Particolare della facciata di Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona Istituzioni e disabili

I disabili nel programma 2012-2017 dell’Amministrazione Tosi


Il Consiglio comunale, con deliberazione n. 79 del 17 ottobre 2012, ha approvato le linee programmatiche dove sono delineati gli indirizzi politici e amministrativi che caratterizzeranno il quinquennio 2012-2017 dell’amministrazione guidata dal Sindaco Flavio Tosi. (pagina sul Portale del Comune di Verona)

Paragrafi del documento ufficiale in cui si parla di disabilità

Sarà ulteriormente rafforzata la sicurezza a bordo dei mezzi pubblici, con la presenza di addetti privati alla sicurezza e con la video sorveglianza sull’intero parco veicolare e alle fermate più a rischio, anche per contrastare i fenomeni legati a bullismo e violenze contro i disabili.

Data l’importanza dello sport nelle sue dimensioni agonistica, ludica, amatoriale e di prevenzione e terapia contro il disagio sociale e la carenza di valori, si favorirà l’accesso alla pratica sportiva di tutte le componenti delle società, tenendo conto delle esigenze specifiche e della situazione dei gruppi meno rappresentati, nonché del ruolo particolare che lo sport può avere per i giovani, le persone con disabilità e quanti provengano da contesti sfavoriti. In tal senso, lo Sport verrà promosso come elemento fondamentale della salute e dell’educazione, come occasione per uscire dall’individualismo e come strumento di creazione della comunità.

Verrà favorita la pratica sportiva dedicata al mondo della disabilità attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato.

Un’attenzione specifica sarà dedicata allo sviluppo di processi di integrazione sociale e culturale a favore dei bambini diversamente abili, soprattutto della fascia 0-6 anni, e a sostegno delle loro famiglie: saranno pertanto curati la formazione del personale educatore e degli insegnanti di supporto e, con riguardo ai profili preventivi e riabilitativi, i rapporti con le strutture sanitarie locali.

Gli interventi per la famiglia devono necessariamente avere una qualità relazionale, riconoscendo che le relazioni tra i membri della famiglia sono un valore aggiunto insostituibile; in questo senso occorre superare il tradizionale approccio per settori (anziani, minori, disabili, adulti in difficoltà, ecc.), considerando la famiglia come sistema relazionale complesso, dove i bisogni dei singoli componenti interagiscono tra di loro e devono quindi trovare soluzioni che tengano conto della complessità della situazione familiare.

I DIVERSAMENTE ABILI

Per i diversamente abili verranno incrementati i progetti di vita indipendente in collaborazione con I’ULSS 20 e verrà completata la riorganizzazione dei CEOD.
Anche il trasporto e l’inserimento residenziale saranno oggetto di specifica attenzione.
Si collaborerà con il vasto mondo della cooperazione sociale, cui saranno riservati parte degli appalti per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti deboli.
In conformità alla DCC n. 11 del 16 febbraio 2012, si darà piena attuazione al presidio organizzativo di coordinamento per l’eliminazione delle barriere architettoniche esistenti e per evitare che se ne formino di nuove, a seguito dei molteplici interventi sul territorio da parte dei vari enti pubblici e privati. Nei limiti imposti dalle scarse risorse finanziarie, anche a seguito dei tagli del Governo nazionale, si cercherà comunque di procedere anche alla rimozione delle barriere architettoniche esistenti.

In collaborazione con le associazioni di categoria e con la Consulta della Disabilità, si valuterà la possibilità di alimentare la banca dati Wheelmap.org, con le diverse barriere archittettoniche esistenti nel nostro comune.

Il testo integrale del documento: Le linee programmatiche 2012-2017 dell’amministrazione Tosi

Di barriere architettoniche e piattaforma wheelmap aveva parlato il Consiglio comunale del 16 febbraio 2012 (fonte)

Il Consiglio ha inoltre approvato, all’unanimità, la costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale, interno alla struttura comunale, che elabori ed attui una serie di interventi mirati ad abbattere le barriere architettoniche esistenti ed a prevenirne di nuove. Tale gruppo dovrà rappresentare un punto di riferimento sia all’interno che all’esterno dell’ente. Approvato all’unanimità anche l’Ordine del Giorno collegato, presentato dai consiglieri della Lista Tosi Alberto Zelger e Antonia Pavesi, che invita il Sindaco e la Giunta comunale “ad aderire al protocollo d’intesa per l’accessibilità e la mobilità delle persone disabili, già sottoscritto dai comuni della Valpolicella; ad invitare la Provincia di Verona a promuovere un’azione di coordinamento di tutti i comuni della provincia, al fine di arrivare a un protocollo d’intesa; ad attivarsi e a trasmettere in tempo utile alla Commissione europea i suggerimenti derivanti dall’esperienza dei nostri Servizi sociali e della Consulta delle Disabilità, per l’elaborazione della nuova legge comunitaria sull’accessibilità; a promuovere la conoscenza e il potenziamento della piattaforma Wheelmap anche nella nostra città, incentivando il caricamento dati da parte dei veronesi e dei turisti”.

Video e trascrizione integrale della seduta

CONSIGLIO COMUNALE DEL 2012/02/16

PRESIDENTE. Signori Consiglieri, iniziamo l’ appello. Signori, per cortesia, iniziamo l’ appello

SEGRETARIO GENERALE. Buonasera. Tosi, Albrigi, Bernato, Beschin, Bragantini, Bravo, Brunelli, Cametti, Casali, Comencini, De Robertis, Delaini, Ederle, Fantoni, Flego, Forte, Franchini, Fratta Pasini, Gasparato, Giorlo, Gugole,  Insacco, Lavarini, Lella, Maccagnani, Maschio, Miglioranzi, è entrato Gugole,  allora lo aggiungo, Padovani, Papadia, Pavesi, Perini, Pozzerle, Salemi, Sardelli, Sartori, Segattini, Spangaro… non c’è? Ho detto il nome giusto, non c’è? Tacchella, Tisato, Tosi Traverso, Uboldi, Valdegamberi, Vicentini, Zanotto, Zelger, Zerbato

PRESIDENTE. Bene, siamo in 28, signori Consiglieri, la seduta è aperta. Prego i signori che  stavano in corridoio di accomodarsi perché, come potrete immaginare… Signori Consiglieri, potete accomodarvi? Perché ci sarebbe una questione direi abbastanza importante e sentita, penso, da tutti i Consiglieri, ed è per questo che… Consigliere Lella, grazie. Ed è per questo che a nome del Consiglio comunale di Verona desidero esprimere il più profondo cordoglio per l’ improvvisa scomparsa dell’ ex collega Fiorella Milan,  che è avvenuta il 13 febbraio scorso Penso molti di noi, tutti noi ricordiamo molto bene il profilo e la figura di Fiorella Milan, che ha lavorato con noi tantissimo tempo. Mi piace ricordare, anche a titolo personale, di aver cominciato la mia esperienza politica in questo Consiglio comunale insieme a lei, nello stesso Gruppo politico, e proprio i primi impegni miei personali sono stati insieme a lei E’ stata una persona di grande tensione sociale. Fiorella ha ricoperto la carica di Consigliere comunale per due mandati, dal ’94 fino al 2002. A nome di tutto il Consiglio, quindi, vada a Fiorella la nostra commossa gratitudine per l’ impegno profuso con grande passione al servizio della città, e ai suoi familiari, alla mamma Carla, al marito Pierantonio, anche lui alcune volte impegnato e che tutti noi conosciamo, e alle figlie Carol  e Silvia le nostre più sentite condoglianze. Grazie Giustificano la loro assenza i consiglieri De Robertis, Bravo, Zerbato; giustifica la sua assenza anche il Sindaco Ho visto, tra le comunicazioni, che c’è una comunicazione della consigliera Cametti, che penso voglia esprimere qualche sentimento, sempre per Fiorella, a nome del gruppo delle donne presenti in Consiglio comunale. Quindi, se il Consiglio è d’ accordo, io darei la parola per comunicazione prima a lei rispetto agli altri. Grazie. Consigliera Cametti

CAMETTI LUCIA. Grazie, Presidente. Io desidero parlare del consigliere Fiorella Milan, di un politico che è stato particolare sotto ogni profilo, sotto ogni punto di vista, nel senso che, pur essendo donna in un periodo difficile per la vita politica femminile, lei ha saputo crearsi, senza mendicare nulla, ma attraverso la sua tenacia, la sua capacità, la sua lungimiranza, uno spazio molto importante a livello di Consiglio comunale, e come persona soprattutto Io devo dire che lei ha saputo tracciare un solco a se stessa prima di tutto, nel senso che lei ha lottato tenacemente per la centralità del Consiglio comunale, cioè lei ha impiegato tutte le sue forze, per il periodo in cui è stata Consigliere comunale, per far sì che il Consiglio comunale, come previsto dalla normativa, fosse il centro della politica. Questo, purtroppo, non si è avverato, come non si è avverato neppure in questa Amministrazione, pertanto dobbiamo dire che le donne molto spesso lottano, ce la mettono tutta, si sacrificano, ma non ottengono i risultati che potrebbero ottenere, che avrebbero dovuto ottenere Comunque lei è stata una persona, ci dispiace dover usare il passato prossimo, una persona che vorremmo fosse ancora tra di noi perché ha sempre seguito, anche da non più Consigliere comunale, la vita politica della città, ha sempre nutrito questa grande passione, che la portava a dare suggerimenti disinteressati anche non avendo ruoli ben determinati. Per cui credo che resterà un emblema, un simbolo, è un simbolo anche di una donna che, pur sfidando le pari opportunità, è riuscita ad arrivare dove è arrivata, perché lei come donna non ha mai rivendicato ruoli o quote rosa, ma ha raggiunto con la tenacia, con lo sforzo, con l’ abnegazione, risultati che altre donne riescono ad avere solo, diciamo, sacrificando alle volte anche la dignità personale, come abbiamo visto in questo ultimo periodo a livello nazionale. Grazie

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Cametti. Allora, signori Consiglieri, abbiamo fatto questa deroga perché tra le comunicazioni ho visto una Consigliera e mi  sembrava giusto darle la parola Torniamo alle domande di attualità. Allora, consigliere Uboldi, lei ha presentato la domanda d’ attualità sulla quale dovrebbe rispondere il Sindaco, che però oggi assente, e mi ha detto di darle una brevissima risposta. Però, io direi, lei faccia il suo intervento, poi… Ah, benissimo

UBOLDI ROBERTO. E’ la comunicazione dopo. La domanda che ho trasformato in comunicazione, dal titolo “Per chi suona il campanello?”, è molto  semplice. Ieri sull’ Arena c’ era un articolo firmato di una signora che dice: nel nostro palazzo si è trasferito uno, una (non è chiaro) Consigliere comunale, davanti a noi c’ era un bel divieto di sosta in cui spesso dobbiamo pagare le multe, ahimè, il vigile viene tempestivamente, però quando è parcheggiata la macchina del Consigliere entra nel palazzo, gli suona il campanello e gli dice: “Per favore, sposti, se no devo darle la multa” E allora giustamente questa signora dice che, se questo servizio forse estensibile a tutti gli inquilini del palazzo, gradirebbero molto perché così almeno, avvisati, si sposterebbero La cosa è curiosa, so che il comandante, come dire, si è mosso perché è interessato al nome del vigile; io, invece, sono interessato al nome del Consigliere. Grazie

PRESIDENTE. Grazie. Però, ecco nella, nella risposta su L’ Arena, del comandante, che ho letto anch’ io questa mattina, sembra che in effetti il comandante sia interessato, comunque, ad approfondire la questione e anche la veridicità dei dati, delle cose, diciamo, dichiarate in questa lettera Molto bene. Procediamo con le comunicazioni. La prossima comunicazione è del consigliere Flego. Prego, onorevole consigliere Flego

FLEGO ENZO. Grazie, onorevole Presidente, signori colleghi. Questa comunicazione ” è terminato l’ olio nella fiaccola delle Olimpiadi “. Il Governo più centralista della storia, il Governo che ha decretato più poteri e risorse di Roma capitale ha detto ” no ” alla più assurda  delle candidature. Sarebbe stata come l’ ultima fatale overdose per un tossicodipendente, si è spento il fuoco che avrebbe bruciati 10 miliardi di euro, poi 42 sonanti milioni di euro, che dovevano servire per promuovere Roma come sede delle Olimpiadi 2020, candidatura che, se non passava, sarebbero stati buttati via circa 42 milioni di euro Un impegno colossale che sarebbe andato a gravare sul Paese. Quale parte del Paese in primis, lo sappiamo tutti, però Ecco, lo sappiamo dove andrebbe a gravare. Al di là che credo di aver perso un’ occasione, diciamo loro: tutte fandonie. Per rilanciare l’ immagine del Paese nessuna Olimpiade è stata un vantaggio economico o di sviluppo per gli ospitanti dei giochi: colate di cemento, tonnellate di ferro, per opere mai terminate, e poi per restare a marcire in totale abbandono. Qualche esempio? Mondiali Italia 90, conti in rosso e cantieri mai chiusi; le Olimpiadi invernali a Torino, piste e trampolini, che fallimento; Mondiali di nuoto romani, strutture promesse, pagate e lasciate a marcire Faccio un’ analisi sintetica dicendo questo, di questi casi, ma lo scempio, gli sprechi in milioni di euro bisogna scrivere quanto un’ enciclopedia per questa vergognosa italica Olimpiadi, un vero azzardo a carico dei cittadini, in tempi di vacche magre, come si fa a proporre un così simile disastro? Si andava a dire che i giochi sarebbero costati a costo zero, dai benefici, come occupazione ed indotto, una balla colossale. Lo dice la storia delle Olimpiadi moderne, lo dicono i dati, i numeri, le cifre: Olimpiadi di Atene 2004, per i greci, che le hanno inventate, sono state l’ inizio della fine, e non solo la Grecia. Finora i mondiali hanno vinto solo la medaglia d’ oro degli sprechi, l’ era del pane et circenses è finita. Dico bene professoressa Salemi? E in francese come si dice? Ecco, vede, qua? In tedesco invece si dice Brot und Circus. Va bene? Vede, qui, caro Presidente, non è vero che sappiamo solo parlare il dialetto, sappiamo anche dire tante lingue. Grazie dell’ attenzione

