VeronaUniversità degli Studi di Verona


Mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta


  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
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  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
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  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.

(ringrazio Alessia Parolotto per la gentile concessioni delle foto, che si possono ammirare anche nell’album flickr della Biblioteca Frinzi)

La mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta, rappresenta la testimonianza della sperimentazione biennale di un reddito di base universale ed incondizionato e fotografa alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero – Omitara (Namibia).

Per due anni, ogni mese, ogni cittadino namibiano di questa provincia ha ricevuto 80$ namibiani (meno di 7 euro) come suo diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. I soldi delle persone al di sopra di una soglia di reddito sono stati recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo.

Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi da questa esperienza, alla luce dell’attuale crisi economica e del welfare state?

La mostra è stata promossa dal Dottorato di Ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale del 27° ciclo.

La mostra sarà inaugurata il 4 Aprile alle ore 17.30, con una breve presentazione del progetto e dei suoi esiti; e rimarrà visibile dal 4 Aprile al 29 Aprile.  (Biblioteca Frinzi – secondo piano – vedi scheda accessibilità)
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Workshop con Matthew Watkins e Paul Slater


Interessante e divertente laboratorio di pittura digitale con le dita con i due artisti di fingerpainting, Matthew Watkins e Paul Slater, che si sono messi generosamente a disposizione per rispondere a ogni dubbio o richiesta di aiuto

  • Workshop Digital FingerpaintingPaolo
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital Fingerpainting
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingCatherine
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingLa ricerca del colore
  • Workshop Digital FingerpaintingSi parte con carta, pennarelli e pennelli
  • Workshop Digital FingerpaintingAll'opera!
  • Workshop Digital FingerpaintingMatthew Watkins e Paul Slater a Infinitamente 2013
  • Workshop Digital FingerpaintingGiovanni (anche) fotografo
  • Workshop Digital FingerpaintingPrime opere
  • Workshop Digital FingerpaintingIl fantasma che diventa orso
  • Workshop Digital FingerpaintingPartecipanti

Domenica 15 marzo 2013 dalle ore 14.00 alle ore 17.30

Su le mani: fingerpainting!

Ispirati dalle opere di Matthew Watkins realizzate in punta di dita sullo schermo del suo I-phone, trasformiamo le foto di alcuni animali con la fingerpainting. Con tanta fantasia e creatività realizzeremo delle opere d’arte uniche e originali.
Laboratorio per adulti e bambini. Il laboratorio verrà effettuato al Museo di Storia naturale in modo continuativo durante l’orario indicato.


Tavola rotonda La donna, il lavoro, la disabilità


La donna, il lavoro, la disabilità

Si chiama così la tavola rotonda in programma a Verona per il 9 marzo, organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune scaligero – nell’àmbito delle iniziative inserite nel ciclo “Ottomarzo. Femminile Plurale” – in collaborazione con il GALM (Gruppo di Animazione Lesionati Midollari).

È organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona – nell’àmbito delle iniziative inserite nel ciclo Ottomarzo. Femminile Plurale – in collaborazione con il GALM (Gruppo di Animazione Lesionati Midollari), aderente alla FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane di Para-Tetraplegici, la tavola rotonda intitolata La donna, il lavoro, la disabilità in programma sabato 9 marzo alla Buvette del Palazzo della Gran Guardia, ore 16.00. Continue Reading


TeN, Tutti e Nessuno e Festival A ruota libera


A Ruota Libera: Festival Scaligero delle Abilità Integrate

diversamente in danzaL’interessante manifestazione èpromossa dall’US Acli di Verona e in cui sarà coinvolta anche l’associazione “Diversamente in Danza”.

Siete tutti invitati ad assistere allo spettacolo di apertura della manifestazione “TeN – Tutti e Nessuno”, la nuova produzione per celebrare il decennale del progetto di integrazione attraverso la danza “Diversamente in Danza”, che si terrà venerdì 25 gennaio alla Gran Guardia di Verona alle ore 21.00 (ingresso libero).
Inoltre sabato 26 gennaio dalle 15.00 alle 18.00 la responsabile del progetto “Diversamente in Danza” e DanzaMovimentoTerapeuta APID, Giorgia Panetto, terrà un laboratorio di DMT aperto a tutti, persone abili e diversamente abili, con o senza esperienza nella danza. Il laboratorio si terrà presso il Palazzetto della Facoltà di Scienze Motorie e permetterà il riconosicmento di crediti formativi agli studenti di Scienze Motorie e agli iscritti alla Scuola di Formazione in DMT del Centro Toscano. (fonte Galm)

Pagina Facebook TeN

Sito web Diversamente in danza

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