L'attore e regista Carlo Verdone (a Verona per Love Film Fest) testimone di accessibilità per dismappa. Accessibile è meglio

Carlo Verdone per Accessibile è meglio


L’attore e regista Carlo Verdone (a Verona per Love Film Fest) testimone di accessibilità per dismappa.

 Galleria fotografica

20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 973 20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 1042 20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 1036
20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 976 20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 992 20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 1029
20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 1008 20170211 Carlo Verdone Love Film Fest Verona dimappa 1037

Perdiamoci di vista, uno dei film più intelligenti sulla disabilità motoria

Carlo Verdone

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Carlo Gregorio Verdone (Roma17 novembre 1950) è un registaattore e sceneggiatore italiano.

Biografia

Conseguita la maturità classica al “Liceo Nazareno” di Roma si laurea in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”“, dove il padre era docente in storia del cinema (Verdone dovette sostenere due volte l’esame perché fu inizialmente bocciato al primo appello proprio da suo padre[1]). Carlo Verdone si laureò nell’Anno Accademico 1976/1977 con una tesi dal titolo “Letteratura e cinema muto italiano”. Per visionare le pellicole oggetto della tesi si recò, in compagnia del padre, a Grado dove ebbe modo di assistere alle proiezioni in presenza della diva del cinema muto Francesca Bertini. Relatrice della tesi fu la Prof. Evelina Tarroni[2]. Prima della laurea, Carlo Verdone si diploma anche in regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma.

Notevole è stata, specie ad inizio di carriera, la sua attività artistica rivolta al cabaret e, in particolare, alla televisione, con la partecipazione a programmi caratterizzati da un taglio innovativo (come in Non stop nel 1978, assieme a molti altri attori emergenti) in cui la figura del guitto veniva rivalutata e riportata all’antico splendore. Precedentemente aveva girato alcuni spot per la popolare trasmissione Carosello. Carlo Verdone si diletta sin da giovanissimo nella ripresa amatoriale di cortometraggi. La sua prima cinepresa la compra da Isabella Rossellini, che doveva pagare una bolletta del telefono enorme e non voleva chiedere i soldi al padre. Così, per 80 mila lire, una cifra notevole alla fine degli anni Settanta, dispone di un’ottima Bolex Paillard.

Poesia solare (1969), Allegoria di primavera (1971) ed Elegia notturna (1973) sono le prime prove di regia di Carlo Verdone, di ispirazione underground, girati in formato Super 8 millimetri e andati perduti dalla Rai che li aveva ricevuti in prestito dal regista per la preparazione di un documentario a lui dedicato.

Carlo Verdone nel ruolo di Furio in Bianco, rosso e Verdone (1981)

Carlo Verdone nel ruolo di Ruggero in Un sacco bello (1980)

Carlo Verdone nel ruolo di Pasquale Ametrano in Bianco, rosso e Verdone (1981)

Carlo Verdone nel ruolo di Sergio Benvenuti in Borotalco (1982)

Il suo debutto alla regia di un lungometraggio avviene con Un sacco bello, nel 1980, film dove interpreta più personaggi, portandone sul grande schermo alcuni del suo repertorio televisivo. Prodotto dalla Medusa Distribuzione, Verdone viene iniziato alle tecniche di ripresa e conduzione di un set da Sergio Leone. Il giovane regista lo considererà un maestro severissimo, ma vitale. La pellicola successiva, del 1981Bianco, rosso e Verdone, una seconda kermesse di personaggi del suo repertorio, propone la figura attempata ma divertente di Elena Fabrizi, la sorella di Aldo, meglio nota come la “Sora Lella”. Come attore e regista, Verdone, dopo un inizio dedicato prettamente al genere comico, con il passare del tempo si è evoluto verso canoni più aderenti alla classica commedia all’italiana.

Da taluni è considerato l’erede naturale di Alberto Sordi (anche se lui ha negato spesso questo accostamento), per la capacità di far rivivere nel contesto degli anni ottanta una figura di abitante della capitale che, in tutte le sue sfaccettature anche contrastanti, rappresenta l’archetipo dell’italiano medio. Sordi e Verdone hanno anche girato due pellicole insieme, entrambe da loro sceneggiate con Rodolfo SonegoIn viaggio con papà, per la regia dello stesso Sordi, e Troppo forte diretto da Verdone stesso.

