21Capo e croce, le ragioni dei pastori.
DOMANI
Alle 11 La prima neve, La montagna infranta, Come la luce differita delle stelle. Alle 18 Anima Mundi, Søsken til evig tid/ Fratelli per sempre, Dancing lights/ Luci danzanti. Alle 21In die innereien/ Nelle viscere, Encuentro/ Incontro, Ek dahkar jiwan/ Il sentiero battuto, Tengri, Poong Jang, Shoes from Trieste/ Scarpe da Trieste. Alle 21 Der Imker/ L’apicoltore.
LUNEDÌ 25 AGOSTO
Alle 16 Frozen, alle 18 Las niñas Quispe/ Le Sorelle Quispe, alle 21 Vigia, Zum Beispiel Suberg/ Suberg, Per esempio. Alle 21 The devil’s miner / Il minatore del diavolo. MARTEDÌ 26 AGOSTO
Alle 16 The Smortlybacks/ I Ventofanti, Mushroom Monster/ Il Mostro Fungo, Origami, The magic time/ Il tempo magico, La moufle/ La moffola, Rabbit and deer/ Il coniglio e il cervo, Lämmer/ Agnelli. Alle 18 Voci dalla Val Montone, Sopro/ Respiro. Alle 21 Arefi, the shepherd/ Arefi, il pastore, 1030 – Hezarsi, Recinti, Centovalli, la voglia di restare.
MERCOLEDÌ 27 AGOSTO
Alle 16 Sounds of Nature/ Suoni Della Natura, Eu não digo adeus, digo até logo/ Io non dico addio, dico arrivederci a presto, Agri ve dag/ Agri e la montagna, Lehrling/ Apprendista. Alle 18 Bauyr/ Fratellino, alle 21 Sneh/ Neve, O Manavis/ Il Fruttivendolo. Alle 21 Das kalb in der kuh und das korn in der kist’/ Il vitello nella mucca e il grano nella madia.
GIOVEDÌ 28 AGOSTO
Alle 11 la cinquième saison/ La quinta stagione. Alle 16 Tears of Inge/ Le lacrime di Inge, Quantum jump/ Salto quantico, Nain geant / Nano gigante, La fada Calamita, The Dam Keeper/ Il guardiano della diga, Derakht/ L’albero, Wild/ Selvaggio, Koyaa – Roza/ Koyaa – Fiore. Alle 18 Brasil Talian, Rancas, desde hace tiempo/ Rancas, molto tempo fa. Alle 21 Le chant de la fleur/ Il canto del fiore, Voices of El Alto/ Voci di El Alto. Alle 21 Himalaya, la terre des femmes/ Himalaya, la terra delle donne, Himalaya, le chemin du ciel/ Himalaya, il sentiero del cielo. Alle 23 la «Notte corta» aperta dal cortometraggio realizzato dai partecipanti al workshop cinematografico di «Tremenda voglia di vivere» coordinati da Michele Velludo. Poi proiezione di Neve, Scarpe da Trieste, Sonuncu/ L’ultimo rimasto, Encuentro, Payada pa’ Satan/ Ballata per SatanaSneh / Neve
VENERDÌ 29 AGOSTO
Alle 16 Belle et Sébastien, alle 18 Ballata per Satana, Rosia Montana, town on the brink / Rosia Montana, una città sul baratro. Alle 21 Sonuncu / L’ultimo rimasto, Abu Haraz. Alle 21Vinterlys/ Luce invernale, Voyage au bout de l’hiver/ Viaggio alla fine dell’inverno.
SABATO 30 AGOSTO
Alle 11 Under snow/ Sotto la neve. Alle 16 Welt der tiere – Wolfsliebe/ Il mondo degli animali – Amore di lupi, Summertime/ Tempo d’estate, La regola, Casa di legna. Alle 18.30 Cerimonia di premiazione. Alle 21 proiezione de La pattuglia di Passo San Giacomo, Liebesbriefe aus dem Engadin/ Lettere d’amore dall’Engadina. Alle 21 Grozny Dreaming/ Sognando Grozny.
DOMENICA 31 AGOSTO
Alle 11, 16, 18, 21 le proiezioni dei film premiati.