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Flego. non sono riuscito a capire la conclusione, ma… No, se è favorevole al fatto Governo abbia rinunciato o meno. Ecco. Ah, certo. Bene. Grazie. Allora, ha la parola la Consigliere Albrigi

ALBRIGI MARIA LUISA. Allora, io me l’ ero scritta, questa, perché intendevo fare una domanda di attualità, però sono rientrata a casa dopo le 13.00, ieri, per cui faccio una comunicazione, e poi la consegno come interpellanza, a cui desidero avere una risposta scritta Da qualche tempo, nell’ area delle ex Cartiere, ci sono delle piccole macchine da cantiere, delle ruspette che scavano, e scavano del materiale che poi viene messo in contenitori di tessuto non tessuto, in borse enormi, bianche, con la scritta “A” Allora, credo, però chiedo appunto conferma, se la scritta “A” sta ad indicare la parola “amianto”. Attualmente, però, questi sacchi non vengono solo riempiti e poi portati via, ma vengono lasciati lì. Attualmente fino a qualche giorno fa, c’ erano una ventina di sacchi a cielo aperto, se contengono amianto credo che non sia lo stoccaggio ideale, perché sappiamo benissimo che, finché è sigillato non fa danno, ma una volta che è lavorato e con il quale si viene in contatto, sappiamo i pericoli che porta. Fra l’ altro sappiamo della sentenza di lunedì, quanto ha sottolineato la pericolosità dell’ amianto e gli effetti deleteri che procura nel tempo Allora, io riassumo e, ripeto, consegno il documento che mi ero preparata, e riassumo in cinque domande il  succo di tutta la piccola relazione. Come punto primo chiedo al Sindaco, o all’ assessore Giacino, nonché Vicesindaco, a chi è competente comunque a dare le risposte, se è al corrente dell’ attività sul terreno delle ex Cartiere di Verona, più sopra indicato; se tali lavori comportano la rimozione di amianto; se tale, cioè se è vero che la “A” sta ad indicare “ad amianto”, e quindi quei borsoni contengono amianto; se tale lavorazione e rimozione sia stata preventivamente autorizzata dalle competenti autorità; se l’ attuale stoccaggio en plein air è conforme alla normativa; quali sono le misure che intende adottare qualora le operazioni qui denunciate non fossero eseguite nel rispetto della normativa

PRESIDENTE. Prego, Vicepresidente Segattini, ha la parola

SEGATTINI FABIO. Abbiamo ricevuto tutti, Presidente, un invito per quest ‘ oggi, alle ore 17.00, al premio Cangrande, o Galà dello Sport, adesso non so esattamente, o meglio, il al Galà dello Sport c’è anche il premio Cangrande, che avrà luogo presso il Palazzo della Gran Guardia giovedì 16 febbraio 2012, alle ore 17.00, firmato il Sindaco Flavio Tosi e l’ Assessore allo Sport e Tempo Libero Federico Sboarina Allora, io, Presidente, la invito, va beh che siamo a fine Amministrazione, ad avere maggiore rispetto per i Consiglieri comunali, perché il Consigliere comunale, lei sa bene che svolge il proprio ruolo, cerca di essere presente all’ attività, e quindi o l’ Assessore allo Sport non sa ancora che i Consigli comunali si svolgono al giovedì, a quest’ ora, o se no gli farà bene ritornare a fare il Consigliere comunale, nel senso che forse gli farebbe da esercizio per capire un po’ le esigenze che noi Consiglieri comunali abbiamo da affrontare, i compiti per i quali dobbiamo adempiere Quindi, mi permetta, questa è una caduta di stile, è una mancanza di rispetto non nei miei confronti, io sono stato lì dalle 17.00 alle 17.50, ma nei confronti di tutti i Consiglieri che avrebbero piacere a essere presenti. Grazie

PRESIDENTE. Grazie. In particolare lei, che è Segretario dell ‘ associazione sportiva del Consiglio comunale. Mah, non so cosa proporre adesso all’ Assessore, se cercare di cambiare data o non invitare più i Consiglieri comunali. Comunque, in realtà, quando abbiamo prestabilito i nostri lavori, lunedì, io ero a conoscenza ed effettivamente ho dimenticato di avvisare l’ Ufficio di Presidenza che il Consiglio sarebbe stato in concomitanza, se l’ avessimo svolto con questo evento, quindi ho una qualche responsabilità Il consigliere Uboldi ha chiesto di parlare, perché suona il campanello, già fatto. La consigliera Sartori, prego

SARTORI STEFANIA. Abbiamo ricevuto tutti, una lettera della Consigliera di Amministrazione di AMIA, che comunicava che in data odierna si sarebbe svolto un Consiglio di Amministrazione che intendeva deliberare una Newco composta, se non erro, da AGSM, AMIA e l’ ESE, mi pare, per l’ attuazione di un nuovo inceneritore nella zona di Legnago, che avrebbe, come oggetto, la costruzione di forni a  griglia, mi pare, per bruciare la pollina e per bruciare plastica Ora, mi risulta che questo Consiglio si sia svolto e che la costituzione di questa nuova Newco sia stata approvata dal Consiglio di Amministrazione Ci sono delle ragioni per ritenere questa scelta non condivisibile o improvvida, considerato fra l’ altro che va assolutamente in netto conflitto con una politica di potenziamento della raccolta differenziata e con conseguenti ricadute anche sotto il profilo dell’ ecotassa che qualora non si raggiungesse nella Provincia di Verona, e quindi anche nel Comune di Verona il 65%, mi pare, entro la fine del 2012 verrebbe applicata sul conferimento dei rifiuti Ma non c’è solo questo, c’è anche da tener conto che questo inceneritore a quanto pare dovrebbe avere un costo di diciassette milioni di euro che si farebbero carico queste società, interamente partecipate dal Comune di Verona. Allora questa comunicazione serve soltanto per richiamare all’ attenzione dei Consiglieri questa scelta che è stata deliberata dalle aziende partecipate dal Comune e che è di un certo peso direi, e per comunicare che noi intendiamo comunque che venga portata questa decisione all’ attenzione dei Consiglieri comunali attraverso la convocazione dell’ apposita Commissione. Qui non vedo il Presidente ma li porteremo la richiesta a stretto giro di convocazione Ma anche per ribadire che sì, che  insomma dovrebbe esserci una valutazione un po’ più attenta del ruolo del socio, cioè del Comune e quindi dei Consiglieri, da parte delle aziende, e quindi quanto meno una preventiva consultazione informativa e discussione con il socio, e quindi con i Consiglieri comunali, prima di porre in essere iniziative di questo genere che hanno delle importanti, notevoli conseguenze, sia sul piano economico che sul piano della salute, che sul piano della politica relativa ai rifiuti

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Sartori. Volevo ricordarvi, signori Consiglieri, che sabato mattina alle nove e trenta presso la Sala Conferenze del Museo di Storia Naturale ci sarà un convegno molto interessante organizzato dagli ex Consiglieri comunali, patrocinato anche dalla Presidenza del Consiglio comunale, nel quale oltre a un mio saluto interverrà anche la consigliera Lucia Cametti come Presidente della  Commissione Consiliare Cultura, ma saranno presenti anche Giuliano Cavalieri Manasse e Mariagrazia Martelletto, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. Avrete ricevuto, penso, tutti l’ invito, è molto gradita la vostra partecipazione. Grazie Procediamo con i nostri lavori. Abbiamo la prima delibera numero 8 che riguarda “istituzione di un presidio organizzativo interno alla struttura comunale per l’ abbattimento delle barriere architettoniche”. Diamo subito la parola alla consigliera Pavesi, Presidente della Commissione

PAVESI ANTONIA. Grazie, Presidente. Proponente della delibera. Innanzitutto ringrazio questo Consiglio per avermi dato la possibilità di presentarla oggi dato che era in calendario nella precedente convocazione, è stato molto cortese da parte del Consiglio attendere che io potessi tornare Questa delibera ha avuto un lungo percorso, l’ abbiamo costruita insieme con la Terza Commissione, col Presidente Alberto Zelger, ha avuto un lungo percorso perché è stato, abbiamo coinvolto l’ Assessorato ai Servizi Sociali, l’ Assessorato ai Lavori Pubblici, la Direzione Lavori Pubblici, la Segreteria del Sindaco, la Segreteria del Consiglio, ed inoltre la Consulta della Disabilità. Abbiamo voluto quindi portare al Consiglio un documento già collaudato, concordato, in maniera che si possa attuare (come scritto nella prima riga) entro questa Amministrazione Ecco, di cosa si tratta? Si tratta dell’ istituzione di un presidio organizzativo interno alla struttura comunale per l’ abbattimento delle barriere architettoniche. Perché ci siamo posti questo problema? Innanzitutto, dopo anni di presenza in Consulta e anche aver organizzato insieme appunto al consigliere Zelger una Conferenza con le diverse Associazioni sulla disabilità, è emerso che tuttora non è risolto il problema delle barriere architettoniche Io mi ero data semplicemente due numeri, quando parliamo di disabilità parliamo anche di anziani, e riguardando anche ieri una Commissione l’ Italia è seconda solo al Giappone con una media nazionale del 26% di persone con più di sessantacinque anni e con una previsione del 39% per il 2050. Quindi ci troveremo di fronte a una popolazione anziana a cui dobbiamo venire incontro. Un altro dato, secondo me molto significativo per capire i numeri di questo problema, solo i numeri delle persone con lesione midollare, quindi una piccola parte delle persone portatori di handicap, qui in genere la lesione midollare viene dopo incidenti e quindi non dalla nascita ma in seguito a incidenti stradali, ci sono 80.000 casi in Italia di paratetraplegia e cinque nuove vittime ogni giorno; solo a Verona abbiamo 480 uomini, 163 donne registrate, quindi sono numeri che non ci rendiamo conto, solo una piccola parte della disabilità. Quando poi parliamo di disabilità parliamo anche di quella sensoriale, i non udenti e non vedenti, parliamo anche delle persone temporaneamente disabili, basta che uno abbia un gesso, abbia subìto un’ operazione, abbia fatto un infarto, ci sono tutta una serie di temporanee, ed inoltre quando si va incontro alla disabilità si può aiutare anche la semplice spinta di una carrozzina con bambino. Quindi è un coinvolgimento di tutta la città Quello che però è emerso è che nonostante nello Statuto del Comune si dica che il Comune è al servizio della persona, della famiglia, a partire da coloro che si trovino in difficoltà, opera per il completo abbattimento delle barriere culturali, tecnologiche, architettoniche e di comunicazione che impediscono l’ integrazione, la promozione lavorativa e sociale, la fruibilità della città agli inabili e ai portatori di handicap. Questo comporta però che molto spesso quando si fanno dei lavori si prevede secondo legge di poter, non so, attuare un nuovo marciapiede, poi però c’è, non so, un altro Ente preposto ai pali della luce che mette un palo in mezzo al marciapiede, per cui con difficoltà di transito. Vogliamo parlare se no di tutti anche i semafori, che per esempio segnalano con  un suono la possibilità di fare attraversare ai non vedenti e molto spesso non funzionano, oppure ci sono i segnalatori acustici delle fermate dell’ autobus ma ci è stato segnalato dalla Consulta che spesso sono i cittadini stessi che chiedono all’ autista di spegnarlo, tanto per dire che questo è un problema culturale. Cioè siccome sono infastiditi da questo suono che dice ogni tot la fermata per aiutare i non vedenti, chiedono agli autisti di spegnerli, quindi è un grosso problema di cultura, oltre a quelle persone che parcheggiano davanti agli scivoli o al posto dei disabili Un altro piccolo dettaglio, spesso comunicato alla Consulta, è che le colonnine SOS sono solo col citofono e i non udenti non possono, fanno difficoltà a parlare, ci vorrebbe un segnale di sms. Cioè ci sono tante piccole cose che sfuggono e quelle sono barriere, sono barriere alla disabilità Allora quello che noi abbiamo chiesto, ed inoltre anche completato con un ordine del giorno che poniamo all’ attenzione sempre di questo Consiglio, su quattro cinque punti si fonde, innanzitutto appunto quello di creare un gruppo di lavoro intersettoriale per poter monitorare, promuovere, raccogliere i dati e sostanzialmente coordinare i lavori nei confronti delle barriere architettoniche. Inoltre, si porrà come ufficio di riferimento per tutti gli Enti, non solo le partecipate ma anche gli Enti statali, parliamo di Ferrovie, vediamo adesso che le Ferrovie stanno facendo un grosso lavoro ma se nessuno può controllare o intervenire nei loro confronti non è detto che vengano attuate tutte queste cose Inoltre, c’è un altro problema, un problema di formazione perché spesso chi si occupa di barriere architettoniche sono ingegneri, architetti, geometri, persone che non fanno corsi sulla disabilità o su problematiche sociali; loro con la più buona volontà possono spesso applicare la legge ma spesso non sono in contatto con le problematiche e non hanno le viste che sono anche semplici. Quindi abbiamo chiesto che questo presidio attui corsi di formazione e promuova la formazione delle persone che si dedicano non solo alla progettazione della nostra città e anche all’ attuazione degli interventi, ed inoltre anche su richiesta dell’ area Lavori Pubblici una formazione di una piccola Consulta formata da tre o quattro persone che rappresentano le tre diverse disabilità e il mondo degli anziani, che possano accompagnare i tecnici su grandi progetti. Per esempio è già stata fatta una prova, e ha avuto un ottimo risultato: sui lavori della Passalacqua hanno chiesto come prova di poter essere accompagnati, e questo è già servito moltissimo. Quindi pongo all’ Aula questa delibera, io spero che possa essere votata da tutti perché, secondo me, aiutare l’ abbattimento delle barriere architettoniche è un grande segno di civiltà, è un grande segno di accoglienza, è anche un segno di apertura della città a tutte le persone, un aiuto a rendere le persone autonome, perché nel momento in cui le si blocca non sono più autonome, hanno bisogno di altri. Ed inoltre, come segnala anche la Commissione Europea, è un’ apertura della propria città anche al turismo, perché oggi, anche andando sul sito del GALM, fra loro si segnalano le città  più facilmente accessibili o i luoghi più facilmente accessibili, perché per andare in una città dove tutto è accessibile, le strade, le piazze, anche i bagni, loro sanno di poterne godere, non averne degli intralci Quindi chiedo il voto. Grazie

PRESIDENTE. Grazie, Presidente Pavesi. Allora apriamo il dibattito, poi naturalmente darà la sua opinione anche l’ assessore Bertacco, coadiuvato dai suoi Uffici La parola al consigliere Tisato