Dall’ultimo decennio del Ventesimo Secolo ad oggi nella sua opera ai toni della commedia si è affiancato un registro meno comico, con un certo retrogusto amaro nella stesura delle storie e più attento ai temi della modernità, del cinismo e degli eccessi della società e del disagio dell’individuo di fronte ad essa. E la goffaggine e inadeguatezza della maschera comica ha fatto posto alle nevrosi e all’ipocondria, reazioni quasi somatiche alle pressioni di un mondo frenetico. Verdone mantiene comunque un rapporto, per così dire, privilegiato con i canoni della commedia all’italiana presenti nella tradizione, dai grandi della comicità fino ad arrivare ai dettami di un cinema più impegnato, tenendo fede ad uno stile “medioalto” che ne fa un regista ed un interprete tra più amati dal pubblico.

Oltre ai citati, i suoi film più noti sono: Compagni di scuola, film corale in cui dirige 18 interpreti coprotagonisti, una sorta di Grande freddo all’italiana e, da molti, per certi versi, ritenuto il più compiuto dei suoi lavori; Maledetto il giorno che t’ho incontrato, una tragicomica storia d’amore di due nevrotici e insoddisfatti interpretata in coppia con Margherita BuyAl lupo al lupo, in cui analizza le dinamiche familiari e il rapporto complesso di tre fratelli; tornerà su questo tema aggiornando le tematiche e le complessità dei rapporti tra fratelli anche in Io, loro e LaraViaggi di nozze, in cui ripropone lo stile macchiettistico e la struttura ad episodi dei film d’esordio; Il mio miglior nemico, il suo più grosso incasso al cinema in Italia; Grande, grosso e… Verdone, che riprende lo stile dei precedenti ‘Un sacco bello’, ‘Bianco, rosso e Verdone’ e ‘Viaggi di nozze’, ovvero un film a tre episodi e tre ruoli interpretati dallo stesso Verdone, fino a Posti in piedi in paradiso.

Per quel che riguarda il teatro, vanno ricordati gli spettacoli Tali e quali e Senti chi parla. Verdone ha inoltre girato alcuni spot televisivi come regista, affiancato da calciatori come Roberto BaggioAngelo Peruzzi o da attori come Ornella Muti, è stato il produttore di Zora la vampira, e il doppiatore del gatto Zorba in La gabbianella e il gatto e ha doppiato anche i figli di Leo Nuvolone, Clemente e Sisto, nel film Grande, grosso e Verdone.

Ha scritto alcuni libri autobiografici e ha girato insieme al fratello Luca alcuni documentari. Ha pure girato i videoclip delle canzoni Mi piaci di Alex Britti e Meraviglioso dei Negramaro: quest’ultima poi è stata utilizzata come colonna sonora nel film di Giovanni Veronesi Italians, del quale Verdone è stato protagonista insieme a Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio. Verdone ha lavorato con Veronesi anche nella trilogia di Manuale d’amore. Nel 2012 esce nelle librerie La casa sopra i portici, scritto dallo stesso Verdone, autobiografia dei ricordi più importanti del regista, con la collaborazione di Fabio Maiello.

Vita privata

Figlio del critico cinematografico Mario Verdone e fratello del regista Luca Verdone e di Silvia, moglie di Christian De Sica. È stato sposato dal 1980 al 1996 con Gianna Scarpelli, dalla quale è legalmente separato ma non divorziato e con la quale ha avuto due figli, Giulia (1986), apparsa in un cameo in Al lupo al lupo e in Viaggi di nozze e Paolo (1988), apparso in un cameo in Grande, grosso e… Verdone e in Io, loro e Lara, mentre ha avuto un ruolo più rilevante in Posti in piedi in paradiso.

È inoltre zio di Brando De Sica.

Collaborazioni

Nel 1982 Lucio Dalla e gli Stadio firmano la colonna sonora del suo film Borotalco.

