tulipani gialli in primo piano e palazzo barbieri, sede del comune di verona, sullo sfondo Segnalazioni

Disabilità e accessibilità nel programma dei candidati sindaci


disMappa ha chiesto ai 9 candidati Sindaco quali politiche hanno in programma sul tema della disabilità, queste le risposte integrali di quanti hanno risposto, in ordine di arrivo

Avv. Roberto Bussinello, candidato a Sindaco del Comune di Verona per CASAPOUND

Facciamo parte di una società evoluta che deve tener conto di tutta una serie di esigenze e sono lieto di esser stato contattato per esporre cosa noi di CASAPOUND suggeriamo riguardo al tema propostoci.

Partendo dal presupposto che i portatori di handicap sono i primi che ci possono comunicare i disagi in cui incorrono quotidianamente, per le strade, i negozi, i musei, ecc. della nostra città, riteniamo importante agire, muoverci, come siamo soliti fare per il sociale.

Lei, gentile Nicoletta Ferrari, da 15 anni sta facendo molto con la sua associazione per promuovere i luoghi, gli itinerari scaligeri, “accessibili a tutti” e ci trova particolarmente in accordo su uno dei punti base del suo progetto: “il valore dell’Immagine” (indicazioni per accesso ai disabili, per es. Chiesa di San Nicolò).

L’immagine riproduce un canale agevolato per la comunicazione, tanto da influenzare prepotentemente il nostro modo di essere e di comportarci.

Nei brevi ma significativi video che ho visionato, si comprende proprio dall’immagine quante problematiche una persona disabile si trovi ad affrontare quotidianamente.

Se le leggi sulle barriere architettoniche fossero state attuate, non sarebbe possibile che, oggi come oggi, in Via Mazzini solo alcuni negozi siano accessibili ad un disabile: sono spesso gli scalini ad ostacolare (inutile fare un bagno a norma di legge per disabili se loro stessi non possono accedere al negozio perché uno o più scalini glielo impediscono).

Un breve inciso sui teatri: i disabili dovrebbero essere stimati nel 5% della popolazione ed in teatro la media posti a loro riservati si riduce ad un decimo di questo valore; ecco noi siamo per elevare di gran lunga questo dato numerico, proprio per promuovere la cultura del “bello” e “accessibile”, così dicasi per le nostre meravigliose realtà architettonico-monumentali.

Ci atteniamo principalmente alla Legge n. 13 del 9 gennaio 1989 ed alla Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.

Nello specifico poniamo l’attenzione verso gli scalini (basterebbe uno scalino tagliato e trasformato in rampa), ai bagni e alle rampe, la cui pendenza può raggiungere un massimo dell’8% anche se è consigliabile non superare il 4-5%. Piccole accortezze per venire incontro alle necessità, ai bisogni, di chi è costretto su una sedia a rotelle ma ha lo stesso diritto di poter girare in autonomia e usufruire dei servizi offerti dalla nostra città.

Il turismo accessibile risulta anche per l’amministrazione comunale, portatore di vantaggi economici. Strutture che consentano a persone con bisogni “particolari” di usufruire di un sistema turistico che faccia loro trascorrere una vacanza in modo appagante, senza ostacoli e in piena autonomia. Sia essa una vacanza, una visita alla nostra città di un giorno o di poche ore, un concerto al palasport o in Arena, uno spettacolo lirico areniano (anche qui il nostro impegno sarà quello di aumentare il numero di posti per gli spettacoli, la possibilità di poter presenziare anche nelle poltronissime senza che si debba “togliere” la carrozzina al disabile per farlo accomodare). Penso anche ai genitori che usano il passeggino per i propri figli: incontrano difficoltà comparabili con chi usa la sedia a rotelle per spostarsi (si pensi alla salita su un autobus), così come gli anziani che sono costretti alla sedia a rotelle. Qualche volta, inoltre, le disabilità sono invisibili ma risultano similmente complicate se gli spazi ed i servizi non sono appropriati. Lei ha citato alcuni importanti interventi di ripristino a macchia di leopardo da attuare nella nostra città, presumo siano una “piccola” parte e proprio per questo mi impegnerò assieme ai miei validi collaboratori affinché sia censita tutta la nostra “bella” città, affiancando tutte le persone meno fortunate, per provvedere a modelli di buone regole.