TISATO EDOARDO. Condivido e voterò a favore di questa proposta di delibera. Faccio solo un paio di appunti. Mi sarebbe piaciuto che, visto che i proponenti fanno riferimento al programma “Linee programmatiche per il  quinquennio 2007 e 2012, approvato il 24  ottobre 2007, che non avessimo dovuto aspettare fino al febbraio del 2012 per una delibera di questa natura. Quindi è un appunto sulla realizzazione di quelle linee programmatiche che mi riproporrò, è chiaro che tutti si riproporranno di andare a spulciare in maniera puntuale durante la campagna elettorale, anche per vedere effettivamente questa Amministrazione cosa ha realizzato e cosa non ha realizzato Se avessimo adottato una delibera e costituito un gruppo di lavoro permanente all’interno del Comune qualche tempo fa, probabilmente saremmo riusciti ad intervenire con maggior peso, soprattutto nelle spese per i lavori pubblici, negli anni delle vacche grasse, perché il 2008, 2007,  il programma… Il bilancio 2008  non era ancora un bilancio da crisi; è stato quello del 2009 , anzi nel 2010 abbiamo cominciato a fare bilanci da crisi, ma il 2008… Comunque questa è chiaro che è una sottile vena polemica, però, ecco, ben venga che sia stato realizzato finalmente questo. E che sia operativa, e cioè questo dovrebbe consentire, e qua spero che il gruppo di lavoro…, e condivido in fin dei conti che venga costituito prima della scadenza di questa legislatura, perché la prossima, così, chiunque sarà il Sindaco e chiunque saranno gli Assessori di riferimento, si troveranno, salvo che non decidano di cambiare una cosa del genere, si troveranno una struttura, un gruppo già definito Ecco, questo è un grande vantaggio, non è, come a qualcuno magari potrà sembrare, una mossa pre elettorale. No, no, è un vincolo (che io condivido) nei confronti di chiunque gestirà questa Amministrazione domani. Però, entrando nella efficacia degli interventi, ha fatto la proponente, la Presidente Antonia Pavesi, ha fatto un riferimento che le barriere architettoniche, in fin dei conti, ostacolano non solo le persone ad handicap, ma soprattutto e in particolare in futuro le persone anziane, ma credo anche, e qua dovremmo avere una particolare attenzione, proprio le persone giovanissime, cioè i bambini in carrozzina. Io ho la fortuna adesso, avendo un po’ di tempo, da  nonno pensionato, di portare a spasso o di fare un servizio qualche volta, quando sono libero, a qualcuno dei miei figli, sto aspettando il settimo nipotino, auguri a Ederle che invece aspetta il primo figlio, ma non c’è oggi, e portando a spasso i nipotini nella carrozzina, le barriere architettoniche, e cioè gli impedimenti alla libera circolazione, si trovano, e qua bisogna fare un richiamo a chi dovrebbe mantenere pulita la città. Un bello slogan del 2007 era la pulizia, io la chiamavo in questo Consiglio, etnica della città; qualcuno si offendeva, ma di fatto era così, dai. Ma una pulizia dal traffico, dalle auto in sosta, proprio dalle inciviltà con la quale, soprattutto nelle strade strette nel centro storico, ma anche nei quartieri, le auto impediscono la libera circolazione a questi piccoli mezzi di trasporto che sono le carrozzine e i passeggini dei bambini, a rischio e  con il pericolo di dover, per passare, perché la macchina è ferma sul marciapiede, invadere la corsia normale di traffico, ecco Quindi questo aspetto qua. La nostra città, soprattutto nella parte storica, ha dei camminamenti, io li chiamo, più che marciapiedi, talmente ristretti (e in certi casi non è possibile fare altrimenti), in cui anche lì bisogna fare delle scelte, di togliere delle concessioni di sosta, cioè dei parcheggi: diminuiamo i… Invece in città abbiamo fatto una politica, ma non solamente l’ ultima Amministrazione, da sempre, non volendo chiudere il centro storico abbiamo fatto una politica di aumentare, per quanto possibile, gli stalli, soprattutto adesso che sono blu, poi immaginate: più blu ci sono e meglio è. Invece da questo punto di vista delle barriere architettoniche, dovremmo cominciare a eliminare progressivamente gli stalli, ma non per rendere la zona libera, per renderla praticabile e  pedonabile. Il centro storico è una grande barriera architettonica che impedisce la libera circolazione dei pedoni, dei bambini e degli anziani e degli handicappati in particolare, o delle persone diversamente abili Ecco, mi auguro che questa Commissione, questo gruppo di lavoro intersettoriale, abbia questa efficacia e questa forza di far pesare le scelte, anche non quelle strettamente legate alle barriere architettoniche in funzione della disabilità. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Tisato. La parola al consigliere Zelger.

ZELGER ALBERTO. Grazie, Presidente. Io non vorrei ripetere quello che è già stato detto, dico solo alcuni principi che mi sembra giusto rilevare, soprattutto per quanto riguarda i lavori pubblici. In questo Comune, come in tanti altri Comuni, i lavori pubblici sono svolti da diversi enti interni e da diversi Assessorati. Qua abbiamo sei Assessori che seguono i lavori pubblici, effettivamente coordinarli già  tra di loro, coordinarsi tra di loro credo che sia un problema Questo tentativo, questa delibera che noi ci accingiamo ad approvare, mi auguro all’ unanimità, perché è una cosa sentita col cuore penso da tanti Consiglieri di maggioranza e di opposizione, mira proprio a questo: quello di avere un coordinamento all’ interno dell’ area dei lavori pubblici per evitare che quello che fa un CDR venga cambiato da quell’ altro, venga alterato, creando nuove barriere nelle nuove realizzazioni. Questo accade sia all’ interno del Comune, quando magari interviene il CDR Mobilità e poi interviene, non so, l’ asfaltatura di una strada e i lavori pubblici per il decentramento che fa l’ asfalto ad un marciapiede, poi arriva l’ingegner Fasoli a impiantare un palo della cartellonistica stradale, altera in maniera scoordinata, rispetto a un progetto complessivo, una realizzazione in un quartiere e può crearsi benissimo una barriera anche senza cattiva volontà Se poi aggiungiamo che arriva la Telecom a piantare una torretta magari in un posto e non sa dove metterla e la mette lì vicino al marciapiede cercando di intralciare il meno possibile; arriva magari, non so, la AMT, no, la ATV a mettere la pensilina dell’ autobus e magari ci sono delle… non sa dove mettere i pali, lo spazio è stretto, per non andare in mezzo alla strada deve metterlo in mezzo al marciapiede, continuano a crearsi nuove situazioni di irregolarità Allora il coordinamento a cosa serve? Serve proprio per questo, per avere un unico punto di riferimento a cui tutti possono accedere per avere informazioni su una realizzazione di qualunque tipo all’ interno della città. Questo coordinamento però riguarda anche gli Enti esterni, abbiamo detto prima l’ AGSM, la AMIAT, la ATV, la Verona Fiere e quant’ altri che dipendono in qualche modo dal Comune, con questi sarà più facile lavorare. Però ci sono anche altrettanti Enti esterni, tipo le Ferrovie, gli uffici delle Poste e telegrafi, l’ Università, la scuola, i servizi scolastici erogati dalle Province, cioè la manutenzione delle scuole superiori piuttosto che sono fatte dalle Province, quelle invece comunali sono fatte dal Comune, ci sono tanti Enti che intervengono, anche il Tribunale, per esempio, fa dei piccoli lavori, il VeronaFiere abbiamo visto, ma tanti altri Enti di cui adesso… le USL, le Agenzie delle Entrate, la Prefettura, la Questura tutte, fanno piccoli interventi e non sanno che a volte, lavorando in maniera scoordinata uno con l’ altro, si possono generare nuove barriere. Quindi il primo risultato da ottenere, secondo me, senza nessuna spesa economica, è proprio quella che, grazie a un coordinamento, che di fatto non costa nulla, perché le persone esistono già all’ interno della struttura comunale, si può ottenere almeno il fatto che le nuove barriere non si creeranno più, mi auguro Sulle vecchie barriere, invece, la rimozione di quanto già esiste è sicuramente un problema anche di bilancio. A questo proposito, nella nostra delibera, che ho sottoscritto anch’ io assieme alla Presidente Pavesi, è stata discussa ampiamente in Commissione, abbiamo introdotto anche un monitoraggio periodico di quanto viene fatto da questo gruppo di coordinamento, abbiamo introdotto un discorso di banca dati, per vedere quali sono anche le priorità sui vari interventi che si fanno all’ interno del Comune di Verona, e quindi la realizzazione di un piano di rimozione graduale delle barriere esistenti, poi abbiamo inserito anche un discorso di formazione degli addetti ai lavori, in collaborazione con l’ Ordine degli Architetti e degli Ingegneri, e degli altri Enti che possono, non so, l’ associazione costruttori, per esempio, l’ ANCE. Naturalmente, per fare un qualcosa di efficace, non si può pensare di realizzare tutto subito, sarà un processo graduale, non bisogna illudere nessuno che dall’ oggi al domani sarà rimosso tutto e che non nasceranno mai più nuove barriere, però è uno sforzo in progress, e c’è l’ impegno a realizzare qualcosa dentro la delibera prima delle prossime elezioni amministrative, altrimenti qua giochiamo a carte 48 Un breve accenno, invece, vorrei farlo sull’ ordine del giorno, qualcosa di più dettagliato. L’ ordine del giorno si richiama soprattutto ad una delibera che la Commissione europea sta per fare entro l’ anno 2012, una nuova legge europea, una direttiva europea che riguarda la regolamentazione proprio dell’ accessibilità e della mobilità per i cittadini europei che hanno qualche problema di mobilità nell’ accesso ai pubblici servizi. L’ intenzione della Commissione europea è di arrivare entro quest’ anno a realizzare questa direttiva europea. Fino al 29 febbraio, purtroppo scade fra qualche giorno, è aperta una consultazione pubblica alla quale tutti potrebbero mandare, anche privati cittadini, ma a maggior ragione la Consulta per la Disabilità, che è già informata di questo e probabilmente si è già attivata, potranno mandare informazioni, consigli, suggerimenti alla Commissione europea proprio per la redazione di una legge europea adeguata a tutte le esigenze Un’ altra cosa su cui vorrei riflettere, di cui si parla nell’ ordine del giorno, è questa iniziativa della Sozialhelden, una associazione no profit tedesca, che ha sviluppato una mappa virtuale, che si chiama Wheelmap.org, è un sito internet, sul quale, magari, se è possibile, si può anche visualizzare, è quella lì, è possibile vedere, adesso qua si vede… bisognerebbe accedere cliccando di qua e di là, è collegato, questo sito, a un sistema di mappe, che non è il Google Map, ma è l’ Open Street Map, che è analogo, tutte le mappe delle città europee e anche del mondo, sulle quali sono indicati i punti dove ci sono gli alloggi, gli alberghi, dove ci sono i bed and breakfast, dove ci sono le farmacie, dove ci sono gli uffici comunali, dove ci sono tutti i vari servizi che possono essere utili per un turista che va in una città che non conosce. Non solo, ma sono indicate, con un ‘ icona rossa, con quell’ affarino lì rosso, oppure giallo, oppure verde, a seconda della gravità o della tipologia, le barriere architettoniche che sono magari… che rendono inaccessibile a una carrozzina l’ accesso a un certo servizio. In un anno di vita questo sistema informatico ha già permesso, a tanti cittadini, che si registrano e possono caricare come Wikipedia, in maniera analoga, possono caricare delle barriere che hanno riscontrato nella loro città o in città in cui sono stati ospiti o turisti. In un anno sono stati caricati circa 75.000 barriere architettoniche, non sono molte se consideriamo tutte le città europee, però sono tante, vuol dire che si è creata una certa conoscenza dello strumento e che credo che anche Verona potrebbe rilanciare, anche attraverso questa opera di coordinamento e di sensibilizzazione, realizzata attraverso una delibera come questa L’ ordine del giorno, infatti, invita a potenziare e a valorizzare questo strumento, non solo, ma anche ad aderire a un protocollo d’ intesa, che è stato stipulato da tutti i Comuni della Valpolicella per quanto riguarda proprio il coordinamento delle barriere architettoniche in quell’ area. C’è anche l’ invito alla Provincia di Verona a promuovere un’ azione di coordinamento di tutti i Comuni della Provincia, al fine di realizzare un’ economia di scala e una maggiore efficienza nella realizzazione di quanto sopra, cioè di eliminare le barriere e di monitorare quelle esistenti, e di evitare che se ne creino di nuove, con strumenti magari di risparmio, realizzati con più Comuni che lavorano insieme, promuovere la conoscenza, il potenziamento di questa piattaforma, che è veramente eccezionale, tutti possono accedere, ci si può registrare, una volta registrati si può anche registrare qualche barriera che ognuno di noi può trovare nella nostra città, o in altre città Quindi sull’ ordine del giorno vi invito, anche qui, a votare e ad aderire anche a questa proposta C’è un’ ultima notizia, che è comparsa anche sul giornale L’ Arena di oggi, io l’ ho vista, c’è un bell ‘ articolo, dove si parla dell’ Ufficio Scolastico Territoriale, dottor Pontara, assieme anche una all’ Assessore Bertacco, mi pare, e ai rappresentanti delle USL 20, 21, 22, e ad altri attori della Provincia di Verona, hanno sottoscritto un protocollo d’ intesa per l’ accessibilità soprattutto negli edifici scolastici di tutta la Provincia. Questa è una buona cosa, si muove nella stessa direzione di questa delibera, e mi auguro che, anche su questo, si vada sempre più avanti. Quindi ringrazio tutti per la collaborazione che c’è stata, soprattutto anche in Commissione, e anche con gli uffici del Comune, che hanno collaborato nella stesura di questa delibera e anche dell’ ordine del giorno, perché è stato un lavoro di squadra, certamente efficace e utile per tutti. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Zelger. La parola al consigliere Insacco