Più volte Verdone racconterà l’aneddoto della locandina del film Borotalco con il nome di Lucio Dalla volutamente stampato dalla produzione a caratteri cubitali, per attirare maggiormente il pubblico.

In realtà, a guardarlo bene oggi, il nome è si scritto con caratteri evidenziati, ma non poi così grossi.

Nel 1985 recita nel videoclip del brano Centocittà (Centocittà).

Nel 1986 Antonello Venditti compone la colonna sonora del film di Carlo Troppo forte.

Carlo ha suonato in alcuni dischi di Venditti.

Nel 1990 Vasco Rossi con Gaetano Curreri e gli Stadio compongono la colonna sonora del suo film Stasera a casa di Alice. La prima scelta era stato Zucchero con cui già erano d’accordo, ma visto che questi non era pronto per diverse vicessitudini al momento della consegna, Verdone, tramite l’amico Gaetano Curreri chiese ed ottenne da Vasco Rossi l’ok per l’operazione.

Nel novembre del 2016 dirige ed interpreta il videoclip de Se mi ami davvero cantato da Mina e Adriano Celentano nella loro réunion. Il videoclip esce il 12 dicembre 2016.

Assieme a Geppi Cucciari nella parte della moglie, interpreta un marito fedifrago scoperto che però, al momento dell’udienza in tribunale, scappa via con la moglie stessa, lasciando giudice e avvocati a cercarli mentre si allontanano complici su un taxi, decisi, forse, a lasciarsi tutto alle spalle.

