20140528-Marco-Campedelli-burattini-testimonial-dismappa Accessibile è meglio

I burattini di Marco Campedelli testimonial di accessibilità


I burattini del famoso burattinaio veronese Nino Pozzo, appena tornati alla loro antica bellezza grazie al restauro dell’Accademia di belle arti, sono stati simpaticamente animati da don Marco Campedelli per  testimoniare “Accessibile è meglio”, disMappa ringrazia tutti!

La strega:

La morte:

Brighella:

Don Cristoforo:

Il mago:

I burattini testimonial compaiono anche nell’articolo di Michela Pezzani

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TRADIZIONI. Don Marco Campedelli, erede dell’arte delle «teste di legno in guanto di velluto», li ha presentati in Biblioteca Civica

I burattini di Nino Pozzo ringiovaniti con il lifting

Michela Pezzani

Otto esemplari e una marionetta restaurati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona

giovedì 29 maggio 2014 CULTURA, pagina 47

«Ma dì, cos’hai fatto?», chiede con accento bolognese il lupo alla nonna di Cappuccetto Rosso di colpo ringiovanita. «Mi hanno rifatto la faccia all’Accademia» risponde lei con la stessa cadenza. «Ma allora adesso non ti posso più mangiare!», prosegue la belva. Conclusione della nonnina: «Non ci sono più i lupi di una volta». E giù applausi. È accaduto alla Sala teologia della Biblioteca Civica, gremita, dove il sacerdote burattinaio don Marco Campedelli, erede sia dell’arte che degli strumenti di lavoro di Nino Pozzo (burattini, scenari e baracche), ha fatto parlare i suoi amici «teste di legno in guanto di velluto». Ad applaudirlo c’era anche Enzo Cavarzere, nipote di Nino Pozzo. Questa la squadra rediviva: Fagiolino, Sandrone, Mago, Principessa Giselda, Brighella, Strega, la Morte dal mantello rosso, Nonna di Cappuccetto Rosso e Fra Cristoforo, che hanno ironizzato, animati dal don, sul restauro a cui sono stati appena sottoposti. Con delibera del Comune di Verona dell’anno 2012 e un finanziamento di 4.000 euro, è ad opera degli allievi del corso di restauro dell’Accademia di Belle Arti di Verona il recupero di otto burattini e una marionetta (la principessa Giselda) appartenuti a Nino Pozzo e lasciati in eredità (oltre 350!) alla nostra città attraverso il loro papà putativo, appunto Marco Campedelli.
«È solo un primo passo che era stato approvato all’unanimità in Consiglio comunale due anni fa e chiederemo possa proseguire», hanno sottolineato i consiglieri comunali Antonia Pavesi e Orietta Salemi. «Il nostro teatro di figura ha un respiro nazionale», ha proseguito Nicola Pasqualicchio, in qualità di docente di Storia del teatro all’Università di Verona, partner del patto di collaborazione con Comune, Biblioteca Civica e Accademia di Belle Arti di Verona.
Era stato più volte ridipinto il bel Fagiolino che nel corso del tempo non aveva più la faccia delle origini ed è occorso il bisturi per togliere gli strati fasulli e ridargli il colorito più vicino a quello originale. In sala operatoria anche il popolano Sandrone, anche lui con parecchie pennellate di colore e buchi che sono stati riempiti con materiale idoneo utilizzando la colla di coniglio. Sono passati inoltre al lifting il Mago dal capo decorato e il viso talmente camuffato da non avere più una fisionomia; quindi la marionetta Principessa Gisalda alla quale è stato tolto il pulviscolo atmosferico sul volto e sulle mani, il cuoco Brighella ossidato negli elementi metallici e la Strega in legno di frassino. In quanto alla Morte, don Campadelli l’ha fatta mimare, dal colpo apoplettico al trapasso nel sonno. Fra Cristoforo, infine ha benedetto il lodevole progetto.
Nel corso dell’incontro, inoltre, tramite Campedelli i burattini redivivi hanno sostenuto la causa dell’abbattimento delle barriere architettoniche in vari filmati girati da Nicoletta Ferrari per il sito Dismappa, dedicato alla Verona accessibile alle carrozzine, già on line. Proprtio in questi giorni è uscito inoltre il libro Teatro di figura a cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio, (Edizioni di Pagina) frutto dell’omonimo convegno tenutosi a Verona nel 2012.