INSACCO ELIO ROCCO. Grazie, signor Presidente. Gentili amici, questa proposta di delibera in qualche modo mi stupisce, mi stupisce molto. Esordisce, nella premessa, ricordandoci ed elencandole, tutte le istituzioni che si occupano della disabilità, dalle istituzioni internazionali fino alle locali, una decina o più. Citano l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la convenzione ONU, l’ Unione europea, il Parlamento italiano, la Regione del Veneto, il Comune di Verona nel suo statuto e nelle sue linee programmatiche, fino addirittura alle nostre Commissioni consiliari, sfuggono a questo elenco le Fondazioni e le numerose associazioni di volontariato veronese, un numero enorme di istituzioni Tutte queste istituzioni prevedono, sanciscono, recitano, prescrivono tutele e attenzione ai disabili e promuovono di abbattere le emarginazioni, le barriere architettoniche, sociali, culturali, comportamentali. Bastava forse semplicemente ricordarle, condividerle, attuarle anche nel nostro piccolo, invece, in aggiunta alle altre numerose iniziative, questa proposta di delibera ci propone l’ istituzione di un ulteriore gruppo di lavoro, una squadra che preveda, sancisca, reciti, demandi, come le suddette istituzioni, l’ impegno ad abbattere le barriere architettoniche esistenti, a superare l’ emarginazione e a cercare finanziamenti Incredibile anche la composizione della squadra. È proposta in modo straordinariamente pletorica, va dalle Commissioni consiliari alla Consulta Disabili, alle Associazioni degli anziani, all’ Associazione dei costruttori, delle aziende partecipate della Provincia, degli Enti, e altre ancora Come se non bastasse, ci consiglia a supporto di questo gruppo anche una Commissione cosiddetta di “consultazione pratica” composta anche questa da altrettante componenti delle suddette Associazioni. Impressionante! Ci propone un gruppo già predisposto a nascere tanto obeso da impedirgli ogni agilità, ogni movimento, e comunque impacciato Eppure, noi tutti del mondo cosiddetto Occidentale viviamo in un contesto di valori cristiani e questi valori e precetti cristiani basterebbe solo e personalmente applicarli per vedere svanire tutte le emarginazioni, le barriere, le ingiustizie, senza richiamare continuamente le imposizioni di altrettanta pletora di istituzioni I bambini, gli anziani, i malati, le persone che hanno subìto un danno fisico o psichico, non sono diversi da noi, sono solo meritevoli della nostra particolare, personale e affettuosa attenzione; e noi non siamo persone temporaneamente abili, come infelicemente e goffamente definiti, ma semplici figli di Dio riconoscenti per la vita ricevuta, non per la temporanea o permanente abilità. “Ama il prossimo tuo come te stesso” è stato detto, e basterebbe questo per abbattere tutte le barriere, tutte le discriminazioni Io non mi sono mai accorto delle diversità altrui come menomazione, ma solo come scala di valori per dare e  pretendere il medesimo reciproco rispetto da tutti, abili e cosiddetti disabili Voterò comunque a favore, non per i contenuti di questa proposto ma per cortesia nei riguardi degli estensori che stimo e ai quali io riconosco l’ assoluta buona fede. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Insacco. La parola al consigliere Albrigi

ALBRIGI MARIA LUISA. Allora, mi viene da dire subito meglio tardi che mai. Perché questo? Perché se sono vere tante cose che sono state dette già da chi mi ha preceduto, è altrettanto vero che questa delibera arriva alla fine della legislatura. Anch’ io farò come il collega Insacco, sono favorevole e quindi voterò a favore, però ci sono alcune considerazioni che vorrei fare e che ritengo siano importanti, almeno per me, proprio perché si poteva fare prima e si sarebbe potuto arrivare ad un risultato a costo zero e ci sono tante cose che anche amministrando un Comune come Verona si potrebbero ottenere a costo zero; basterebbe riprendere in mano alcuni comportamenti, alcune scelte e portarle avanti Allora, perché è arrivata tardi secondo me questa delibera? Perché quando questa Amministrazione si è insediata aveva trovato già qualcosa di pronto però nonostante i nostri sforzi, e devo dire anche la convinzione della Presidente Pavesi, non siamo riusciti a portarla avanti. Ci ha messo del suo anche un pochino l’ assessore Bertacco che avevamo pregato vivamente di farsi carico di un progetto, l’ avevamo indicato come l’ Assessore più adatto a portarlo avanti, mi riferisco a “La città dei bambini”, Assessore, ma lei non ha voluto ascoltarci; lo dico bonariamente Sappiamo benissimo che tutto quello, ed era tanto, che era stato fatto in passato su “La città dei bambini” è stato prontamente accantonato, cioè si è gettato veramente, letteralmente, l’ acqua sporca insieme al bambino. Allora, perché cito “La città dei bambini”? Perché la filosofia di tutta questa progettazione era la stessa, identica, mirava veramente prima di tutto a cambiare l’ approccio culturale alle scelte e alle realizzazioni e quindi avrebbe portato comunque a un modo diverso di porsi davanti a una qualsiasi scelta dell’ Amministrazione Lo slogan era che una città adatta ai bambini era una città adatta a tutti, e quindi disabili o persone con varie difficoltà di movimento, anche per loro sarebbe stata comunque una città adatta; voleva dire prendere, fare delle scelte con un punto di vista diverso, complessivo, il punto di vista dei bambini. Non è che quell’ unica cosa che si è tenuto che è stato il Consiglio dei bambini e delle bambine abbia portato a un qualche cambiamento nella città e nelle scelte dell’ Amministrazione, è solo servito per dare un po’ di lustro Quello che invece si poteva ottenere è veramente un approccio culturale diverso, un cambio di mentalità e un mettere al primo posto alcune cose rispetto ad altre, arrivando comunque a un risultato poi che poteva essere soddisfacente Allora, io non so chi ci sarà nella prossima Amministrazione, nessuno di noi credo lo sappia, però mi auguro veramente che se noi voteremo come penso questa delibera, che ripeto è arrivata tardi per cui puzza un po’ di propaganda, di clima elettorale, ma comunque siccome il contenuto è buono io credo che valga la pena fermarsi su questo e quindi sostenerla. Ma mi auguro comunque che chiunque ci sia, può essere lo stesso Assessore attuale, può essere un altro, possa tener conto di queste scelte e non preoccuparsi di buttare subito quello che di buono altri hanno fatto perché in questo modo si perde del tempo prezioso; questa Amministrazione ha perso esattamente cinque anni per fare cose che si propone adesso di votare perché sono utili e perché servono veramente a rendere la città di Verona un pochino più adatta alle varie categorie di cittadini Mi preme sottolineare oltre agli esempi, alle citazioni fatte da qualche altro collega, e quindi al coinvolgimento di tante realtà che dovrebbero veramente cambiare modo di lavorare oltre che modo di ragionare e di fare delle scelte, mi preme sottolineare una cosa piccolissima che ho sempre fatto presente che però mi risulta non sia mai stata ascoltata, mai messa in pratica, mi riferisco ai rattoppi che fanno le ditte che lavorano sulle strade. Io vi assicuro che tantissime volte, e potrei portare foto di luoghi soprattutto periferici della città, i rattoppi che fanno sono delle vere e proprie barriere architettoniche perché più di una volta ti capita che una strada appena asfaltata, quindi ben livellata, magari davanti a una scuola, o comunque una strada dove tanta gente giovane e meno giovane, con una sufficiente capacità deambulatoria o meno, possa percorrerla e possa trovarsi con un dislivello per un rattoppo fatto da una ditta che è intervenuta immediatamente dopo l’ asfaltatura per fare uno scavo, non si sa per chi e per come, mi sembrava della Telecom, mi sembrava Comunque mi rendo conto che anche coordinare, come ha tentato l’ Amministrazione di fare, i lavori e di avvisare le varie ditte che si facevano lavori in determinate strade e che quindi se avevano interventi da fare lo comunicassero, credo che non sempre sia possibile perché possono esserci delle emergenze, però almeno si prenda  spunto anche da questa delibera per mettere in qualche modo l’ obbligo da parte dell’ Amministrazione di controllare o di far controllare poi i lavori che vengono fatti da queste ditte, che siano a regola d’ arte, pena il non pagamento completo dell’ intervento che le stesse ditte possono fare. Lo dico perché sono convinta che sarebbe un ottimo deterrente, perché sono convinta che si potrebbero evitare tanti disagi che, oltre che estetici, diciamo, possono procurare veramente dei danni e creare delle difficoltà di difficile superamento da parte di tante categorie di persone

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliera Albrigi. La parola al consigliere Delaini

DELAINI ALESSANDRO. Grazie Presidente. Io credo che la istituzione di un presidio organizzativo per l’ abbattimento delle barriere architettoniche sia un intervento importante. Il problema della disabilità o delle barriere in è  generale un problema trasversale, che colpisce le persone a prescindere dalle loro idee, situazione economica o altro Credo che l’ esperienza del Comune di Verona, in particolare nella soluzione dei problemi nella costituzione anche di una prassi e di linee guida per la risoluzione dei problemi delle barriere architettoniche possa diventare utile anche per molti altri. Per cui un gruppo di lavoro intersettoriale può servire per dare delle risposte, ritengo che sia una proposta interessante Volevo soffermarmi, in particolare, sull’ ordine del giorno collegato, che propone non solo questa costituzione, ma anche l’ adesione del Comune di Verona al protocollo d’ intesa per l’ accessibilità e la mobilità delle persone disabili, sottoscritto dai Comuni della Valpolicella. Conosco da vicino le problematiche dei disabili della Valpolicella e ritengo che alcune problematiche, che sono tipiche della città, nelle zone della Lessinia e di  territori anche poco dotati di servizi o con problematiche anche di mobilità ben diverse, quando ho chiesto una corriera con la pedana che potesse trasportare una persona dal Sant’ Anna a Negrar, mi hanno detto che le corriere non possono fare quei percorsi perché i tornanti non permettono… Ci sono tutta una serie di problematiche che magari in città abbiamo già superato, non abbiamo problemi Quindi ritengo che anche l’ adesione a questo protocollo possa dare non solo know-how che il Comune di Verona ha sviluppato, ma anche un peso nella progettazione, nella ricerca dei finanziamenti e, non ultimo, il potenziamento della piattaforma Wheelmap di cui si riferisce. Ricordo che la  ANMIC qualche anno fa,  quattro o cinque anni fa, aveva fatto proprio uno  studio dei percorsi all’interno della città per i disabili e aveva fatto un CD e quindi potrebbero esserci anche dei contributi da varie realtà e associazioni per completare questa piattaforma. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Delaini. La parola al consigliere Salemi

SALEMI ORIETTA. Grazie, Presidente. Mi associo anch’ io nell’ esprimere un apprezzamento per lo sforzo che la Presidente Pavesi e il  consigliere Zelger hanno profuso nell’ impegno a portare avanti questa proposta di delibera. Però mi sento anch’ io di dire, un po’ come ha già anticipato il consigliere Insacco, che fa in qualche modo tristezza pensare che abbiamo bisogno di istituire un presidio o un gruppo di lavoro per garantire delle condizioni di attenzione, di rispetto, di accoglienza a chi vive in condizioni di disabilità o permanente o temporanea, oppure in condizioni direi di vulnerabilità naturale, la chiamerei così, come quella dei bambini, evidentemente che non sono ancora in grado di camminare e che sono in carrozzina. Fa tristezza pensare che siamo ancora, abbiamo ancora una città che è un percorso ad ostacoli, per così dire, e ostacoli evidentemente non solo materiali. E dico questo perché è più facile aderire ad un principio di civiltà che coltivare, invece, un’ abitudine di civiltà Per cui io penso che ben venga il presidio, ben venga la banca dati, evidentemente, il gruppo di lavoro come è stato definito e come è stato ampiamente illustrato da chi ha presentato la delibera, però io credo che occorra in qualche modo anche intervenire sulla cultura, diciamo così, dell’ accoglienza e dell’ attenzione, e nello specifico penso che è una città che magari si dota di tutte le attrezzature indispensabili e poi non è in grado, attraverso la sua Polizia Municipale, per esempio, di multare lei migliaia di macchine che sono parcheggiate sui marciapiedi e che impediscono alle carrozzine di qualsiasi genere, prendo l’ esempio più lampante, evidentemente, perché altri sono evidentemente gli ostacoli, anche culturali, come giustamente si diceva, però questo è un caso emblematico: ieri sera io tornavo a piedi, muovendomi nel centro storico, e facevo proprio una riflessione perché mi sono trovata a dover spingere qualche tempo fa una carrozzina con una persona che, ahimè, una studentessa che ha  avuto purtroppo, per sua malaugurata sorte, un incidente che l’ ha resa in permanente disabilità, e questa ragazza, che aveva bisogno di appunto attraversare la strada, si è trovata nella difficoltà di doversi muovere da sola, io l’ho accompagnata e mi sono resa conto che il problema non era tanto legato, evidentemente, certamente anche gli ostacoli a cui hanno fatto riferimento i miei colleghi, ma nello specifico proprio alla maleducazione della gente Riportavo e  citavo in comunicazione qualche tempo fa il caso di un anziano che si muoveva col girello: proprio per accedere alla rampa di accesso di una chiesa cittadina, qualche domenica fa, non era in grado di poterlo fare perché c’erano le macchine parcheggiate, e c’ era anche un vigile che in quel momento, evidentemente, non esercitava forse nemmeno la sua funzione Allora dico questo perché io credo che sia indispensabile che anche rispetto a questa banca dati diciamo organizzata… No, perché mi toglie la  visuale della Pavesi, allora mi interessava anche rivolgermi, avere come interlocutrice… Ecco, quando poi il consigliere Ederle accompagnerà il suo bimbo in passeggino, si renderà conto di che cosa vuol dire, come  dire, questa assenza appunto di civiltà Allora dico questo, e chiudo, semplicemente perché, ripeto, apprezzabile l’ interessamento, apprezzabile evidentemente anche un’ Amministrazione che si dota evidentemente di un presidio, di un gruppo di lavoro simile, però io credo, come dicevo, come dicevo nell’ esordio, che sia triste pensare che dobbiamo fare ricorso a questo. Mi piacerebbe, ecco, che a  questa banca dati a cui si faceva riferimento potesse accedere veramente la Polizia Municipale, perché credo che già una buona parte di questo lavoro di eliminazione, diciamo, delle barriere architettoniche può partire da lì. È evidente che poi ci sono anche altre barriere, ne facevano cenno i colleghi, io in Commissione citavo il dramma di chi non può servirsi del mezzo pubblico proprio perché non esiste la pedana di accesso al mezzo pubblico, e in molte città europee, e direi che forse le città europee a cui spesso guardiamo come esempio, come dire, di civiltà a cui ispirarci, molte città europee sono dotate di questi semplici mezzi di agevolazione che possono mettere in grado tutti di sentirsi appartenenti ad una comunità civile. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliera Salemi. La parola al  consigliere Uboldi