Personaggi

Curiosità

  • Verdone stesso ha scritto che il suo secondo nome, Gregorio, gli è stato messo perché fosse di buon auspicio essendo lui nato di venerdì 17; mettendoglielo si voleva “evitare” al piccolo una esistenza “sfortunata”. A Roma si usa infatti dire “Un gran gregorio” che sta a significare “un gran…..sedere, una grossa fortuna”.
  • Carlo Verdone e Christian De Sica sono cognati, perché la sorella di Carlo (Silvia) è sposata con Christian De Sica. Dal film Borotalco in poi, i due cognati lavoreranno spesso insieme (in gioventù sono stati anche molto amici; quasi coetanei, abitavano nello stesso quartiere ed erano compagni di banco al collegio Nazareno di Roma). Eppure, come ha raccontato Christian De Sica in un’intervista, una volta da ragazzi i due si picchiarono perché Verdone aveva chiamato “puttaniere” Christian, il nuovo fidanzato di sua sorella, in quanto lui aveva 21 anni e lei 14.
  • Sergio Leone prese una volta a schiaffi Verdone, per non aver ubbidito ad un ordine datogli sul set di Un sacco bello. Per girare una scena al telefono, Sergio Leone disse a Verdone di farsi due giri del palazzo dove giravano per avere un’aria più sconvolta, così la scena avrebbe potuto esser migliore: Verdone non voleva fare i giri, sia perché l’edificio era molto grande, e sia perché si girava d’estate, con temperature attorno ai 40 gradi; fece passare quindi qualche minuto nascosto nell’androne del palazzo vicino alle scale, poi tornò in casa, simulando il fiatone. Appena iniziato il ciak, Sergio gli diede un ceffone: affacciato alla finestra infatti, non aveva visto Verdone passare. Esiste il ciak di questa “pizza” in faccia a Verdone che il truccatore dovette poi coprire pesantemente col trucco. Al ciak successivo, dopo aver fatto veramente il giro del palazzo su ordine di Leone, Leone stesso abbandonò le riprese (per quel giorno) e quanto girato fu poi effettivamente montato nel film. Questo episodio, raccontato più volte, sarà ripreso da Verdone per una famosa scena del film di Castellano e Pipolo Grand Hotel Excelsior.
  • In alcuni film da lui girati e diretti, si può notare come Verdone ripeta labialmente le battute dei coprotagonisti mentre essi stessi le pronunciano. A prima vista sembra un metodo che Verdone adotta per trovare il giusto tempo per rispondere alla battuta. Il fatto è piuttosto visibile in alcune scene di Un sacco bello e di Acqua e sapone.
  • Ha dichiarato di essere da sempre un grandissimo appassionato di medicina, che afferma di studiare nel tempo libero, leggendo anche il prontuario farmaceutico più aggiornato, ed ha confessato addirittura di ricevere spesso da amici richieste di consigli per risolvere piccoli problemi di salute; lui, per non deluderli, con tutti le raccomandazioni a sentire un vero medico laureato e abilitato, glieli dà pure. Ciò ha contribuito a diffondere la convinzione che fosse affetto da una cronica forma di ipocondria, voce da lui seccamente smentita; nel marzo 2007 gli è stato conferito un particolare riconoscimento dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, ossia una targa che riporta una delle più celebri frasi del Giuramento di Ippocrate: “In qualsiasi casa entrerò, io vi andrò come sollievo per i malati”[3].
  • È un grande tifoso della Roma.
    • Ha l’hobby di collezionare vinili. Su “consiglio” di uno zio, però, eliminò moltissime copertine di tanti suoi dischi perché andava di moda impilarli così annullando gran parte del valore della sua collezione come da lui stesso dichiarato.
  • Esiste un programma radiofonico interamente dedicato alla filmografia di Carlo Verdone: il titolo della trasmissione è “Giallo, Rosso e Verdone” e va in onda ogni sabato dalle 8 alle 10 sulle frequenze di “Retesport”, storica emittente della radiofonia romana. In ogni puntata viene analizzato un film dell’attore e regista romano, con interventi degli attori protagonisti, oltre a racconti di aneddoti e retroscena sulle varie pellicole. Il titolo della trasmissione è un riferimento al fatto che Retesport ha un palinsesto interamente dedicato all’As Roma, squadra che ha come colori sociali il giallo e rosso, e di cui Verdone è un acceso tifoso.
  • Carlo Verdone è un grande appassionato di musica, spesso nei suoi film ci sono chiari riferimenti ai suoi artisti preferiti. In Borotalco interpreta Sergio Benvenuti, un rappresentante impegnato nella vendita porta a porta di un Enciclopedia dei Colossi della Musica; in Maledetto il giorno che t’ho incontrato è un giornalista impegnato nella redazione di una biografia di Jimi Hendrix; in Posti in piedi in paradiso interpreta Ulisse Diamanti, un ex produttore discografico proprietario di un negozio di memorabilia e cimeli musicali. Verdone è un batterista dilettante, e si è esibito a volte in tale ruolo durante ospitate in trasmissioni televisive e pure dal vivo come durante concerti del suo amico Venditti, o recentemente con Silvestri e Britti o a Brescia con gli Stadio. Esistono molti video online al riguardo.
  • È stato sostenitore fino al 1994, anno della sua dissoluzione, del PSI. Attualmente sostiene moderatamente il Partito Democratico, mantenendo comunque una indipendenza ideologica.
  • Nel 1985 ha recitato nella miniserie televisiva Sogni e bisogni per la regia di Sergio Citti. L’episodio in cui compare Carlo è L’Imbiancone, dove recita in compagnia di una giovane Serena Grandi
  • Un tema ricorrente in numerosi film di Verdone è quello del viaggio: in Io e mia sorella i protagonisti sono costretti a spostarsi a Budapest, in Maledetto il giorno che t’ho incontrato i protagonisti vanno in Inghilterra, in Perdiamoci di vista a Praga, il finale di Il mio miglior nemico è ambientato a Istanbul, parte della trama di Sono pazzo di Iris Blond si svolge in Belgio e nel recente Posti in piedi in paradiso Ulisse incontra la figlia a Parigi.
  • Nel suo libro autobiografico La casa sopra i portici uno dei capitoli è dedicato al deludente incontro con il regista sperimentale Gregory Markopoulos che si presentò a casa Verdone completamente ubriaco e con abiti sporchi. L’iniziale intento di Carlo era di quello di mostrare all’importante regista una serie di cortometraggi che aveva girato in quel periodo.

