Una libera interpretazione al femminile della storia dell’epopea mandinka, capace di evocare e far rivivere emozioni profonde attraverso il suono della voce della kora. Cresciuta respirando il vento dell’Africa tra canti e storie di griot, Silvia Balossi suona e canta una lingua che non parla, la lingua mandinka, per recuperare una parte di sé e sentirsi a casa nei paesaggi dell’infanzia, pur consapevole di essere sempre in “territorio straniero”. Spazio Culturale Fondazione San Zeno

Concerto per kora e voce di Silvia Balossi


VENERDÌ 6 DICEMBRE ore 18.00
entrata libera
Spazio Culturale Fondazione San Zeno
via Mazzini 2, Verona
(secondo piano sopra il negozio Tezenis, con ascensore accessibile)

Ogni griot che muore è come una biblioteca che brucia

Hampáté Bá

Foto e video del concerto


Una libera interpretazione al femminile della storia dell’epopea mandinka, capace di evocare e far rivivere emozioni profonde attraverso il suono della voce della kora.

Cresciuta respirando il vento dell’Africa tra canti e storie di griot, Silvia Balossi suona e canta una lingua che non parla,
la lingua mandinka, per recuperare una parte di sé e sentirsi a casa nei paesaggi dell’infanzia, pur consapevole di essere sempre in “territorio straniero”.

La kora è diffusa presso tutti i popoli mandinka: la si trova principalmente in Mali, Guinea, Senegal e Gambia. È lo strumento dei griot, i musicisti dell’Africa subsahariana che uniscono l’arte del trovatore, del poeta e del musico.
É una tradizione che si trasmette di padre in figlio e che è riservata esclusivamente ai maschi. Il loro compito consiste nel memorizzare e trasmettere, perpetuandole, tradizioni ancestrali, canti di gesta, genealogie di re, fatti storici o leggendari, canti di devozione a re o divinità: i griot sono cronisti e memoria storica della società africana.

SILVIA BALOSSI

Insegnante, educatrice ed attrice. Dal 2001 inizia a conoscere la kora grazie all’incontro, in Gambia, con il suo primo maestro: il griot Ebrahima Saho. In seguito studia a Roma presso il maestro e griot Pape Siriman Kanoutè. Ritorna in Mali per formarsi con la famiglia di Toumani Diabatè e poi in Burkina Faso con la famiglia dei Kouyatè. Ha l’onore in seguito di conoscere e lavorare con il famoso griot e maestro Sotigui Kouyatè, che le trasmette «tecniche per cantare la lingua e parlare la musica». A Roma è attualmente allieva di Madya Diabatè.