UBOLDI ROBERTO. Velocissimo. Le buone idee, da qualunque parte vengano, sono bene ammesse e quindi accettare. Quindi, come hanno detto i miei colleghi, voteremo a favore. Anzi, per celebrare degnamente questa circostanza, come dire, perché mi pare positiva, depositerò questa richiesta di documentazione perché, come dire, oltre al dire ci interessa molto anche il fare. Allora, questo Consiglio comunale ha votato, stanziando nel 2008 350 mila euro alla voce “rimozione barriere architettoniche”. Sempre questo Consiglio comunale, nel successivo 2009, ha stanziato 300.000 euro per la rimozione delle barriere architettoniche. E sempre questo Consiglio, nel 2010 ha licenziato un Bilancio che stanziava, sulla carta, 450.000 euro per la rimozione delle barriere architettoniche. Per concludere, nel 2011, stanziando ulteriori 350.000 euro La richiesta di documentazione risponde ad una semplice domanda: di queste somme, quanti sono stati impegnati? Sono fondi del programma straordinario 22, 23 e 24, numero progressivo, non mi riferisco, Bertacco, in questo caso, perché evidentemente è materia dell’ assessore Di Dio. Quante sono state impegnate e quante sono state spese, perché, come dire, non basta impegnarle, bisogna anche spenderle Allora, la Commissione e il gruppo di lavoro intersettoriale, che ripeto, giustamente, come dire, mi pare corretta l’ idea è, giusto che abbia in mano anche questi dati per cominciare a lavorare, vedendo cos’ era stanziato, cos’ è stato impegnato, cos ‘ è stato speso per regolarsi per gli esercizi che verranno. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Uboldi. La parola al consigliere Ederle

EDERLE STEFANO. Sì, l’ avvocato… Il consigliere Valdegamberi, perché gli ho rubato la parola

VICEPRESIDENTE. Prego, Valdegamberi

VALDEGAMBERI STEFANO. Ederle oggi è particolarmente felice, è un po’ agitato per la nascita del pargoletto… Ah no? Ah, non sapevo. No, perché gli ho chiesto: è nato il figlio? Sì. Va bene, ho capito male io Bene, venendo a questo ordine del giorno, non seguo le vicende personali, scusate, dei colleghi. Questo ordine del giorno, lo trovo abbastanza singolare e, veramente, chiede di fare cose che sono previste dalle leggi. Io ho avuto la fortuna di portare, promuovere una legge, ancora nel 2007, nel lontano 2007, perché il tempo scorre, la legge numero 16, regionale, che prevede l’ obbligo di fare buona parte delle cose che qui si invita alla Giunta a fare, quindi sono obblighi di legge, non sono iniziative spontanee, così, filantropiche, che le associazioni si mettono attorno al tavolo. Quindi trovo veramente… E quando prima Insacco ha fatto l’ intervento, “mi è piaciuto”, dice, qua continuano a lanciare programmi, comitati, commissioni, eccetera, eccetera, ma le norme ci sono tutte scritte, basta applicarle. Qual è il problema? Il problema è che io non so se il Comune di Verona abbia un piano sulle barriere architettoniche, se abbia fatto un’ analisi puntuale di quali sono sul proprio territorio le barriere architettoniche e una programmazione, come predispone la legge, di intervento annuale, per progressivamente ridurre queste barriere architettoniche Poi un altro aspetto che devo biasimare, ovviamente l’ Amministrazione regionale, io sono in opposizione, ma da quando non sono più in maggioranza il capitolo di stanziamento di bilancio per le barriere architettoniche, in parte destinato ad interventi verso i privati, ed in parte destinato agli interventi pubblici, è stato azzerato, lo sa bene l’ assessore Bertacco perché vedo che mi guarda Quindi la maggioranza PdL e Lega, che qui mi propone di sottoscrivere questo ordine del giorno, è stata la stessa maggioranza che in Regione ha azzerato i fondi per le barriere architettoniche. E quindi io credo che delle volte queste iniziative non sono altro che, come si può dire, quel paravento che ci mettiamo attorno per quasi pulirci la coscienza quando, alla fine, sappiamo benissimo che il problema c’è, sappiamo benissimo dove vanno i  soldi, sappiamo benissimo che c’è una Giunta che è deputata a fare certe cose, e c’è un Consiglio che è deputato a programmarle, non ci sono comitati o sottocomitati, per la carità, la concertazione, il confronto, la sussidiarietà. Io sono molto favorevole a questi principi, va bene sentire tutte le forze in campo, però occorre non solo sentirle, occorre farle, le cose, programmarle e soprattutto rispettare le leggi. Perché io vorrei vedere il piano sulle barriere architettoniche del Comune di Verona, se c’è, che non è previsto dalla legge 16, la legge 16 è una legge di terza generazione. Nella storia delle barriere architettoniche ci sono state altre due leggi precedenti, quindi non è una novità del 97, è un principio ancora stabilito molto prima, vorrei vedere qui quel piano, qui in Aula, dire: vediamo, è adeguato, c’è, abbiamo fatto l’ inventario, quali sono le barriere architettoniche della città, abbiamo fatto una programmazione per dire da dove cominciamo, che priorità diamo. Abbiamo fatto gli stanziamenti nel tempo, abbiamo visto che nel tempo gli stanziamenti sono stati fatti, come sono stati spesi, dove sono stati spesi, cosa rimane da fare? Questo è quello che deve fare un ‘ Amministrazione seria, il resto è puramente filosofia, è puramente… quelle solite iniziative che magari coprono una pagina sul giornale, un articolo, un plauso, ma alla fine non risolvono il problema. È questo che noi invece vogliamo, se noi siamo amministratori seri occorre approcciarsi in maniera scientifica, cominciare e affrontare i fenomeni, soprattutto applicare le leggi che ci sono, perché è inutile che facciamo le bellissime leggi e poi, alla fine, se prima è la Regione poi che fa la legge, e due anni dopo non ci mette un centesimo in questa legge, magari trova altri centesimi per fare altre priorità, come qualche bella festa sulle spiagge, le grigliate, o fanno tutt ‘ altro, lì i soldi si trovano sempre, chissà perché, per certe cose non ci sono più le… Ecco. Non servono ovviamente i comitati a dirci questo, non servono commissioni, non servono a fare, serve semplicemente applicare le leggi dello Stato e della Regione, che già ci sono da tanto tempo. Quindi l’ appello… Certamente chi è che si sottrae, nessuno spara sulla Croce Rossa, tutti siamo favorevoli a questo ordine del giorno, però questo ordine del giorno rischia di diventare veramente una beffa se manca un piano comunale, che si chiama “il piano per l’ eliminazione delle barriere architettoniche”, il P.E.B.A., in gergo, se manca questo piano sarebbe assurdo approvare questo ordine del giorno, dico: cara Amministrazione, prima fammi questo piano, dimostrami la tua programmazione, cosa stai facendo, cosa hai fatto? Può darsi che solamente ha fatto delle cose, qualche intervento lo vedo, però è l’ Amministrazione, è la Giunta e il Consiglio che deve dotare di risorse la Giunta per fare un’ adeguata programmazione, tutto il resto rischia di diventare, così, un’ azione meritevole, importante, di sensibilizzazione, per la carità, ma molto spesso inefficace Ecco perché siamo qui ad amministrare e non a fare filosofia

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Valdegamberi. La parola al consigliere Ederle

EDERLE STEFANO. Colleghi, buonasera a tutti. Allora, io prendevo spunto da questo argomento per chiedere anche agli uffici di fare chiarezza su un punto. Mi risultava che ci fosse una legge che prevedesse degli aiuti economici per persone disabili o persone anziane, per gli ascensori o comunque per macchinari, impianti, che aiutassero le persone che non possono più camminare a fare le scale. Io ho una nonna che ha 99 anni, quasi 100, fra due mesi ne compie 100, è centenaria, è del 1912, è nata ancora prima della prima guerra mondiale, la quale, poverina, non può più camminare. Sopra mia nonna abito io, e penso anche al sottoscritto quando diventerà vecchietto, o quando mia moglie avrà il pancione… lasciami parlare, Elio, scusa, e dire le mie cose Allora, il discorso è questo, scherzi a parte, con mia  nonna ci eravamo informati per mettere un impianto che la aiutasse, appunto, e ci è stato risposto che, sì, è vero, questa legge ci sarebbe, io devo andare ancora a vedermi una cosa, perché è cosa abbastanza recente, però non ci sono soldi, non c’è niente, non ci sono finanziamenti. Zero. Zero Io mi dico, allora, ma quello di permettere a una persona disabile, per anzianità o per altre mille motivi, di poter uscire di casa, non è un diritto tutelato dalla nostra Costituzione? E come è possibile, come è possibile che in questo momento noi, per mancanza di fondi, non siamo capaci di dare concretezza a tutela di un diritto. Io francamente sono rimasto così, credo che la mia famiglia, per fortuna, abbia le possibilità economiche, e infatti così ha fatto, per dotarsi di un mezzo senza ricorrere agli aiuti pubblici, così la mia famiglia ha fatto, ma io penso a quelle famiglie che questa possibilità non ce l’ hanno, e cosa facciamo? Condanniamo una persona, ma guardate che è gravissimo, anzi, scusate, fa proprio schifo, condanniamo una persona anziana, che ha già la sfortuna di non potersi più muovere, di passare gli ultimi ultimi anni della sua vita chiusa in casa, di non poter più andare in un giardino pubblico, che è quella la sua vita. Anche perché sapete che fine fa questa gente? Lo sapete che fine fa? È automatico, questa gente si deprime, va in depressione, ma è normale, è peggio della galera perché almeno in galera li portano fuori ogni tanto a fare il giretto all’ aria  aperta; questi non ne hanno la possibilità pur avendone il sacrosanto diritto Guardate che qualcuno sorride qua dentro però è veramente un problema concreto Allora, io su questo volevo fare anche un’ interpellanza ma invece di fare un’ interpellanza, che secondo me serve e non serve, cerchiamo insieme, concretamente, magari facendo una mozione unitaria, di capire com’ è il problema e specialmente quanto meno per i nostri anziani e i nostri disabili veronesi di affrontarlo. Questa mi sembra una proposta giusta e concreta. Se qualcuno di voi, magari la dottoressa Pavesi che è molto sensibile, o l’ assessore Bertacco, sono molto sensibili, analizzano con gli uffici tecnici perché io parlo ovviamente da… il problema e si cerca… Franchini, sto parlando con Bertacco di una cosa seria, per cortesia lasciami finire e poi parla (Intervento fuori microfono) Ho capito! E allora ti siedi, lasciami finire. Allora se… (Intervento fuori microfono) Sì, esatto. Allora, Franchini, dimmi quando sei a posto allora che ricomincio, che continuo No, scherzi a parte, allora se davvero riusciamo ad affrontare in maniera… no, perché questo discorso è un discorso che mi interessava molto, volevo farci una mozione sopra, però le mozioni abbiamo visto specialmente con molti Assessori, Corsi, le mozioni poi vengono votate all’ unanimità ma scompaiono nel nulla, non viene fatto nulla Allora io preferisco appellarmi alla vostra umanità e alla vostra sensibilità ben nota a questo Consiglio e ai cittadini, perché veramente voi avete lavorato bene, a prescindere dal colore politico delle persone, e di questo ve ne deve essere dato atto assolutamente, se quindi riuscite magari con gli uffici tecnici preposti a ciò, andare un attimo a studiare meglio la problematica, abbiamo ancora tre mesi, sarebbe bellissimo far vedere che sappiamo noi bene occuparci dei pensionati rispetto a chi fa tanti proclami però vedo che di proposte ne fa poche. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Ederle. Dichiaro chiuso il dibattito Do la parola all’ assessore Bertacco per la replica. Prego, Assessore

BERTACCO STEFANO. Presidente, velocissimamente, a me viene da dire più volte nei vari interventi… Posso andare? No, perché ho visto adesso… Stavo dicendo, nei vari interventi è stato ricordato più volte “meglio tardi che mai”, a me viene da dire meglio tardi ma fatto bene, cioè nel senso che sicuramente ho seguito da vicino tutto il percorso che devo dire, mi tolgo qualsiasi tipo di merito, nel senso che la consigliera Pavesi con tanta perseveranza ha portato avanti, ma soprattutto quelle che sono state le difficoltà nel percorso perché, giustamente come ricordava il consigliere Valdegamberi, dopo se no si va a rischio di mettere su delle architetture che poco poi portano a dei risultati, creano dei grandi tavoli ma pochi risultati E allora, al di là delle leggi che ricordava il consigliere Valdegamberi, io credo che ci sono due aspetti importanti della delibera, l’aspetto culturale che finalmente comunque ci dotiamo di un tavolo che sia operativo perché l’ esperienza sulla Passalacqua fatta con i lavori pubblici secondo me è un’ esperienza positiva importante perché la prima volta non si sono fatti tavoli ma si è andato sul posto e si è andati a cercare di rendere fin da subito accessibile a tutti questo luogo che diventerà un luogo importante della città, senza dover poi ripetere continuamente interventi per renderlo accessibile. Per cui va un complimento per il lavoro che è stato fatto perché inizialmente nel momento in cui si vanno a coinvolgere i vari Assessorati, poi le Associazioni, poi tante realtà del territorio, si andava a rischio veramente di fare un qualcosa che probabilmente non avrebbe prodotto risultati; invece la consigliera Pavese in collaborazione con il consigliere Zelger sicuramente sono riusciti a snellire questo tipo di procedura e a renderlo particolarmente operativo Per quanto riguarda le barriere architettoniche, lo ricordava già l’ Assessore, Consigliere (un lapsus) ma comunque è stato Assessore regionale ai Servizi Sociali, il problema dell’ abbattimento delle barriere architettoniche per quanto riguarda i privati e quindi anche i contributi la Regione ha stanziato zero nel capitolo di bilancio. E quindi di fatto noi come Servizi Sociali in via San Domenico avevamo, perché adesso devo dire con sincerità abbiamo recuperato le due persone che ci lavoravano, avevamo un ufficio apposito per la raccolta delle domande, che raccogliamo chiaramente ancora, e le seguivamo nel suo iter, nel suo  percorso fino a Venezia. In realtà noi le seguiamo fino a Venezia, le accompagniamo, il risultato è che il ritorno non c’è perché non c’è nessun tipo di finanziamento. Quindi c’è già comunque una particolare attenzione e pressione proprio perché venga ripreso in considerazione, anche visto che è in discussione il nuovo bilancio della Regione, abbiamo segnalato più volte l’ importanza di rifinanziare questo capitolo Quindi per quello che mi riguarda, ripeto, complimenti per la delibera, che anch’ io mi auguro sia votata all’ unanimità perché credo che sia soprattutto un segnale di civilità di questa città. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, assessore Bertacco. La consigliera Pavesi per la replica