Premi e riconoscimenti

David di Donatello
Anno Titolo Categoria Risultato
1980 Un sacco bello David Speciale Vinto
1981 Bianco, rosso e Verdone Migliore attore protagonista Candidatura
1982 Borotalco Migliore regista
Migliore sceneggiatura
Migliore attore protagonista Vinto
1988 Io e mia sorella Migliore sceneggiatura Vinto
Migliore attore protagonista Candidatura
1989 Compagni di scuola Migliore sceneggiatura
Migliore attore protagonista
1992 Maledetto il giorno che t’ho incontrato Migliore regista
Migliore sceneggiatura Vinto
Migliore attore protagonista Vinto
1994 Perdiamoci di vista Migliore regista Vinto
Migliore sceneggiatura Candidatura
1997 Sono pazzo di Iris Blond Migliore attore protagonista
2000 C’era un cinese in coma Migliore attore protagonista
2003 Ma che colpa abbiamo noi Migliore sceneggiatura
2004 L’amore è eterno finché dura Migliore attore protagonista
2005 Manuale d’amore Migliore attore non protagonista Vinto
2006 Il mio miglior nemico Miglior film Candidatura
Migliore regista
Migliore sceneggiatura
Migliore attore protagonista
David Giovani
2008 David Speciale Vinto
2010 Io, loro e Lara David Giovani Candidatura
2014 La grande bellezza Migliore attore non protagonista
Nastro d’argento
Anno Titolo Categoria Risultato
1980 Un sacco bello Migliore attore esordiente Vinto
1986 Troppo forte Migliore attore protagonista Candidatura
1988 Io e mia sorella Regista del miglior film
Migliore attore protagonista
1993 Al lupo al lupo Miglior soggetto Vinto
Migliore attore protagonista Candidatura
2000 C’era un cinese in coma Migliore attore protagonista
2003 Ma che colpa abbiamo noi Miglior soggetto
Nastro d’argento speciale Vinto
2005 L’amore è eterno finché dura Migliore attore protagonista Candidatura
2006 Manuale d’amore Migliore attore non protagonista Vinto
2007 Il mio miglior nemico Migliore attore protagonista Candidatura
2008 Grande, grosso e… Verdone Nastro d’argento dell’anno Vinto
2010 Io, loro e Lara Miglior soggetto Vinto
Migliore commedia Candidatura
2012 Posti in piedi in paradiso Migliore commedia Vinto
Migliore sceneggiatura Candidatura
2013 La grande bellezza Migliore attore non protagonista Vinto
2014 Sotto una buona stella Migliore commedia Candidatura
Globo d’oro
Anno Titolo Categoria Risultato
1992 Maledetto il giorno che t’ho incontrato Miglior film Candidatura
Miglior attore Vinto
Miglior sceneggiatura Candidatura
2004 L’amore è eterno finché dura Miglior attore Vinto
2013 Io, loro e Lara Miglior commedia Vinto
Ciak d’oro
Anno Titolo Categoria Risultato
2005 Manuale d’amore Miglior attore protagonista Vinto
2014 La grande bellezza Miglior attore non protagonista Vinto
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 1993[4]
  • 1980:
Biglietto d’oro per Un sacco bello
  • 1982:
Premio Rizzoli a Eleonora Giorgi come migliore attrice per Borotalco
Premio come migliore attrice a Eleonora Giorgi per Borotalco al Festival di Montreal
  • 1983
Premio Vittorio De Sica per il cinema italiano
  • 1987
Biglietto d’oro per Io e mia sorella
  • 1988
Biglietto d’oro per Compagni di scuola
  • 1990
Biglietto d’oro per Stasera a casa di Alice
  • 1991
Biglietto d’oro per Maledetto il giorno che t’ho incontrato
Primo classificato al Festival di Vevey (Svizzera)
  • 1992
Biglietto d’oro per Al lupo al lupo
  • 1993
Premio Sergio Leone ad Annecy Prix Lumière a Parigi
Premio Ennio Flaiano come migliore attore a Carlo Verdone
  • 1995
Biglietto d’oro per Viaggi di nozze
  • 1997
Targa ANEC (la prima nella storia consegnata) come autore che in 20 anni di carriera ha sempre ottenuto incassi “attivi”
  • 2002
Premio Sergio Leone a Taormina
  • 2003
Grolla d’oro come miglior attore al Festival di Saint Vincent per Ma che colpa abbiamo noi
  • 2004
Premio alla Carriera al MonteCarlo Film Festival
  • 2006
Premio Margutta per il grande contributo dato al cinema italiano.
  • 2007
Biglietto d’Oro a Carlo Verdone come attore per in Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi di Giovanni Veronesi
Premio Francois Truffaut per la carriera al Giffoni Film Festival
  • 2008
Premio Grinzane D’Oro (Stresa)
Telegatto di Platino per i lettori di TV Sorrisi e Canzoni
  • 2011
Cittadinanza onoraria di Bibbiena
Premio Federico Fellini  per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari.
  • 2016
Miglior Attore alla terza edizione del Silk Road International Film Festival di Xi’an.
Carlo Verdone, col film “L’abbiamo fatta grossa”, prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis, si è aggiudicato il premio come Miglior Attore alla terza edizione del Silk Road International Film Festival di Xi’an, uno dei più importanti e conosciuti festival cinematografici della Cina. ”Sono felice perché la mia prima partecipazione a un Festival in Asia si conclude con una vittoria prestigiosa” ha commentato Verdone subito dopo aver ricevuto il premio. ”Ringrazio la giuria internazionale, che ha veramente creduto in me e nel mio film. Sono molto felice e dedico questo premio a tutto il pubblico che da tanti anni mi sostiene con affetto”. Il regista e attore romano, la cui commedia prodotta da Filmauro aveva inaugurato il Festival già il 19 settembre con il titolo internazionale The Big Score, ha sbaragliato la concorrenza internazionale e quella di innumerevoli interpreti di pellicole provenienti dai più importanti paesi situati lungo la via della seta.