Alessandro Gennari, Candidato a Sindaco del Comune di Verona per Movimento 5 Stelle

Gentile Presidente,
sono molto lieto che ci abbiate contattato, come Movimento 5 Stelle abbiamo trattato puntualmente l’argomento dell’accessibilità, a riguardo riporto di seguito il testo già inserito a suo tempo nel nostro programma al punto titolato PROGETTO BARRIERE ARCHITETTONICHE ZERO.

Il M5S promuove l’accessibilità dei luoghi al fine di garantire il pieno diritto alla mobilità per tutti i cittadini, ed in particolare alle categorie svantaggiate. Pertanto pone tale finalità tra i punti di principale importanza nel proprio programma. Il M5S intende raggiungere tale obiettivo mediante la realizzazione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) secondo quanto previsto dalle norme vigenti in materia, ovvero, art. 32 della legge 41/86 e art. 24 comma 9 della legge 104/92), Legge Regione Veneto n. 16/2007 e in particolare DGR n. 841 del 31/03/2009 la quale detta “Disposizioni per la redazione e la revisione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)”. Il piano verrà attuato prendendo in considerazione l’intero centro urbano della città di Verona. La norma stessa prevede, nella procedura di pianificazione dell’accessibilità, la suddivisione del piano in due macroaree: ambito edilizio, che comprende tutti gli edifici pubblici e ambito urbano che analizza gli spazi pubblici come strade, percorsi pedonali, piste ciclabili, spazi aperti, aree pedonali, mezzi di trasporto pubblico. Il PEBA sarà attuato per fasi ben precise, che sono: analisi dello stato di fatto mediante rilievo puntuale in loco, raccolta di richieste da parte dei cittadini, di enti e associazioni di categoria mediante opportune procedure di partecipazione; in seconda fase la progettazione degli interventi con analisi dei costi/benefici e valutazione di fattibilità; infine programmazione degli interventi e relativi impegni di spesa al fine di pianificare, in un arco temporale ben definito, l’attuazione del programma di interventi per l’accessibilità. Il M5S con questo vuole dare risposta ad un obbligo di legge e soprattutto adempiere ad un obbligo morale di massima priorità, qual è il diritto alla mobilità per tutti i cittadini sancito dalla stessa Costituzione italiana.

Vorremmo inoltre agevolare l’inclusione delle persone diversamente abili nello sport mediante studio di eventi ludico-sportivi per persone con disabilità fisiche o percettive, con la collaborazione delle Associazioni sportive (C.O.N.I., ecc.) e di Volontariato, strutturare un percorso per l’inclusione delle persone con differenti abilità nel mondo dello sport; ad esempio scherma, pallavolo, tiro a segno, tiro con l’arco, Podismo sia indoor che out-door, ecc..

A fronte di tutto ciò siamo ben lieti di avere a Verona associazioni come disMappa, in grado di creare strumenti concreti di aiuto ai disabili come state facendo Voi con il vostro sito www.dismappa.it.

Avere sul territorio associazioni propositive come la vostra con cui poter confrontarci e ricevere imput utili per migliorare la nostra bella città dal punto di vista dell’accessibilità, rappresenta per noi un enorme aiuto al fine del raggiungimento dell’obiettivo comune quale è garantire la libertà di movimento a tutti i cittadini.

Tutto questo può essere attuato solo ed esclusivamente mediante la collaborazione con associazioni come la vostra che conoscono benissimo le problematiche delle varie disabilità: motorie e sensoriali, ma anche semplicemente persone anziane o mamme con il passeggino.

Siamo anche consapevoli che le barriere più difficili da abbattere sono quelle culturali, l’esempio che avete citato riguardo l’ingresso della Sala Birolli ne è un classico esempio, purtroppo ancora oggi, a distanza di 49 anni dalla prima norma pubblicata in Italia in materia di accessibilità, non solo è stato fatto poco o niente per rendere le nostre città fruibili a tutti, ma anche se ne continua a creare di nuove!