PAVESI ANTONIA. Grazie. Era solo per specificare, sono molto contenta che ci sia un’ adesione che venga condivisa anche perché il problema è riconosciuto. Quello su cui noi abbiamo lavorato, e ci dicono che siamo arrivati verso fine tornata quasi vicino in campagna elettorale, ci abbiamo messo veramente un anno e mezzo perché per poter fare una cosa a costo zero, un coordinamento effettivo, efficace e oltretutto non tavoli filosofici, ci si mette un anno e mezzo Quello che noi… Allora, all’ interno del settore Lavori Pubblici c’ erano già delle persone che si occupavano, ma non in maniera coordinata e non con un incarico preciso, di barriere architettoniche, era poi, come diceva il consigliere Zelger, ogni Assessorato che durante i suoi interventi applicava la legge sulle barriere  architettoniche; poi presso lo sportello ai Servizi Sociali si raccoglievano segnalazioni, la Consulta dell’ handicap raccoglieva segnalazioni, era tutto un mondo sparpagliato che non lavorava insieme Noi abbiamo chiesto che venisse identificato, ovviamente noi non siamo la Giunta, possiamo chiedere, quindi l’ idea, e quindi poi la Giunta applicherà un ufficio preciso nella persona precisa, un ufficio di coordinamento su questo lavoro, quindi a costo zero. La Consulta, è stata richiesta, questa è operativa come ha ricordato l’ assessore Bertacco, va sul posto non decide sui tavoli fumosi in chissà quale stanza, va con i progettisti sul posto; è stato chiesto dai progettisti, a costo zero, e sono solo quattro persone e a detta appunto del capo area ha avuto un effetto immediato perché alle volte non costa superare le barriere architettoniche, basta evitare di farne. Grazie

VICEPRESIDENTE. Grazie, consigliere Pavesi. Sono aperte le dichiarazioni di voto sulla proposta di delibera 8. Se non ci sono dichiarazioni di voto, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto

PRESIDENTE. Bene, allora, sono chiuse le dichiarazioni di voto. Procediamo con le votazioni. È aperta la votazione. Scusate, sì, allora è chiusa la votazione, poi vi prego di fermarvi, c’è anche l’ ordine del giorno allegato che i presentatori preferiscono sia votato. Chiusa la votazione 33 favorevoli La proposta 8 si intende approvato all’ unanimità Procediamo a porre in votazione l’ ordine del giorno. Sono aperte le dichiarazioni di voto. Sono chiuse le dichiarazioni di voto Pongo in votazione l’ ordine del giorno collegato al numero 807. È aperta la votazione. È chiusa la votazione 31 favorevoli L’ ordine del giorno 807 si intende approvato Procediamo con la proposta numero 24, relativa al coordinamento Servizi Sociali per adulti e anziani. La parola all’ assessore Bertacco. Prego

BERTACCO STEFANO. Presidente, la proposta di delibere è per le linee di indirizzo per quanto riguarda l’ affidamento in concessione del servizio di gestione della casa di riposo Casa Serena Faccio un piccolo excursus cronologico per ricordare che Casa Serena nel 1997, con un provvedimento della Giunta, il numero 1319 dell’ 8 luglio, integrato col 1469 del 5 agosto del  ’97, era stata indetta in attuazione del decreto legislativo del 17 marzo del ’95, numero 157, attuazione della direttiva 9250 della Comunità Europea ed aveva praticamente indetto una licitazione privata per l’ affidamento del  servizio della gestione della casa di riposo denominata Casa Serena A decorrere dal primo ottobre 1997 fu affidata alla Fondazione Pia Opera Ciccarelli per un periodo di quindici anni; fu fissato quel periodo di quindici anni proprio perché la situazione della casa, per chi  la ricorda, sicuramente non era nelle condizioni migliori e quindi fu affidato per quindici anni proprio per consentire, sia sotto l’ aspetto dell’ ammortamento degli investimenti, si è partiti che sembrava un tempo corretto per chi si aggiudicò la gestione della casa, in maniera tale che potesse essere portata agli standard qualitativi, ma soprattutto strutturali, che oggi voi tutti conoscete Il riferimento alla direttiva europea che facevo prima, fra le tante, nel frattempo è stato abrogato e  quindi nel ragionamento, visto che il 30  settembre del 2012 scadrà il periodo dell’ affidamento alla Pia Opera Ciccarelli, abbiamo pensato di fare una gara sicuramente ad evidenza pubblica, però cambiare l’ aspetto, che è quello di dare, in una concessione che diventa una concessione attiva per quanto riguarda il Comune di Verona, e abbiamo posto nelle linee di indirizzo due principi fondamentali: uno, che è quello che diamo 70 punti per quanto riguarda la qualità e 30 per il prezzo; e poi con tutta una serie di garanzie e tutele sia per quanto riguarda il progetto della gestione della casa di riposo, che in questi anni ha dato particolari soddisfazioni ai cittadini veronesi che ne hanno usufruito, e l’ altra è quella di garantire a chiunque dovesse subentrare alla gestione di Casa Serena, garantire ai dipendenti odierni continuità, perché stiamo parlando di parecchie famiglie che sicuramente lavorano nell’ ambito delle 24 ore nella turnazione di Casa Serena Quindi noi, fra le tante, nella aggiudicazione dei punti per quanto riguarda la qualità, al di là della progettualità mettiamo con me acquisizione di punteggi di qualità la determinazione della quota alberghiera. Come sapete, la retta  della case di riposo è composta da una quota sanitaria, che è  quella erogata dalla Regione Veneto sul fondo della non autosufficienza, e poi la cosiddetta “retta alberghiera”, che normalmente è  in carico alle persone ricoverate presso la struttura e per le persone che chiaramente non potessero far fronte a questo tipo di pagamento subentra il Comune. Vi ricordo che ogni anno lo stanziamento, negli ultimi anni è stata di circa 7 milioni di euro per quanto riguarda l’ integrazione delle rette nelle case di riposo. Quindi questo determinare comunque punteggio nella determinazione della quantificazione della retta diventa una fattore particolarmente importante per quanto riguarda il punteggio poi di aggiudicazione. È chiaro che poi nel capitolato verranno specificati tutti quei passaggi anche per quanto riguarda la qualità del servizio, perché sapete che Casa Serena, oltre che essere residenza per anziani, è anche un centro Alzheimer specializzato, un centro diurno per l’ Alzheimer, e quindi con tutta una serie di interventi di alto livello qualitativo L’ altra cosa che verrà comunque richiesta all’ interno del capitolato, cosa che già avviene oggi per quanto riguarda Casa Serena, è sicuramente di poter riservare alcuni posti, un congruo numero di posti non tanto per ricoveri definitivi in casa di riposo, ma posti che anche oggi utilizziamo per persone anziane che si dovessero trovare in una situazione di emergenza. Penso alle emergenze abitative per quanto riguarda, ho subito finito, per quanto riguarda emergenze abitative, nell’ ultimo periodo abbiamo avuto quella degli sfratti, purtroppo, in alcuni casi quella del terremoto e in altri, proprio in questo periodo di emergenza freddo, abbiamo trovato una persona di notte molto anziana che non poteva essere ricoverata nei dormitori o nelle situazioni proposte Quindi anche questo verrà inserito all’ interno del capitolato proprio in maniera tale da poter garantire una qualità e continuità del servizio, che per noi è particolarmente importante perché in questi anni ha sicuramente dimostrato questo tipo di progettualità essere vincente, ma soprattutto soddisfacente per i cittadini veronesi Per questi motivi si richiede l’ approvazione. Grazie

PRESIDENTE. Grazie, assessore Bertacco. E’ aperto  il dibattito. La parola al consigliere Tisato

TISATO EDOARDO. Lei ha visto, Assessore, che l’aula è molto distratta, perché considerando l’ età media dei Consiglieri, credono che non sia un problema che li  riguarda. Siccome io sono tra i più anziani qua dentro, in questo Consiglio comunale, quindi può darsi che sia un po’ più interessato alla vicenda. Era solo per richiamare un po’ l’ attenzione dell’ Aula che ho detto quello che ho detto, perché credo che nessuno possa… Ieri c’è stata una bellissima Commissione, durante la quale sono stati proiettati i dati sull’ andamento, i dati statistici sull’ andamento demografico di Verona e credo che il problema delle persone anziane e non autosufficienti… Quindi garantire un servizio rispettando le leggi, facendo quello che bisogna fare, credo che sia fondamentale per il nostro Comune, per questo e per il futuro, non solo la prossima  Amministrazione, qua si guarda veramente molto al di là del presente Però io le pongo, ne abbiamo già parlato in Commissione, ma lo ribadisco in Aula e mi piacerebbe che lei, nella replica, precisasse alcune questioni. C’è una nota, uno dei punti della delibera dice:  “prevedere, nelle forme e nei limiti previsti dalla vigente legislazione, la continuità occupazionale del personale”. Beh, è normale, però siccome qua si tratta, c’è il rischio (o la possibilità) che la concessione, gara di appalto, venga vinta da qualcuno di diverso dalla Pia Opera Ciccarelli, ma non perché la Pia Opera Ciccarelli sia esente da questo rischio che sto dicendo adesso, ma soprattutto se dovesse subentrare un gestore diverso il mantenimento dei livelli occupazionali non è sufficiente, perché ci sono, non so, forme di coinvolgimento dei dipendenti o degli  ex…, dei dipendenti da assumere, che possono questi trovarsi in una situazione precaria, sia una riduzione dei livelli retributivi, ma anche una situazione di precariato ulteriore per la condizione lavorativa. Per esempio, uno degli esempi: vengono associati alla cooperativa e, a questo punto, sono in braghe di tela, tra virgolette, diciamo Allora mi piacerebbe, se l’ Amministrazione ha già elaborato, lei parlava di un protocollo, un qualche cosa di specifico a tutela di questo aspetto, credo che valga la pena ribadirlo in Aula per nostra tranquillità e  per tranquillità del… o meglio a conferma che le linee di indirizzo sono già state, cioè si sta già preparando, non credo che dovrete inventare domani mattina tutto il  capitolato o quant’altro Seconda questione: il passaggio da appalto a concessione, chi  è che ci guadagna? Io spero che ci guadagni la efficienza, l’ efficacia anche del servizio, è una specie di liberalizzazione questa qua che mettiamo in atto. Allora  per il Comune cosa succede e per il cliente cosa succede? Io mi aspetto che il Comune abbia meno spese, tra virgolette, o meglio, che sia in grado di programmarle in maniera migliore; e per il cliente una possibilità di vedersi la famosa retta alberghiera calmierata, ecco, questo è il secondo punto La terza, il terzo discorso riguarda l’ impatto sul bilancio del Comune, e quando lei diceva che il nostro intervento è di circa sei milioni, sei o sette milioni di intervento a sostegno delle rette alberghiere, non solamente per  la Pia Opera Ciccarelli,  naturalmente, ma per tutto il complesso, per questo servizio che il Comune fa in maniera estremamente adeguata, di capire cosa succede sul bilancio, che non vorrei che domani ci mettiamo qua a discutere del bilancio e qualcuno dice: abbiamo avuto dei tagli al bilancio sociale perché? Perché non ci sono più i 7 milioni, perché non li spendiamo più nel senso che prima era l’ appalto e adesso invece è la concessione, e vorrei capire questo aspetto qua E dopo, siccome non so, questo lo dico fuori dalla delibera, se mi restano 30 secondi, sì, 30 secondi giusti. E siccome presumo, può darsi, da quello che vedo, non ci sono grossi elenchi di delibere da discutere prima della fine della legislatura, è probabile che sia l’ ultima delibera che riporta in questo Consiglio, volevo dire, a nome mio personale, non coinvolgendo nessun partito, neanche quello di appartenenza mia, in questo momento, di ringraziare la sua attività che ha fatto in questo settore, credo che abbia mantenuto, dato continuità alle precedenti Amministrazioni, abbia migliorato in certi aspetti anche i servizi sociali che questa città dà, visto che abbiamo fatto la delibera sulle persone diversamente abili, credo che grazie alla sua attività, e mi auguro che questa possa continuare anche per il futuro

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Tosatto. Non essendoci altri… Tisato, chiedo scusa. Non essendoci altri iscritti a parlare, è chiuso il dibattito. Non so se l’ Assessore voglia replicare o dire qualcosa al consigliere Tisato…

TISATO EDOARDO. Sì, per quanto riguarda l’ emendamento, mi ha comunicato l’ Assessore che viene accolto dall’ Amministrazione

PRESIDENTE. Bene. Conferma, assessore Bertacco, è accolto dall’ Amministrazione. Va bene. Allora procediamo… Va bene, allora se lei può intervenire, prego

