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Denouement – Mostra di Tony Oursler alla Fama Gallery


tony oursler

Tony Oursler è il protagonista della mostra a cura di Danilo Eccher che FaMa Gallery inaugura il 28 settembre 2012 e sarà visibile fino al 21 dicembre.

Dopo l’importante mostra antologica che il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano gli ha dedicato nel 2011, il celebre artista multimediale americano torna in Italia per presentare negli spazi della galleria veronese una serie articolata di nuovi lavori, tra cui due grandi installazioni, tre micro sculture e una serie di dipinti con immagini animate.

Denouement, questo l’enigmatico titolo della sua personale – aperta fino al 21 dicembre 2012 – che richiama quel momento centrale e di grande intensità tipico di ogni narrazione – sia essa per parole o per immagini – nel quale l’intreccio è svelato e che getta nuova luce sull’intera trama.

L’indagine che Oursler mette in campo sulla complessità delle interazioni sociali e sul modo in cui le tecnologie influenzano e ridefiniscono la nostra psicologia e il nostro essere nel mondo, utilizza gli strumenti propri alla comunicazione contemporanea per realizzare delle opere che, fondendo diversi registri espressivi e approcci formali, interrogano i meccanismi propri all’odierna cultura popolare. Il lavoro di Oursler è segnato dall’interesse per l’evoluzione dei processi mentali e degli individui confrontati, nell’epoca delle nuove tecnologie e della comunicazione di massa, a un cambiamento radicale del modo di rapportarsi al proprio corpo e agli altri.

Le opere che nascono da questa ricerca giocano con la dimensione, il suono, il movimento, lo spazio, il linguaggio e i materiali, e coinvolgono lo spettatore in un dialogo quasi obbligato con le creature virtuali.

Gli universi onirici e inquietanti ricreati dalle opere di Oursler sono attraversati da sussurri e grida che invano si cerca di decifrare. Discorsi frammentati, parole distorte, interrotte, sconnesse – che evocano l’incomunicabilità tipica della malattia mentale ma anche quella dovuta a un eccesso di messaggi caratteristico della nostra società – contribuiscono a creare un senso di complessivo straniamento rispetto a questo immaginario psichedelico creato dall’artista che, pur accattivante ed emotivamente coinvolgente, conserva, però, sempre, una dimensione di estraneità e allucinazione.

Il nuovo corpo di lavori esposto in occasione della mostra a FaMa Gallery combina le proiezioni di personaggi, animazioni, performance e testi, tipiche del lavoro di Oursler, con un microcosmo scolpito ricco di dettagli. Questi lavori, così come i dipinti animati, sono messi in dialogo con le due grandi installazioni che estendono ulteriormente il campo delle possibili interazioni tra personaggi e forma.

Queste opere rappresentano per l’artista lo specchio della condizione piscologica dell’uomo contemporaneo, agitato da desideri contrastanti, paradossalmente isolato e connesso allo stesso tempo, diviso tra memoria e presente. Lo spettatore è trasportato in paesaggi fantastici nei quali una folla multiforme di folli, amanti, danzatori ubriachi, clown, poeti, diavoli e vagabondi – le cui figure di luce sono proiettate su distese di colore, sfere di cristallo, grotte, grumi di materia – mette in scena questo infinito agone esistenziale.

Riconosciuto quale “padre” della video-scultura, Tony Oursler è universalmente apprezzato per l’originale combinazione di video, performance, scultura che caratterizza la sua pratica artistica. Amato da David Bowie – che lo volle per la performance del concerto del 1997 al Madison Square Garden – filmaker dei Sonic Youth, co-fondatore, insieme a Mike Kelley, del gruppo punk-rock The Poetics, è presente nelle collezioni dei più grandi musei d’arte moderna e contemporanea, dal MOMA di New York alla Tate di Londra.

Biografia

Tony Oursler (New York, 1957) Ha conseguito il BA in fine arts al California Institute for the Arts, Valencia, California nel 1979. I suoi lavori sono stai esposti in numerose istituzioni prestigiose tra cui Walker Art Center, Minneapolis; Documenta VIII, IX, Kassel; Museum of Modern Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York; Centre Georges Pompidou, Paris; Carnegie Museum of Art, Pittsburgh; Skulptur Projekte, Munster; Museum Ludwig, Cologne; Hirshhorn Museum, Washington; Tate, Liverpool. Vive e lavora a New York.