L’Amministrazione Comunale che vogliamo noi del Movimento 5 Stelle dovrà essere esemplare nell’impegno a rendere l’ambiente urbano e gli edifici pubblici di propria competenza fruibili a tutti e promuovere efficacemente la cultura dell’accessibilità anche negli edifici privati i in particolare in quelli aperti al pubblico.

Il lavoro da fare è moltissimo, ma se avremmo l’opportunità di governare la città di Verona prima di tutto terremo le orecchie bene aperte per sentire le vostre proposte e poi cercheremo in tutti i modi di attuare tutte le azioni che ci sarà possibile per raggiungere lo scopo comune di rendere Verona accessibile ai cittadini ed ai turisti che ci vengono a visitare.

Orietta Salemi, candidata a Sindaco del Comune di Verona per Partito Democratico

Gentile Presidente,
innanzitutto grazie per l’impegno che l’associazione mette in campo per fare di Verona una città più accessibile: anche da qui passa la strada per garantire a tutti pari opportunità e pari diritti. Condivido la necessità – evidenziata nei video e negli interventi segnalati nella vostra lettera – che venga fatto un deciso passo avanti nell’abbattimento delle barriere architettoniche che ancora resistono in città. Per questo credo sia fondamentale guardare ai singoli casi, ma avere anche la capacità di costruire un’azione strutturata che passa attraverso interventi concreti su edifici, strade e marciapiedi, e un’attività di sensibilizzazione e controllo verso certe attenzioni nei comportamenti quotidiani che fanno la differenza.
Sposo tutte le sollecitazioni specifiche sui luoghi in cui oggi esistono ostacoli all’accessibilità; credo che una nuova Amministrazione dovrà, ascoltando anche il parere delle associazioni, condividere un ordine di priorità, per avviare un programma di interventi che difficilmente possono essere realizzati in un colpo solo. Oltre agli interventi diretti, che richiedono di individuare coperture adeguate per quelli prioritari, il Comune può e deve però anche svolgere un importante ruolo di promotore di azioni da parte di soggetti terzi. Penso alla promozione di possibili convenzioni pubblico-privato tra Comune ed esercizi commerciali per l’abbattimento della barriere architettoniche, o all’aumento dei mezzi del trasporto pubblico con accessibilità per tutti. O ancora all’istituzione di un tavolo di coordinamento con operatori del settore alberghiero per la promozione di un turismo accessibile, che potrebbe vedere coinvolta la stessa Agec, con alcune unità del suo patrimonio immobiliare. Naturalmente tutte queste azioni vanno pensate con il coinvolgimento diretto di chi, come voi, da tempo opera sul tema e conosce le vere priorità e necessità. La consulta deve continuare ad essere coinvolta sia in fase progettuale sia nella fase del collaudo delle nuove opere.
In generale, infine, non credo possa essere dimenticata nemmeno la fondamentale attività di sensibilizzazione che il Comune può svolgere verso la cittadinanza. Credo che l’appuntamento annuale della giornata della disabilità possa e debba diventare un’occasione per azioni più incisive di informazione, comunicazione e coinvolgimento. Sogno una giornata in cui in particolare i giovani, ma non solo loro, possano essere coinvolti in micro-iniziative di supporto reale alle persone con disabilità. Un gesto concreto per andare più vicini all’obiettivo di una “Città senza barriere”.

Federico Sboarina, Candidato a Sindaco del Comune di Verona per Battiti

 

Gentile Presidente,

Innanzitutto grazie per l’attività che ha svolto in questi anni con la sua associazione con le segnalazioni e gli eventi di sensibilizzazione, da consigliere comunale mi sono battuto anche io sui temi delle barriere architettoniche e intendo farlo, se verrò eletto, in qualità di Sindaco.