BERTACCO STEFANO. Sarò velocissimo. Per quanto riguarda il personale, è chiaro che noi stiamo già lavorando a capitolato, perché è chiaro che quando abbiamo proposto le linee d’ indirizzo ci siamo fatti un’ idea di quello che deve essere il percorso, e specificatamente per quello che chiedeva il consigliere Tisato vi leggo, sono poche righe: “Il concessionario, in caso di aggiudicazione, accetta di assumere prioritariamente gli stessi addetti che operano alle dipendenze dell’ appaltatore uscente, impiegati nei servizi di cui alla presente concessione di possesso, ove necessario, nei prescritti titoli e requisiti professionali, nel numero e nella qualifica, armonizzabili con la prescelta organizzazione di impresa, ciò anche se l’ assunzione non rientra nei casi esplicitamente previsti da norme di legge o da contratti collettivi di lavoro. La previsione di cui al presente comma costituisce, per il Comune di Verona, clausola sociale ed in particolare fattore di salvaguardia dei livelli occupazionali e delle condizioni contrattuali del predetto personale, anche in considerazione dell’ attuale negativo andamento congiunturale, fattore di garanzia del servizio erogato sussistendo l’ interesse pubblico a conservare la professionalità e l’ esperienza del personale in servizio, in modo da mantenere, quantomeno, gli standard qualitativi raggiunti, trattandosi di espletare un servizio particolarmente delicato per le caratteristiche intrinseche dell’ utenza, e che richiedono capacità non solo di tipo professionale, ma anche di realizzazione umana, con gli ospiti della struttura, consolidatasi nel tempo”. Quindi questo credo che tolga ogni dubbio su quello che è l’ aspetto della salvaguardia del personale Per quanto riguarda il bilancio, cambia in positivo per il Comune di Verona, perché essendo, questa, una concessione attiva, voglio dire, la media abbiamo visto che in questi anni di uscite è dei 6,9 milioni, 7 milioni di euro per l’ integrazione delle rette, si mantiene costante, chiaramente essendo una concessione attiva, noi avremmo delle maggiori entrate dovute al fatto che, come ripeto, è stata trasformata in una concessione attiva. Quindi, in realtà, dovrebbe cambiare solo in positivo per quanto riguarda il bilancio. Sull’ aspetto della garanzia della continuità e della qualità del servizio, io credo che tutte le cose che sono state inserite già nella bozza di capitolato, comunque rassicureranno sicuramente su questo tipo di aspetto Colgo l’ occasione anch’ io, lo faccio velocissimamente, perché se fosse per davvero l’ ultima delibera che porto in Consiglio comunale, ringrazio per le parole il consigliere Tisato, ovviamente, ma ringrazio tutti, proprio tutti i Consiglieri comunali, perché devo dire che questi anni, indipendentemente dalle posizioni politiche, ho trovato veramente un’ ampia collaborazione da parte di tutti. Grazie di cuore

PRESIDENTE. Grazie, assessore Bertacco. Grazie, assessore Bertacco. Allora, signori, sono aperte le dichiarazioni di voto. Consigliere Tisato, prego, per dichiarazione di voto. Consigliere Papadia, per favore

TISATO EDOARDO. Faccio la dichiarazione di voto, non perché… perché ho il dubbio di che cosa votare, ma per sottolineare quello che ha detto l’ Assessore, se non è stato ben recepito dall’ Aula. Questa è la clausola sociale, a cui ha fatto riferimento l’ Assessore, è fondamentale, clausola sociale, salvaguardia occupazionale, interesse pubblico. E faccio presente che questa clausola sociale fa riferimento nella concessione, questi non sono dipendenti né oggi né domani, del Comune di Verona, quindi vuol dire che il Comune nell ‘ affidamento dei servizi ha la possibilità veramente di fare quella attività… Noi spesso, Presidente, in questa situazione di criticità troviamo, nella Conferenza dei Capigruppo, io ormai non faccio più parte, per questi ultimi mesi di questo Gruppo, ma di aver sentito i rappresentanti di aziende in crisi, proprio per… quindi a tutela. Qua, invece, abbiamo una possibilità concreta, e quindi l’ apprezzo moltissimo, quindi quello che è stato detto e preparato per il capitolato, perché abbiamo la possibilità, per quello che ci compete, di garantire non solamente il posto di lavoro, ma una tutela una che va al di là della garanzia mera del lavoro, ma della qualità del lavoro, e della continuità del lavoro. Quindi apprezzo moltissimo, grazie della risposta

PRESIDENTE. Grazie a lei, consigliere Tisato. Allora, signori Consiglieri, sono chiuse le dichiarazioni di voto. È aperta la votazione sulla proposta numero 24. Molto bene. Sono chiuse le votazioni 33 favorevoli La proposta 24 viene approvata Allora, signori Consiglieri, procediamo con la numero 23, la parola all’ assessore Toffali

TOFFALI ENRICO. Grazie, Presidente, e buonasera Consiglieri. La delibera che porto alla vostra attenzione sicuramente ha un impatto emotivo assolutamente inferiore di quella che è stata illustrata dall ‘ Assessore Bertacco, qui si tratta di Enti partecipati, si tratta della gestione del trasporto pubblico locale su gomma Voi sicuramente ricorderete il fatto che l’ anno scorso Provincia e Comune avevano deliberato la gara per l’ appalto servizio cosiddetto a doppio oggetto. Doppio  oggetto voleva dire, sostanzialmente, che il soggetto aveva cura di individuare un partner privato, e quindi il primo oggetto, il secondo è la concessione, quindi partecipava alla gara con il doppio oggetto Questa situazione si è, diciamo, nel corso dell’ anno profondamente modificata e, di conseguenza, a fronte della gara a doppio oggetto, si è fatta una riflessione, in virtù anche delle modifiche legislative, per cui si è ritenuto di individuare nella gara semplice, ordinaria, nel senso che la società di gestione del trasporto pubblico potesse partecipare alla gara che il Comune di Verona andrà ad indire a pari di qualsiasi altro soggetto. Questo in considerazione del fatto che una legge regionale, leggo testualmente, che sono questioni squisitamente tecniche, dice: “la legge regionale poneva ad esclusivo carico di bilancio annuale e pluriennale della Regione l’ onere relativo ai servizi minimi di trasporto locale” Allo stato attuale esiste grande incertezza circa le risorse finanziarie regionali per i servizi minimi da porre a base di gara, nel caso di permanenza di tale stato di incertezza gli Enti affidanti, dopo l’ espletamento della gara, si troverebbero esposti al rischio di non far fronte agli impegni con l’ eventuale appaltatore, quindi occorrerebbe stipulare un accordo per l’ individuazione dell ‘ Ente che dovrà svolgere le funzioni di stazione appaltante, perché questo non è ancora previsto, e la predetta scelta dovrà tener conto delle disposizioni legislative intervenute a cavallo di quest’ anno e convertito, infatti, con legge 214 del 2011, che prevedono il trasferimento ai Comuni entro il 31 dicembre 2012 delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province; quindi sul concetto anche della permanenza o meno dell’ esistenza delle Province Quindi si deve evidenziare a tal proposito, e quindi per giustificare la modifica di indirizzo sulla gara ordinaria, che al fine di incentivare il superamento degli assetti monopolistici deve introdurre regole di concorrenzialità nella gestione dei servizi di trasporto per l’ affidamento dei servizi, le Regioni e gli Enti locali fanno ricorso alle procedure concorsuali; le Province sono delegate all’ esercizio tra l’ altro delle funzioni relative all’ espletamento delle procedure concorsuali per i servizi di trasporto pubblico locale, extraurbano e di parte di quelli interregionali, i quali esercitano tra l’ altro le funzioni relative all’ espletamento delle procedure concorsuali suddetti per i servizi di trasporto pubblico locale Quindi diciamo che a completamento del quadro normativo in materia si evidenzia che la recente normativo in materia di servizi pubblici locali trova applicazione anche al trasporto pubblico regionale e locale La Provincia di Verona, nella riunione di Giunta del 22 dicembre 2011, ed il Comuni nella riunione di Giunta del 18 gennaio, quindi a seguito di queste problematiche hanno ritenuto e deciso di proporre ai rispettivi Consigli (ed eccomi qua questa sera per questo) che il servizio in oggetto venga affidato mediante gara ordinaria; e cioè la nostra azienda partecipa alla gara autonomamente e diciamo con gli esiti che la gara può riservare, è ovvio che sostanzialmente la stazione appaltante sarà la Regione Veneto, e di conseguenza la gara a doppio oggetto che era l’ indirizzo a cui prima si faceva riferimento dovrebbe essere abbandonata Le problematiche ostative all’ indizione della gara a doppio oggetto sono sostanzialmente queste, revocare pertanto gli indirizzi relativi all’ affidamento del gestore trasporto pubblico locale dell’ utilità di rete veronese formulati con la precedente deliberazione numero 40 del 2009 e fornire quale nuovo indirizzo l’ espletamento di una gara ordinaria, di affidare il ruolo di stazione appaltante alla Ragione Veneto in quanto soggetto legittimato all’ espletamento della stessa, ai sensi dell’ articolo 22 della Legge Regionale del ’98. Ecco, tutto qua. Grazie

PRESIDENTE. Grazie, assessore Toffali. E’ aperto il dibattito. Ha chiesto di parlare la consigliera Sartori

SARTORI STEFANIA. Noi riteniamo che questa delibera in realtà sia una delibera che sotto questa apparenza di presa d’ atto pragmatica che caratterizza questa Amministrazione nelle proprie scelte, e che la porterebbe ad escludere l’ appetibilità per una società di trasporto, per un operatore privato diciamo di trasporto viste le incertezze delle contribuzioni regionali, allora a dubitare appunto dell’ appetibilità della società mista, nasconda come sempre un atteggiamento come dicevo di basso profilo. Cioè due anni fa, nel 2009, spiegavamo come alla base della gara a doppio oggetto ci fosse l’ indubbio vantaggio che per il trasporto pubblico ne sarebbe derivato con l’ efficientamento che avrebbe portato la società privata nell’ organizzazione del trasporto, come per altro verso con questa formula comunque gli Enti interessati avrebbero mantenuto il controllo su quello che era l’ indirizzo quanto meno rispetto alla politica del trasporto Sono passati due anni, assistiamo all’ assenza totale della Regione nel mettere in campo delle scelte di indirizzo e di bilancio serie, che vadano a tutela degli interessi reali dei cittadini, e quindi per il finanziamento del trasporto pubblico, e l’ Amministrazione di Verona d’ emblée cambia indirizzo, sceglie quindi la gara ordinaria per l’ affidamento del servizio, come se questo non comportasse rischi inevitabili, ma mi si dice che non c’è dubbio che sarà competitiva ATV rispetto alla gara, questo è l’ unico argomento che verrebbe dato a vantaggio di questa scelta, comunque si fa si modifica questo indirizzo In realtà ho visto questa Amministrazione sì alzare i pugni un po’ nei confronti della Regione per quanto riguardava la distribuzione dei fondi, ma non per quanto riguardava, la distribuzione dei fondi fra i territori, ma non la dotazione generale per il trasporto pubblico Ecco, noi crediamo che questa scelta sia comunque una scelta rischiosa, rischiosa per la qualità, la sopravvivenza del trasporto pubblico nel nostro Comune e nella nostra Provincia, sia una forma di abdicazione rispetto alla scelta precedente che a nostro avviso conservava dei vantaggi con le garanzie di cui abbiamo ampiamente discusso, il limite della quota di partecipazione del privato, ed è l’ ultimo tassello di un iter che vede le aziende pubbliche veronesi in situazione di sofferenza, un collasso generale delle istituzioni a cui il Comune appartiene e ancora una volta una mancanza di politica lungimirante rispetto ai servizi per i cittadini, e da ultimo per finire un atteggiamento comunque ossequioso di fronte ad una Regione che comunque ricordiamolo è governata dallo stesso colore che governa questa Amministrazione e in particolare ha come Presidente la Lega di cui è rappresentante, sia pure con tutti i conflitti interni ma non mi pare in conflitto così grosso con il Presidente Zaia, il Sindaco di Verona

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Sartori. La parola al consigliere Tisato

TISATO EDOARDO. Anch’ io sono dell’ avviso che l’ Amministrazione comunale abbia abdicato, abbia rinunciato, si può vedere da due punti di vista, uno, lavarsene le mani, in qualche modo per non dover affrontare dei problemi con eventuale contenzioso col privato. È scritto nella delibera, Assessore, uno dei motivi è nel caso di permanenza di tale stato di incertezza finanziaria, cioè i contributi della Regione, gli Enti affidanti, cioè Comune e Provincia, dopo l’ espletamento della gara si troverebbero esposti al rischio di non poter far fronte agli impegni assunti con l’ appaltatore privato e conseguentemente a possibili contenziosi. Ecco perché dico che è piratesca

PRESIDENTE. Signori, per favore, sta parlando un vostro collega
TISATO EDOARDO. È piratesca nel senso che ci se ne lava le mani e si rimanda tutto alla Regione. Ma è preoccupante perché è una specie anche di cessione delle armi. C’è una lettera, che è agli atti, ed è quella che non ho ancora avuto risposta; Assessore, le chiedo quindi magari in replica di dirmi se nel frattempo è arrivato qualcosa. Insieme, lei e l’ Assessore provinciale Gualtiero Mazzi, Assessore ai Trasporti, ha firmato questa lettera con questa richiesta alla Regione: considerata anche la presente pesantissima situazione dei trasferimenti regionali destinati alla stipulazione di contratti di servizio (quindi tutti non solamente quelli dei trasporti) è di tutta evidenza che per poter determinare i contenuti del servizio da porre in gara e quindi avviare le relative procedure è indispensabile conoscere l’ esatto importo delle risorse regionali che saranno disponibili per l’ intera durata degli affidamenti pari a sei anni. Si chiede pertanto di conoscere quanto prima, possibilmente entro quindici giorni dal ricevimento della presente, l’  importo del finanziamento che sarà garantito dalla Regione fino al 2018 per l’ esercizio dei servizi autoviari minimi dell’ utilità di rete veronese Se fosse un’ Amministrazione veronese di cinque anni fa o di sei anni fa, del centrosinistra, io capirei che un’ Amministrazione di centrodestra, di Lega, dicesse: beh,  attento, ti tengo sulla corda, ti lascio… ti tengo sulla corda… devo parlare in italiano perché il nostro Segretario generale non ho ancora… avrà  del tempo per assimilare il nostro dialetto. Lo capisce? Benissimo, quindi quando parliamo io e Flego in dialetto lei capisce? Bene.  Si può tenere sulla corda, ma qua in effetti credo che sulla corda sia la Provincia e il Comune che vogliono tenere la Regione, scaricando sulla Regione la responsabilità, ecco perché dico è pilatesca. Ci si lava le mani, si rimanda alla Regione dicendo: i rischi te li corri tu, fai la tua gara ordinaria e se hai dei problemi, li avrai tu nella gestione del servizio Però quello che mi fa più preoccupazione è, e  questo dovrebbe interessare a Flego, che si riempie il mio collega, quelli che credono nel federalismo…

PRESIDENTE. Per cortesia,  sta  parlando un vostro collega, per favore.  Dai, è l’ ultima delibera