Filmografia

Regista e sceneggiatore

Attore

Sceneggiatore

Produttore

Assistente alla regia

Doppiatore

Televisione

Documentari

  • Il castello nel paesaggio laziale (1974)
  • L’accademia musicale Chigiana (1975)
  • Dialetti miei diletti (1998)
  • Uomini forti (2006)
  • Verdone racconta Leone (2009)
  • Alberto il grande (2013)
  • Carlo! (2013)

Cortometraggi

Videoclip

Pubblicità

  • Nestlè
  • Invernizzi
  • Valtur
  • Agip
  • Campagna per la pulizia di Roma (1983) (interpreta Enzo de “Un sacco bello” ed un rabbioso imperatore Nerone)
  • Campagna antipirateria
  • Status Single
  • Johnson e Johnson
  • Italiana Petroli
  • Galbani

Radio

Compilation

  • Bianco, rock e Verdone
  • Interventi alla colonna (musiche scartate dai film); doppio cd.

Teatro

  • Gesta, opera di burattini scritto da Maria Signorelli, interpretato da Carlo Verdone (1971)
  • Pittura sul legno, scritto da Ingmar Bergman, regia di Luca Verdone (1971)
  • Pantagruel, di Rebelais, regia di Luca Verdone (1973)
  • Tali e quali, scritto e interpretato da Carlo Verdone, regia di Mauro De Sica con Daniela Ferrari e Mauro De Sica (1977)
  • Rimanga fra noi, diretto e interpretato da Carlo Verdone (1977)
  • Senti chi parla, diretto e interpretato da Carlo Verdone per la Compagnia del Piccolo Eliseo diretta da Giuseppe Patroni Griffi, con Diana Dei e Pier Luigi Ferrari (1979 – 1980)

Teatro d’opera

Note

  1. ^ Nino Luca, Quella volta che un professore bocciò il figlio: Carlo Verdone, in Corriere della Sera, 26-06-2009. URL consultato il 06-04-2010.
  2. ^ dichiarazioni rilasciate al sito www.formacinema.it: vedi video parte 1/3 e scansione della copertina della tesi
  3. ^ Patrizio Fiore, Verdone: sono un antidepressivo senza effetti collaterali, in Il Policlinico Federico II, gennaio-marzo 2007, p. 3.
  4. ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=177999