Le cito un punto del nostro programma che è posto quale introduzione perché punto cardine:

Vogliamo una Verona accogliente e sicura:

  • Che difenda la famiglia come nucleo fondante della nostra società̀;
  • Che protegga le fasce deboli della popolazione: anziani, donne e bambini;
  • Che produca servizi sociosanitari d’eccellenza;
  • Che combatta il degrado e presidi in maniera efficace il territorio.

Nel nono capitolo del programma inoltre relativo ai quartieri e alle periferie puntiamo sull’importanza dei quartieri e la necessità di renderli più partecipati, da qui la necessità di rendere accessibili i negozi, gli uffici la chiesa, il giardino pubblico, la scuola per vivere appieno il proprio quartiere.

Le barriere architettoniche e sensoriali limitano la fruizione della città e dei suoi servizi. Migliorare la fruizione abbattendo le barriere non migliora solo le condizioni di chi è in carrozzina ma anche di chi si muove nella città con un passeggino o per gli anziani.  Serve promuovere un salto culturale necessario nella formazione dei professionisti dei vari settori in particolare nel settore dei lavori pubblici ma anche i professionisti che per i privati attraverso l’urbanistica convenzionata realizzano le opere pubbliche anche i parcheggi e i marciapiedi e poi li cedono al Comune. In questo senso vogliamo una stretta collaborazione in sinergia con gli ordini professionali per  formare professionisti pubblici e privati più attenti al tema delle barriere architettoniche.

Nel nostro programma inoltre puntiamo ad un cambio radicale della mobilità e in questo senso dovrà essere analizzato anche la fruizione delle persone con disabilità, per fare un esempio negli autobus l’indicazione sonora della via percorsa o della fermata è un valido aiuto per i ciechi nel renderli autonomi nell’uso dei mezzi pubblici.

Proprio in questi giorni è scaduto il termine per la manifestazione di interesse indetta dal Comune di Verona per la redazione del PEBA (Piano abbattimento barriere architettoniche) del Centro Storico, la decisione arriva ormai fuori tempo massimo per questa amministrazione, ricordiamo che il PEBA è uno strumento che i Comuni sono obbligati da tempo ad avere (pena anche il commissariamento).

Sicuramente questa è la strada da intraprendere subito e in particolare proprio nel Centro storico dove, per il flusso di turisti e fruitori presenti, il PEBA appare senza dubbio più urgente.

La normativa regionale relativa ai PEBA prevede l’analisi di due aspetti:

  • Gli edifici pubblici e i loro ambiti (compresi gli accessi, i percorsi, i parcheggi)
  • Tutti gli spazi pubblici come strade, percorsi pedonali, piazze, mezzi pubblici

Si aggiunga che in una città turistica come Verona in collaborazione con le associazioni di categoria si può allargare l’ambito a tutti gli esercizi pubblici che volessero volontariamente aderire al piano di eliminazione barriere architettoniche fornendo quindi un valore aggiunto ai loro clienti.

Nel 2003 anno europeo della disabilità sono stato promotore di una campagna di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche. Sono stati analizzati oltre al centro storico i quartieri di borgo Venezia, Veronetta, Stadio e Golosine. Sono state schedate 43 situazioni critiche con dislivelli di oltre 10 cm tra marciapiede e piano strada.

Questo studio è divenuto poi una mozione approvata il 20/11/2003 che invitava la giunta ad intervenire abbattendo le barriere architettoniche dei marciapiedi.

Ricordiamo poi che nel 2007 era nato il BALAB, laboratorio provinciale per l’abbattimento barriere architettoniche, il laboratorio in questione si rivolgeva ai professionisti della progettazione, per il superamento e l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e sensoriali, ed era lanciato dalla Provincia di Verona.

Avevano dato la propria adesione alla creazione del Laboratorio la Provincia di Verona, la Fand (Federazione nazionale disabili) provinciale, l’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili), l’Unione italiana ciechi (Uic), l’Ente nazionale sordomuti (Ens), il Collegio dei Geometri e dei Costruttori Edili, l’Ordine degli Ingegneri e quello degli Architetti, l’istituto tecnico statale per Geometri “Cangrande della Scala”.