Oursler. L’inatteso ritorno di Tony

Tutto scorre. Incubi, visioni, immagini fuggite dagli schermi dei media. Come un’eruzione dal più profondo degli inconsci. Ma è uno scioglimento visivo quello che si dispiega al nostro sguardo. Tony Oursler in mostra a Verona, alla FaMa Gallery, fino al 21 dicembre.

da Artribune

Tony Oursler – Variant – 2012

Chi ha familiarità con le opere di Tony Oursler (New York, 1957), viste tante volte in contesti nazionali e internazionali, potrebbe trovarsi un po’ spiazzato davanti a questo nucleo di nuovi lavori. Non ci sono solamente le videoprioezioni, molto più articolate e complesse di quelle realizzate in passato, ma anche collage e quadri animati. Il contenuto non è cambiato, semmai si è moltiplicato all’infinito, agitando l’immaginario più nascosto.  Ma se l’atmosfera allucinatoria e visionaria è immutata – semmai emerge con maggiore energia – è invece variata la proposta formale. E questo nuovo tipo di lavori nulla toglie ai due piani, semmai li fonde con più consapevolezza arrivando a un’espressività generale più efficace della sua poetica. Per comprendere l’evoluzione del processo compositivo basta confrontare Xes (2005) e Bitch Cycle (2012). Se la prima rimane nella dimensione individuale di un volto schiacciato e inquietante che vorrebbe dire qualcosa e sorride, nel secondo caso si deve parlare di una vers complessità multimediale che spazia attraverso la dimensione pittorica, scultorea e cinematografica.

Claudio Cucco

TONY OURSLER. Open Obscura. A cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni. PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano. 19 marzo — 12 giugno 2011

FAMA Alla galleria di corso Cavour due autori estrosi e anticonformisti. Fino alla fine di dicembre, «Denouement» di Tony Oursler, celebre artista multimediale americano. L’esposizione è contrassegnata da due grandi installazioni, tre microsculture e una serie di dipinti con immagini animate. Le opere, realizzate con un agglomeramento di materiali come legno, ferro, plastica, gesso, poliuretano, carta stampata, interagiscono con lo spazio, con il suono, con il movimento. Nella videoproiezione con suono stereo e tecnica mista Solipsistic Sync (fra pale che reggono un volto allucinato, una piccola testa femminile intagliata nel legno, un bambolotto-souvenir della Scozia, un viso deforme in plastica rosa), una lente separa prismaticamente in colori primari la figura di un personaggio in abiti moderni, mentre sul muro strisciano piccole immagini di donna. Concezione frantumata della realtà e difficoltà della comunicazione. Un argomento che si sviluppa anche nelle microsculture con forme diverse, luci e video. Nei pannelli-collage appesi al muro, eseguiti con tecnica mista e con l’apporto di piccoli componenti video, la rappresentazione di una nuova identità umana condizionata anche dallo strapotere di Twitter e di Fecebook. Nel piano interrato della galleria, fino alla fine di febbraio, è presente con «Transaction Complete» l’artista marocchino Younes Baba-Ali che si addentra nei meccanismi del passaggio di denaro e negli stratagemmi del mercato dell’arte. Sul muro campeggia la gigantografia delle sue coordinate bancarie. Le copie dei bonifici che arriveranno saranno incollati sulla parete di fronte. In Televendita, un presentatore illustra in video tre lavori precedenti di Baba-Ali, che sono in mostra, ma non visibili perché chiusi dentro imballaggi di legno. In Parabola un’antenna parabolica del Nord Africa si dibatte in ogni angolo della stanza in cerca del segnale satellitare. In Tv beug un televisore a 32 pollici è rivolto verso il muro. Per errori di codifica, la trasmissione è fatta di immagini scomposte a quadrettoni, e di suoni che danno un senso di fastidio. In Call for Prayer – Morse un megafono scandisce l’orario della preghiera annunciata dal muezzin, in questo caso, con l’alfabeto Morse.

Tony Oursler www.tonyoursler.com/

Verona // fino al 21 dicembre 2012
Tony Oursler – Dénouement
a cura di Danilo Eccher
FAMA GALLERY
Corso Cavour 25/27
045 8030985
info@famagallery.com
www.famagallery.com