Bibliografia

Collegamenti esterni

Perdiamoci di vista

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Perdiamoci di vista
Perdiamoci di vista.png

Carlo Verdone e Asia Argento in una scena del film

Paese di produzione Italia
Anno 1994
Durata 110 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere commedia
Regia Carlo Verdone
Soggetto Francesca MarcianoCarlo Verdone
Sceneggiatura Francesca MarcianoCarlo Verdone
Produttore Mario Cecchi GoriVittorio Cecchi Gori
Distribuzione (Italia) Penta (1994)
Fotografia Danilo DesideriGiuseppe Di Biase
Montaggio Antonio Siciliano
Musiche Fabio Liberatori
Scenografia Francesco Bronzi
Costumi Tatiana Romanoff
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Perdiamoci di vista è un film del 1994 diretto da Carlo Verdone. Protagonisti, in questa commedia dal retrogusto amaro, sono Carlo Verdone e Asia Argento.

Trama

Gepy Fuxas, presentatore televisivo di grande fama, conduce la trasmissione Terrazza Italiana, nella quale vengono dati in pasto al pubblico una serie di casi umani, trattati con superficialità e cinismo. Durante una puntata della suddetta trasmissione Fuxas intervista una signora sui problemi degli handicappati, ma ben presto accantona l’argomento, che giudica di non grande presa sul pubblico, per mettere in piazza dolorose questioni private dell’ospite.

Arianna, una ragazza paraplegica, inizia a provocarlo dal pubblico e il conduttore risponde affermando che è molto facile ottenere gli applausi quando si sta sulla sedia a rotelle, arrivando perfino a dire che i paraplegici possono mostrarsi addirittura razzisti nei confronti della società che li snobba. L’effetto di questo intervento è catastrofico per la carriera del presentatore.

Il giorno successivo infatti, nonostante i grandi ascolti ottenuti, il presidente della rete televisiva decide di chiudere la trasmissione e di licenziare il conduttore. Abbandonato da tutti, Gepy scopre di essere solo e che la sua vita era costruita unicamente dalla sua immagine televisiva. In un ristorante una sera incontra Antonazzi, un’altra vecchia gloria della televisione che si è riciclato in una piccola rete locale, “Televerità”: l’uomo offre a Fuxas un contratto economicamente vantaggioso che prevede la conduzione di un talk-show squallido e volgare, Galline da combattimento, in cui tre attori fingono di essere personaggi reali, litigando e sciorinando gli aspetti privati delle loro vite.

Mentre Fuxas si riserva di decidere se accettare o meno l’offerta, reincontra casualmente Arianna che lo invita a cena a casa sua palesandogli propositi di amicizia. Una volta entrato nella vita di Arianna, Gepy capisce quanto sia vuota la sua vita rispetto a quella, varia e interessante, della ragazza. Tra Gepy e Arianna nasce un’intesa, anche se gli eventi fanno sembrare che i due siano continuamente destinati a lasciarsi e a perdersi di vista, per poi ritrovarsi sempre, più consapevoli; dal contatto con il mondo dell’handicap a lui fin allora sconosciuto Gepy impara ad allargare le sue vedute, mentre la ragazza deve fare i conti con il proprio carattere non facile e soggetto a repentini sbalzi d’umore.

Gepy, dopo aver constatato i contenuti squallidi del nuovo programma propostogli e rifiutatosi di condurlo, decide di invitare Arianna a Praga per qualche giorno celandole il suo reale proposito, intende infatti portarla ad un consulto da un medico di fama internazionale per farle riacquistare l’uso delle gambe; Arianna subisce la visita piangendo e costringe quindi Gepy ad ammettere che per quanto possa sforzarsi egli non la accetta completamente a causa del suo handicap. Dopo un’intensa discussione fra i due, Arianna si allontana furiosamente, ma le ruote della sua sedia a rotelle si incastrano fra le grate di un tombino accanto ai binari del tram che sta sopraggiungendo, e Gepy salva la ragazza portandola via in braccio.

Riconoscimenti