Sul piano pratico il Balab organizzava corsi di formazione rivolti agli operatori del settore della progettazione, come tecnici professionisti, impiegati presso gli enti pubblici e, soprattutto, studenti di scuole superiori a indirizzo tecnico come ad esempio i geometri.  Tra le iniziative gli studenti venivano portati anche per le vie delle città provando a districarsi in carrozzina tra le barriere dei marciapiedi.

Tra gli interventi operativi del Balab c’era uno sportello interamente dedicato alla realizzazione operativa dei progetti nati in seno al Laboratorio. Un servizio di consulenza dove potevano trovare risposte soprattutto operatori del settore, enti pubblici o privati.

In seno al BALAB infatti era stato realizzato anche l’intervento nel Giardino di Santa Toscana con l’inserimento dell’ascensore (oggi purtroppo sempre guasto) e delle mappe tattili.

E’ necessario riattivare queste sinergie e questa rete tra ordini collegi e associazioni di categoria e insieme in piena concertazione partire con la redazione del primo PEBA di Verona.

 

Michele Bertucco, Candidato a Sindaco del Comune di Verona per Verona in Comune e Sinistra in Comune

Una città rispettosa della disabilità
Nonostante i numerosi progetti messi in cantiere nel tempo, Verona ha ancora fortemente bisogno di:
  • promuovere politiche e sostenere iniziative che mirino ad un’efficace inclusione sociale, a partire dal garantire un’effettiva funzionalità della Consulta per l’handicap;
  • rivedere il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità per promuovere una visione trasversale alle competenze finalizzata a garantire a tutte le persone con disabilità percorsi di assistenza personale che permettano una vita indipendente;
  • potenziare i progetti per una mobilità libera da barriere architettoniche adottando il piano previsto dalla legislazione vigente per un libero utilizzo dell’intero territorio cittadino da parte di tutti;
  • ripensare e riqualificare, in collaborazione con i servizi socio-sanitari territoriali, i Centri Diurni

Patrizia Bisinella Candidato a Sindaco del Comune di Verona per Fare!

DIS-ABILITA’, LE PROPOSTE

Una premessa è d’obbligo: non è pensabile che Verona non si apra compiutamente alla disabilità. E’ un problema di civiltà e di rispetto e debbo dire che non è negativo il bilancio dell’amministrazione uscente. Anzi, molto è stato fatto.

Ad esempio. E’ stato costituito un gruppo di lavoro intersettoriale per l’abolizione delle barriere architettoniche composto da personale dell’Unità organizzativa Progettazione-Politiche per la casa e da vari rappresentanti dei vari ambiti tecnici comunali che a vario titolo sono interessati nell’erogazione di servizi alle persone disabili. Questo gruppo di lavoro è attivo, ha realizzato una piattaforma internet per uno scambio costante di informazioni,  e sta  avviando degli interventi di sperimentazione nel territorio comunale e in particolare nel centro storico.

E’ stato recentemente pubblicato l’avviso per il conferimento di un incarico professionale per la redazione del piano di accessibilità urbana nel centro storico di Verona, con la finalità di dotarsi di uno strumento programmatorio che consenta di rendere più accessibile la città.

Cosa possiamo fare ancora?

Proseguirà il servizio di inserimento residenziale delle persone disabili che ha visto una sostanziale riorganizzazione con la delega all’azienda Ulss e dove il Comune prosegue nel controllo e nelle verifiche sull’andamento del servizio. Proseguirà l’attività diretta all’abbattimento delle barriere architettoniche presenti in città, e  aumenteremo le informazioni a disposizione dei nostri concittadini: vogliamo fare in modo che sia sempre più facile accedere in maniera veloce e semplificata ai servizi e implementeremo le funzioni dello Sportello integrativo-informativo del Sociale.

Una Verona aperta ai portatori di handicap non soltanto dimostra la sua civiltà, ma fa crescere anche la sua competitività. Per me, dobbiamo garantire a tutte le persone due valori: la dignità, e la certezza che nessuno verrà lasciato indietro.

I programmi per il turismo dei candidati sindaci (nessuna menzione su turismo accessibile)