TISATO EDOARDO. No, no, la parola magica del federalismo: quando arriverà il federalismo, faremo il federalismo, decideremo il federalismo, nella modifica del Regolamento del Consiglio comunale c’è addirittura la proposta di inserire una Commissione che si interessa dell’ attuazione del federalismo, quando arriverà il federalismo, allora… Questa è una delibera in cui si dice chiaramente: non sappiamo cosa succederà col federalismo. Perché se il federalismo volesse significare, come qualcuno vuole dire, quello che è in atto, maggiori risorse a disposizione degli Enti locali, a partire dalla Regione, credo che la Regione avrebbe potuto rispondere, ecco Assessore la mia richiesta, avrebbe potuto rispondere dicendo: per il 2012 non siamo in grado di garantire, cioè per il 2012 fanno una scelta di bilancio e  possono dire già l’importo; per gli anni successivi cercheremo di restare a galla, ma sicuramente nel piano… Cioè io una risposta da parte di una Regione leghista, che vuol fare del federalismo e dell’ autonomia la sua bandiera, non ha il coraggio di dire, di rispondere a un Comune leghista, come conduzione naturalmente, nella maggioranza, a un Comune leghista: guarda  che io ti  garantirò il servizio minimo. Vuol dire aver rinunciato al servizio pubblico di trasporto, praticamente, o non dire niente se sarà in crisi, come lo sarà, come lo è e  come lo sarà nei prossimi anni Sono un po’ amareggiato per questo tipo di delibera. Prendo atto però della impossibilità oggi di fare una gara se non abbiamo i riferimenti di tipo economico, anche di massima, da parte della Regione. Quindi poi perché non la considero… Ecco, io sono molto incerto su cosa votare, se votare a favore o  votare contro. Non mi sembra che… Il votare a favore vuol dire che avvallo il trasferimento alla Regione; votare contro vuol dire che mi assumerei, se dovessi decidere io, la responsabilità di fare la gara a doppio oggetto senza la copertura minima da parte regionale anche in indicazione. È difficile trovare una soluzione del genere Quindi, per quello che mi riguarda, assumerò anch’ io una posizione non pilatesca, ma di attendismo, non votando o astenendomi da questa nel voto, dopo, della delibera

PRESIDENTE. Grazie. La parola al consigliere Zanotto

ZANOTTO PAOLO. Grazie, Presidente. Questa è una delibera molto bella, o meglio, non ci piace proprio per niente, ci voteremo contro e spiegherò i motivi, però è una di quelle delibere, Assessore, su cui io vorrei aprire un dibattito franco con le intenzioni di questa Amministrazione, perché abbandoniamo il campo, attenzione, abbandoniamo il campo, esattamente come ieri in Commissione Controllo l’ assessore Corsi si è espresso, e dopo vi spiego perché, e in sua sostituzione non vi diciamo nulla. Cioè il sistema della gestione dove il pubblico è presente, sia pure in forma associata, ad un privato, come era previsto nella precedente delibera del 2009, che oggi revochiamo, e spero che quest’ Aula non revochi, prevedevano un ruolo per l’ Ente pubblico, che nel rapporto con il privato avrebbe dovuto gestire il servizio, evidentemente, ponendo le esigenze della propria popolazione, del territorio, in modo da fare in modo che non solo il tema del guadagno del privato ispirasse l’ azione della gestione del servizio stesso Ieri, durante la Commissione di Controllo, ho chiesto all’ assessore Corsi una cosa simile che chiedo a lei, Assessore, e cioè: perché in sede di affidamento di gara del servizio della sosta, e sappiamo che i cittadini di  Verona per la sosta pagano il Comune, lo strapagano, dai due milioni e sei del 2007, quando abbiamo passato la mano a questa Amministrazione, ai sette milioni, quindi da due e sette a sette, sono un sacco di soldi che vengono gestiti dal Comune con la sosta; ebbene, si sono abbassati i paletti per fare entrare dentro chiunque Allora io ho suggerito all’ assessore Corsi, dico: ma almeno prevedete delle norme che mettano l’ AMT, che gestisce oggi il servizio, in condizioni paritarie; chiedete semmai a delle aziende che siano più forti della AMT, più forti delle AMT nel gestire il servizio della sosta. Io chiedo la stessa cosa a lei, Assessore, e cioè nel momento in cui voi scrivete nella delibera una cosa incredibile, cioè dicendo che non siete capaci di fare il vostro mestiere, perché dite che avete debolezza finanziaria, stato di incertezza finanziaria e non sapete se affrontare i possibili rischi di contenziosi con l’ appaltatore privato, cioè siamo spaventati di fare un’ associazione con il privato nel gestire un servizio. Lei, che è l’ Assessore alle Aziende Partecipate, forse questo è  il motivo per cui Ca’ del Bue l’ avete regalata al privato e non avete fatto invece (come suggeriva la minoranza) almeno una società di gestione del ciclo dei rifiuti di Ca’ del Bue assieme alla AGSM, cioè dove una presenza forte del Comune di Verona fosse posta a  diretta tutela dei nostri cittadini. Ebbene, nel tema del trasporto io mi sarei aspettato, ma voglio che lei me lo dica, Assessore, in replica, che a fronte del ritiro, a fronte del ritiro e dell’ abbandono del campo della gara della formula della delibera del 2009, dove lei sostituisce che è aperto a tutti, l’ assistenza del Comune di Verona si limita, e vedo il punto quattro del deliberato di oggi, anzi al punto cinque, ha il supporto, testualmente: “supporta la Regione Veneto sul piano tecnico operativo per la preparazione dei documenti di gara” Mi perdoni, i  cittadini di Verona vogliono qualcosa di più per il Comune a favore del servizio che viene dato loro, non quello di preparare i documenti per la gara della Regione del Veneto. Allora qui ci manca un altro punto, e vorrei che lei me lo aggiungesse, non che lo spiegasse, che lo aggiungesse, perché se lei non me lo aggiunge i cittadini di  Verona saranno in balìa di qualsiasi privato perché, al di là dei paletti che si mettono nei bandi, conta la gestione ordinaria, contano le diverse esigenze che via via nel tempo sul trasporto pubblico possono venire determinate, e lei sa benissimo che, soprattutto in una crisi sul traffico, sulla gestione della mobilità, intervenire sulla gestione del trasporto è vitale per un Comune. Se mi dice: io do semplicemente la fornitura di un servizio, ad esempio, come quello della luce, dell’ acqua, del gas, allora lì la libera concorrenza si esprime per offrire al meglio un servizio che è oggettivo, e cioè fornire la luce, come si sta fornendo adesso, non solo ad opera dell’ AGSM, ma dall’ ENEL e da tanti altri operatori privati. Ma il trasporto no, Assessore, il trasporto è troppo connesso con lo sviluppo della città e non possiamo permetterci, una volta che abbandoniamo il campo, di mantenere un ruolo, una funzione nella gestione del servizio L’ assessore Corsi ha già detto ieri che della sosta, in buona sostanza, non gliene importa niente, perché non ha messo la AMT in condizione di concorrere in  posizione di forza. Oggi, con questa delibera, lei ci certifica che la AMT, che è stata spolpata delle sue energie, perché le riserve di bilancio che noi avevamo lasciato con la vicenda della transazione della tramvia della (Simes), questo Comune se le è  portate tutte via per rimpinguare le spese correnti, bene, abbiamo spolpato delle aziende che non sono in grado di gestire il momento così importante come quello delle gare. Avreste dovuto a mio avviso, ed è una responsabilità gravissima che questa Amministrazione si porta dietro, rafforzare le aziende, fare in modo che queste si presentassero alle gare anche con i privati con capacità organizzativa, con una capacità di idee è capacità finanziaria. Nessuna di queste tre è messa ed è scritto qua tristemente, Assessore, ed è per questo che su questo dibattito io vorrei che si aprisse una discussione di contenuto per dire: no, caro consigliere Zanotto, non accadrà così e le spieghiamo il perché

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Zanotto. Allora non mi sembra che ci siano altri iscritti a parlare, quindi è chiuso il dibattito e do la parola all’ assessore Toffali per la replica

TOFFALI ENRICO. Grazie, Presidente. Due sole parole. E’ curioso questo fatto. Io ricordo di aver portato la delibera del 2009 con cui si faceva riferimento alla gara a doppio oggetto con la quale si andava a cercare il partner privato; fuoco di sbarramento da parte delle minoranze “ah, perché…”. Bene. Perché bisogna mantenere… Allora, ripeto sostanzialmente, e faccio riferimento al consigliere Sartori, sono passati due anni, è vero, ma qui non si fanno i capricci, non è che si assumono decisioni e poi la si rovescia in relazione delle bizze o dalle erronee interpretazioni, in due anni è cambiato il mondo. In due anni è cambiato il mondo, nel 2009 la Regione riservava al trasporto tutte quante le risorse che erano necessarie per la gestione, oggi, nel giro di due anni, hanno dimezzato i finanziamenti. A mio avviso un amministratore oculato deve tener conto di questo e, al di là degli affari, mah, visto che la Regione è a guida leghista, o comunque di Centrodestra, che è la stessa maggioranza che guida anche il Comune di Verona, per cui dovevano fare arrivare i finanziamenti, no, no, non è mica così, non è mica così, perché i finanziamenti arrivano in relazione, perché anche Padova è nelle stesse condizioni, ma ha un ‘ Amministrazione di Centrosinistra, è in relazione alle risorse che la Regione mette a disposizione per il trasporto. È fuori dubbio che in questo senso Verona era sempre stata tenuta in una condizione di inferiorità rispetto ai trasferimenti, privilegiando la posizione di Venezia, questo è stato fatto, è stato da parte dell’ assessore Corsi ribadito in  sede regionale, e sono arrivati dei trasferimenti economici superiori a quelli che aveva precedentemente Venezia, che ha una condizione inferiore a  Verona Questo però non è stato sufficiente a colmare le necessità finanziarie per poter andare ad una gara che… perché, poi, voglio dire, è bello affermarlo, ma se io… come faccio a portare una mia azienda se sono nelle condizioni di non programmare i flussi finanziari e di impegnarla, perché questa si trova, un domani, in una condizione di contenzioso? È vero, sembrerà, forse, una ritirata, come faceva riferimento il consigliere Tisato, ma esiste anche il covo del dissenso, quindi una ritirata strategica, e in questo senso non dimentichiamoci che l ‘ ATV è in grado di partecipare alle gare, e io mi auguro anche che queste gare le vinca. Di conseguenza il privato, non dimentichiamoci, ce lo siamo detti in Commissione, benissimo, è facile parlare di concorrenza, di comparazione fra il servizio pubblico e un competitor esterno, ma dobbiamo tener conto anche quelle che sono le esigenze che la nostra società ha, di dare a quei soggetti, che non sarebbero sicuramente serviti dal servizio privato, perché è antieconomico, e sicuramente nella gara a doppio oggetto, anzi, è una previsione di legge, la gestione strategica andava al privato, il quale ragiona, è vero, condizionato dagli indirizzi del pubblico, ma se io ho la gestione privata, vado a condizionare l’ attività della società. E sicuramente in questo contesto vi parla un liberista, vi parla un liberista in questo senso, ma io sono fortemente preoccupato dall’ incidenza del privato nell’ ambito di quelle che sono o possono essere ritenuti i servizi ai cittadini. Per cui mi sono sempre espresso in questo senso. Io cercherò, con tutte le mie forze, di mantenere nell’ ambito di quelle che sono le aziende ex municipalizzate, di proprietà del Comune di Verona, a servizio del Comune, perché solo in questa maniera io posso dare garanzia, posso dare garanzia del servizio così come mi viene chiesto dai cittadini Quindi in questo senso io non ritengo che quest ‘ operazione sia un ‘ operazione che possa essere da parte di qualcuno oggetto di opposizione, perché è la scelta più oculata in un contesto di assoluta incertezza come questo e, di conseguenza, quando c’è incertezza, a mio avviso, si sceglie sempre la strada che è maggiormente garantista e che possa dare alla nostra Amministrazione la tranquillità nell’ ambito dell’ operatività. Grazie

PRESIDENTE. Grazie, assessore Toffali. Sono aperte le dichiarazioni di voto. Prego, consigliere Pozzerle

POZZERLE CARLO. No, io non volevo intervenire a questo dibattito, ma sentita la replica dell’ Assessore, credo che ci siano due cose che… Allora, questa è sicuramente una delibera pilatesca, nel senso di dire: non sappiamo cosa fare e quindi diamo tutto alla Regione Veneto, sapendo che la Regione Veneto ha una velocità che non è quella del Comune, per cui probabilmente si andrà avanti anni ancora con questo servizio senza gara. Questa è la prima considerazione La seconda considerazione è che: se il Comune non è in grado di fare la gara, o comunque non dà delle indicazioni precise, non capisco come la Regione possa fare una gara su un territorio e su un problema che conosce, sì, però conosce da molto lontano Terza cosa: mi meraviglia che in questa delibera non ci sia nessun riferimento al problema del filobus, perché, voglio dire, come si fa a fare una gara su un trasporto pubblico con gli autobus, sapendo che a mesi dovrebbe partire il filobus, quindi vuol dire in qualche modo modificare il trasporto pubblico, modificare tutta una serie di mezzi che entrano in città. Quindi, voglio dire, bisognerà cambiare i mezzi, c’è il problema dell’ interscambio eccetera Quindi, voglio dire, questa, a mio modo di vedere, è una delibera che annulla la precedente, bene o male questo io non lo so dire, e non voglio neanche giudicarlo, dico solo che è una delibera che è una formalità, probabilmente, per delegare ad altri quello che gli Enti pubblici locali dovevano fare Per cui il nostro voto su questa delibera sarà sicuramente negativo

PRESIDENTE. Grazie. Consigliera Sartori. No. Allora, sono chiuse le dichiarazioni di voto, signori Consiglieri. Bene. Allora, signori Consiglieri, è aperta la votazione sulla proposta numero 23. È aperta la votazione. Vi prego di rimanere poi seduti ancora un attimo. È chiusa la votazione 23 favorevoli 7 contrari 1 astenuto La proposta 23 si intende approvata Procediamo alla votazione sull’ immediata eseguibilità relativamente alla proposta numero 23. È aperta la votazione. Signori, l ‘ immediata eseguibilità, vi prego tutti di essere attenti e votare. Tutti i Consiglieri hanno votato. È chiusa la votazione. 25 favorevoli 3 contrari 1 astenuto La proposta 23 si intende immediatamente eseguibile Buona serata a tutti La seduta è chiusa.